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IGNORED

CHE FINE HA FATTO IL TERZO BRONZO DI RIACE ?


Risposte migliori

Inviato

Non so se si è discusso di questo argomento nel forum...ho cercato ma non ne ho trovato tracce.

Avviso i moderatori di non temere denunce da parte dei grossi personaggi che verranno citati in quanto riferisco solo quanto scritto da Giuseppe Braco’ nel Suo libro : Facce di Bronzo....e anche lui in quasi 20 anni non ha mai avuta una querela da parte dei signori citati nel suo libro.

riporto un’intervista rilasciata una decina di anni fa rimandando chi volesse approfondire l’argomento a comprarsi il libro citato.

Ho le prove che nei fondali dove furono scoperti i bronzi di Riace potrebbero nascondersi altri tesori. Andrò a portarle al ministro per i Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, e chiederò una nuova campagna archeologica». Chi parla è l'esperto d'arte Giuseppe Braghò, lo stesso che da anni denuncia, «prove alla mano», il furto dei corredi (scudi, elmi e lance) e del «fratello» delle due statue greche più famose del mondo.  
Dopo che nell'agosto scorso, complice il quarantesimo anniversario della scoperta, il giallo sui bronzi di Riace si è riaperto, Braghò ha presentato un esposto alla Procura di Roma per chiedere l'apertura di una inchiesta «sulle modalità con cui le due statue vennero scoperte. Sono venute alla luce verità che mettono in dubbio quel che ci era stato raccontato», dice. E poi attacca: «Perché l'indagine sui furti aperta nel 2007 è ferma? Perché nessuno fa più niente? Eppure le prove che quei furti ci sono stati sono davanti agli occhi di tutti. Quanto dobbiamo aspettare prima che venga fatta giustizia?».

L'esperto d'arte Giuseppe BraghòL'esperto d'arte
 
Giuseppe Braghò

È per questo che ha presentato l'esposto a Roma? Per far riaprire l'indagine presso un'altra Procura, lontano dalla Calabria?
«Non proprio. Nel mio esposto, io non chiedo di indagare sui furti - dimostrati peraltro da documenti e dalle dichiarazioni di una testimone oculare – ma su quello che accadde il 16 agosto 1972, quando il sub romano Stefano Mariottini scoprì le statue. Va da sé che una cosa tira l'altra.

Perché le indagini sono ferme? 
«Nei furti sono coinvolti personaggi delle istituzioni, non solo calabresi. Così i carabinieri, che di solito sono solerti a intervenire alla minima notizia di reato, in questo caso procedono a rilento». 
In effetti sono solerti: dopo la pubblicazione del nostro servizio sui bronzi e sui tombaroli pugliesi, hanno interrogato il nostro fotografo. 
«Bisognerebbe chiedersi perché ci si muove subito per dei vasi di valore minore, mentre per le due statue più famose del mondo non si fa niente. Tanto più che chi ha venduto gli scudi avrebbe fatto capire di essere disposto a rivelare dove si trovano». 
Prego? 
«So per certo, e ne ho le prove, che un noto “esperto d'arte” romano ha cercato di trattare con i carabinieri uno “scambio”».

Denunciò i furti dei bronzi di Riace: «Nel mare ci sono altri tesori, ecco le prove»

Che tipo di scambio? 
«Il signore di cui parlo è stato arrestato qualche anno fa per ricettazione di vasi e sculture provenienti da scavi clandestini in Etruria, Puglia, Calabria e Basilicata. Dopo l'arresto avrebbe chiesto agli investigatori di ridimensionare le accuse. In cambio voleva rivelare dove si trovano gli scudi dei bronzi di Riace». 

Sono affermazioni gravi. Lei ne è sicuro?
«È tutto su alcuni documenti della Procura romana (ma l'avvocato del ricettatore a Vanity Fair nega che il suo cliente, condannato in Cassazione per vicende riguardanti altri reperti archeologici, sappia qualcosa sugli scudi, ndr). I carabinieri gli risposero picche, ma poi tralasciarono di approfondire la questione».
Perché? 
«Me lo chiedo anche io». 
Ma quest'uomo che cosa ne sapeva degli scudi dei bronzi? 
«Fu lui a venderli all'estero, dopo averli acquistati dai ricettatori pugliesi. So quel che dico. Ho trascorso tre giorni in Puglia, vicino a Taranto, e ho scoperto che uno dei primi ricettatori dei corredi dei bronzi è stato un pugliese conosciuto con il nome “La cumparsita”, un personaggio di una certa età, ma che parla, eccome se parla».  
Che cosa le ha rivelato? 
«I bronzi furono scoperti ufficialmente il 16 agosto del 1972,

Denunciò i furti dei bronzi di Riace: «Nel mare ci sono altri tesori, ecco le prove»

ma in Calabria da mesi i pescatori recuperavano reperti antichi, anche se non ne comprendevano il valore. In Puglia, dove il commercio clandestino di reperti era fiorente, c'erano grossi ricettatori che mandavano i loro “fattorini” in giro per la Calabria e la Sicilia. "La Cumparsita" comprò qualcosa a Riace per conto di un grosso ricettatore pugliese, che a sua volta vendette al ricettatore romano, che aveva contatti con musei importanti».

Lei parla di “scoperta ufficiale” dei bronzi. Sottintende che ce n'è stata una “ufficiosa”? 
«Nel mio esposto alla Procura di Roma sottolineo che ci sono troppe ombre sulle modalità del rinvenimento delle statue. Mi riferisco a una intervista rilasciata (qualche giorno dopo il servizio uscito su Vanity Fair n. 33 del 16 agosto scorso, ndr) dallo “scopritore ufficiale” dei bronzi, Stefano Mariottini, il quale ha rivelato a un quotidiano calabrese che nei giorni precedenti il 16 agosto aveva fatto altre scoperte in mare. È un'affermazione grave. I magistrati dovrebbero ricominciare a indagare seriamente». 
Ma anche se scoprissero che ci sono stati dei furti, il reato ormai non è estinto? 
«Purtroppo è così. Oggi i predoni potrebbero tranquillamente uscire allo scoperto e dire: “I bronzi li abbiamo rubati noi e ce li siamo venduti”. Nessuno potrebbe fargli niente. Ma almeno sapremmo la verità,

Denunciò i furti dei bronzi di Riace: «Nel mare ci sono altri tesori, ecco le prove»

e forse potremmo recuperare i reperti scomparsi. Inoltre sarebbe ora di ricominciare a scandagliare seriamente il mare di Riace. Andrò al Ministero per i beni culturali a chiedere una nuova campagna archeologica. Porterò i risultati di una ricerca fatta nel 2004 da una nave americana, dalla quale risulta che là sotto c'è qualcosa».

 

......CONTINUA ...sempre che interessi

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Inviato

Che cosa si nasconde, secondo lei, nel mare di Riace? 
«Questo bisogna scoprirlo. Nelle carte in mio possesso (noi le pubblichiamo più avanti: le trovate cliccando su «Continua», ndr) vengono segnalate anomalie metalliche in più punti nei fondali marini. Potrebbero esserci altri bronzi, altri reperti o semplici ferri vecchi. So per certo che chi fece le ricerche è convinto che ci sia qualcosa di interessante. Durante la campagna, i radar e le altre attrezzature segnalarono un'anomalia metallica di grosse dimensioni. Il magnate americano che finanziò le ricerche, e che era venuto in Calabria personalmente per condurle, si tuffò in acqua per andare a vedere subito di che cosa si trattava, ma un carabiniere lo bloccò. Le ricerche furono sospese e mai più riprese. Sono passati otto anni, abbiamo le mappe dei luoghi dove sono state segnalate quelle anomalie magnetiche, perché non andiamo a vedere che cosa c'è in fondo al mare?»

 

 

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Tutti questi documenti sono stati fotografati, e pubblicati nella ricca sezione documentale del suo libro. Si tratta del verbale di denuncia fatto direttamente al Soprintendente, senza passare per i Carabinieri o per la Finanza. E’ il 17 agosto 1972. In questo verbale, in un linguaggio specialistico, più vicino ad un Archeologo che a un tecnico esperto di metalli, si parla di “un gruppo di statue”. Ne descrive una, con “braccia aperte e la gamba sopravanzante” che non assomiglia a nessuna delle due statue recuperate. Di un’altra dice che sul braccio sinistro c’è uno scudo che, come sappiamo, non è stato mai recuperato. Descrive inoltre le statue come pulite e prive di “incrostazioni evidenti”. Un secondo documento presente negli archivi della Soprintendenza, e che vale la pena di citare, è la ricevuta che scrive il Soprintendente a seguito della denuncia. In questo documento si prende atto della scoperta e si richiede di effettuare l’immediato recupero delle statue, facendosi aiutare da un suo amico. Avete letto bene. Un Soprintendente della Repubblica Italiana, un Archeologo professionista, chiede ad una persona qualsiasi, aiutato da un amico qualsiasi, di andare a recuperare, immediatamente, senza una preventiva ricognizione sistematica del luogo del ritrovamento, e senza una necessaria documentazione scientifica, due dei reperti più importanti della storia dell’Archeologia italiana. Nessuna foto fu fatta. Nessuna indagine stratigrafica. Nessun archeologo professionista chiamato ad assistere. Niente di niente. E i Carabinieri e Finanzieri furono allertati immediatamente? Naturalmente no. Io non voglio saltare a conclusioni affrettate. Ma leggendo la documentazione che potete trovare pubblicata nel suo libro, deduco, come il Braghò, evidenti anomalie nella procedura seguita, e nel verbale di denuncia. Questo è, più o meno, quello che serve per prepararvi a leggere l’intervista che gentilmente ci ha concesso Giuseppe Braghò.

Signor Braghò, quando ha cominciato ad avere dei dubbi sul ritrovamento dei due Bronzi di Riace?

“Io avevo iniziato a lavorare su questa vicenda senza avere il minimo sospetto. Questi sono nati dalla lettura della documentazione che sono riuscito a recuperare negli archivi della Soprintendenza di Reggio Calabria, e che nessuno aveva mai visionato. In particolare mi ha insospettito il verbale di denuncia. In questo verbale vengono descritti dei reperti che non corrispondono a quanto è stato poi recuperato.”

Quali sono le evidenze più significative che le hanno fatto credere che sia successo qualcosa di poco chiaro?

“Si dichiara nel verbale di denuncia di aver trovato un “gruppo di statue”. Un “gruppo” non sono “due”. Poi le descrive in un modo che non corrisponde a quanto effettivamente recuperato dai Carabinieri. Parla di una statua con le “braccia aperte e la gamba sopravanzante”. Nessuna delle due statue recuperate ha questo aspetto. Dove è finita? Sempre nel verbale parla di un’altra statua che presenta, sul braccio sinistro, uno scudo. Nessuno scudo è stato mai recuperato. Afferma che le statue sono pulite e prive di “incrostazioni evidenti”, mentre dai filmati dei recuperi, e dalla prime foto dei Carabinieri risultano essere piene di incrostazioni. Descrive una statua che si trova in una posizione supina, mentre poi i Carabinieri, come si vede dai filmati, la ritrovano prona. Una statua di 400 kg non si gira su se stessa con le correnti marine.”

Chi o che cosa gli aveva fatto cambiare posizione?

“Non lo sappiamo, ma sicuramente, nel momento della scoperta era in posizione supina. Lo conferma anche un rapporto dell’allora ispettore della Soprintendenza dell’area archeologica di Sibari, che, due giorni dopo, va a fare una ricognizione. Ben due giorni dopo. E anche in questo caso non abbiamo nessuna fotografia. Lui conferma, sostanzialmente, quanto raccontato da altri.”

Secondo lei cosa è successo?

“Per una causalità ancora tutta da controllare, i carabinieri sono andati a recuperarli solo quattro giorni dopo. Ma 4 giorni e 4 notti sono tanti per dei ladri. Per me hanno tentato di portarsi via anche un secondo bronzo, ma non ci sono riusciti. Quando arrivano i Carabinieri trovarono la statua in una posizione completamente diversa da quanto leggiamo nei verbali.”

Secondo lei sono riusciti a portarsi via solo una statua? Quella con le “braccia aperte”?

“Non solo quella. Hanno portato via anche almeno uno scudo e una lancia”

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Come può affermarlo?

“C’è la testimonianza di una donna, dichiarata affidabile dai Carabinieri, che denunciò in Pretura che, lo stesso giorno del recupero dei due bronzi, a circa 600 metri di distanza dal luogo in cui stavano operando i sommozzatori dei Carabinieri, ha visto uscire due uomini dal mare con in mano un pesante scudo e una “lancia” spezzata in due. Lei credette che si trattasse della stessa operazione di recupero, e non si insospettì sul momento. Che fine hanno fatto quello scudo e quella lancia?”

Secondo lei chi è che ha sottratto quello che manca?

“La storia è iniziata molti mesi prima di quell’agosto 1972. Dal mare di fronte a Riace si sapeva che molti reperti erano stati recuperati da clandestini. Questo attirò l’attenzione di qualche sub, che non era nuovo a queste cose. Ad una giornalista de L’Ora, forse in un momento di poca lucidità, il sub confessò candidamente che, prima di ritrovare i Bronzi, aveva già fatto altre piccole scoperte archeologiche. Quindi lui non era lì per caso. Trovò i bronzi presumibilmente a metà agosto, ma poi ci fu l’intoppo dei quattro ragazzi che li scoprirono a loro volta e che fecero una denuncia ai Carabinieri di Monasterace. A questo punto chiese aiuto al Soprintendente di Reggio Calabria, un personaggio innamorato di denaro. Se non le basta, le posso anche raccontare che Reggio Calabria è una delle poche città in Italia con tre stazioni ferroviarie. Ne sarebbe bastata solo una. Le altre due sono state realizzate dove c’era un vincolo archeologico. L’area archeologica è stata completamente devastata. Indovini chi firmò i permessi per togliere i vincoli archeologici? Facendo partire una grande attività immobiliare. In cambio di qualcosa? Non lo sappiamo.”

Quindi lei dice che il sub, vista l’impossibilità di poter recuperare i bronzi in tutta tranquillità chiese aiuto al Soprintendente? Ma avrebbero avuto solo poche ore per organizzare il tutto.

“Eppure è andata proprio così. E’ stato organizzato tutto in fretta e in furia. Questo lo si capisce dai documenti ufficiali. Quando andò a denunciare il ritrovamento, il Soprintendete lo autorizzò a recuperarli immediatamente, insieme ad un suo amico. Si rende conto della gravità della cosa? Richiedere a dei non Archeologi un recupero così importante senza prima fare tutti i necessari rilevamenti previsti in qualsiasi ritrovamento. Non una planimetria, non una foto. Ma quando mai… Un archeologo professionista, un Soprintendente, non chiederebbe mai ad un pescatore subacqueo di andare a recuperare un importante reperto senza i necessari e accurati rilevamenti di archeologi qualificati. Non abbiamo nessuna foto di questa fase.  Perché tutta questa fretta? Per non parlare della comunicazione ai Carabinieri e alla Finanza, solo a voce, con il sub in veste di latore. Se quei ragazzini non avessero scoperto anche loro i bronzi davanti a Riace, adesso non avremmo neanche i due esposti nel museo di Reggio Calabria.”

Ha provato a chiedere spiegazioni al sub?

“Si, ma non ha mai accettato un confronto con me. Hanno cercato di organizzarlo tutte le più importanti reti televisive. Ma ha sempre rifiutato”

Lei hai presentato dei documenti inoppugnabili, e denunce fatte da testimoni affidabili e circostanziati. Perché non si è mosso nessun Pretore?

“All’epoca i magistrati non avevano la mania di emergere. Inoltre c’era il rispetto, il senso dell’onore. Quando un altro rappresentante dello Stato diceva la sua, gli altri facevano un passo indietro. C’era quel senso del rispetto per l’Autorità che oggi non c’è più. Quando il Pretore di Locri, che era la procura competente ricevette le rassicurazioni dal Soprintendente di Reggio Calabria, per lui era acqua santa. Non aveva nessun motivo per non credergli. Lo Stato e le sue Istituzioni non c’entrano nulla in questa storia. Tutte le operazioni di resistenza e di insabbiamento avevano il solo scopo di salvaguardare l’onorabilità della Soprintendenza, e quindi dello Stato stesso.”

Mi diceva che ha altre prove che qualcosa è stata portata via dalle acque di Riace.

“Si. Franco Bruno, un collega giornalista della RAI, mi disse che venne da lui un personaggio che affermava di aver venduto uno scudo e una lancia al Getty Museum, ma che poi non ricevette da loro tutti i soldi pattuiti. Era molto arrabbiato e voleva sputtanarli raccontando tutto. Io ho la registrazione di questa testimonianza di Bruno.”

Secondo lei dove sono nascosti tutti i reperti trafugati?

“Sicuramente nei magazzini del Getty Museum”

Prima mi accennava anche ad un coinvolgimento del Presidente americano George Bush. 

“Bush era un petroliere, come lo era Getty, ed erano molto amici. Quando Paul Getty comprò il terzo bronzo, era cosciente che non l’avrebbe mai potuto esporre, e quindi lo donò al Presidente. Ma in seguito qualcuno disse a Bush che rischiava uno scandalo internazionale se qualcuno avesse parlato, e quindi lo restituì a Getty. Sicuramente adesso si trova in uno di quei famosi armadi di cui parlava l’avvocato Fiorilli.”

Questi passaggi lei come li conosce?

“Questi non lo posso documentare perché me li ha raccontati un amico che lavora nei Servizi. Mi ha detto anche che si sta lavorando per arrivare ad una soluzione diplomatica. Al Getty sono molto imbarazzati per la situazione”.

Questa la storia che pochi conoscono e che molti vorrebbero tenere dopo 45 anni ancora sepolta sotto la sabbia. Ovviamente tutti coloro che avessero contribuiti da aggiungere o volessero intervenire nel dibattito, avranno adeguato spazio

  • Mi piace 3

Inviato

Visto il grande numero di commenti, devo ritenere che o l’argomento non interessa o è stato troppo lungo. Ma approfondendo questa storia si scoprono cose inenarrabili che dovrebbero scatenare un’infinità di commenti e riflessioni.

consentitemi una breve sintesi.

Lo scopritore ufficiale era un subacqueo che era andato in ferie in Calabria alloggiando in un paesino posto a qualche decina di chilometri da Riace. In quel paesino conosce un gruppo di ragazzi a cui chiede se vi fosse qualcosa di interessante da osservare nei fondali marini di quel paese. I ragazzi gli comunicano che li non c’era nulla di particolare ma davanti riace invece vi erano delle “cose” molto interessanti da osservare ed anche a poca profondità.

costui si reca quindi a riace ma non sapendo dove cercare se ne sta sulla spiaggia ad osservare.,,e da lì vede una barca con alcune persone che armeggiano per molto tempo in uno stesso punto. Incuriosito aspetta che si allontanino e si reca sul posto e si accorge dell’esistenza di un “gruppo di state in bronzo “ che affioravano dal fondale.

ritorna nel paese dove alloggiava e ringrazia i ragazzi che gli avevano segnalato quel luogo e gli dichiara che andava a fare una denuncia ai carabinieri per potersi aggiudicare il compenso spettante al ritrovatore di beni archeologici.

questa cosa non piacque ai ragazzi che, dopo essersi consultati con altra gente del luogo, si recarono anche loro dai carabinieri per rivendicare la stessa scoperta (in fondo erano stati loro a dirglielo).

peccato che giunsero SOLO un’ora dopo perdendo il diritto alla ricompensa.

i carabinieri avvisarono la sopraintendenza il cui titolare si recò immediatamente sul posto stilando una breve relazione dove si parla di un gruppo di statue di cui una con le braccia aperte (mai ritrovata). Ma per studiare i manufatti non incarico nessuno dei suoi archeologi ma suoi amici, che non scattarono alcuna foto o nessun’altra relazione.

Solo 4 giorni dopo fu permesso ai carabinieri di presenziare al recupero delle statue.

Nel giorno stesso in cui i bronzi sarebbero stati tirati su dai fondali, il sopraintendenza si accorge che aveva 10 giorni di ferie che aveva maturato negli anni e che il paese che aveva sempre desiderato visitare era l’america e nella fattispecie quella città dove risiede il Getty Museum.

Nel casino di mezzi e di uomini che in quel giorno misero in campo, alcuni locali dalla spiaggia videro due uomini uscire dal mare con uno scudo ed una lancia divisa in due parti. In quel momento penso che fossero le stesse persone che erano incaricate a quel recupero...ma i carabinieri che stavano Soprintendendo al recupero dove stavano guardando ?

Ma il terzo bronzo come ha fatto ad arrivare in America senza che nessuno se ne accorgesse (viste le sue dimensioni e peso) ?

mi son tante domande che nessuno ha mai risposto.

Ma questa vicenda vede lo STATO nella persona dei suoi massimi rappresentanti quale il sopraintendente i suoi assistenti e gli stessi carabinieri a fare interessi che non sono quelli della salvaguardia delle opere archeologiche italiane.

la cosa buffa è che il libro sopracitato fa nome e cognomi di queste persone allegando fatti fotocopie di documenti ufficiali...è MAI nessuno delle persone chiamate in ballo, ha mai ritenuto opportuno denunciarlo per calunnia.


Inviato (modificato)

"Ma questa vicenda vede lo STATO nella persona dei suoi massimi rappresentanti quale il sopraintendente i suoi assistenti e gli stessi carabinieri a fare interessi che non sono quelli della salvaguardia delle opere archeologiche italiane.

la cosa buffa è che il libro sopracitato fa nome e cognomi di queste persone allegando fatti fotocopie di documenti ufficiali...è MAI nessuno delle persone chiamate in ballo, ha mai ritenuto opportuno denunciarlo per calunnia"

 
Salve , penso di interpretare il motivo per cui nessuno ha commentato il tuo Post : l' argomento e' molto molto delicato in quanto tira in ballo lo Stato , la Sapraintendenza credo regionale , i suoi Assistenti e l' Arma dei Carabinieri ; nonostante nel tuo non fai altro che riportare quanto supposto nell' articolo , pero' cio' non toglie che ripeti commenti e trai conclusioni personali .

Domando ci sono altre alle prove oltre a quelle visive , tipo : foto , filmati ?

Chiedo consiglio a @dabbene su cosa ne pensa in relazione al Post e informazioni a @Theodor Mommsen per quanto riguarda questa storia .

Modificato da Legio II Italica
@t.m.

Inviato

Caro Legio II italica,

anche a me piacerebbe vivere nel migliore dei mondi possibili dove il cielo è sempre blu ed il sole splende sempre alti nei cieli...poi apro gli occhi e mi sveglio.

mi si accusa sempre di esprimere opinioni personali...allegherò quindi dei Link.

Ci si scandalizza se si dice che alcuni carabinieri non fanno gli interessi dello stato?

Come dimenticare  che il GENERALE dei carabinieri (non un’appuntato) Giampaolo Ganzer è stato condannato a 14 anni di galera per aver organizzato un lucroso traffico di droga facendo accordi con i trafficanti colombiani con la clausola che ogni tanto gli facessero arrestare qualche pesce piccolo e qualche piccolo carico di droga.

Avete presente le interviste televisive con il tavolo e pieno di sacchetti e dietro tutti sorridenti....era tutto falso e ben organizzato.

ma quanti anni di carcere ha fatto questo “brav’uomo”? Neanche uno in quanto la Cassazione definirne do i traffici di droga come “reati di lieve entità “ ha fatto scattare la prescrizione...tutti a casa contenti ma con i conti in banca (magari svizzere) pieni per una pensione serena e soddisfacente.

Provate voi a fare accordi con i colombiani, essere beccati condannati e non fare nessun giorno di carcere. Senza appoggi politici e di “personaggi che contano” non si va da nessuna parte.

questo non vuol dire che tutti i carabinieri siano trafficanti di droga, massimo rispetto per chi rischia la propria vita ogni giorno per uno stipendio da metalmeccanico. Ma massima condanna a chi proteggendosi dietro quella divisa ...non fa gli interessi dello stato. Allego il tanto agognato link

https://www.vice.com/it/article/pa9a89/caso-ganzer-carabinieri-traffico-prescrizione

E come dire che nella chiesa vi sono preti pedofili e dire che TUTTI i preti sono pedofili.

Per chi volesse approfondire questo argomento due link illuminanti

https://www.repubblica.it/cronaca/2017/01/16/news/_ecco_i_200_preti_pedofili_d_italia_lo_scandalo_che_imbarazza_la_curia-156114960/?refresh_ce

https://www.cesnur.org/2007/mi_preti.htm

Solo un breve commento in America sono stati denunciati 109.000 preti pedofili. Sapete quanti sono stati condannati da tribunali civili? Poco più di 100. Nessun commento

Ma torniamo all’archeologia che è il tema di questa sezione.

Ho spesso pensato che l’archeologia in Italia è mal gestita proprio a partire dalla struttura piramidale dove tutto il potere viene gestito da pochi individui. Il forte sospetto è che ciò non sia casuale. Non dividere il potere in più mani ma accentrarlo, consente di poterlo “gestire meglio”.

la mancanza di rotazione dell’organico fa si che chi detiene il potere possa crearsi una sua struttura di relazioni che gli garantiscono appoggi ed impunità.

va bene..va bene...è una mia opinione personale....I FATTI sono altri

https://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/12/29/news/pompei-10673191/

dott Luigi Crimaco dirigente amministrativo della sopraintendenza per gli scavi a Pompei condannato per truffa e peculato con altri 265 dipendenti (diconsi..duecentosessantacinque)...sottraendo alle casse dello stato cifre dell’ordine di 700.000 euro (e poi si dice che l’archeologia non ha soldi....ci sono...ma non arrivano per terra).

Vogliamo parlare della dott.ssa Paola Raffaella David condannata per aver distribuito una quindicina di appartamenti della reggia di Caserta a persone di sua fiducia (ovviamente a fronte del pagamento di un affitto)

https://www.ilmattino.it/caserta/alloggi_abusivi_nella_reggia_di_caserta_condannata_l_ex_sovrintendente_david-4025721.html

Vogliamo dimenticare la condanna al sopraintendente Miccio pluricondannato in più di un illecito?

http://www.cronachesalerno.it/condanna-bis-per-miccio/

http://www.occhiodisalerno.it/master-truccato-condannati-ideologico-soprintendente-salerno-gennaro-miccio-funzionario-giovanni-villani/amp/

E si potrebbe andar avanti ...ma poi ci si addormenterebbe. Sappiate comunque che questa è solo la punta di Iceberg perché la situazione è molto più grave.

molti archeologi vedono e sanno cosa succede ma non possono parlare perché la loro vita professionale è in mano alle sopraintendenze che danno gli incarichi solo a chi è “di loro fiducia”. Come diceva il buon andreotti ..il potere acceca solo chi non ce l’ha.

Alla luce di quanto sopra non dovrebbe scandalizzare quindi che un sopraintendente possa aver architettato il furto di una statua greca in bronzo con la connivenza dei suoi appoggi politici e di una parte delle forze dei carabinieri. 

Nel libro citato si parla che in questa faccenda si sono attivati anche i servizi segreti e la cia in quanto il museo Paul Getty abbia venduto la statua a Bush padre che essendo un petroliere per pagarla abbia barattato la statua con una concessione di estrazione petrolifera all ‘Eni. Le autorizzazioni a procedere hanno interessato anche l’allora presidente della repubblica ed il trasporto fino in America sia stato organizzato dai nostri servizi segreti insieme alla cia con i loro ampi mezzi aerei.

la cosa che stupisce non è che un illustre privato dica cose assurde verso le più alte cariche dello stato italiano...ma che le stesse persone che vengono diffamate per “cose non vere” in oltre ventianni non gli anni mai inviato neanche una raccomandata per calunnia....silenzio tombale.

forse nessuno delle persone coinvolte aveva l’interesse che queste vicende finissero nelle aule di un tribunale.

In ogni caso...ormai tutti quei reati (qualora fossero stati realmente commessi) sono ormai andati in prescrizione (grande e implacabile SPUGNA del nostro ordine giuridico..che rende tutti puri ed immacolati e sopratutto impunibili).

 

 

  • Mi piace 3

Inviato

Mah, alcune considerazioni forse sono utili:

- una classifica della corruzione nei paesi del mondo: (l'Italia non e' ne' la Nuova Zelanda, la Danimarca o la Finlandia,  considerate inoltre che la 54.esima posizione riportata e' un risultato nettamente in miglioramento sugli anni precedenti)

https://www.transparency.it/wp-content/uploads/2018/02/CPI-2017-global-map-and-country-results.pdf

- al tempo dei fatti sopra riportati intere aree del belpaese erano praticamente soggiogate alla criminalita' organizzata

io mi stupisco di piu' che allora siano state recuperate e restituite al bene pubblico due importanti statue, piuttosto che non siano 'spariti' uno scudo una, lancia, altri eventuali

Il libro citato sopra e i fatti esposti sembrano ben argomentati, una maggiore evidenza mediatica potrebbe forse convincere eventuali possessori a restituire qualcosa, se c'e' veramente...

 


  • 2 settimane dopo...
Inviato

Copio dalla rete (Wikipedia - Bronzi di Riace) lo stralcio che vi è pubblicato  della denuncia di ritrovamento dell'epoca .

'Emerge' dal testo che una delle statue "...presenta sul braccio sinistro uno scudo ." .

All'epoca, o poi, di questo scudo, dichiarato visto sott'acqua dal ritrovatore denunciante e mai visto da noi, cosa è stato detto ?

001 Wikipedia.jpg


  • 1 mese dopo...
Inviato

Il post è sicuramente molto interessante ed esaustativo, espone teorie di cui ho già sentito parlare, esposte in quest caso in modo chiaro e completo. Non rispondo in quanto le mie conoscenze in materia sono lacunose e nulla potrebbero dare  di concreto questo interessante post.  Ringrazio Kingleo per averci esposto questi fatti e spero che ci tenga aggiornati se Vi fossero novità.

 


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