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Inviato

Ho letto per ora solo due libri da principianti sulla numismatica antica dove ho letto delle varie riforme monetarie effettuate nei vari secoli dell'Impero, tutto molto chiaro, però in entrambi non ho avito chiarimenti sul "corso legale" delle varie monete. 

Ho cercato qui sul forum ma fino a pagina 120 non mi pare di aver trovato alcuna discussione inerente quindi pongo a voi esperti le seguenti domande: 

Una volta morto un imperatore le monete da lui emesse venivano ritirate oppure rimanevano spendibili? 

Dopo ogni riforma monetaria le vecchie emissioni venivano ritirate onde evitare la tesaurizzazione delle vecchie monete con maggiori quantità di metallo? 

Le monete emesse dalle zecche provinciali erano spendibili in ogni parte dell'Impero o solo nella provincia di emissione? 

Scusate se le domande possano sembrare banali ma sono decisamente alle prime armi. 

Avete qualche libro di facile reperibilità da consigliarmi per iniziare a coltivare seriamente questa passione? Più che alla moneta in sé e alla sua conservazione sono interessato alla storia che nasconde.

 

Grazie a tutti! 


Inviato

DE GREGE EPICURI

@M94Mi sembrano domande molto sensate,anzi assolutamente fondamentali. Ti rispondo in breve, poi altri aggiungeranno.

1.Morto un imperatore, le monete restavano assolutamente valide e spendibili: erano garantite dallo stato romano, non dal singolo imperatore. Si dice che, a volte, ci sia stato un certo ritiro delle monete nei casi di "damnatio memoriae", ma non ci sono prove nè documenti scritti (es. decreti del Senato) in merito, mentre molte statue venivano effettivamente mutilate.

2.Dopo le riforme: dipende.Con la riforma di Augusto, non sembra che le monete precedenti siano state ritirate. Si sa invece che Traiano, che abbassò il titolo dell'Ag nei denari, rastrellò il più possibile le monete precedenti (compresi denari repubblicani che circolavano ancora!) per fonderle e produrre monete a proprio nome, con titolo inferiore. Dopo la riforma di Aureliano, non ti so dire come i cittadini "trattassero" gli antoniniani precedenti (di Claudio 2° e Gallieno), che erano di qualità molto peggiore. Dopo Diocleziano, il cui follis conteneva una quota di Ag, ricordo che una legge severissima vietava ai privati di fondere i follis per ricavarne l'Ag.

3.Sembra che il bronzo provinciale e coloniale potesse circolare solo in aree ristrette, cioè in quelle in cui era stato emesso, a meno che non venisse contromarcato in modo specifico, in alcuni casi. Anche su questo ci sono pochi dati certi; sicuramente, monete coloniali sono state trovate fuori dal loro territorio, alcune in modo particolare (es. Nicea). Si sa quasi tutto invece sull'Egitto, che era un'isola monetaria chiusa: si facevano i cambi (obbligatori) ad Alessandria, a Ostia e forse anche in qualche altro porto.

Per darti consigli sui libri, occorre sapere che cosa hai già letto.

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Inviato
3 ore fa, gpittini dice:

Per darti consigli sui libri, occorre sapere che cosa hai già letto.

Grazie tante per la chiarezza delle risposte, sono informazioni preziose. Comunque il primo libro non ricordo né autore né titolo e non lo ho a portata di mano, il secondo è un po' più generico ed è "Manuale di Numismatica" di Remo Cappelli. 

In merito alla damnatio memoriae mi viene spontanea una domanda, capita di tanto in tanto di vedere monete il cui dritto è letteralmente martoriato al fine di cancellare la faccia dell'imperatore, forse era solamente opera del singolo cittadino che aveva una particolare antipatia? 

A proposito di modifiche della moneta, chiaramente limare i bordi era un reato, ma tagliare a metà le monete? Mi capita spesso di vedere specialmente nei mercatini dei mezzi assi, era una pratica legale oppure era semplicemente tollerata? 

Immagino che essendo il valore della moneta da una parte intrinseco per il valore del metallo contenuto e dall'altra fiduciario vista la sensibile variazione di peso tra un tondello e l'altro non si mettessero a guardare quale metà fosse più grande. 

Ho anche un'altra domanda a cui non sono riuscito a trovare una risposta. Su internet leggo spesso indistintamente i termini nummo, follis, centenionale e maiorina per lo stesso taglio. Ora da quel che so sulla monetazione del IV secolo ci sono delle zone d'ombra e anche in questa sezione è stato parzialmente affrontata la questione, però veramente mi mette in crisi per la catalogazione della mia ancora ridottissima collezione. 

Grazie ancora della pazienza e scusate della carrellata di domande. Magari da questo argomento può nascere un prontuario delle domande e delle risposte frequenti per la monetazione imperiale ?


Inviato (modificato)


 Adriano Savio "Monete Romane". Te lo consiglio caldamente. 

Modificato da Alessandro C.
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Inviato

 

1 ora fa, M94 dice:

In merito alla damnatio memoriae mi viene spontanea una domanda, capita di tanto in tanto di vedere monete il cui dritto è letteralmente martoriato al fine di cancellare la faccia dell'imperatore, forse era solamente opera del singolo cittadino che aveva una particolare antipatia? 

Sì potrebbe essere benissimo.

  • Grazie 1

Inviato

 

In linea di principio è così ma vanno prese in considerazioni le realtà locali che si differenziavano molto in base alla loro collocazione geografica. Proprio la citata Ostia ha evidenziato come piccoli bronzi di Massalia coniati nel I sec. a.C. erano ancora presenti come circolante imperiale fino al II sec. d.C. al pari dei quadranti.

Coloro che provvedevano ai cambi di valuta erano gli Argentarii che avevano dei banchi presso il Foro o le Tabernae Argentarie. Loro non solo verificavano l’autenticità delle monete nobili ma conoscendo le monete straniere applicavano la giusta conversione. Oltre a questo si occupavano e guadagnavano dalla conversione da bronzo in argento sul cambio di valuta imperiale perché le imposte dovevano essere pagate in argento quindi anche se oggi consideriamo al cambio 10 assi per un denario è quindi certo che i proprietari di locande che lavoravano esclusivamente con monete bronzee dovessero pagare una commissione per il cambio. 

Come appunto detto in precedenza le monete rimanevano in circolo per un tempo indefinito, diciamo fino a quando non venivano tesaurizzate o fuse. Un esempio viene dallo Snettisham Jeweller's Hoard, un ripostiglio interrato nel 155 d.C.. 

Il gioielliere aveva accuratamente messo da parte i denarii della terza emissione di Domiziano che contenevano un’elevata quantità di argento, dalle evidenze questi erano la sua materia prima, i denarii venivano fusi in lingotti per realizzare poi i gioielli. Le monete bronzee trovate invece erano la sua cassa, il suo contante per le spese quotidiane.

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Inviato

DE GREGE EPICURI

Consiglio anch'io la lettura del Savio. Potresti aggiungere anche "Monete Romane" di F.Gnecchi, dei manuali Hoepli, che ha più di un secolo ma è prezioso per una serie di temi non facili da trovare altrove (le divinità e le personificazioni sulle monete dei vari imperatori, le monete di consacrazione e quelle di restituzione, ecc.); ci sono frequenti ristampe. Infine, leggiti (in inglese) la parte introduttiva del Sear (Roman Imperial Coins), anche in vecchia edizione, che parla di molte cose.

Le monete dimezzate (di solito assi repubblicani o bronzi di Nemausus "con il coccodrillo": venivano tagliate verticalmente, per rispettare i due ritratti) erano prodotte per mancanza del numerario corrispondente; si dice anche perchè usate come obolo di Caronte, e poste sugli occhi del morto.

Quanto ai nomi dei bronzetti del IV secolo (però attenzione: i follis all'inizio erano di mistura), ho letto molte interpretazioni e ci ho sempre capito poco. E' più semplice e comodo parlare di AE1,AE2,AE3 e AE4, a seconda del diametro. Per le ultimissime monete di bronzo, di solito si parla di nummo per indicare le più piccole, quelle che pesavano circa 1 scrupolo, cioè poco più di 1 g.

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Inviato

Grazie a tutti per i consigli, provvederò ad acquistare i testi consigliatimi. 

@gpittini Ho letto anche la forma AE1 AE2 eccetera, ma se la moneta risultasse particolarmente limata? 

Mi sembra più una scala (neanche troppo standardizzata) per definire il diametro al momento della misurazione ma non l'effettivo taglio della moneta. 


Inviato
2 minuti fa, M94 dice:

Grazie a tutti per i consigli, provvederò ad acquistare i testi consigliatimi. 

@gpittini Ho letto anche la forma AE1 AE2 eccetera, ma se la moneta risultasse particolarmente limata? 

Mi sembra più una scala (neanche troppo standardizzata) per definire il diametro al momento della misurazione ma non l'effettivo taglio della moneta. 

Le monete in bronzo non venivano tosate.


Inviato
8 minuti fa, Gallienus dice:

Le monete in bronzo non venivano tosate.

Non ne valeva la pena? 

Comunque non parlo solo di tosatura ma anche semplice consunzione. Ad esempio ho un bronzetto di Valente che ha tutti i bordi consumati costantemente rendendo quindi la legenda illegibile. 

ora, non sapendo il diametro originale come la dovrei classificare? Per il diametro attuale o per quello che esemplari simili dimostrano?


Inviato (modificato)
1 ora fa, M94 dice:

Non ne valeva la pena? 

Comunque non parlo solo di tosatura ma anche semplice consunzione. Ad esempio ho un bronzetto di Valente che ha tutti i bordi consumati costantemente rendendo quindi la legenda illegibile. 

ora, non sapendo il diametro originale come la dovrei classificare? Per il diametro attuale o per quello che esemplari simili dimostrano?

Non ne valeva la pena, e comunque il diametro non si riduce per circolazione, quindi il diametro attuale della tua moneta è il medesimo che aveva in fase di coniazione. Sarà più sottile, ma non si restringe come i maglioni in lavatrice :D

In ogni caso la distinzione dei nominali non si basa solo sul diametro ma anche sul peso, perché capitava che si usassero tondelli più stretti ma più spessi.

Modificato da Gallienus

  • 2 settimane dopo...
Inviato

quello che intendi con "bordi consumati" è dato dal tondello di diametro più piccolo e le legende non si leggono perchè fuori campo, e, quindi, non impresse


Inviato
16 ore fa, Ase84 dice:

quello che intendi con "bordi consumati" è dato dal tondello di diametro più piccolo e le legende non si leggono perchè fuori campo, e, quindi, non impresse

Ed erano emesse anche monete con Tondelli più piccoli anche di 3-4mm di diametro rispetto allo standard? 


  • 2 settimane dopo...
Inviato

Per aggiungere ulteriori Informazioni alla domanda iniziale porto l’esempio della borsa del fuggitivo rinvenuto a Pompei la scorsa estate. nella borsa del malcapitato, morto durante l’eruzione del 79 d.C. erano presenti 20 denari e 2 assi, tra questi 20 denari ce ne sono del II sec. a.C., Ottaviano, legionario di Marc Antonio (frequenti a Pompei) e di Vespasiano. Gli altri erano ancora in corso di identificazione.

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Inviato
Il 3/1/2019 alle 13:12, Gallienus dice:

Le monete in bronzo non venivano tosate.

Ma ridotte meccanicamente per diventare ad esempio degli ae4 si... Ne v e vi secolo certamente ci sono innumerevoli esempi


Inviato
3 ore fa, Massenzio dice:

Per aggiungere ulteriori Informazioni alla domanda iniziale porto l’esempio della borsa del fuggitivo rinvenuto a Pompei la scorsa estate. nella borsa del malcapitato, morto durante l’eruzione del 79 d.C. erano presenti 20 denari e 2 assi, tra questi 20 denari ce ne sono del II sec. a.C., Ottaviano, legionario di Marc Antonio (frequenti a Pompei) e di Vespasiano. Gli altri erano ancora in corso di identificazione.

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Ricordo di aver visto nella mia vita diversi denari di Marco Antonio con contromarche di Vespasiano... Una circolazione di lunga durata

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Inviato
6 ore fa, Massenzio dice:

nella borsa del malcapitato, morto durante l’eruzione del 79 d.C. erano presenti 20 denari e 2 assi, tra questi 20 denari ce ne sono del II sec. a.C., Ottaviano, legionario di Marc Antonio (frequenti a Pompei) e di Vespasiano

Grazie per l'interessante contributo. Mi viene ora spontanea una domanda, dopo due o più secoli i denari sicuramente si saranno consumati, come ci si comportava in tal caso? 

 

3 ore fa, Poemenius dice:

Ma ridotte meccanicamente per diventare ad esempio degli ae4 si... Ne v e vi secolo certamente ci sono innumerevoli esempi

Come mai effettuavano questa operazione? Erano le zecche o autorità statali oppure erano privati cittadini a ridurre le monete in diametro? 


Inviato (modificato)
7 ore fa, M94 dice:

Grazie per l'interessante contributo. Mi viene ora spontanea una domanda, dopo due o più secoli i denari sicuramente si saranno consumati, come ci si comportava in tal caso? 

 

Come mai effettuavano questa operazione? Erano le zecche o autorità statali oppure erano privati cittadini a ridurre le monete in diametro?  

questa è una domanda tutt'ora senza risposta… quello che è certo è che le monete venivano meccanicamente ridotte avendo cura di mantenere almeno una parte dell'autorità emittente visibile ove possibile….

magari si faceva in modo di tenere visibile il volto imperiale, o come in un caso di riuso di una moneta di Antioco III al dritto abrasa, la moneta è stata ritagliata mantenendo la scritta ANTI (caso da me visto in un tesoretto databile al 550 circa)

sicuramente questa operazione era fatta per integrare il pezzo nel sistema circolante degli AE4 e per "confonderlo nella massa" … cosa che avviene anche oggi confondendo monete estere in mezzo alle monetine in euro….

il resto di questa operazione era certamente fuso

sicuramente non si tratta di un'operazione da "privato" in senso "domestico" … ma se fosse "ufficiale statale" o effettuata da maggiorenti locali, questo non so dirlo

Modificato da Poemenius

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