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Salve! Ho questa moneta quinario titus cloelius, pesa 1,8 grammi. Sapete il motivo per il quale viene attribuito la data di produzione il 98 a.c.? In oltre è possibile che in un lasso di tempo così breve la moneta risulti comune? Io colleziono greche e da poco sto per entrare nelle romane.

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  • 3 settimane dopo...
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Modificato da L. Licinio Lucullo
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Il 20/12/2018 alle 16:13, Franco123 dice:

Salve! Ho questa moneta quinario titus cloelius, pesa 1,8 grammi. Sapete il motivo per il quale viene attribuito la data di produzione il 98 a.c.? In oltre è possibile che in un lasso di tempo così breve la moneta risulti comune? Io colleziono greche e da poco sto per entrare nelle romane.

La collocazione delle singole monete negli anni è frutto di decenni e decenni di ipotesi, fondate su vari parametri , alla fine messe a sistema e sedimentate nel corpus del Crawford.

Fra i parametri presi in esame sono compresi stile, peso, ritrovamenti in ripostigli e - non ultima - l'ipotetica identificazione del monetario. Tale ipotetica identificazione funziona più o meno così: se una moneta è firmata "Lucio Cornelio figlio di Lucio"  e le fonti attestano che nell'anno X una uomo con quel nome è stato edile, questore, pretore, tribuno o console, si suppone che si tratti della medesima persona e se ne deduce che alcuni anni prima dell'anno X abbia assolto alla carica di magistrato monetario. Questo permette quindi anche di dare una datazione alla moneta.

Gli unici dati sicuri sono i ritrovamenti in strati archeologici sigillati, collegabili a un evento attestato dalle fonti (normalmente, la distruzione di una città nel corso di una battaglia), che fissano però unicamente un termine "ante quem" per l'emissione delle monete ivi contenute.

Sebbene non ci sia alcuna certezza, l'attendibilità delle ricostruzioni, dopo decenni e decenni di elucubrazioni, è comunque alta.

 

Per quanto concerne quello che tu definisci "un lasso di tempo così breve", tieni presente che quasi tutte le emissioni della bassa Repubblica durarono un anno e un solo anno, per poi essere sostituite, stilisticamente parlando, da quelle elaborate dal successivo magistrato monetario.

 

In ordine alla circostanza che un'emissione sia o meno "comune" questa valutazione fa riferimento al numero di esemplari oggi presenti sul mercato, di cui il numero di esemplari prodotti all'epoca è solo uno dei fattori, seppure ovviamente il più rilevante. Non stupisce però che in un certo anno Roma potesse produrre migliaia e migliaia di esemplari di una stessa moneta (per alcune emissioni, il numero dei coni noti, moltiplicato per una stima degli esemplari che si possono produrre prima di arrivare all'usura del conio e sia quindi necessario sostituirlo, produce numeri elevatissimi): poteva disporre di grandi risorse di metallo prezioso e doveva pagare, fra l'altro, il sostentamento di un esercito immenso. All'epoca di questa emissione, in particolare, era in corso il Bellum Sociale.

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Grazie per la risposta! Quindi era comune in quel tempo produrre monete per circa un anno per via del instabilità politica.


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Questa bellum Sociale si sa se ha coinvolto il Sud Italia tipo l'odierna Calabria? 


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So poco su questo argomento, so solo che i sanniti e gli etruschi si ribellarono. 


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Comunque anche se era un periodo molto instabile la percentuale del argento è molto alta ho visto in altri periodi che era molto basso se non sbaglio pure fino al 40% d'argento. 


Inviato
10 ore fa, Franco123 dice:

Grazie per la risposta! Quindi era comune in quel tempo produrre monete per circa un anno per via del instabilità politica.

Per via della guerra, non dell'instabilità politica.

E la repubblica fu quasi sempre in guerra.

10 ore fa, Franco123 dice:

Questa bellum Sociale si sa se ha coinvolto il Sud Italia tipo l'odierna Calabria? 

Certo. Qui puoi trovare una cartina delle popolazioni che insorsero contro Roma: https://www.romanoimpero.com/2011/10/la-guerra-sociale.html

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Inviato

Il titolo d'argento dei denarii repubblicani, per quanto ne so, fu sempre alto.

Era stato basso prima dei denarii, in una certa fase della coniazione dei quadrigati; tornò a essere basso dopo la Repubblica, in alcune epoche dell'impero; con i denarii repubblicani però fu sempre alto.

Quando mancava l'argento, forse (e dico forse), lo Stato emetteva dei suberati; non mi risulta che abbia mai abbassato il titolo d'argento a titoli molto bassi.


Inviato

Non mi riferivo al periodo repubblicano, ma romano in genere avevo visto dei denari dal vivo e letto che in alcuni periodi la percentuale varia a pure di molto. Non me ne intendo molto e non ricordo che periodo. 

Grazie delle informazioni molto utili. 


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Sono molto interessato ai bretti pensavo che i romani li avevano distrutti o la schermata nella mappa si riferisce solo alla regione brettii? 

Modificato da Franco123

Inviato

,Non credo che i Romani abbiano mai distrutto un'intera popolazione, men che meno quelle italiche.

Potevano sterminare o ridurre in schiavitù gli abitanti di una città o, in casi estremi, i componenti di una intera tribù, ma non conosco casi di genocidio, almeno per il periodo repubblicano. 

Le popolazioni assoggettate venivano progressivamente romanizzate con quello che oggi chiamiamo "soft power". Il Bellum Sociale scoppiò proprio perché i popoli italici anelavano a ricevere la cittadinanza romana 


Inviato

Per quello che so i brettii hanno fatto almeno 3 grandi rivolte per l'indipendenza odiavano troppo i romani più di ogni popolo in Italia. 


Inviato

In Calabria ci sono più siti archeologici dei bretti distrutti completamente dai romani. 


Inviato

Le città moderne di oggi si posano spesso su siti romani che alloro volta si sovrappongono su siti di origine greca, è molto difficile vedere in Calabria un sito dei bretti dove si sovrappone uno dei romani tranne per Cosenza e Crotone e pochi esempi. 


Inviato
12 minuti fa, Franco123 dice:

Per quello che so i brettii hanno fatto almeno 3 grandi rivolte per l'indipendenza odiavano troppo i romani più di ogni popolo in Italia. 

Appunto. Tre rivolte vogliono dire che anche dopo due rivolte non erano stati distrutti


Inviato

Questo penso che è dovuto al fatto che i greci una volta sconfitti si sono sottomessi ai romani e in alcuni casi come a Sibari copia erano alleati


Inviato (modificato)

Sta di fatto che nalla maggior parte dei siti archeologici dei bretti di improvviso gli insediamenti sono spariti senza continuità solo in pochi casi. Uno dei tanti insediamenti  che mi viene in mente Castiglione di paludi un insediamento molto importante. 

Modificato da Franco123

Inviato

Infatti i romani li chiamavano ribelli


Inviato

Interessante la discussione, però perchè crei un post per ogni riga ?

Sembra di leggere  un telegramma?


Inviato

Perché di solito in passato univano i messaggi in automatico in una unica discussione, ora mi esce così! Poi non penso che il contenuto del testo separato sia così grave. Dato che faccio pure altre cose capita di dimenticare di aggiungere altre parole. 


Inviato

No no, nessun problema! Era una curiosità che mi era sorta! Non sono nessuno per criticare e non volevo offendere/insultare nessuno ci mancherebbe ?‍♂️


  • 4 settimane dopo...
Inviato

I Romani, più che sterminare (salvo in pochi casi) usavano al massino deportare... Quando hanno conquistato la Gallia Cisalpina (inclusa la pianura padana) hanno deportato lì molti Sanniti ribelli, che quindi sono diventati contadini e per di più di terre fertili, molto più che in madrepatria....

Quindi alla fine ci hanno guadagnato un pò tutti...

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