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19.2.2019 al CCNM: Monete e rito del battesimo.


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DE GREGE EPICURI

Ieri sera, inizio da brivido: un inghippo tecnologico minacciava di bloccare tutto!  Siamo stati salvati da un quasi-miracolo: una vicina di casa del CCNM ci ha regalato una chiavetta. Non entro nei dettagli tecnici, ma il sollievo e la gioia sono stati grandissimi.

Dopo di che, serata molto bella: esposizione molto chiara e documentata della prof. Perassi, da cui abbiamo imparato un sacco di cose:

1.Chi rompe una lastra battesimale per cercare un tesoro, di solito è impaziente. Non cerca bene nel limo sottostante  (forse ha poco tempo) e non si accorge che nei vari strati ci sono tante monetine, fra cui una d'oro.

2.Il limo non va estratto tutto insieme, ma per strati, in modo da separare le deposizioni nei periodi successivi, dalle più superficiali alle più profonde. Il tremisse era in superficie o quasi: anomalo rispetto al resto, si riferisce probabilmente a una ri-consacrazione, o ad una sconsacrazione del fonte; o al battesimo di un personaggio illustre.

3.Le monete di rame erano quasi tutte molto piccole, peso medio meno di 1 g., e tutte insieme potevano valere  da 1/200 a 1/300 di solido, con un valore venale quindi insignificante. Non certo il "pagamento" per qualcosa, ma un piccolo omaggio, una donazione simbolica e bene-augurante, quasi dei piccoli amuleti. Solo alcuni erano delle "crocette" (Teodosio II o Valentiniano III).

4.Sono documentate anche alcune monete di Odoacre (1), protovandale e vandale: uniche testimonianze a Malta.  Inoltre, alcuni nummi bizantini del VI-VII secolo. Ovviamente, la cesura fra Impero Romano e Impero Bizantino è un nostro artificio: i bizantini si consideravano  "impero romano" a tutti gli effetti.

5.Malta era chiaramente un crocevia complicatissimo, arrivavano monete (e persone, anzitutto) dall'Italia, dalla Sicilia, dall'Egitto, da Cartagine, ecc. Non è certo che l'isola di approdo di S.Paolo fosse Malta, oggi ci sono anche altre ipotesi.

6.Il sito di Tas-Silg presenta insediamenti religiosi antichissimi, a partire da un tempio della Grande Madre "Maltese" (con piccole statue impressionanti: enormi coscie e mammelle...); anche in seguito, sempre figure femminili, Giunone e forse Cerere, per finire nel XVI secolo con la chiesa di Santa Maria ad Nives.

E si potrebbe continuare a lungo; come gli scavi della Missione Italiana a Malta, che riprenderanno.

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DE GREGE EPICURI

Nell'ultima immagine, proprio sopra all'oratrice si vede la foto di uno splendido fonte battesimale in Tunisia, sempre di epoca paleocristiana. Realizzato a mosaico, era assai poco profondo, fra 50 cm e un metro. Evidentemente, qui l'acqua poteva arrivare (al massimo) a metà del corpo, come anche a Malta; altrove invece l'immersione era completa.

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