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IGNORED

Semoncia dall'Etruria?


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Inviato (modificato)

Buongiorno,

come spesso mi accade, acquisto pezzi che penso appartengano a x serie, salvo poi, approfondendo, scoprire che appartengono a serie y. 

Questa estate, forse ve ne ricorderete, ero in fissa coi sestanti di peso ridotto, riconducibili grossomodo alla serie RRC 56/6. Quindi acquistai da K. Dorney (Redding, CA) la moneta che allego: gr 1,10; mm 14; 90°, convinto che fosse, appunto, un sestante di peso ridottissimo, anche se mi restava il dubbio che non fosse una semoncia, d'altronde, per il fatto che la moneta è fratturata, i due globetti non si vedono, né al dritto né al rovescio. Per inciso, poi ho scoperto che quella semoncia proveniva da una per me non meglio nota Thersites Collection, da un lotto multiplo venduto da Roma Numismatics Ltd, E-Sale 37 (24/06/17), 706. 

Ultimamente sto approfondendo la serie RRC 106 (bastone e clava), che Crawford data al 208 a.C. e per la quale ipotizza che la zecca di produzione sia da localizzare in Etruria. Ho consultato poi il lavoro sui bronzi anonimi di McCabe che si occupa anche di questa serie 106 (vedi il gruppo E del suo lavoro, di cui mi permetto di allegare la tavola) e, a tal proposito, individua una serie collaterale a quella del Crawford, che ne condivide grossomodo lo stile - anche se i pezzi che McCabe illustra sembrano di fattura più rozza - ma se ne discosta per l'assenza di clava e bastone (certo, la questione del bastone meriterebbe un discorso a parte...). Secondo i calcoli di McCabe, i nominali più importanti (asse e semisse) sarebbero relativamente comuni, poi via via che si scende (triente, quadrante, sestante, oncia) si ha a che fare con rarità crescenti, fino ad arrivare alla semoncia, per la quale scrive che potrebbe esistere "but I have seen no certain examples". 

Qui entra in gioco la mia moneta. Il peso è compatibile con lo standard indicato da McCabe (asse di 35 gr; oncia di 2,60 gr ca). Soprattutto, è compatibile lo stile del dritto, con quel modo di realizzare l'occhio della divinità che credo sia una delle peculiarità di questa serie, insieme all'aspetto della prua. E qui si apre un altro problema. La mia moneta potrebbe essere benissimo RRC 106/10, dato che non presenta il bastone sotto la scritta ROMA proprio come 106/10 e nemmeno si vede, per via della frattura, sotto la prua quella sorta di "m" che caratterizza le 106/10, ma sembra discostarsi da queste per il modo molto più rozzo e semplice di realizzare quanto c'è a partire dal rostro in giù, almeno stando ai pochi 106/10 noti. Insomma, la mia moneta sembrerebbe la semoncia mancante del lavoro di McCabe, anche se il condizionale è d'obbligo. 

Cosa ne pensate? 

p.s.: Notare quella sorta di omega rovesciata presente sul contorno liscio del rovescio, a ore 2: sintomo di riconiazione? 

 

 

 

 

A.png

Modificato da osio
Inviato

DE GREGE EPICURI

Quesito un po' troppo difficile, anche perchè si vede abbastanza poco: niente globetti perchè manca un pezzo di moneta...niente bastoncino..Le caratteristiche dell'occhio non mi sembrano di una tale evidenza da convincere. Resta la speranza.


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