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Inviato (modificato)

Questa sera mi piace postare il risultato dell’incontro tra numismatica e mineralogia che ha messo alla prova le mie conoscenze mineralogiche.

Mineralogia? Direte Voi ma……..seguitemi.

Recentemente l’amico Valerio Angiolillo, Titolate della ANTIVM NUMISMATICA, mi ha fatto omaggio di una moneta in condizioni alquanto critiche per una completa ossidazione e con vaste incrostazioni di una sostanza giallastra.

Ad un primo esame la moneta è risultata essere un 50 grana (Mezzo ducato) di Carlo II (fig.1 e 2).

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Il primo esame è stato indirizzato alla sostanza giallastra, presente su entrambe i lati della moneta, ed al microscopio stereoscopico prima e metallografico poi, è risultata essere un’incrostazione cristallina con aspetto mammellonare (foto 3-4),

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ma approfondendo l’osservazione a 100X e 200X, in alcuni punti si è rilevata la presenza di alcuni micro cristalli con abito tronco piramidale (foto 5-6-7).

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avvalendomi delle mie conoscenze mineralogiche, l’abito di questi cristalli mi ha fatto formulare l’ipotesi che la sostanza potesse essere ZOLFO.

Questa ipotesi è suffragata dal fatto che trattandosi di una moneta di Napoli, la stessa potesse essere stata utilizzata e conservata nella zona dei Campi Flegrei (Pozzuoli), dove la presenza di solfatare fa sì lo zolfo in presenza di acqua ad una temperatura <95,4° sublimi cristallizzando in zolfo rombico (foto 7a-7b),

378667355_Foto7a.JPG.547282675d6f9d4fb660ca24a1c18010.JPG634900156_Foto7b.jpg.437a7f42628d9c241e67c2477af9a471.jpg

come quelli rilevati nel campione in esame.

In questi siti sono presenti anche minerali associati come Blenda e Quarzo, anch'essi ritrovati nelle incrostazioni (foto 8-9).

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A riprova e conferma di quanto sopra, ho voluto eseguire un ulteriore esame, ed esattamente una micro analisi chimica per rilevare l’effettiva presenza di zolfo.

L’esame è chiamato “Saggio di Lassaigne” e consiste nella fusione del campione unitamente a sodio metallico, il filtrato di questa fusione viene messo a contatto con una striscia impregnata di acetato di piombo (foto 10),

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che in presenza di zolfo diventa nera, cosa che è accaduta con il nostro campione (foto 11).

Ciò conferma la mia ipotesi, l’incrostazione   è zolfo, quindi possiamo ragionevolmente dire che la moneta proviene da una zona con presenza di solfatare, e conferma altresì, che l’incontro di due scienze porta a risultati positivi.

Modificato da claudioc47
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Inviato

 complimenti per lo studio approfondito... tuttavia ora mi sorge spontanea una domanda: e ora ??

 Voglio dire , una volta appurata la natura della sostanza giallastra tale informazione rimane fine a se stessa o può servire per approcciarsi ad un tentativo di restauro ??

  • Grazie 1
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Inviato (modificato)

Studio estremamente affascinante ed interessante. Il connubio tra conoscenze tecniche e passione  produce dei gran risultati, che in questo caso aprono ad interessanti considerazioni sulla circolazione delle monete. Grazie e complimenti davvero per la ricerca, l'accuratezza del lavoro e della condivisione. Davide.

Modificato da Dave95
  • Grazie 1

Inviato
9 minuti fa, matteo95 dice:

 complimenti per lo studio approfondito... tuttavia ora mi sorge spontanea una domanda: e ora ??

 Voglio dire , una volta appurata la natura della sostanza giallastra tale informazione rimane fine a se stessa o può servire per approcciarsi ad un tentativo di restauro ??

??

"Tale informazione" è una interessante informazione scientifica a prescindere.


Inviato (modificato)
13 minuti fa, matteo95 dice:

 complimenti per lo studio approfondito... tuttavia ora mi sorge spontanea una domanda: e ora ??

 Voglio dire , una volta appurata la natura della sostanza giallastra tale informazione rimane fine a se stessa o può servire per approcciarsi ad un tentativo di restauro ??

Ora farò dei tentativi di recupero della moneta, iniziando dalla rimozione delle ossidazioni di zolfo, ma sarà un'impresa alquanto ardua. Comunque vada, il post era finalizzato al fatto che con accertamenti  scientifici mirati si può anche capire la provenienza di una moneta. Vi terrò aggiornati.

Modificato da claudioc47
  • Grazie 1
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Inviato

@claudioc47 grazie :)  ora occhio che non vorrei che qualcuno avanzi dei dubbi sulla legittima provenienza ;) 

14 minuti fa, chievolan dice:

??

"Tale informazione" è una interessante informazione scientifica a prescindere.

non metto in dubbio che sia interessante , tuttavia personalmente ritengo che abbia poca utilità ( come info. in se )  perchè sebbene sia altamente probabile la sopracitata provenienza non se ne può essere certi al 100%...   

e con questo non voglio assolutamente sminuire il lavoro di ricerca fatto ... 

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Inviato

Nonostante il fatto che l'elemento ritrovato sulla moneta possa avere varie origini, resta un'analisi interessante e davvero ricca di passione! Complimenti! :)

  • Grazie 1

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