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2 Dicembre, conferenza a Genova


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Caro @4mori

la Sardegna è una delle aree più interessanti nelle quali io abbia lavorato, e soprattutto dal punto di vista numismatico (è davvero "l'isola dei tesori"!). Oltre a Padru, da tempo ho in mente un progetto per la valorizzazione del suo patrimonio in questo senso, che in parte è ancora inedito, ma non è semplice e per più motivi tra i quali quelli economici (rastauro, studio, analisi pubblicazione e/o esposizione). Spero tuttavia piano piano di poter procedere, anche perché al di là dell'interesse scientifico, dopo tanti anni di frequentazione la Sardegna e i sardi mi sono rimasti anche nel cuore - e come non si potrebbe ?-.

Una delle questioni da affrontare domenica per il ripostiglio di Padru è appunto quella che tu ventili: ovvero il ripostiglio di Padru quanto è specchio e in che termini della circolazione monetaria nella parte settentrionale dell'isola? E perché contiene solo monete genovesi? Vedremo insieme domenica quanto ci raccontano le evidenze numismatiche... ;)

A presto

MB

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Un grazie a nome di un appassionato di numismatica Sarda per il lavoro svolto o che intende svolgere, il fatto di voler pubblicare studi su monete Sarde o comunque ritrovate in Sardegna da parte sua non fa altro che elevare questa monetazione, che è già una nicchia, nel panorama Nazionale della numismatcia.

Certo le difficoltà non saranno poche, ma sicuramente il materiale presente nel Museo Sanna a Sassari e nel Museo Civico a Ozieri o nella collezione privata del Banco di Sardegna, che pure sono stati in precedenti pubblicazioni, meriterebbero comunque un maggiore studio, oltre ad altri approfondimenti sui materiali rinvenuti negli ultimi anni nei luoghi di scavo archeologico che si sono svolti da Geridu nel comune di Sorso fino a Bisarcio nel comune di Ozieri, passando per Alghero, Monteleone Rocca Doria e Castelsardo, inssomma i vari scavi di questi anni.

Questa conferenza sicuramente è un primo passo per lo studio della monetazione Sarda o comunque rinvenuta in Sardegna, dove la monetazione Genovese e Pisana la facevano da padrone fino all'arrivo degli Aragonesi ed all'introduzione delle monete dei nuovi conquistatori, che volevano sicuramente eliminare anche il ricordo dei vecchi dominatori o comunque delle entità autoctone come il Giudicato d'Arborea.

Perchè tutte Genovesi, forse perchè chi ha nascosto le monete era un mercante Genovese, oppure un mercante locale che commerciava solo con Genovesi, difficile da dire, comunque grazie a questa scoperta sicuramente si potrà vedere bene che tipo di monete circolassero nel periodo medievale sull'Isola, sarebbe bello sempre se tutti concordi poter vedere la registrazione video della conferenza che sicuramente merita di essere ascoltata in toto.

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ringrazio tutti quanti per l'interessamento mostrato a tale evento. Oramai ci siamo , mancano poco ore. 

Dopo la conferenza per chi fosse interessato si pensava di organizzare un pranzo tutti assieme , così da creare un'occasione di dialogo aggiuntiva 

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Aggiungo per chi avrà il piacere di venirci a trovare domani per la prima volta la foto della porta della sede del circolo , visto che talvolta alcuni hanno delle difficoltà a trovarla. 

Si trova nel primo porticato entrando da Piazza De Ferrari

 

IMG_20181118_100655.jpg

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Bravi, bravi ...anche per l'aiuto dato a questa ricerca, peccato che non sia momento per me, raccontateci però  poi qualcosa tipo perché Monete tutte genovesi a Padru che in fondo e' un po' interna sotto Olbia e chi potrebbe averle lasciate li', vediamo cosa dirà Monica ...vi auguro una bella giornata di numismatica !

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Presentazione curata è stato un lavoro di ricerca allo stato dell'arte!

L'Astengo come circolo punta sulla qualità dei relatori!

Dobbiamo lavorare ancora meglio a coinvolgere il pubblico, in primo luogo cittadino, dobbiamo raggiungere anche i soci del circolo la Lanterna, coinvolgere maggiormente gli utenti del forum e anche i soci di Storia Patria ad esempio. 

In questa foto un denaro molto raro ? perché in leggenda c'è II (Corrado Secondo) 

 

IMG_20181202_113040.jpg

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Con le monete nel tesoretto, per dare un idea, si poteva comperare un appezzamento di terreno. 

Probabilmente non si tratta di un offerta, anche se è stato rinvenuto vicino al altare, ma è stato seppellito per poi essere recuperato in seguito. 

Il tesoretto è costituito da 171 grossi che sono stati studiati anche usando l'analisi RFX evidenziando la loro altissima percentuale di argento; oltre il 96%.

Per le monete in mistura non è applicabile l'analisi RFX. Si tratta di un' analisi della composizione in superficie che non va ad intaccare la moneta. 

Sono state catalogate molte varianti di denari e di grossi di Genova, un denaro di Asti e alcune medaglie (cioè mezzi denari) di Genova. 

 

Modificato da principesax
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Ce l'ho fatta anch'io ...è stata un'avventura ma con un'abile gioco di spostamenti strategici alla fine sono riuscito a partecipare anch'io!

Sarò un po' fissato ma devo dirvi che è stata musica per le mie orecchie, meglio del... "Trovatore" al Regio!

Grazie a Monica ...(cui la parte della "trovatora" calza a pennello), grazie al Circolo Astengo che ha organizzato e a Matteo che ha informato.

Musica, dicevo, perché messo un po' di sale (anche pepe) a questi bistrattati danarini e mezzaglie cui nessuno dà credito, perché "sono tutti uguali", perché "non valgono niente" e per pochi euro "te li tirano".

Intanto sono pieni di Storia e di Sorprese, poi hanno circolato per più di 100 anni... con appena una minuscola tosatura di pochi grammi per adeguarsi a quelli correnti... ve le vedete voi le nostre vecchie lirette della neonata Repubblica oggi, che di anni ne hanno solo 73, altro che tosatura avrebbero bisogno di punture super-anabolizzanti ...va bene, va bene, è una sciocchezza ...sorry

Dicevo musica perché il danarino si è vendicato di chi nel CNI lo aveva giudicato falso mettendolo per ultimo in fondo alla lista,  proprio quell'esemplare che principesax ha postato qua sopra con il numerale dopo il REX e un po' anche noi che avevamo gridato alla "patacca" quando ci avevano presentato un denaro con scritto CVNR ' AD1...

 ...vabbè ora mi fermo altrimenti dicono che scrivo a sproposito... faccio qualche ricerchina (il mio archivio è un po' lontano) ma fra 15 gg vi racconto qualcos'altro...

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Immagino sia stata una bellissima giornata numismatica, con una relatrice di alto livello, che avra sicuramente calamitato l'attenzione dei presenti.

Spero presto in una pubblicazione sugli studi fatti, così da poter anche io godere di queste scoperte, quante cose ci sono da sapere sulla monetazione Genovese che ancora non conosco, sprero di poter ampliare la mia conoscenza in futuro.

Complimenti per l'iniziativa agli organizzatori.

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grazie @4mori 

Si devo ammetterre che è stata proprio una bella giornata: innanzitutto perchè ho avuto modo di rivedere vecchie conoscenze come @dizzeta che erano oramai anni che non vedevo e di farne pure delle nuove. 

Sulla conferenza c'è poco da dire, la relatrice non si smentisce, sempre chiara e comprensibile. Sono stati presentati molti dati e spunti interessanti riguardanti vari aspetti della monetazione genovese e della sua relativa circolazione.

Per esempio, mi ha colpito come delle 3671 monete genovesi che compongono il ripostiglio il numero delle mezzaglie ritrovate fosse di soli 48. Un dato interessante  che può aiutare a comprendere l'ambito di utilizzo di tale nominale. 

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Molto interessante, quindi se ho capito bene, il tesoretto apparteneva a un signorotto o possidente del posto che decise di interrarlo, quindi non offerte o depositi votivi.

Tesoretto che sembra essere ingente, a volte forse non riflettiamo sul fatto che siamo nel 1200 dove le banche non c'erano e forse per nascondere e tenere ben conservate le proprie risorse si optava per l'Interramento piuttosto  che il tenerlo custodito nelle proprie mura, però se il tutto veniva magari fatto in modo segreto poteva causare quello che forse successe ...

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Beh non proprio "ingente", il totale ammontava a 19 lire dell'epoca, pari al valore di un terreno ...e visto che erano presenti i primissimi denari coniati dalla zecca (1140), i primi grossi (prima metà del 1200) , gli ultimi grossi al momento dell'interramento (quelli con i capitelli 1250/1280) con addirittura un grosso falso, mezzaglie che vanno dal 1190 al 1200 e dal 1250 al 1270 ...per me appartenevano ad un "collezionista" che "deluso" , quando si accorse che gli avevano rifilato il grosso "falso", interrò tutto in attesa che Monica gli facesse l'esame XRF .... ... ... sic

Modificato da dizzeta
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Sicuramente si aspettavano tempi migliori, ma grazie alla diffidenza del propietario delle monete, noi dopo così tanto tempo possiamo parlare di monete che hanno fatto la storia di Genova e della Sardegna.

Magari non sembrano tanti, ma bisogna fare conto che 19 lire nel 1200, tutte in moneta, in un Isola che sicuramente non era ricchissima, come altre località Italiane o Europee o come la stessa Genova, avevano sicuramente un grande valore, oltre al fatto che se il padrone del tesoretto le ha nascoste, sicuramente era coscente di avere in mano un capitale che per lui era considerevole.

Comunque dobbiamo ringraziarlo se oggi possiamo parlare delle monete Genovesi e della Sardegna.

Come già ribadito spero presto in una pubblicazione per poter leggere i risultati della ricerca di questo importante tesoretto da condividere tra Sardegna e Liguria, due regioni da sempre legate, nonostante la distanza ed il mare.

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Padru la conosco bene, sia d'estate patria oggi di importanti e ottimi agriturismi, e dove d'estate cercano il fresco e il mangiare tipico sardo i turisti, sia d'inverno un po' meno scintillante, il mare non e' lontano ma neanche vicino, la strada  sale e oggi imperversa la natura, pensiamo a questo scenario nel 1200, quando da poco  si usava il baratto e il metallo a peso e ci ritroviamo questo signore che interra queste monete anche di buon argento, quindi ritenute per lui comunque un tesoro, in fondo anche un nuovo modo di risparmio e quindi ancor più prezioso e da custodire bene per lui.

Le interra perché le ritiene importanti, perché ci vuole prudenza, teme giustamente, forse vuole comprarci qualcosa, magari un terreno, delle pecore, magari vuole farsi un nuovo rudere, ma non si fida e le occulta, probabilmente questo tesoretto avrebbe fatto gola ai tempi e certamente avrebbe risolto a qualcuno qualche problema dei tempi, forse fu così, in un'epoca il 1200 in Sardegna all'interno, dove i collegamenti col mondo esterno non penso fossero molti e anche il mare non era lì a due passi, forse fu così ...e chissà quanti tesoretti similari esistono ancora in questa Regione ancora decisamente da esplorare ....

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È stata una bella giornata. La dott.ssa Baldassarri ha esposto compiutamente il ritrovamento di questo tesoretto esponendo immagini del sito, delle monete e anche numerosi grafici; inoltre ha svolto un esame critico e approfondito sulle varianti delle legende. Dalla conferenza è chiaramente emerso il gran lavoro svolto dall'archeologa e le conclusioni che sono state tratte sono assolutamente utili per gli studiosi della monetazione genovese e sarda.

Per la prima volta ho visitato il Circolo ed ho conosciuto alcuni soci che hanno tanta voglia di fare per implementarne l'attività e renderlo così protagonista nel panorama numismatico. Inoltre, ho avuto l'occasione di diventare socio frequentatore e di poter sfogliare alcuni libri, non solo di monetazione genovese, della ricca biblioteca.

Spero vivamente di poter participare in futuro ad altre bellissime giornate come questa.

Allego due immagini dell'evento.

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Supporter

Carissim*,

finalmente riesco a ringraziare anche io di nuovo il Circolo Numismatico Astengo e tutti gli intervenuti, che hanno partecipato davvero numerosi, prendendo attivamente la parola, su mia sollecitazione e non, in modo da rendere il tutto più interessante e, spero, stimolante. In questa occasione ho potuto anche conoscere il nuovo Presidente e la sua signora, e anche qualche nuovo socio e consigliere, tutti armati di buoni propositi e con molte proposte di attività per il futuro, buon indicatore di salute del circolo stesso. Ovviamente mi ha fatto piacere rivedere anche qualche "vecchio" caro amico che ho avuto modo di conoscere proprio attraverso il forum.

Spero che la presentazione sia piaciuta davvero e di essere riuscita a comunicare almeno le informazioni principali su questo tesoro, sul quale sto ancora effettuando gli ultimi studi e revisioni.

 @4mori penso che nel nuovo anno con la collaborazione della Soprintendenza stessa potremo organizzare un'altra conferenza, magari anche con visita all'esposizione di parte del ripostiglio, anche a Sassari. Ovviamente vi terrò informati. Per la pubblicazione dei risultati invece ci vorrà un pochino di più, ma vorrei farne una buona edizione, all'altezza del valore informativo del tesoro stesso.

 

Un caro saluto,

MB

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  • dabbene ha rimosso questo topic da quelli importanti

Grazie delle informazioni @monbalda, spero di essere in Sardegna quando si terra la conferenza a Sassari.

Per la pubblicazione aspettiamo sicuramente, ma senza dubbio alcuno per la bontà e qualità della stessa, che il suo nome garantisce in tutti i suoi scritti e studi.

Ancora tanti complimenti al Circolo Numismatico Astengo per aver organizzato un convegno come questo.

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  • uzifox ha rimosso questo topic da quelli in primo piano

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