Vai al contenuto

Risposte migliori

Inviato

Salve a tutti. Non so se è già stata affrontata questa discussione. Quello che mi interesserebbe sapere è come è stata gestito il passaggio tra vecchia e nuova monetazione dal 1861 in poi, all'epoca dell'unità d'Italia sotto il regno di Vittorio Emanuele II. Quello che so è che, per forza di cose, inizialmente ci fu una circolazione promiscua di vecchie monete locali ed unitarie, ma non ne conosco con precisione le modalità (immagino che la conversione nella nuova unità avvenisse mediante confronto ponderale). Un altro aspetto di cu l'ho sentito parlare è la circolazione delle monete sarde, sulla base delle quali è stata realizzata la nuova monetazione, che, sempre se non sbaglio, sono rimaste in corso più a lungo, come gli ori di Carlo Alberto. Grazie mille a chi potrà fornire informazioni utili.


Inviato

Ti allego la legge sull'unificazione del sistema monetario italiano:

File0003.jpg

File0004.jpg

File0005.jpg

File0006.jpg

File0007.jpg

--

 

File0008.jpg

  • Mi piace 4

Inviato

Grazie mille. Può essere curioso notare che gli scudi (e solo quelli) qui risultano coniati solo su richiesta dei privati, e mi piacerebbe avere chiarezza sulla natura di questi "privati" e sulle ragioni della richiesta. È noto, infatti, che gli scudi circolarono a milioni. È pure curioso notare che i marenghi circolarono pure a milioni, mentre delle 50 e 100 lire vennero emessi solo qualche centinaio di esemplari. Anche sul motivo di questa peculiarità mi piacerebbe che venisse fatta chiarezza. Ho sentito che ciò potrebbe essere dovuto al fatto che, oltre al raro utilizzo, fossero ancora in corso le monete in oro da 50, 80 e 100 lire di Sardegna, perfettamente compatibili con il nuovo sistema monetario, analogamente agli scudi di Carlo Alberto che (anche qui correggetemi se sbaglio) non vennero ritirati e perciò a tutt'oggi sono comuni, mentre le divisionarie di sardegna in argento sono rare. Mi piacerebbe anche visionare altre fonti, se note, relative alla messa in fuori corso di determinate monete preunitarie. Grazie mille

Max


Inviato

letture consigliate :

Giovanni Carboneri - La Circolazione monetaria nei diversi stati Vol. I Monete e biglietti dalla Rivoluzione francese ai nostri giorni , Tipografia Unione editrice Roma 1915

MARCONCINI FEDERICO Vicende dell'oro e dell'argento dalle premesse storiche alla liquidazione della Unione Monetaria Latina (1803-1925). Milano 1929.Vita e Pensiero

Renato Lefevre, "La circolazione metallica del Regno d'Italia (1862-1930)", Roma 1931
 


Inviato
53 minuti fa, Mr. Coin dice:

Grazie mille. Può essere curioso notare che gli scudi (e solo quelli) qui risultano coniati solo su richiesta dei privati, e mi piacerebbe avere chiarezza sulla natura di questi "privati" e sulle ragioni della richiesta. È noto, infatti, che gli scudi circolarono a milioni. È pure curioso notare che i marenghi circolarono pure a milioni, mentre delle 50 e 100 lire vennero emessi solo qualche centinaio di esemplari. Anche sul motivo di questa peculiarità mi piacerebbe che venisse fatta chiarezza. Ho sentito che ciò potrebbe essere dovuto al fatto che, oltre al raro utilizzo, fossero ancora in corso le monete in oro da 50, 80 e 100 lire di Sardegna, perfettamente compatibili con il nuovo sistema monetario, analogamente agli scudi di Carlo Alberto che (anche qui correggetemi se sbaglio) non vennero ritirati e perciò a tutt'oggi sono comuni, mentre le divisionarie di sardegna in argento sono rare. Mi piacerebbe anche visionare altre fonti, se note, relative alla messa in fuori corso di determinate monete preunitarie. Grazie mille

Max

Nella sezione Risorse/Biblioteca numismatica  del forum puoi scaricare il file de La circolazione metallica del Regno d'Italia (1862-1930).

 


Inviato (modificato)
8 ore fa, Mr. Coin dice:

Salve a tutti. Non so se è già stata affrontata questa discussione. Quello che mi interesserebbe sapere è come è stata gestito il passaggio tra vecchia e nuova monetazione dal 1861 in poi, all'epoca dell'unità d'Italia sotto il regno di Vittorio Emanuele II. Quello che so è che, per forza di cose, inizialmente ci fu una circolazione promiscua di vecchie monete locali ed unitarie, ma non ne conosco con precisione le modalità (immagino che la conversione nella nuova unità avvenisse mediante confronto ponderale). Un altro aspetto di cu l'ho sentito parlare è la circolazione delle monete sarde, sulla base delle quali è stata realizzata la nuova monetazione, che, sempre se non sbaglio, sono rimaste in corso più a lungo, come gli ori di Carlo Alberto. Grazie mille a chi potrà fornire informazioni utili.

Ciao.

Ci sono diversi provvedimenti che stabiliscono il corso transitorio delle vecchie valute degli Stati preunitari nell'ambito della circolazione monetaria del Regno.

Altri provvedimenti disciplinano poi la cessazione del corso legale di tali valute e la successiva prescrizione.

Non potendoli citare tutti, Ti segnalo il R.D. 8.2.1900, nr. 95 che, per così dire, fa il punto sulle monete che all'inizio del XX secolo sono in corso legale nel Regno d'Italia:

28mp6xd.jpg

xpd0yu.jpg

121rgqv.jpg

Saluti.

M.

 

 

 

Modificato da bizerba62

Inviato

Ottimo, grazie. Sembra confermata la mia ipotesi di mantenimento in corso molto a lungo dei vecchi scudi preunitari, mentre le divisionarie in argento e bronzo vennero ritirate e cambiate (a peso, credo, con nuova moneta di pari metallo) e che tale operazione di ritiro venne avviata ben presto. Si parla peraltro nel documento mostrato di monete in oro da L.100, 50, 20 e 10 coniate in Italia, ma mi viene da credere che in tale definizione venissero fatte rientrare anche quelle coniate nel regno di Sardegna, perfettamente affini e recanti anche lo scudo sabaudo. 


Inviato
Il 23/11/2018 alle 17:48, Mr. Coin dice:

Si parla peraltro nel documento mostrato di monete in oro da L.100, 50, 20 e 10 coniate in Italia, ma mi viene da credere che in tale definizione venissero fatte rientrare anche quelle coniate nel regno di Sardegna, perfettamente affini e recanti anche lo scudo sabaudo. 

Ciao.

Sicuramente. Se leggi "l'Avvertenza" sotto l'indicazione delle monete in oro del R.D. n. 95 dell'8.2.1900, noterai che conservano il corso legale anche le monete auree da 40 e 80 lire di "conio italiano", anche se si stabilisce che esse verranno ritirate "a misura che tali monete entrano nelle Casse Pubbliche".

Pertanto, non solo le monete da lire 80 e 40 di Carlo Felice coniate a Torino e Genova avevano corso legale ancora al principio del XX secolo, ma anche le monete da 40 lire di Maria Luigia e i doppi marenghi di Napoleone coniati in Italia, le 20 e 40 lire dei Governi Provvisori di Milano e Venezia, ecc.

Solo che una volta pervenute nelle Casse Pubbliche, esse dovevano essere ritirate e non rimesse in circolazione.

M.


Inviato
Il 20/11/2018 alle 13:59, Saturno dice:

Nella sezione Risorse/Biblioteca numismatica  del forum puoi scaricare il file de La circolazione metallica del Regno d'Italia (1862-1930).

 

Chiedo scusa ma non sono riuscito a trovare la pagina in cui è possibile scaricare questo ed altri senz'altro interessantimi file. Potrebbe indicarmi un link? Grazie 


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.