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Inviato (modificato)

Buongiorno,

questa monetina che pesa 1,10gr e misura circa 12mm è possibile che sia  una barbarica ad imitazione romana?

Visto la mia ignoranza in materia mi farebbe piacere sapere più cose  possibili. Esiste qualche testo abbastanza semplice per riuscire a studiare, catalogare questo tipo di monete?

Grazie

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Modificato da Zenzero
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Inviato (modificato)

caro @Zenzero

questo è un cosiddetto "radiato" (per la corona che vedi al dritto)

qua abbiamo più di un esperto, pardo dal primo della lista @grigioviola, che di certo saprà aiutarti

Modificato da Poemenius
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Inviato

Ciao, grazie @Poemenius per l'esperto, ma... non esageriamo troppo va, che poi mi imbarazzo e devo sforzarmi di far bella figura per non tradire le aspettative!! :lol:

Come già accennato si tratta di una imitazione coeva di un esemplare di Tetrico I:

D\ [...]TRICVS P [...], testa radiata a destra
R\ legenda degradata [...]VCC, la Pace stante a sinistra con bastone nella mano sinistra (e probabilmente elemento floreale nella destra, qui fuori tondello)

Il prototipo ufficiale utilizzato per l'imitazione è il RIC 100 di Tetrico I che ti riporto come esempio:

tm1ant10.jpg

Secondo la classificazione proposta da Doyen è un'imitazione appartenente alla classe 2 che lui ipotizza a decorrere dal 282 d.C. (quindi a Impero Gallico già terminato e territori annessi all'impero centrale). Tuttavia io andrei più cauto con le griglie temporali e ritengo credibile anche una retrodatazione di qualche anno rispetto a quanto proposto da Doyen. Lui stesso nella riproposizione della sua tabella a classi ha eliminato i riferimenti temporali in quanto davvero difficili da determinare con una certa dose di solidità.

A ogni modo, le tabelle in questione le trovi riproposte in questa mia discussione:

 

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Inviato

Puoi postarne quante ne vuoi. Magari nella sezione relativa alla richiesta di identificazione, se si tratta principalmente solo di questo, così risulta anche più "in vista" a una platea più ampia e meno specialistica... questo esemplare per esempio rientrerebbe nella sezione delle romane imperiali più che nei regni barbarici ;)

Tu vai tranquillo, che qui, nei limiti delle possibilità di ognuno, ci si aiuta sempre!

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Inviato
Il 31/10/2018 alle 11:25, grigioviola dice:

Ciao, grazie @Poemenius per l'esperto, ma... non esageriamo troppo va, che poi mi imbarazzo e devo sforzarmi di far bella figura per non tradire le aspettative!! :lol:

Come già accennato si tratta di una imitazione coeva di un esemplare di Tetrico I:

D\ [...]TRICVS P [...], testa radiata a destra
R\ legenda degradata [...]VCC, la Pace stante a sinistra con bastone nella mano sinistra (e probabilmente elemento floreale nella destra, qui fuori tondello)

Il prototipo ufficiale utilizzato per l'imitazione è il RIC 100 di Tetrico I che ti riporto come esempio:

tm1ant10.jpg

Secondo la classificazione proposta da Doyen è un'imitazione appartenente alla classe 2 che lui ipotizza a decorrere dal 282 d.C. (quindi a Impero Gallico già terminato e territori annessi all'impero centrale). Tuttavia io andrei più cauto con le griglie temporali e ritengo credibile anche una retrodatazione di qualche anno rispetto a quanto proposto da Doyen. Lui stesso nella riproposizione della sua tabella a classi ha eliminato i riferimenti temporali in quanto davvero difficili da determinare con una certa dose di solidità.

A ogni modo, le tabelle in questione le trovi riproposte in questa mia discussione:

 

Ciao, ho letto con molto interesse il tuo post e la discussione in generale. Ho letto che parli di imitazione coeva di una moneta ufficiale di Tetrico, se ho ben capito. Vorrei chiederti: quale era il significato di tali imitazioni? Chi le emetteva? Si possono considerare falsi d'epoca? Un saluto a tutti. Stilicho


Inviato
Il ‎02‎/‎11‎/‎2018 alle 08:41, Stilicho dice:

orrei chiederti: quale era il significato di tali imitazioni? Chi le emetteva? Si possono considerare falsi d'epoca?

dire chi le emetteva è molto difficile e bisognerebbe sempre capire quando e dove...aree diverse e periodi diversi possono avere soggetti molto diversi… pubblici, privati etc...

sono di fatto falsi d'epoca che rispondevano spesso alla necessità impellente di circolante spicciolo, più che alla singola "frode" sulla singola moneta ...almeno quando si parla di questi piccoli radiati

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Inviato (modificato)

La cosa certa è che non erano emissioni autorizzate dall'autorità presente nel territorio, anche se tollerate con più ampio o ristretto margine di tolleranza a seconda del periodo e dell'area di emissione/circolazione.

Il vantaggio stava comunque in una sorta di frode che operava chi le emetteva in quanto creava una moneta con un valore facciale (non necessariamente corrispondente al tipo imitato) superiore alla materia prima e al dispendio di forza e mezzi utilizzati per la produzione.

Le imitazioni sono da intendersi comunque differenti dai falsi in quanto questi ultimi, con intento puramente fraudolento, riprendevano in tutto e per tutto il prototipo ufficiale cercando di confezionare una copia il più possibile indistinguibile, ma realizzata con minor quantitativo di metallo nobile.

Le imitative invece, pur riprendendo un tipo esistente e richiamando modelli ufficiali, presentano una fattura e dimensioni tali da essere facilmente riconoscibili come tali specialmente se inseriti in contesti di  circolazione in aree fortemente urbanizzate. Ciononostante hanno peculiarità proprie e si inseriscono in maniera autonoma e complementare affiancando la moneta ufficiale (per carenza di circolante, per necessità di moneta spicciola di taglio minore per scambi minuti, per circolazione in aree rurali in cui la moneta risulta meno presente e diffusa ecc).

Mentre il fenomeno delle falsificazioni ha accompagnato la moneta fin dalla sua nascita, le imitative hanno goduto di  intervalli di vita più o meno lunghi con riproposizioni ciliche in determinati contesti socio/politici e territoriali in ambiti perlopiù periferici dell'impero centrale.

Modificato da grigioviola
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Inviato

Ringrazio per le risposte chiare ed esaustive.

Stilicho


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