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Inviato (modificato)

Dal web un raro esemplare metapontino con iscr. METABO (del tipo Noe 452) riconducibile a Metabos, nome barbaro di Metaponto secondo Stefano Bizantino (s.v. Metapontion), riferibile all'eroe eponimo di Metaponto per Ecateo (F 84 Jacoby) e di cui pare esistesse in città un heroon (Antioco, 555 F 12 Jacoby).

 

 Spink, Auc. 18006, 25/9/2018, 1005 (Professor John Griffith collection)

(Noe 476)

D/ T. di Demetra a s. adorna di collana e con capelli rialzati e raccolti in spesse trecce che circondano la testa. A d., dietro il collo, :GreeK_Sigma::Greek_Tau:.

R/ METABO a s. su base lineare. Spiga a sei grani con foglia ricurva a d.

image01005.jpg

La stessa leggenda compare sullo statere Noe, n. 452

 D/ T. di Demetra a s. con capelli rialzati e adorni di diadema decorato con serto d’ulivo. A s., NIKA; a d., dietro il collo, :GreeK_Sigma:.

R/ METABO a s. Spiga a sette grani con foglia ricurva a d.

Noe-Johnston 1984, pl. 34-35, 452

 image.png.4eee9bba7e00e5f99862e35c280d7634.png

 

La n. 452 è tratta da un conio di D/ rilavorato che ha battuto anche gli ess. 450-1 che tuttavia presentano al R/, rispettivamente, le leggende :Greek_Mu::Greek_epsilon::Greek_Tau::Greek_Alpha::Greek_Mu::Greek_epsilon::Greek_Tau::Greek_Alpha: :Greek_Pi_3::Greek_Omicron:.

La n. 476, anch'essa “deepened by recutting”, proviene dallo stesso conio di D/ dei nn. 472 e 475 che si differenziano per la forma dell’etnico al R/ (:Greek_Mu::Greek_epsilon::Greek_Tau:).

Entrambe le monete vengono collocate dalla Johnston nella classe VII che include serie contraddistinte dalla t. di Demetra (Noe 449, 450-2, 467-71, 495, 472-6, 501-6), di Dioniso (Noe 453-9, 464-6) e di Pan (Noe 460-3) databili nel secondo quarto del IV secolo a.C. (ca. 375-350) se non qualche decennio dopo.

Modificato da dracma
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Inviato

Ho trovato in Rutter H.N.Italy i tipi con METABO censiti ai numeri 1524 e 1527, nel periodo 400-340 AC. , periodo che comprende anche, in quell'opera, le firme di Aristosseno . 

Nel BMC vol.1 Italy, ho saputo trovare con METABO, il solo n. 138 .

Se ben intendo, la dicitura "same" indicherebbe per il diritto la testa della Vittoria con leggenda NIKA ed il tipo è elencato nel periodo più tardo, lì indicato " Period of Decline " .

001 H.N.Italy.jpg

002 H.N.Italy.jpg

003 BMC.jpg

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Inviato

Ciao @dracma, ti allego un'altra moneta dello stesso conio, in asta NY INC di genn. 2017.

Come vedi ha lo stesso dritto e rovescio. Ti può servire nelle tue ricerche.

 

1553497598_metabastaNYINCgenn2017.thumb.jpg.9710638ce06138a688a28014f5b6e6bd.jpg

  • Grazie 1

Inviato

La questione della “Nike” metapontina sollevata da @VALTERI in realtà è molto complessa. Tenterò di fare un po' d’ordine……o forse disordine.

Le iscrizioni che troviamo accanto alle teste femminili metapontine sono state variamente interpretate. Allo stato attuale se ne contano almeno cinque:

1)    HYGIEIA (Noe-Johnston cl. V: 411; Rutter 1516)

2)    HOMONOIA (Noe-Johnston cl. V: 420; Rutter 1517)

3)    SOTERIA (Noe-Johnston cl. VII: 449; Rutter 1523)

4)    NIKA (Noe-Johnston cl. VII: 450, 495,488; Rutter 1524, 1526, 1543)

5)    DAMA (Noe-Johnston cl. VIII: 421; Rutter 1535)

 

Noe 411 (Hygieia)

MetaN413-414.jpg

 

NAC P, 2005, 1052

Noe 420 (Homonoia)

MetaN420-7.55.jpg

 

NAC AG 13, 1998, 142

Noe 449 (Soteria)

MetaN449.jpg

 

CNG, MbS 82, 2009, 187

(Noe 450)

655756.m.jpg

 

NAC AG 13, 1998, 143

(Noe 495)

MetaN495.jpg

 

Gorny & Mosch Giessener Münzh. 122, 2003, 1064

 (Noe 488)

123802.m.jpg

 

 

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Inviato

L’iscrizione DAMA (n. 421), probabilmente da integrare con THP, identifica la divinità raffigurata (Demetra), come sembrerebbero documentare un gruppo di coni più tardi (Johnston A6. 7-9; figg. 7-8) contrassegnati dalla t. di Demetra (velata e non) dove il nome della dea compare in forma estesa (DAMATHR).

Fig. 7

(Johnston A6.7)

MetaJA6.7-7.86.jpg

 

Fig. 8

CNG, Web Shop, 756901

(Johnston A6.12)

756901.jpg

 

Per quanto concerne le iscrizioni Hygieia, Homonoia e Soteria, le prospettive di lettura non sono concordi. Per Rutter (p. 133), sulla scia di Johnston, si tratterebbe di epiteti relativi a Demetra (e/o a Kore), che esprimerebbero i benefici di natura fisica (salute) e politica (salvezza, concordia) che la/le divinità apportano all’intera compagine civica. Di questo avviso anche la Caccamo Caltabiano (Caccamo 2008, p. 126), la quale peraltro osserva che in età timoleontea, Metaponto e la siciliana Henna (fig. 9) sono state le uniche città ad aver adottato il tipo di Demetra accompagnato dall’indicazione dal suo nome (Damater/Demater).

Fig. 9

Gorny & Mosch Giessener Münzh. 253, 2018, 57

4780993.m.jpg

 

Che l’epiteto Homonoia definisca uno specifico carattere della sfera demetriaca sembrerebbe emergere dallo stesso dato epigrafico, dal momento che l’iscrizione si attesta sullo stesso conio di D/ (n. 420) che, rilavorato, ha battuto l’es. (n. 421) contrassegnato da :Greek_Delta::Greek_Alpha::Greek_Mu::Greek_Alpha::Greek_Tau::Greek_Eta::Greek_Rho:.

Non mancano ipotesi differenti. In riferimento a Hygieia, Fabbri (Fabbri 2011, p. 49), sulla scia di studi precedenti, interpreta l’iscrizione come identificativa del tipo, la dea della salute, ricavandone una testimonianza dell’attestazione del culto in Magna Grecia già a partire dal VI-V secolo a.C. e ravvisando significativi confronti con la testa di Hygieia dei Musei Capitolini e con la cd. “Testa di Milano” rinvenuta a Gortyna.

Più complessa è la lettura dell’iscrizione NIKA, presente anche su due ulteriori serie, rispettivamente in AU e in AE (figg. 10-11).

 

Fig. 10

Triton X, 2007, 44

(Noe-Johnston G3; Rutter 1629)

MetaG3-2.61.jpg

 

Fig. 11

NAC K, 2000, 1050

(Johnston 5; Rutter 1641)

MetaJ05-9.29.jpg

 

Per Rutter (e BMC) essa identificherebbe la testa femminile, la Nike, e un riscontro in tal senso potrebbe essere offerto dalla più antica emissione di Terina (Holloway-Jenkins, gruppo A, n. 1).

Ter_HJ-001.jpg

Non si può tuttavia escludere che essa rientri nel novero degli epiteti riferibili a Demetra. Delle tre emissioni che attestano l’iscrizione ben due (495, 488) appaiono contrassegnate al R/ da frutti (495: melagrana, 488: pera) che ben poco si addicono ad una Nike, trovando più plausibile – e consequenziale - collocazione all'interno della sfera demetriaca (la pera in realtà sembra una melagrana rovesciata o una capsula di semi di papavero). Il n. 495 inoltre condivide il conio D/ con il n. 490 che presenta al R/ il simbolo della melograna (Napoli, Fiorelli 2409).

 Suggestivo appare in tal senso il confronto con un busto femminile in terracotta – con ogni probabilità Demetra - rinvenuto a Ferrandina e databile al IV secolo a. C., adorno di collana con pendente a forma di capsula di papavero e con una phiale nella mano s. e una melagrana nella d. (Capano 2017, p. 141, fig. 18.).

images?q=tbn:ANd9GcTxL6qA-Ur9rcB2aTJ204l

 

Va inoltre osservato che mentre sui coni n. 450 e 495 l’iscrizione NIKA affianca la testa femminile, sul n. 488 essa è collocata – come sulla citata serie enea (fig. 11) -  alla base del collo, un leitmotiv che richiama i coni firmati dagli incisori e in particolare quelli siglati da Aristosseno che in quell'epoca era attivo a Metaponto.

Le chiavi di lettura di NIKA risultano pertanto molteplici: epiteto riferito a Demetra? immagine della Nike? firma di incisore (n.488)?

In realtà io propenderei per una valutazione del termine in un’ottica di qualificazione più che di identificazione ed ho l’impressione che il termine, nell’alludere alla vittoria, ben si associ con Salvezza, Salute e Concordia adombrando non tanto (o non solo) una vivificazione del culto demetriaco, quanto una ben programmata ideologia di matrice politica. In altre parole attraverso il canale religioso la città si faceva foriera di messaggi di stampo propagandistico.

In quest’ottica appare di notevole interesse, come osserva Mele (Mele 2007, p. 106, che sull’es. 452 l’iscrizione NIKA (D/) si associ a METABO (R/), il nome indigeno di Metaponto, a latere di quello ellenico, proprio nell'epoca delle lotte contro i Lucani, quando nella polis è attestata la presenza di condottieri che la documentazione archeologica concorre ad identificare come mercenari italici. E’ forse questo lo scenario che fa da sfondo a queste emissioni? il momento in cui si invocano benefici a Demetra: salvezza, salute, concordia e last but not least, vittoria?

Oltre un secolo prima, in anni prossimi alla sua disfatta, anche Sibari siglava con NIKA un esiguo gruppo di stateri (fig. 12) con il consueto toro retrospiciente (Spagnoli 2013, fase C, nn. 250-252: 514-510 a.C.). Vittoria agonistica? militare?........altro?

 

Fig. 12

NAC AG 52, 2009, 34

672888.m.jpg

 

Abbreviazioni

Caccamo 2008 = M. Caccamo Caltabiano, Il 'ruolo' di Demetra nel documento monetale greco, in C. A. Di Stefano (a cura di), Demetra. La divinità, i santuari, il culto, la leggenda (Atti del I Congresso internazionale - Enna 2004), Pisa-Roma 2008, pp. 123-134.

Capano 2017 = A. Capano, Il culto di Demetra nella Lucania antica, in "Basilicata Regione. Notizie", 2017, pp. 128-151.

Fabbri 2011 = L. Fabbri, Hygieia minore. Aspetti iconografici della dea nella numismatica e nella glittica, “LANX” 10 , 2011, pp. 47-84 .

Mele 2007 = A. Mele, Magna Grecia. Colonie achee e Pitagorismo, Napoli 2007.

  • Mi piace 4

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Complimenti per l‘interessantissimo excursus ! 


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