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Buon pomeriggio

Agli inizi del mese di agosto, parecchi organi di stampa hanno lanciato un grido di allarme riguardante il mercato del pesce di Rialto; poca affluenza, poca vendita di pesce fresco; meglio chiuderlo?

Dei 18 banchi che lo componevano solo una decina di anni fa, oggi ne sono rimasti la metà ed un paio sono in vendita; sono forse cambiate le abitudini alimentari dei veneziani?

Decisamente no; il problema è che i veneziani si sono ridotti al lumicino, strozzati da una marea di turisti che non hanno bisogno di acquistare pesce e forse nemmeno latte, pane, carne e tutto quello che serve per preparare il pranzo e la cena; a loro interessa trovare collane, braccialetti, orecchini e animaletti di vetro di Murano (quando non sono di produzione cinese), le improbabili gondole con il carillon, le maschere, i pizzi ed i merletti e tanti “ricordini paccottiglia”.

Già qualche mese fa l'Associazione “I Tolomazi”, che raccoglie circa una decina di agenzie di viaggio che operano a Venezia, ha fatto una fotografia impietosa del turismo che oggi soffoca la città e l'abusivismo di sedicenti guide turistiche che, “in nero”, accompagnano quotidianamente centinaia di comitive e le cui competenze culturali sono tutte da dimostrare.

Non è questo il luogo per sviscerare queste problematiche, ma ciò che mi ha incuriosito è stato soprattutto il termine “Tolomazi”; chi sono, o meglio chi erano?

Bisogna ritornare alla Venezia medioevale, quella Venezia già allora cosmopolita, che vedeva frotte di viaggiatori stranieri che, a Rialto, andavano a commerciare. C'era chi vendeva le proprie merci e chi acquistava i prodotti rari, esotici e preziosi che facevano di quella parte della città, il mercato del mondo.

C'erano anche i pellegrini che volevano raggiungere Gerusalemme e che preferivano partire da Venezia, perché qui trovavano sicuri, frequenti e regolari trasporti marittimi; c'erano anche, seppur in minor misura, i turisti che volevano visitare la città, soprattutto le sue chiese e le importanti reliquie in esse contenute.

In attesa di perfezionare i propri commerci o di imbarcarsi su qualche galea per la Terra Santa, tutti questi viaggiatori sostavano in città per parecchi giorni, anche settimane e chi li aiutava nel gestire le tante incombenze che necessitavano? I Tolomazi (etimologia sconosciuta!).

Veri e propri assistenti turistici ante litteram, erano un numero chiuso di persone che dipendevano dall'ufficio dei Cattaveri ( da catar, corruzione dialettale veneziana del verbo prendere); a questo ufficio era infatti demandato, oltre ai controlli fiscali, la facoltà di inquisire chi praticava l'usura, la repressione al contrabbando, ma aveva anche il compito di impossessarsi dei beni dei debitori dell'Erario e di rivendicare a se tutti i tesori trovati per terra e per mare.

Grazie alle “cure” dei Tolomazi, il viaggiatore veniva guidato perché potesse trovare un alloggio consono al suo censo, veniva indirizzato verso i cambiavalute più affidabili, veniva accompagnato nella visita alla città e per girare tra negozi ed anche aiutato negli acquisti e nella scelta della galea con la quale recarsi a Gerusalemme.

Non ho trovato riferimenti circa la loro retribuzione, ma penso che, probabilmente, avessero una percentuale codificata sulle spese che il pellegrino effettuava presso gli esercizi consigliati; scrivo questo perché è certo che l'ufficio dei Cattaveri poteva sanzionarli se il loro operato nei confronti dei viaggiatori era irrispettoso o asfissiante o se effettuavano malversazioni a loro danno.

Venezia teneva particolarmente alla promozione di una sua immagine positiva; era impensabile che i viaggiatori, una volta ritornati in patria, potessero screditarne l'accoglienza e non elogiarne i servizi offerti; gli eventuali commenti negativi dovevano essere ridotti al minimo.

Se questo non è marketing ......

saluti

luciano

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sempre intrigante Luciano!


Inviato

Su questo aspetto, finora sconosciuto per me, della grande storia di Venezia, ho scoperto in rete questa pagina tratta dal libro "Venezia, ovvero quadro storico della sua origine":

https://books.google.it/books?id=oci9JqqRyBAC&pg=PA39&lpg=PA39&dq=tolomazzi&source=bl&ots=Rhasouh20Y&sig=fT35C72A6bruhg1mXLbmzoH-6Ic&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjVovHms7HdAhVPKewKHVt3AXwQ6AEwBnoECAQQAQ#v=onepage&q=tolomazzi&f=false

 

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Inviato
8 ore fa, King John dice:

Su questo aspetto, finora sconosciuto per me, della grande storia di Venezia, ho scoperto in rete questa pagina tratta dal libro "Venezia, ovvero quadro storico della sua origine":

https://books.google.it/books?id=oci9JqqRyBAC&pg=PA39&lpg=PA39&dq=tolomazzi&source=bl&ots=Rhasouh20Y&sig=fT35C72A6bruhg1mXLbmzoH-6Ic&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjVovHms7HdAhVPKewKHVt3AXwQ6AEwBnoECAQQAQ#v=onepage&q=tolomazzi&f=false

 

Buona giornata

Grazie, non conoscevo questo libro; quindi nessuna percentuale sugli acquisti dei viaggiatori entrava nelle loro tasche, se non una libera offerta!

Questa sembra essere la regola .... ma sarà stata effettivamente applicata?

Mah!

saluti

luciano

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Inviato (modificato)

@417sonia

Hai letto quello che si dice subito dopo sui mendicanti a Venezia? L'autore stima  che erano ben un sesto della popolazione!

Modificato da King John
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Si, gli ho dato un'occhiata ed ho deciso che questo libro che hai postato, vale la pena leggerselo tutto! :good:

saluti

luciano

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Inviato

Come sempre trovi cose interessantissime!! 

Grazie Luciano!! 


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