Vai al contenuto

Risposte migliori

Inviato

LEGIONE XX VALERIA VICTRIX

La Legio XX Valeria Victrix fu costituita da Ottaviano , poi Augusto ; la Legione inizio' la sua storia nell' Illyricum a Burnum , attuale Kistanje in Croazia , dal 15 a.C. all' anno 9 ; fu poi in Germania per tamponare la falla sul confine germanico apertasi dopo la sconfitta subita da Varo a Teutoburgo , qui ebbe sede ad Ara Ubiorum , attuale Koln , Colonia , dal 9 al 35 , fu poi sempre in Germania a Novaesium , attuale Neuss , dal 35 al 43 . Partecipo' in seguito all' invasione della Britannia nel 43 , dove rimase stanziata prima a Camulodunum , attuale Colchester , dal 44 al 49 , fu poi spostata come sede a Viroconium Cornoviorum , attuale Wroxeter , dal 66 all' 85 ed infine fu a Deva , attuale Chester , dall' 87 al 393 dove concluse la sua storia conosciuta come Legione romana .

Si pensa che il nome Valeria potrebbe riguardare il legame con il console Marco Valerio Messalla Messallino , che dopo aver battuto i Pannoni nel corso della rivolta pannonica del 6 , non solo si meritò gli ornamenta triumphalia , ma che la Legione che comandava e prese parte alle operazioni militari , la Legio XX , fosse fregiata del titolo di : Valeria , dal nome del suo comandante e Victrix .

Alla morte di Augusto la XX Valeria Victrix fu tra le Legioni che si ribellarono e solo l' intervento di Germanico riusci a ripristinare l' ordine tanto che poco dopo lo segui nella grande invasione della Germania . Nel 43 con Claudio intraprese l' invasione della Britannia dove tra una guerra e l' altra vi rimase fino alla fine del V secolo .

Alla morte di Nerone la XX V.V. parteggio' per Vitellio ; poi al comando di Giulio Agricola sottomise il popolo britanno degli Ordovici e dei Briganti , occupando in seguito l' isola di Mona .

Durante il periodo di Domiziano un distaccamento dell Legione XX fu inviato in Germania contro i Catti , mentre con Adriano e Antonino Pio combatte' ancora contro i Briganti in Britannia .

La Valeria Victrix fu una delle legioni che si occuparono della costruzione del Vallo di Adriano e probabilmente anche del successivo Vallo Antonino .

Alla morte di Pertinace la Legio XX V.V. si schiero' con Clodio Albino contro Settimio Severo , ma sconfitta a Lugdunum da Severo rientro' in Britannia e nel 211 si batte' con i Caledoni sotto Severo fino alla sua morte ad Eboracum .

Nel III secolo la Legione XX Valeria Victrix parteggio' per gli usurpatoti Vittorino , Allecto e Carausio ; dalla fine del V secolo , quando la Legione era stanziata a Deva in Britannia , non si hanno piu' notizie .

L' emblema della Legione XX V.V. Fu il Cinghiale .

In prima foto l' antefissa con l' emblema della Legione XX V.V. trovata ad Holt nel Nolfork , Regno Unito , ma forse proveniente dall' accampamento legionario di Deva .

Legio XX V.V..jpg

Legio XX V.V.b.jpg

Legio XX V.V.c.jpg

  • Mi piace 4

Inviato

Salve , con questa 16° Legione descritta mi fermo per un paio di giorni , il cammino per arrivare al traguardo della 42° e' ancora molto lungo ma spero per Voi piacevole .

Auguro a tutti gli amici della Sezione di trascorre un Sereno e Felice : Buon Natale !


Inviato

LEGIONE IV SCYTHICA

La Legio IV Scythica fu una Legione romana nata prima della riforma militare di Augusto , forse costituita da Marco Antonio in occasione della sua campagna in Oriente contro la popolazione iranica degli Sciti facente parte del regno dei Parti .

Nella prima meta' del I secolo la IV Scythica fu stanziata da Ottaviano Augusto in Mesia , prima a Naissus , attuale Nis in Serbia , dal 30 a.C. all' anno 9 e successivamente a Durosturum , attuale Silistra in Bulgaria , dal 9 al 55 . La legione ebbe in Mesia compiti civili , come la costruzione ed il mantenimento delle strade . Fu con Nerone che la Legione venne destinata in Siria dove vi rimase fino alla fine della sua storia ; sembra che il futuro Imperatore Vespasiano da giovane prestò servizio in questa Legione .

Nerone ordinò nel 55 a Gneo Domizio Corbulone di invadere l' Armenia , invasa dai Parti , richiamando anche la IV Scythica dalla Mesia , ed insieme alla III Gallica e alla VI Ferrata sconfisse i Parti e riportò Tigrane II sul trono d'Armenia .

In seguito nel 62 , la IV Scythica e la XII Fulminata , comandate dal nuovo legato della Cappadocia , Lucio Cesennio Peto , sia arresero ai Parti nella battaglia di Rhandeia ; Le legioni furono disonorate , espulse dal teatro di guerra e mandate a Zeugma , attuale Belkis in Siria , dove la IV Scythica vi rimase dal 62 al 198 , poi dal 198 al 400 la sua nuova sede fu ad Oresa , attuale Tayibech , sempre in Siria .

Dopo la morte di Galba la Legione insieme alle altre Legioni orientali , sostenne Vespasiano . Nonostante la fedeltà dimostrata a Vespasiano , la IV Scythica non godette di alta considerazione come qualità combattente ; nonostante cio' Traiano la porto' con se nel corso della spedizione contro i Parti .

Tra il 181 ed il 183 , il comandante delle Legioni orientali fu Settimio Severo l' africano che poi divenne Imperatore , ma la IV Scythica appoggio' al trono Pescennio Nigro perdendo entrambi la guerra civile . La legione scompare dalle fonti storiche dopo il 219 , quando il suo comandante , il Legato Gellio Massimo , si ribellò ad Eliogabalo e si proclamò Imperatore ma venne tuttavia imprigionato ed ucciso .

La Legione era ancora in servizio in Siria agli inizi del V secolo.

Il simbolo della legione era un Capricorno.


 


 

Legio IV Scythica.bjpg.jpg

Legio IV Scythica.jpg

  • Mi piace 2

Inviato

LEGIONE XVI GALLICA

La Legio XVI Gallica fu arruolata nella Gallia cisalpina da Giulio Cesare ; dopo la morte di Cesare passò prima sotto il comando di uno dei tre TriumvirI , Emilio Lepido , ritiratosi Lepido la Legione fu di Antonio , poi dal 36 a.C. passo' sotto il comando di Ottaviano .

Al momento della sua formazione sotto Cesare , la Legione fu conosciuta con il solo numero di XVI , probabilmente perche' i suoi componenti non erano ancora cittadini romani , dopo il loro riconoscimento la XVI assunse il nome di Gallica .

La Legione partecipò alla lunga serie di guerre che si succedettero nella tentata conquista della Germania a partire da Druso maggiore fino al momentaneo ultimo tentativo di Germanico sotto Tiberio ; dalle fonti sembra che la XVI Gallica sia stata traferita in Germania per sostituire la Legione XX Valeria Victrix destinata a sua volta in Britannia . Come sede legionaria la XVI Gallica fu prima a Vetera , attuale Xanten in Germania , dal 17 a.C. all' 11 a.C. , fu poi ad Aliso , attuale Oberaden - Haltern sempre in Germania , dall' 11 a.C. all' 8 a.C. , successivamente fu a Mogontiacum , attuale Mainz in Germania , dal 15 al 43 e come ultima sede fu a Novaesium , attuale Neuss in Germania , dal 43 al 69 .

Dopo l' uccisione di Galba la Legione con un suo distaccamento appoggio' Vitellio mentre al confine renano divampava la rivolta del batavo Civile , chiamata anche genericamente rivolta batava , questa ebbe origine nella Provincia romana della Germania Inferiore tra il 69 e il 70 . I ribelli batavi , guidati dal loro connazionale Giulio Civile , riuscirono a distruggere due Legioni romane e successivamente , a rivolta domata , a farne sciogliere altre due per codardia davanti al nemico ; la rivolta in Germania inflisse sconfitte umilianti all' esercito romano , ma i ribelli dovettero poi arrendersi al generale Petillio Cereale . Dopo la stipula della pace la situazione in Germania tornò normale , ma i Romani mantennero una Legione stabilmente fissa in zona ; a seguito di questa sommossa batava le due Legioni distrutte a Castra Vetera dai rivoltosi batavi e non piu' ricostituite furono la V Alaudae e XV Primigenia , mentre le Legioni di residenza a Mogontiacum che furono sciolte per codardia per non essere intervenute , furono poi ricostituite sotto altri nomi , la IIII Macedonica divenne la IIII Flavia Felix e la nostra XVI Gallica divenne la XVI Flavia Firma , entrambe ricostituite da Vespasiano .

Legio XVI Gallica.cjpg.jpg

Legio XVI Gallica.bjpg.jpg

Legio XVI Gallica.jpg

  • Mi piace 2

Inviato (modificato)

LEGIONI XVII – XVIII – XIX

Per alcune notizie su queste tre sfortunate Legioni mi serviro' di Velleio Patercolo , militare ed amico al seguito di Tiberio che scrisse una storia di Roma , fu vicinissimo come tempo ai fatti delle tre Legioni variane , inoltre la sua competenza militare lo fa preferire ad altri storici che trattarono della storia di Roma , molti dei quali furono essenzialmente storici da tavolino .

Da quanto raccontato da Velleio , queste tre Legioni erano di antica formazione e tra le piu' forti per valore ed esperienza in guerra .

Varo , dopo essere stato piu' volte avvisato da Segeste , uno dei capi nobili dei Cherusci e suocero di Arminio , che si stava preparando una rivolta in Germania da parte di Arminio stesso , Varo non da ascolto o importanza su quanto Segeste lo mette in guardia e parte con le tre Legioni dalla sede legionaria forse di Castra Vetera ; cosi' prosegue Velleio Patercolo , Libro II , Tomo CXIX , da 1 a 5 : “Anche noi come altri  tenteremo di esporre in un opera piu' vasta i particolari di questa disastrosa catastrofe di cui nessun' altra piu' grave fu subita dai Romani in un paese straniero dopo la disfatta di Crasso tra i Parti . Per ora mi limito a deplorarla nel suo complesso . Un esercito fortissimo , il primo tra le truppe romane per disciplina , valore ed esperienze di guerre , a motivo dell' indolenza del comandante , della slealta' del nemico , dell' avversa fortuna , fu accerchiato da ogni parte , poiche' i soldati non ebbero nemmeno la possibilita' di combattere liberamente o di tentare una evasione come avrebbero voluto ; anzi alcuni furono duramente puniti per avere usato con valore , da veri Romani , le armi . Cosi' , rinchiuso tra selve , paludi ed aguuati , fu sterminato fino all' ultimo uomo da quel nemico che aveva sempre fatto a pezzi , quasi fosse un gregge , tanto che la vita o la morte di esso dipendevano dalla collera o dalla pieta' dei Romani .Il comandante si mostro' piu' coraggioso nell' uccidersi che nel combattere , seguendo l' esempio del padre e del nonno , si trafisse con la spada . Dei due Prefetti del campo , Lucio Eggio dette un sempio tanto splendido , quanto vergognoso fu quello di Ceionio che , quando gia' la maggior parte dei nostri erano morti sul campo , propose la resa e preferi' dunque morire tra le torture che in battaglia . Vala Numonio , Luogotenente di Varo che per il resto era un uomo tranquillo ed onesto si rese responsabile di un fatto spietato , lasciando la fanteria senza l' appoggio della cavalleria , fuggendo tento di raggiungere il Reno con le Ali della cavalleria . Ma la fortuna vendico' questo suo gesto , non sopravvisse infatti a quelli che aveva abbandonati e mori' da traditore . La crudelta' dei nemici aveva fatto a pezzi il cadavere , quasi del tutto abbruciato , di Varo , la sua testa tagliata e portata a Maroboduo che la invio a Cesare , ebbe infine l' onore della sepoltura nella tomba di famiglia”

Molto interessanti e inerenti il fatto della sconfitta romana , anche tutti i Tomi successivi al 119 del Libro II , Tomi che parlano delle storie , vicende e reazioni romane , successive al disastro di Teutoburgo .

Torniamo ora alla storia delle tre Legioni , ma non avendo trovato fonti storiche approfondite su di loro , mi serviro' di Wikipedia riportando la descrizione delle tre Legioni :

Legio XVII

Sia Gaio Giulio Cesare, sia Gneo Pompeo Magno ebbero nel loro esercito una legione XVII, ma se ne ignora il destino dopo la guerra civile e si suppone che la legione cesariana, forse insieme alla XVIII e alla XIX, fosse stata distrutta nel corso della spedizione in Africa al comando di Gaio Scribonio Curione.

Di una legione XVII non sono state tramandate notizie nelle fonti, né esistono menzioni nelle iscrizioni: la sua esistenza è tuttavia abbastanza certa, dato che nella riorganizzazione dell'esercito romano condotta da Augusto dopo la sconfitta di Marco Antonio nella battaglia di Azio del 31 a.C. le legioni erano numerate dalla I alla XXII. Si suppone che le legioni XVII, XVIII e XIX siano state reclutate da Ottaviano nel 41 o 40 a.C., dopo la battaglia di Filippi (probabilmente insieme anche alla XVI Gallica), per combattere contro Sesto Pompeo, il figlio di Pompeo Magno che teneva sotto controllo la Sicilia e la relativa fornitura di grano per la città di Roma. La legione fu probabilmente composta da veterani dell'esercito di Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino e da soldati provenienti dall'Italia settentrionale.

Una Legio XVII Classica, ossia navale, probabilmente distinta dalla precedente, faceva invece parte dell'esercito di Marco Antonio, e dovette scomparire dopo la sua sconfitta ad Azio.

Negli anni successivi la legione fu stanziata forse in Alsazia (a Ehl, poco a sud di Argentoratae, è stata rinvenuta un'iscrizione con il numero "IIVX", che potrebbe rappresentare il numero della legione scritto al contrario), da dove fu probabilmente spostata sul basso corso del Reno insieme alla XVI Gallica e alla XVIII. Partecipò probabilmente alle campagne germaniche di Druso maggiore (13-9 a.C.) e di Tiberio (8 a.C. e 4-5 d.C.), partecipando anche alla repressione della rivolta in Pannonia.

Nel 9 prese probabilmente parte alla spedizione di Publio Quintilio Varo e finì distrutta nella battaglia di Teutoburgo insieme alle legioni XVIII e XIX. Nessuna delle legioni scomparse sembra sia stata in seguito ricostituita e questo potrebbe spiegare la mancanza di notizie sulla legione. Solo Germanico recuperò in seguito le insegne delle tre legioni durante il principato di Tiberio

Legio XVIII

Era una legione romana arruolata probabilmente nel 41-40 a.C. da Ottaviano, il futuro primo imperatore romano Augusto, e distrutta nella battaglia della foresta di Teutoburgo nell'anno 9. L'emblema della XVIII non è noto.

Sono note diverse XVIII legioni prima di quella radunata da Ottaviano. Una prima Legio XVIII combatté in Cilicia, nel 56-53, agli ordini del governatore Gaio Cornelio Lentulo; sia Gaio Giulio Cesare che Pompeo Magno ebbero delle Legio XVIII nei propri eserciti nel corso della loro guerra civile, ed è possibile che la XVIII di Pompeo fosse quella di Lentulo, dato che entrambi avevano comandato in oriente, mentre la XVIII di Cesare, se non fu distrutta sotto il comando di Caio Scribonio Curione in Africa, potrebbe essere stata la capostipite di quella di Ottaviano.

Cenotafio del centurione della XIIX legione Marco Celio, caduto nell'imboscata di Teutoburgo.
Il centurione, dell'età di 53 anni, di Bononia appartenente alla Gens Lemonia, è rappresentato con i suoi liberti Privato e Thimiano che ne condivisero la sorte ed è raffigurato con le sue decorazioni militari.
Castra Vetera, I sec d.C.

Quale che sia l'ascendenza, la legione di Augusto fu probabilmente arruolata da Ottaviano dopo la battaglia di Filippi, probabilmente per far fronte alla minaccia di Sesto Pompeo, il figlio di Pompeo Magno che tenne sotto controllo la Sicilia e la relativa fornitura di grano per la città di Roma. In seguito la legione combatté per Ottaviano contro Marco Antonio, fino alla vittoria definitiva nella battaglia di Azio (31 a.C.). In seguito i veterani della legione ricevettero come premio per il congedo delle terre in Veneto: è possibile quindi che fossero stati reclutati in Gallia Cisalpina.

Dopo una possibile, ma non documentata, permanenza in Aquitania, la XVIII fu inviata, probabilmente attorno al 15 a.C., sulla frontiera del Reno, assieme alle legioni XVI Gallica e XVII. Le legioni germaniche furono impegnate nelle campagne di Augusto: sotto gli ordini dei generali Druso maggiore (13-9 a.C.) e Tiberio (8 a.C. e 4-5 d.C.) portarono a termine la conquista della Germania. Durante questo periodo il probabile campo della XVIII fu Castra Vetera.

Con la fine della campagna di Tiberio, le nuove conquiste vennero organizzate a provincia, e Publio Quintilio Varo fu scelto come governatore. Nel 9 il capo dei Cherusci, nonché alleato romano, Arminio organizzò una trappola contro i Romani: informò Varo di una inesistente rivolta delle tribù occidentali, e lo consigliò di portare l'esercito sul Reno. Varo si mosse con tre legioni, la XVII, la XVIII e la XIX, ma il tradimento di Arminio fece scattare la trappola: le legioni, bloccate vicino Osnabrück, vennero sconfitte e distrutte nella battaglia della foresta di Teutoburgo.

Fu solo sotto i regni di Tiberio e Caligola che le aquile della legione sterminata furono riconquistate. Mai più una legione romana ricevette il numero XVIII.

Legio XIX

Era una legione romana raccolta nel 41-40 a.C. da Ottaviano, il futuro primo imperatore romano Augusto, e distrutta nella battaglia della foresta di Teutoburgo nell'anno 9. L'emblema della XIX non è noto, ma potrebbe essere stato il Capricorno come per le altre legioni di Augusto.

Sia Gaio Giulio Cesare che Gneo Pompeo utilizzarono nei loro eserciti delle legioni con il numero XIX, ma non è chiaro se qualcuna di queste diede origine alla XIX dell'impero romano; anche Marco Antonio ebbe una XIX legione, detta Classica. L'opinione più diffusa, però, è che Ottaviano l'abbia reclutata esplicitamente per far fronte alla minaccia di Sesto Pompeo, figlio di Pompeo Magno e rappresentante del Senato romano, il quale teneva in pugno la Sicilia, controllando la fornitura di grano per la città di Roma.

Dopo la guerra civile tra Ottaviano e Marco Antonio, culminata con la vittoria del primo nella battaglia di Azio nel 31 a.C., ai veterani vennero assegnate terre nella zona di Pisa. La XIX fece probabilmente parte dell'esercito che conquistò la Rezia intorno al 15 a.C., come attestato da ritrovamenti archeologici a Oberammergau, in Baviera, mentre tra il 15 e l'8 a.C. la legione (o una sua parte consistente) rimase di stanza a Dangstetten, lungo l'alto corso del Reno. Nell'ambito della conquista della Germania voluta da Augusto, la XIX partecipò alle campagne di Tiberio (8 a.C. e 4-5 d.C.). Ne è attestata la presenza ad Ara Ubiorum (Colonia), Novaesium (Neuss) e Aliso (l'attuale Haltern[1]).

Con la fine della campagna di Tiberio, le nuove conquiste vennero organizzate a provincia, e Publio Quintilio Varo fu scelto come governatore. Nel 9 il capo dei Cherusci, nonché alleato romano, Arminio organizzò una trappola contro i Romani: informò Varo di una inesistente rivolta delle tribù occidentali, e lo consigliò di portare l'esercito sul Reno. Varo si mosse con tre legioni, la XVII, la XVIII e la XIX, ma il tradimento di Arminio fece scattare la trappola: le legioni, bloccate vicino Osnabrück, vennero sconfitte e distrutte nella battaglia della foresta di Teutoburgo.

Nel 15 Lucio Stertinio, durante la campagna germanica di Germanico, ritrovò l'aquila della XIX in possesso dei Bructeri. In seguito Germanico ritornò sul luogo della battaglia di Teutoburgo, e diede degna sepoltura ai resti dei soldati morti.

In foto la stele funebre di Marco Celio , Centurione della Legione XVIII , di anni 53 , caduto nella Selva di Teutoburgo , nella quale e' raffigurato in alta uniforme con le decorazioni acquisite nelle precedenti battaglie e con ai fianchi i due servi o liberti morti anch' essi in battaglia insieme a Celio . Il monumento funebre , un cenotafio , gli fu dedicato dal fratello nel quale esprimeva nella iscrizione la fede incrollabile nella rivincita e nel recupero della salma rimasta sul campo di battaglia . Stele trovata a Castra Vetera , oggi Xanten .

In seconda foto iscrizione funeraria di C. Pompeio Proculo , Tribuno Militare e Prefetto del Genio , della Legione XVIII ; questa lapide dovrebbe essere antecedente alla spedizione di Varo quando perirono le tre Legioni , tra cui la XVIII , poiché l' iscrizione termina con "qui e' sepolto" , questo sembrerebbe voler dire che Proculo della Legio XVIII mori' o fu ucciso in una occasione di guerra antecedente i fatti variani ; Germanico infatti raggiunse i luoghi della battaglia tra Arminio e Varo soltanto nell' anno 15/16 , cioe' 6/7 anni dopo la battaglia e non pote' fare altro che raccogliere le bianche ossa che ancora trovo' e seppellirle tutte insieme erigendo un altare a ricordo dei Legionari morti . 

 

DSCN2522.JPG

Tribunus Militum LEG XVII.jpg

Modificato da Legio II Italica
2° FOTO
  • Mi piace 2

Inviato (modificato)

A proposito della stele a edicola in pietra calcarea (le cui misure sono le seguenti:  altezza m. 1,37, larghezza m. 1,08 e spessore m. 0,18), mi permetto di aggiungere due parole (o tre...).

IMG_20190101_0001.thumb.jpg.ad76802076eaab4758b59b6f2ef46669.jpg

M(arco) Cælio T(iti) f(ilio) Lem(onia) Bon(onia)

[Primus] o(rdo) leg(ionis) XIIX, ann(orum) LIII s(emissis)

[oc]cidit bello Variano. Ossa

[huc i]nferre licebit.

P(ublius) Cælius T(iti) f(ilius)

Lem(onia) frater fecit

 

                                                                                                   M(arcus) Cælius                                                                    M(arcus) Cælius

                                                                                                   M(arci) l(ibertus)                                                                   M(arci) l(ibertus)

                                                                                                          Privatus                                                                                Thiaminus

Il monumento vuole ricordare un prestigioso cittadino di Bologna, un centurione disperso nel - forse - peggior disastro militare della storia romana: il massacro delle tre legioni di Quintilio Varo nella foresta di Teutoburgo. Il fratello Publio curò la costruzione del monumento funebre, eretto presso l'accampamento di Vetera, con la speranza di potervi trasportare un giorno la salma.

Marco Celio, morto a cinquantatre anni, aveva percorso una splendida carriera, raggiungendo nella XVIII legione, il più alto grado del centurionato; anche la sua posizione economica in Renania doveva essere piuttosto buona: nella stele sono rappresentati due liberti, Privatus e Thiaminus, probabilmente defunti con lui, poiché i loro nomi non sono seguiti dall'indicazione "v(ivus)" La loro presenza nel monumento non esclude, inoltre, un seguito più numeroso del centurione.

Del fratello Publio non è data altra indicazione che quella della sua origine bolognese (si noti che i due fratelli non hanno cognomen, li distingue il prenome diverso); se si esclude che fosse anch'egli un militare (magari giunto con Asprenate), si può presumere che si sia recato in Renania per assolvere al doveroso compito di curare la memoria del fratello caduto e di occuparsi di una probabile eredità. Della famiglia dei Celii, antica e assai nota, sembra non siano rimaste tracce nella documentazione epigrafica di Bologna, tuttavia è attestata nella regione.

Della stele non sono conosciute le circostanze del ritrovamento, ma è facile supporre che provenisse dalla necropoli, di età augustea, di Vetera I (così definito il primo campo romano distrutto durante la rivolta batava del 69-70 d.C. ed i cui resti bruciati sono riemersi durante gli scavi), posta su una collina a nord di Xanten. Fu murata unitamente ad altre pietre, che si ritiene estratte dallo stesso luogo, nelle mura di un chiostro e poi venduta nel '600 ad un collezionista. Dal 1820 è esposta nel Landesmuseum di Bonn dove si annovera fra i monumenti sepolcrali più noti e singolari della Renania e si suppone potesse far parte di un insieme monumentale più complesso andato perduto, sicuramente necessitava di essere fissata ad una base con grappe metalliche.

L'edicola è definita da due paraste sostenenti il frontone corniciato e decorato con tralci di acanto e rosette, mentre gli acroteri sono disegnati con virgulti e nastri svolgenti in morbide volute. La nicchia risulta assai dilatata in cui risalta al centro la figura del centurione defunto ai lati del quale due pilastrini sorreggono i due piccoli busti dei liberti. Le figure risultano scolpite con ingenua rudezza: è facile notare la fissità dei volti e la malcelata difficoltà nello distribuire le figure all'interno della nicchia dove il busto di Marco Cælio deborda dal pilastrino di sinistra, mentre quello di destra comprime, in una posa innaturale, il braccio del centurione. Non vi è intendimento artistico, piuttosto la stele mira, grazie a tutta una serie di particolari descrittivi, a ottenere una eloquente commemorazione biografica. Non sfugge che, ogni elemento utile a tal fine, è scolpito nel monumento nel quale si mescolano e riassumono vari tipi propri dell'archeologia funeraria romana. Il modello base è quello classico della stele ad edicola col ritratto del defunto, ma le due erme inserite a complemento rimandano ai busti-ritratti entro teche, talvolta alternati a fasce iscritte, propri dell'area emiliana e, in particolare, bolognese. La loro semplicità fa risaltare vieppiù la figura del centurione dove si accentra tutta la cura dell'artista che, per rappresentare ogni elemento atto a esaltare la personalità del defunto, non esita a sacrificare alcune parti del monumento come, ad esempio, la voluminosa corona civica che va ad interrompere la cornice del timpano o, come nello specchio epigrafico, dove la vitis deborda arrivando a sovrapporsi al testo iscritto. La figura del centurione riporta tutti gli attributi che ne attestano il grado ed il valore: oltre alle citate corona civica e vitis, al collo abbiamo il torques, dalle spalle pendono le armillæ e due ordini di faleræ gli decorano la corazza.

Da tutta questa ricchezza di particolari, si evince che il monumento fu realizzato presso un'officina qualificata e non certo dalla modesta bottega dell'accampamento che lavorava le pietre in serie e su schemi preordinati. Risulta, però, difficile sostenere che nella zona operassero attività artigianali organizzate e specializzate dato il breve periodo intercorso fra l'occupazione romana del territorio e la morte dell'ufficiale.

E' verosimilmente ipotizzabile che la fattura del monumento sia stata affidata ad un artista chiamato appositamente, un artista itinerante di quelli che spesso hanno contribuito a diffondere e affermare certi tipi monumentali nelle aree provinciali e che tanto hanno trasferito in questi lavori i modelli ed il gusto affinati lavorando in Italia. Non si può escludere che alla creazione del monumento abbia partecipato il committente bolognese, suggerendo il disegno della stele, memore dei monumenti del suo paese. Resta il fatto che quest'opera non ha riscontri nelle stele renane pur essendo presenti alcuni caratteri peculiari della produzione di questa zona (busti alternati a fasce iscritte e immagine iconica). Un modo di lavorare libero e svincolato da schemi prefissati, tipico delle officine renane, si riscontra se si osserva il testo iscritto, dove il modo di incidere le parole con lettere ora dilatate, ora compresse e inserite le une dentro le altre, rivela come l'incisore abbia risolto con fantasia la difficoltà di utilizzare lo spazio.

L'iscrizione, racchiusa dentro una cornice, sottolinea l'identità del defunto e le circostanze della morte. Le lettere, incise con solco angolare, sono apicate ed hanno forma elegante, ma rivelano che il testo fu realizzato dopo che la figura del centurione era già stata scolpita: la vitis, che egli regge con la mano, va a sovrapporsi a due righe. L'attenzione dello scalpellino nel cercare di distribuire con simmetria le lettere risalta, anche se presente la frattura dell'angolo inferiore sinistro, anche per l'aggiunta della "S" alla fine della seconda riga: un'indicazione inconsueta nell'indicare l'età nel periodo a cui risale la stele.

Modificato da El Chupacabra
  • Mi piace 2

Inviato (modificato)

Salve @El Chupacabra , grazie per il tuo ed unico intervento da quando ho riaperto il Post su questa discussione , verso la quale lascio volutamente spazio per gradite aggiunte come la tua presente ; e' proprio questa mancanza di interazione con altri utenti che qualche mese fa mi aveva indotto a chiudere il Post , poi per richiesta riaperto , ed ora sono deciso a portarlo a termine anche in mancanza di risposte ; un grazie anche a @dareios it per i suoi apprezzamenti .

A proposito della Gens Celia come il nostro amico Centurione Marco , questa era una Famiglia da tempo attestata a Roma , forse di origine etrusca di Chiusi , un cui gentilizio conosciuto in questa Citta' e' Celes , che latinizzato potrebbe corrispondere alla Gens dei Celii che in epoca tarda repubblica emigro' per alcuni componenti , tra cui il nonno o il padre di Marco Celio , probabilmente in Emilia al tempo di Silla quando diventato dittatore assegno' terre ai suoi Legionari veterani in Italia .

Modificato da Legio II Italica
CELES

Inviato

LEGIONE XXII DEIATORIANA

La Legione XXII Deiotariana fu costituita a meta' circa del I secolo a.C. , su autorizzazione romana , da Deiotaro , da cui prese nome , Re della Galazia , regione dell' Asia minore , odierna Turchia .

Questo Deiotaro fu alleato di Pompeo e nel 42 a.C. questa anomala Legione , in pratica un piccolo esercito , era costituita da circa 12000 fanti e 2000 cavalieri , organizzata in trenta Coorti , corrispondenti ad oltre due regolari Legioni romane . Questo piccolo esercito aiuto' le forze romane contro il Re Mitridate VI del Ponto contribuendo alla vittoria romana nella terza guerra mitridatica .

La Legione combatte' poi a fianco di quelle di Giulio Cesare durante la sua vittoriosa campagna contro Farnace , figlio di Mitridate VI , Re del Ponto , combattendo nella battaglia di Zela nel 47 a.C.

Al tempo di Augusto la XXII Deiotariana fu a Nicopoli in Egitto , attuale Alessandria , dal 25 a. C. al 132 , dove condivise il campo legionario con la III Cyrenaica : le due Legioni ebbero il compito di difendere l' Egitto dalle minacce esterne ma anche da quelle interne .

Dopo la disfatta subita da Varo in Germania nel 9 , l' unita' galata venne trasformata in una Legione regolare ed assunse il nome Deiatoriana solo nel momento che fu regolarmente inquadrata nell' esercito romano , altre fonti dicono che la XXII assunse questo nome solo all' epoca di Claudio o di Traiano .

Durante il regno di Nerone , i Romani combatterono una campagna militare contro i Parti tra il 55 e il 63 , i quali avevano invaso il regno di Armenia alleato romano . Dopo aver conquistato l'Armenia per poi riperderla nuovamente , il Legato di Siria Domizio Corbulone ricevette la Legione XV Apollinaris dalla Pannonia per rinforzare il suo contingente composto dalle legioni III Gallica , V Macedonica , X Fretensis e la XXII Deiatoriana .

Nel 66 alcuni Giudei zeloti uccisero la guarnigione romana a Gerusalemme , dando inizio alla prima guerra giudaica . Dopo che il Legato di Siria venne sconfitto , nel 67 Tito penetrò in Giudea con le legioni V Macedonica , X Fretensis , XV Apollinaris e la XXII Deiatoriana assediando Gerusalemme .

Durante l' anno che succedette la morte di Galba , Vespasiano si candidò all' Impero e la Legione XXII scelse fin dall' inizio di appoggiare l' ascesa al trono del proprio comandante .

L'ultima citazione ufficiale della XXII Deiatoriana è dell' anno 119 , dopo di che non viene piu' nominata nell' elenco delle Legioni , forse fu annientata in qualche azione di guerra o piu' probabilmente nel corso della terza guerra giudaica .


 

  • Mi piace 1

Inviato

LEGIONE XXI RAPAX (gli irresistibili)

La storia della Legione XXI Rapax e' una delle piu' intense anche se fu relativamente breve e strettamente legata alla Legione V Alaude ; la sua storia come Legione fu molto irrequieta e continuamente in battaglia ; la XXI fu una Legione costituita in eta' cesariana da Marco Antonio e reinquadrata dopo la battaglia di Azio da Ottaviano ; diventato Augusto , la Legione nel 15 a.C. venne inviata in Vindelica nella Rezia combattendo sotto Druso Maggiore fino alla conquista della regione avvenuta dopo la battaglia di Pons Drusi , oggi Bolzano , venne poi stanziata a Novaesium , attuale Neuss , in Germania Inferiore , dal 17 a. C. all' 11 a. C. ; fu poi ad Aliso , sempre in Germania Inferiore , attuale Oberaden – Haltern , dall' 11 a. C. all' 8 a. C. e dall' anno 8 a. C. all' anno 10 fu di sede ad Augusta Vindelicum , attuale Augsburg – Oberhausen , in Germania .

Dopo il disastro dell' anno 9 in Germania la Legione venne mandata come rinforzo nella Germania Inferiore sul confine del basso Reno , dove divise il campo legionario di Castra Vetera , attuale Xanten , con la V Alaudae , dove rimase dall' anno 10 al 46 .

La XXI Rapax , insieme alla V Alaude , fu tra le Legioni che si ammutinarono alla morte di Augusto , ma con l' arrivo di Germanico venne ristabilita la disciplina partecipando ad una serie di battaglie in Germania per vendicare Teutoburgo , culminate con la grande battaglia di Idistavisio contro Arminio nell' anno 16 . Nell' anno 21 sempre con la V Alaude e altre Legioni stronco' la rivolta di Floro e Sacroviro nelle Gallie . Nel 43 , la XXI Rapax venne spostata a Vindonissa , attuale Windisch , nella provincia della Germania Superiore , dove rimase dal 46 al 69 per sostituire la Legione XIII Gemina inviata in Pannonia nel 45/46 .

Ancora insieme alla V Alaude e al resto dell' armata che controllava il confine germanico , la XXI Rapax dopo la morte di Galba appoggiò il suo comandante Vitellio nell' anno dei "quattro imperatori" nel 69 e marciò su Roma con l' intento di assediarla , solo la morte di Vitellio prima della fine dell' anno impedi' il fatto .

Nel 70 , la XXI era parte dell' esercito romano inviato a contrastare la Rivolta Batava e a liberare le quattro Legioni assediate da batavo Civile ; dopo questa operazione la Legione venne mandata nella Germania Superior a Bonna , attuale Bonn , dove rimase dal 70 all' 86 ; fu successivamente nella sede legionaria di Mogontiacum , attuale Mainz sempre in Germania , dove rimase dall' 86 all' 89 e divise il campo legionario con la XIV Gemina .

Nell' 83 la XXI Rapax prese parte con Domiziano alle operazioni contro i Catti .

Nell' anno 89 , quando la XXI Rapax si trovava forse gia' a Poetovio nell' Illyricum , attuale Ptuj in Slovenia , dove vi rimase fino all' anno 102 , le due ex Legioni di Mogontiacum , la nostra XXI Rapax e la XIV Gemina , sostennero il loro comandante Lucio Antonio Saturnino , Governatore della Germania Superiore , nella sua rivolta contro l' Imperatore Domiziano , ma Saturnino venne sconfitto in campo da Appio Massimo Norbano , Governatore della Germania Inferiore rimasto fedele a Domiziano , presso Andernach in Renania – Palatinato , localita' dove in epoca romana fu sede di un forte ausiliario dell' esercito romano fino dai tempi dell' Imperatore Tiberio ; in questo forte prestò servizio una Cohors Raetorum ; il nome latino dell' attuale Andernach era Antunacum e apparteneva alla provincia romana della Germania Superiore .

Dopo la fine di questa insurrezione di Saturnino , le due Legioni vennero separate e della XXI Rapax si perdono gli spostamenti , sembra infatti che venisse mandata in Pannonia ; secondo alcuni fu probabilmente in questa provincia che la XXI Rapax incontro' il suo fatale destino in quanto pare che venisse distrutta durante la rivolta dei Sarmati Iazigi , secondo alcuni la sua scomparsa sarebbe stata nel 92 , ma un' altra recente ipotesi , forse piu' verosimile , da la XXI Rapax sciolta da Traiano o Adriano senza pero' che se ne sappia il motivo , infatti la sua accertata presenza fino all' anno 102 a Poetovio , pare confermare la scomparsa della Legione XXI Rapax al tempo di Traiano .

L'emblema della Legione era il Capricorno .

Tra le foto un Denario emesso da Marco Antonio , una stele funebre di Quinto Marcio Balbo Missicio , soldato della Legione XXI e di Celere Peio , in questo sito sono (sepolti) e una tegola con bollo della XXIsima .

Legio XXI Rapax (Denario).jpg

Legio XXI Rapax (Emblema).jpg

Legio XXI Rapax (Stele funebre).jpg

Legio XXI Rapax (Tegola).jpg

Legio XXI Rapax .jpg

  • Mi piace 2

Inviato

Ciao, non posso trattenermi da farti i miei complimenti ( e quelli di un caro amico che pur non essendo numismatico e' un appassionato della storia di Roma). Lavoro fatto con scrupolo e con passione, personalmente avvincente che seguo come fosse una serie tv che ti tiene incollato al televisore !!! Grazie !!!

  • Grazie 1

Inviato (modificato)

Il quartier generale dell'armata della Germania Superior fu Mogontiacum. Fu Cesare a fortificare il luogo allorché, terminata la conquista delle Gallie, portò il confine al Reno.

Sin da principio vi furono stanziate due legioni (Augusto vi insediò la legione XIV Gemina e la XVI Gallica che rimasero quivi insediate dal 9 fino al 43 d.C.). Ma immediatamente a monte, in località Weisenau-Mainz, furono contemporaneamente insediate altre due unità legionarie, la II Augusta e la XIII Gemina. Un tale concentramento di truppe ci dà la misura dell'importanza strategica del luogo: i castra di Mogontiacum, analogamente a quelli di Vetera I, erano costruiti su un'altura che dominava lo sbocco nel Reno di un grosso corso d'acqua (qui si trattava del fiume Meno).

E' evidente che l'insediamento in simili posizioni, con due campi militari tanto importanti, rientrava chiaramente in un programma non tanto di difesa dei confini, quanto piuttosto di base di penetrazione al'interno del territorio germanico, lungo le vallate della Lippe (Vetera I) e del Meno. Tale programma fu attuato temporaneamente da Druso che, con una serie di brillanti campagne, condusse le legioni fino all'Elba. Dopo la morte di Druso e il clamoroso disastro della sconfitta di Varo, però, l'occupazione della Germania fu abbandonata e Mogontiacum si trasformò in un grosso campo fortificato a presidio del limes.

Così, col tempo, ai piedi dell'altura sede del quartiere legionario, si sviluppò un fiorente centro civile in concomitanza con la costruzione al di là del fiume - come a Colonia - di una fortezza chiamata Castellum Mattiacorum dal nome della popolazione che abitava sulla riva destra del Reno. Durante le lotte del 69-70 della rivolta batava, anche Mogontiacum subì gravi danni e distruzioni sia nell'accampamento militare che nell'abitato civile. Vespasiano ne ordinò la ricostruzione, in muratura il quartiere militare e con un piano urbanistico definitivo - sull'esempio di Treviri e Colonia - il centro cittadino. Il campo militare, contrariamente a quanto accadeva altrove, continuò ad ospitare due legioni: dal 43 al 70 vi furono acquartierate la IV Macedonica e la XXII Primigenia e, dopo la riorganizzazione della provincia attuata da Vespasiano, la I Adiutrix e la XIV Gemina; la I Adiutrix, trasferita in Pannonia nell'65, fu sostituita dalla XXI Rapax.

Questo breve excursus per giungere a parlare di altre due iscrizioni di militari della legione XXI Rapax, ora perdute, tramandateci dal monaco benedettino Joseph Fuchs, vissuto nel XVIII secolo, che le trascrisse nell'edizione latina della sua "Historia Maguntiacentis".

La prima fu rinvenuta, interrata unitamente ad altre due stele e ad altro materiale, durante lavori di scavo presso la strada romana la quale portava al colle sede dell'accampamento. Il testo presenta il solito schema ricorrente nelle iscrizioni sepolcrali di militari, pur con particolari poco frequenti come il gentilizio abbreviato ed il caso locativo in luogo del consueto ablativo per il nome della città d'origine.

IMG_20190103_0001.thumb.jpg.a67329d0f92524f88a394ad61526ca72.jpg

M(arcus) Val(erius) M(arci) f(ilius) Lem(onia)

M(a)tto Bono

niæ, mil(es) leg(ionis)

XXI Rap(acis), (centuria) L(uci) Fal

toni Firmi an(norum

XL stip(endiorum XIX

Questa stele fu posta a ricordo del cittadino bolognese Marco Valerio Mattone (un cognomen insolito, mentre il gentilizio è fra i più antichi e diffusi). Egli militò nella legione XXI Rapax nella centuria di Lucio Faltonio Firmo; al momento della morte, avvenuta a quarant'anni, aveva maturato diciannove anni di servizio. La storia della legione XXI Rapax s'intreccia con quella delle regioni renane per tutto il I secolo; dal tempo di Augusto (la legione fu creata - forse - nel 15 a.C., certamente prima dell'8 a.C.) essa è attestata da documenti epigrafici nei campi militari del Basso e dell'Alto Reno, da Castra Vetera a Vindonissa. Fu stanziata a Mogontiacum, dove occupò la parte sinistra del castrum, dall'85 al 92 e da qui trasferita in Pannonia dove fu decimata in una delle campagne condotte da Domiziano contro i Daci. Il documento che menziona il legionario Valerio si data alla fine del I secolo, quando la legione si trovava a Magonza. Ammesso che il nostro sia stato arruolato sempre nella medesima legione, prima di essere trasferito nell'accampamento di Mogontiacum, aveva trascorso la maggior parte della ferma militare a Bonna (Bonn) il campo della Germania Inferior.

La seconda iscrizione, trovata insieme alla precedente ed anch'essa - come detto - perduta, ci è tramandata al pari della prima dalla trascrizione del Fuchs. Si presentava già spezzata al momento del ritrovamento mancante della parte superiore, sicché è andato perso il nome del defunto. Tuttavia, anche qui sembra trattarsi di un cittadino anch'esso bolognese (molti uomini presenti nelle legioni renane venivano dall'Italia Settentrionale durante il I secolo), si suppone, infatti, che sia Bononia, domus del militare la parola mutila all'inizio di ciò che resta della stele.

Grazie alla diligenza della trascrizione del Fuchs, si evincono su questa lapide, come nella precedente, alcune caratteristiche presenti nella produzione lapidaria renana, concernenti il modo di distribuire il testo sullo specchio epigrafico o di trasferire le lettere sulla pietra dal modello. si veda ad esempio alla linea tre, la lettera "P" sinistrorsa dovuta forse a scarsa cultura o distrazione dello scalpellino o la formula h.s.e. (hic situs est) che è stata incisa spezzata su due linee in modo assai insolito.

IMG_20190103_0002.thumb.jpg.4f6b6ebe73e401ec47a79988bf8192fc.jpg

---Bon]onia mil(es)

leg(ionis) XXI Rap/acis)

an(norum) XXXV

stip(endiorum) XIV h(ic) s(itus)

e(st) h(eres) f(aciundum) c(uravit)

Come detto, la stele ricorda un militare arruolato nella legione XXI Rapax che morì a trentacinque anni dopo aver maturato quattordici anni di servizio militare.

Il fatto che questa stele sia stata trovata insieme a quella dell'altro bolognese, Marco Valerio Mattone, fa presumere che i due soldati fossero sepolti vicini (forse caduti nel medesimo scontro). Questo fatto fa ipotizzare che anche questo militare fosse stato sepolto nel periodo che va dall'85 al 92.

 

 

Modificato da El Chupacabra
  • Mi piace 2
  • Grazie 1

Inviato (modificato)
11 ore fa, tommydedo dice:

Ciao, non posso trattenermi da farti i miei complimenti ( e quelli di un caro amico che pur non essendo numismatico e' un appassionato della storia di Roma). Lavoro fatto con scrupolo e con passione, personalmente avvincente che seguo come fosse una serie tv che ti tiene incollato al televisore !!! Grazie !!!

Grazie @tommydedo , fa molto piacere ricevere consensi per un lavoro abbastanza impegnativo e di lunga conclusione ; ringrazio anche @El Chupacabra per i suoi approfondimenti specifici su alcune Legioni .

Modificato da Legio II Italica
  • Grazie 1

Inviato (modificato)

LEGIONE III GALLICA

La Legione III Gallica fu reclutata da Giulio Cesare con reclute della Gallia Narbonense da cui prese nome e combatte' con Marco Antonio nel corso della sua spedizione contro i Parti del 36 a.C.

Plutarco la nomina quando nella sua opera “Vite parallele” parla di Marco Antonio .

Dopo Azio la Legio III Gallica entro' a far parte dell' esercito di Augusto che la destino' in Siria con sede a Antiochea , attuale Antioch in Siria , dal 30 a. C. all' anno 62 .

La III Gallica partecipo' con Domizio Corbulone nella sua campagna dell' anno 63 , sotto Nerone , contro i Parti , spedizione iniziata con la conquista del Regno di Armenia, che era uno stato cuscinetto tra i Romani e i Parti , ma i successi militari ottenuti da Corbulone provocarono la gelosia di Nerone verso il suo generale al punto che lo costrinse a suicidarsi . La III Gallica fu poi inviata in Mesia a Oescus , attuale Gigen in Bulgaria , dove rimase dal 67 al 72 per difendere con successo il confine sul Danubio dai Sarmati Roxolani tanto che il suo Legato , Aurelio Fulvo , ottenne gli ornamenti trionfali .

Alla morte di Nerone , nell' Anno dei quattro imperatori nel 69 , l' esercito del Danubio tra cui la III Gallica , parteggiò prima per Otone poi per Vespasiano . La III Gallica combatté per quest' ultimo nella decisiva seconda battaglia di Bedriaco , contro le forze di Vitellio , avendo un ruolo decisivo nella battaglia schierandosi all' ala destra dello schieramento , la posizione piu' importante e secondo la tradizione i Legionari della Gallica , durante la permanenza in Siria , avevano preso l' abitudine di salutare il sole nascente in un gesto legato al culto solare e così fecero anche a Bedriaco , gli uomini di Vitellio , credendo che la III Legione stesse salutando dei rinforzi giunti da oriente si demoralizzarono e furono sconfitti .

Dopo la conclusione della guerra in cui infine vinse Vespasiano , la III Gallica venne rimandata in Siria , scacchiere molto caldo e pericoloso per l' Impero , dove ebbe una lunga sede legionaria a Raphanaea , attuale Rafniyeh in Siria , dal 106 al 219 , dopo essere stata stanziata sempre in Siria a Samosata , attuale Samsat ora in Turchia , dal 72 al 106 . La zona fu un punto molto critico nel II secolo , infatti la III Gallica venne impegnata nella soppressione delle rivolta giudaica sotto Adriano , mentre con Marco Aurelio e nelle campagne partiche di Lucio Vero nel 161-166 , con il supporto della III Gallica , venne riconquistata l' Armenia ; parteggio' poi per Avidio Cassio nel 175 contro Marco Aurelio che poi fu ucciso dai suoi stessi soldati .

Alla morte di Pertinace nel 193 la Legione appoggio' Pescennio Nigro battendosi , ma perdendo , contro Settimio Severo .

Agli inizi del III secolo la Legione III Gallica fu trasferita nella Syria Phoenice a Danaba , dove vi rimase fino alla fine della sua storia .

La III Gallica ebbe un ruolo fondamentale anche nell' ascesa all' Impero di Eliogabalo ; Nel 218 Giulia Mesa si recò a Rafana , in Siria , dove la III Gallica era acquartierata sotto il comando di P. Valerio Comazone Eutichiano fecendo una ricca donazione ai Legionari , In cambio il 16 maggio i Legionari acclamarono Imperatore il nipote quattordicenne di Giulia , Sestio Vario Avito Bassiano passato alla storia col nome di Eliogabalo e che venne fatto passare per figlio naturale di Caracalla per sollecitare lo spirito di legalita' , alla successione , dell' esercito . L' 8 Giugno del 218 la III Gallica e altre Legioni che sostenevano la causa del rampollo della dinastia severiana sconfissero nella battaglia di Antiochia le forze di Macrino .

Intanto , nel 219 , gli eccessi di Eliogabalo portarono alla rivolta del Legato della III Gallica Vero o Severo , che si proclamò imperatore col sostegno della sua Legione III Gallica . Eliogabalo soppresse la rivolta e fece giustiziare Vero e sciolse la Legione i cui Legionari vennero trasferiti alla III Augusta , di stanza in Africa a Lambaesis , attuale Lambase – Tazoult in Algeria , dove rimase dal 238 al 253 . Ad ogni modo, il successivo Imperatore , Alessandro Severo , ricostituì la legione e la rimandò in Siria nei pressi di Damasco , a proteggere la strada per Palmira .

Con Aureliano la III Gallica fece parte dell' esercito orientale che sconfisse Zenobia e riconquisto' Palmira ; le notizie sul periodo successivo della Legione sono oscure e rare , ma nel 323 erano ancora in Siria . Una unità mista della III Gallica e della I Illyricorum venne impiegata in Egitto nel 315-316 .

la Legione svolse quasi tutta la sua vita operativa nel settore orientale dell' Impero romano fino al V secolo dove viene citata essere presente nella Syria Phoenice , nella localita' di Danaba , attuale Damasco , in Siria , dove risiedette la prima volta dal 219 al 238 , poi una seconda e definitiva volta , dal 253 all' anno 350 , anno in cui si perdono le notizie della III Gallica .

In foto , in particolare tra le altre , una moneta coloniale emessa da Eliogabalo con lo stendardo indicante la Legio III Gallica e il grande sarcofago di Publio Vibio Mariano , sito sulla Via Cassia a Roma , nel quale nella grande lapide incisa e in ordine decrescente di importanza delle sue mansioni in vita , risulta essere stato nella sua lunghissima carriera militare anche Primipilo della Legione III Gallica , segue la traduzione dell' iscrizione .

Legio III Gallica , Denario.jpg.JPG

Legio III Gallica , iscrizione.jpg

Legio III Gallica , iscrizione.b.jpg

Legio III Gallica , Toro.jpg

Legio III Gallica , moneta emessa da Eliogabalo.jpg

Legio III Gallica , Tomba di Publio Vibio Marinao.jpg

DSCN2523.JPG

DSCN2524.JPG

Modificato da Legio II Italica
  • Mi piace 1

Inviato

LEGIONE XVI GALLICA

Di questa Legione non ho trovato molte notizie tranne gli spostamenti nei campi legionari , per cui mi serviro' di Wikipedia per tracciare un po' della sua storia militare .

La Legione XVI Gallica fu una legione romana formata in Gallia Cisalpina che venne arruolata inizialmente da Giulio Cesare . Dopo la morte del dittatore , passò sotto il comando del Triumviro Emilio Lepido , poi dal 36 a.C. , sotto quello di Ottaviano . Con Augusto la XVI Gallica fu stanziata prima a Castra Vetera , attuale Xanten in Germania Inferiore , dal 17 a. C. all' 11 a. C. , fu poi ad Aliso , attuale Oberaden – Haltern in Germania Inferiore , dove rimase dalL' 11a.C. all' 8 a. C.

Prima del disastro di Teutoburgo la XVI Gallica venne stanziata , dopo Aliso , in Rezia ad Augusta Vindelicum , attuale Augsburg – Oberhausen in Germania , dove rimase dall 8 a.C. all' anno 15 .

Dopo la battaglia o meglio imboscata della foresta di Teutoburgo , fu posizionata a Mogontiacum , attuale Mainz in Germania Superiore , dal 15 al 43 .

Partecipò poi alla serie di guerre che si succedettero per la conquista della Germania Magna a partire da Druso maggiore a Germanico che durarono dal 12 a.C. al 16 d.C.

La XVI Gallica venne congedata quando era nella sua ultima sede di Novaesium , attuale Neuss in Germania Inferiore , qui stanziata dal 43 al 69 , dopo essersi arresa durante la rivolta dei Batavi di Civile nel 69/70 . L'imperatore Vespasiano , dopo lo scioglimento della Gallica , creò una nuova legione che chiamo' Legione XVI Flavia Firma il cui simbolo era un leone .

In foto una tegola con bollo della XVI Gallica e la pianta del campo legionario di Mogontiacum dove risiedette la Legione per 28 anni .

 

Legio XVI Gallica , Tegola con bollo.jpg

Legio XVI Gallica , pianta di uno dei campi legionari a Mogontiacum.png

  • Mi piace 1

Inviato

Scusami,puoi riproporre il link della discussione sui legionari di Cesare? 


Inviato (modificato)
Il 25/8/2018 alle 17:44, Legio II Italica dice:

LEGIONE IV MACEDONICA : La storia di questa Legione inizia con Giulio Cesare che la formò esclusivamente con legionari italici in occasione della guerra civile contro Pompeo dopo aver attraversato il Rubicone e poco prima di attraversare il Mare Adriatico per inseguire i Pompeiani in Grecia . La IV Legione entrò in campo in occasione della battaglia di Dyrrhachium del 48 a.C. e in quella di Farsalo .

Dopo la fine della guerra civile la Legione fu inviata in Macedonia e in questa occasione ricevette l' appellativo di "Macedonica" , diventando Legio IV Macedonica .

La Legio IV Macedonica fu una di quelle che passarono , morto Cesare , al servizio di Ottaviano e fu presente nel corso della cosi' detta "guerra di Modena" contro Marco Antonio , prese parte alla battaglia di Forum Gallorum nella quale la Legione ebbe un ruolo decisivo rovesciando l' esito dei combattimenti che furono inizialmente a favore di Marco Antonio , tanto che l' altro Console Vibio Pansa vi perse la vita , l' arrivo della IV Macedonica comandata dal secondo Console Aulo Irzio volse vittoriosamente la battaglia a favore di Ottaviano . Ottaviano, utilizzò la Legione IV prima contro gli assassini di Cesare nella battaglia di Filippi , poi contro Marco Antonio nella definitiva battaglia di Azio . Divenuto ormai l'unico padrone di Roma, Ottaviano riorganizzò l' esercito inviando la IV Macedonica in Hispania Tarraconensis per partecipare alla guerra contro i Cantabri . Dopo la definitiva vittoria in Spagna nel 13 a.C. la Legione rimase nella provincia con sede a Pisoraca dove vi rimase fino all' anno 43 .

Nel 43 l' Imperatore Claudio la condusse in Britannia in occasione dell' invasione dell' Isola , Legione che venne poi trasferita nella sede di Mogontiacum in Germania Superiore dove vi rimase fino all' anno 69 . Nel periodo della guerra civile , la IV Macedonica insieme alla XXII Primigenia sostennero Vitellio Governatore della Germania Superiore , prima contro Otone e poi contro Vespasiano . Nell' anno della rivolta batava di Civile  per diversi mesi ben cinque Legioni romane , tra cui la presente , furono impegnate nel reprimere la rivolta , la IV Macedonica difese Moguntiacum agli ordini di Quinto Petillio Cereale , ma Vespasiano repressa la rivolta , ne ordinò lo scioglimento , non perché avessero demeritato nell' affrontare i ribelli , quanto piuttosto per il loro precedente sostegno a Vitellio , comunque poco tempo dopo la Legione fu ricostituita col nome di Legio IV Flavia Felix , ma questa Legione fara' parte di un post a lei dedicato .

Simbolo di Legione fu il Toro e il Capricorno

 

LEGIO IIII MACEDONICA.djpg.jpg

LEGIO IIII MACEDONICA.bjpg.jpg

LEGIO IIII MACEDONICA.jpg

LEGIO IIII MACEDONICA.ejpg.jpg

Meglio precisare che in questo caso, come in alcuni altri, la moneta raffigurata non corrisponde alla Legione.

Sono monete emesse da Marco Antonio, quando non possono essere associate a legioni che al tempo della battaglia di Azio erano agli ordini di Ottaviano 

Modificato da L. Licinio Lucullo

Inviato

Perdonami  la curiosità, è sicuro che X Gemina e X Fretensis non coincidano?

Ed è sicuro che la "mitica" X di Cesare sua la Gemina?


Inviato
9 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Scusami,puoi riproporre il link della discussione sui legionari di Cesare? 

Ciao @L. Licinio Lucullo e grazie , ecco il Post da te richiesto , ormai in 5° pagina della Sezione .

 

 


Inviato
8 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Meglio precisare che in questo caso, come in alcuni altri, la moneta raffigurata non corrisponde alla Legione.

Sono monete emesse da Marco Antonio, quando non possono essere associate a legioni che al tempo della battaglia di Azio erano agli ordini di Ottaviano 

Si , hai ragione , ma ho inserito alcune monete solo come numerazione di Legione , d' altra parte alcune Legioni repubblicane di epoca lepidiana , poi antoniana e passate in seguito ad Azio in blocco a Ottaviano , poi Augusto , sono quasi tutte le stesse dell' alto Impero alle quali e' stato aggiunto un nome . 


Inviato
8 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Perdonami  la curiosità, è sicuro che X Gemina e X Fretensis non coincidano?

Ed è sicuro che la "mitica" X di Cesare sua la Gemina?

Ciao , da quanto risulta dai testi consultati le due Legioni sono distinte l' una dall' altra : la Fretensis pare fosse composta  da soldati provenienti dalla Frentania , cioe' dal popolo abruzzese dei Frentani , da cui deriverebbe il nome della Legione .

Per la Gemina , sembra che la famosissima Legione X di Cesare , spesso da lui nominata , ad un certo punto per qualche motivo sia stata divisa in due Legioni gemelle , da cui deriverebbe il nome di Gemina ; quindi una rimase come Legio X e l' altra come Legio X Gemella .


Inviato

Grazie 


Inviato (modificato)

LEGIONE XII FULMINATA

La Legione XII Fulminata venne costituita da Giulio Cesare nel 58 a.C. ma in origine non ebbe il nome con il quale e' passata alla storia ; partecipo' alla conquista della Gallia e in seguito fu contro Pompeo , poi sciolta . Nel periodo del Triumvirato la Legione XII venne ricostituita da Emilio Lepido , ritiratosi a vita privata la XII segui Marco Antonio. Dopo Azio, entro a far parte dell'esercito di Augusto e venne inviata a Raphanea, attuale Rafniych in Siria , dove rimase dal 27 a. C. all' anno 72 .

Nel 62 , la Legione XII al comando del Legato di Cappadocia , Cesennio Peto , insieme alla Legione IIII Scythica , nella battaglia di Randeia del 62/63 , vennero sconfitte dalle forze unite di Tiridate I d' Armenia e dei Parti , sconfitte , dovettero arrendersi . L' occasione di riconquistare l' onore perduto per la XII venne nel 66 , dopo che la rivolta zelota durante la prima guerra giudaica aveva causato la distruzione della guarnigione romana a Gerusalemme , la XII , rinforzata con vessillazioni della IIII Scythica e della VI Ferrata , fu inviata sul luogo per sedare la rivolta , ma considerata militarmente troppo debole dal Legato di Siria Cestio Gallo , fu rimandata indietro .

Sulla strada del ritorno cadde in una imboscata a Bethoron , sconfitta , si pensa subisse il grande disonore di perdere l' aquila ; la sua reputazione come Legione romana era talmente scarsa che Vespasiano non volle averla nella prima fase della guerra giudaica , solo Tito la porto' in battaglia per terminare la guerra avendo bisogno di maggiori forze combattenti . Malgrado l' iniziale diffidenza di Vespasiano la Legione , si risollevò militarmente , sostenendo con successo la candidatura del proprio ex comandante Vespasiano al soglio imperiale . Terminata la guerra , la Legio XII fu destinata a Melitene in Cappadocia , attuale Malataya in Turchia , dove rimase dal 76 al 337 circa .

La Legione XII arrivo' fino nel Caucaso ed è testimoniata da una iscrizione per l' anno 75 , l'imperatore Domiziano aveva infatti inviato in questa regione la XII allo scopo di sostenere i regni clienti di Iberia e di Albània e in quell'occasione la legione raggiunse il Mar Caspio .

La Legione XII fu poi in Armenia per la campagna del 114 di Traiano , dove partecipò alla creazione della Provincia romana di Armenia .

Dopo essere stata impiegata per respingere gli Alani nel 134 insieme alla Legione XV Apollinaris , la XII partecipò con molta probabilità alla campagna partica di Lucio Vero tra il 162 e 166 .

Negli anni successivi con Marco Aurelio sembra , ma non e' certo quando acquisi' questo appellativo e nascesse la storia o leggenda del nome Fulminata , forse come conseguenza di un miracolo e che quindi la Legione XII acquisisse da allora questo appellativo ; infatti Marco Aurelio pare includesse la XII tra le Legioni mobilitate in occasione della sua campagna contro i Quadi e nell' ambito delle guerre marcomanniche divenne Fulminata , comunque il fatto e' raccontato in questo precedente Post che allego alla discussione :

Nel 175 comunque , mentre la Legione era a Melitene , Avidio Cassio si ribellò perché era giunta una falsa voce che l' Imperatore Marco Aurelio fosse morto , la XII rimase leale a Marco Aurelio e venne premiata ricevendo il titolo onorifico Certa Constans .

Alla morte di Pertinace si scatenò una lotta a tre per il trono imperiale , la XII scelse di sostenere Pescennio Nigro contro Settimio Severo , ma Nigro fu sconfitto e dopo che Severo ebbe completato la propria vittoriosa campagna contro i Parti spostando sul Tigri il confine, la XII fu lasciata in riserva , forse una specie di punizione per aver sostenuto Nigro .

Fino al tempo di Gallieno non si hanno piu' notizie della Legione XII quando sotto il comando di Odenato , signore di Palmira , ricevette anche gli onori dall'imperatore Gallieno , che concesse alla Legione il titolo Galliena , dopo questo Imperatore si hanno poche testimonianze riguardo alla storia successiva della Legione: rimase indubbiamente coinvolta negli eventi che accaddero lungo la frontiera orientale dell'impero fino al IV secolo .

Alcune foto inerenti la Legione XII Fulminata sono presenti nel Link inserito nel Post .

Modificato da Legio II Italica
  • Mi piace 1

Inviato

LEGIONE III AUGUSTA

La Legione III fu una Legione creata da Ottaviano tra il 41 / 40 a.C. che si distinse nelle operazioni militari nelle provincie d 'Africa dove ebbe sede a Ammaedra , attuale Haidra in Tunisia , dove rimase dal 30 a. C. all' anno 75 ; il nome Augusta dato alla Legione viene nominato per la prima volta nell' anno 14 .

Come prima dislocazione conosciuta della Legione III risulta in Numidia ed ebbe base legionaria fino al tempo dei Flavi , a Theveste , attuale Tebessa in Algeria , dal 75 al 128 ; successivamente fu di base a Lambaesis , attuale Lambese – Tazoult , in Algeria , dal 128 al 238 .

Sebbene l' Africa fosse una zona abbastanza pacifica dell' Impero romano , tra il 17 e il 24 , la III Augusta si dovette scontrare con Tacfarina , un capo banda delle tribù ribelli dei Numidi e dei Mauritani e tale ribellione fu talmente dura per una sola Legione , la III Augusta , che inoltre non godeva di una stimata forza militare , che dovette intervenire in aiuto anche la Legione IX Hispana ; al termine della guerra la Legione III Augusta divise il campo con la Legione III Gallica dal 238 al 253 nella nota sede di Lambaesis , la quale III Augusta qui rimase da sola fino al 290 , dopo di che si perdono le tracce di altri spostamenti di sede .

Con Claudio la Legione III partecipo' alla conquista della Mauritania e alla morte di Nerone avvenne la ribellione del suo Legato , Clodio Macro , ma rimase ucciso nella rivolta e la Legione che Macro aveva formata per aiuto alla Legio III , chiamata Legio I Macriana , venne poi distrutta da Galba .

Durante il periodo dei quattro Imperatori la Legio III si dimostro' favorevole a Vitellio , non a Vespasiano , ma il suo Legato di questo periodo per ingraziarsi Vespasiano fece imprigionare il Prefetto del Campo e alcuni Centurioni rimasti fedeli a Vitellio ; dopo i fatti di successione il Legato , di cui non si conosce il nome , porto' poi la Legione a combattere contro i Garamanti nel Nord dell' Africa nella odierna regione del Fezzan .

Con Domiziano la III Augusta combatte' contro i Nasamoni una popolazione della Grande Sirti nella Cirenaica .

Al tempo di Adriano nel corso dei suoi viaggi nell' Impero , la III Augusta ricevette rinforzi dalla Legio III Gallica o forse dalla III Cyrenaica e il 1 Luglio del 128 , Adriano in occasione di esercitazioni militari pronuncio' un discorso a tema militare giunto fino a noi .

Si ha inoltre notizia della presenza di Legionari della III Augusta durante la guerre marcomanniche di Marco Aurelio .

Alcuni uomini della III Augusta furono spesso impiegati anche nelle campagne contro i Parti al tempo di Settimio Severo e Caracalla e nel 193 l' Imperatore Settimio Severo concesse alla Legione il titolo di Pia Vindex a seguito dell' impegno mostrato nel corso della guerra civile scoppiata dopo l' uccisione dell' Imperatore Pertinace .

Il III secolo coincise con un periodo di difficoltà per la III Augusta , innanzitutto, essa subì ingenti perdite a seguito degli scontri con una tribù del deserto , al punto che Alessandro Severo fu costretto a rinforzarla con uomini provenienti dalla III Gallica , da poco sciolta .

Nel 238 , la Legione non appoggio' la rivolta di Gordiano I e Gordiano II contro Massimino , ma la Legio III Augusta per ritorsione venne poi sciolta da Gordiano III e ne danno' la memoria , pero' nel 252 l' Imperatore Valeriano ricostituì la III Augusta con truppe dalla Rezia e dal Norico e la rimandio' nelle sue basi africane a Lambaesis dove rimase fino al 290 con il compito principale di condurre un' azione di contrasto contro una federazione di Berberi che minacciavano questa parte dell' Impero , la guerra si concluse nel 260 sotto Aureliano ; la situazione critica in Africa si ripete' tra il 289 e il 297 , tant'è che l' 'Imperatore Massimiano dovette recarsi personalmente in Africa a guidare le operazioni militari contro i Berberi .

Le ultime tracce della permanenza in Africa della III Augusta risalgono agli anni tra la fine del IV e l'inizio del V secolo quando fu divisa in piccoli reparti recanti il nome dell' antica Legione ; stando alle fonti , tale unità fu operativa sino alla fine del IV secolo .

Tra gli emblemi della III Augusta erano presenti in tempi diversi , la Lupa con i Gemelli , il Pegaso e il Capricorno .

Legio III Augusta , Denario.jpg

Legio III Augusta , Lapide da Cartagine .jpg

Legio III Augusta , Lucio Venidio Reposto , stele funebre.jpg

Legio III Augusta.jpg

  • Mi piace 2

Inviato

LEGIONE I GERMANICA

Con questa Legione terminano le Legioni romane nate in epoca cesariana , ottaviana ed augustea , le prossime Legioni descritte saranno quelle fondate dagli Imperatori successivi ad Augusto .

Questa Legione dovrebbe essere l' erede della Legione I Augusta che perse l' Aquila in una battaglia non bene identificata , forse nella difficile e lunga campagna militare di Spagna contro i Cantabri al tempo di Augusto durata dal 29 a.C. al 19 a.C. , e per aver subito questo disonore fu da Augusto sciolta , oppure la privo' del titolo di Augusta , ma venne rifondata da Augusto stesso o da Tiberio dopo i fatti di Teutoburgo nell' anno 9 , cambiandone il nome in Legione I Germanica ; anche questa Legione sebbene fosse stata rifondata con elementi della vecchia I Augusta , ebbe vita breve , ri rivelo' essere irrequieta , indisciplinata e scarsamente combattiva in battaglia tanto che Vespasiano la soppresse definitivamente nel 70/71 .

La I Germanica prese parte alle campagne di Druso maggiore contro le tribù germaniche durate dal 12 a.C. al 9 a.C. e al termine delle campagne militari del figlio Germanico , fu posizionata nella seconda e nuova sede legionaria di Bonna , attuale Bonn , dove rimase dal 35 al 70 , fino a Vespasiano che la sciolse .

La Legione I Germanica che si trovava nella Germania Inferiore fu riunita insieme alle Legioni V – XX e XXI per una spedizione contro le popolazioni germaniche dei Catti e Brutteri guerra durata dall' 11 al 13 partendo dalla prima sede legionaria di Ara Ubiorum .

La I Germanica prese parte agli ammunitamenti succedutisi alla morte di Augusto che avvennero insieme ad altre Legioni del confine renano , pacificata la Legione e ricondotta al suo campo legionario di Ara Ubiorum che poi divenne Colonia Agrippina , attuale Koln (Colonia) in Germania , dove la Legione fu di sede dal 9 al 35 , qui si ribello' nuovamente , ma l' arrivo di Germanico riporto' l'ordine giustiziando i piu' facinorosi e portando la Legione nella spedizione punitiva in Germania a seguito di Teutoburgo negli anni 14/15 e 16 .

In seguito la I Germanica , nell anno dei quattro Imperatori , sostenne Vitellio e al seguito del suo Legato Fabio Valente vincerà la prima battaglia di Bedriaco e consegnerà a Vitellio la porpora imperiale , ma fu sconfitta poi da Vespasiano con l' aiuto delle Legioni germaniche , rimanendo unico Imperatore .

Durante la ribellione batavica dell' anno 70 , la I Germanica fu una delle Legioni che portarono il loro aiuto alle truppe assediate a Castra Vetera nella Germania Inferiore , ma finirono tutte per essere sconfitte e intrappolate loro stesse . Sarà poi Vespasiano a porre fine alla rivolta e a sopprimere la Legio I Germanica nel 71 , arruolando i suoi Legionari superstiti nella Legione VII Gemina .

Legio I Augusta - Germanica , Aquila legionaria.jpg

Legio I Germanica.jpg

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

LEGIONE XV PRIMIGENIA

La Legione XV Primigenia prende forse nome dal santuario della Fortuna Primigenia che è un complesso sacro dedicato alla dea Fortuna della antichissima città di Praeneste , attuale Palestrina in provincia di Roma ; si tratta del piu' grande complesso di architettura tardo repubblicana di tutta l 'Italia antica del quale in foto allegata e' stata ricostruita una possibile struttura originaria in base ai resti archeologici attualmente disponibili .

La XV Primigenia , insieme alla XXII che ebbe lo stesso nome , fu una Legione romana formata dall' Imperatore romano Caligola nel 39 , forse costituita da cittadini di Praeneste e del vicino territorio , oppure piu' verosimilmente dedicata alla Fortuna ; fu distrutta durante la grande rivolta batava del 70 ; mentre per la Legio XXII non e' certo se sia stata formata da Caligola insieme alla XV , oppure dopo di lui dal suo successore , lo zio Claudio , in occasione dell' occupazione della Britannia .

La Legione venne organizzata probabilmente , ma non e' certo , assieme alla gemella Legio XXII Primigenia , di cui parlero' subito dopo questa Legione , in occasione della campagna militare germanica di Caligola . La campagna germanica di Caligola iniziò affrontantando il nemico presso l' antica Aquae Mattiacorum , attuale Wiensbaden in Germania , zona termale che prese nome dalla popolazione germanica dei Mattiaci e che fu sede di un forte romano avanzato in territorio germanico , costruito nell' anno 15 circa .

Questa campagna germanica di Caligola che probabilmente voleva seguire le orme di suo padre Germanico che e' poco conosciuta dalle fonti storiche , viene confermata pero' dai ritrovamenti archeologici tra cui le pietre tombali dei soldati romani morti in guerra in terra germanica di cui alcune sono riprodotte nelle foto allegate , queste lapidi e steli stanno facendo riconsiderare questa pagina di storia conosciuta solo marginalmente forse per la cattiva fama che ebbe Caligola presso i contemporanei e nella storia successiva ; questa cattiva fama che colpi' Caligola ed altri Imperatori determino' la loro sfortuna storica se non fosse intervenuta in tempi moderni l' archeologia a rendere piu' comprensibili i fatti e giudicare i personaggi con piu' obiettivita' .

Terminata la campagna di Caligola , la XV Primigenia venne inviata a Moguntiacum , attuale Mainz , a condividere il campo con la XIIII Gemina . La convivenza delle due Legioni durò poco , perché nel 43 l' Imperatore Claudio portò con sé alcune Legioni per la sua campagna britannica tra cui la XXII Primigenia mentre la XV Primigenia fu inviata a Castra Vetera , attuale Xanten , in Germania Inferiore ad occupare il campo lasciato libero dalla XXI Rapax spostata nel settore danubiano .

Nel 47 , sotto Claudio , le Legioni di stanza a Castra Vetera , tra cui la XV Primigenia , furono impegnate nella campagna di Domizio Corbulone contro i Catti , la campagna fu vittoriosa ma non portò ad allargamenti territoriali perché Claudio ordinò di riportare la frontiera sui confini del Reno ; la disfatta di Teutoburgo non fu mai dimenticata anche se dovuta ad una imboscata e ad un tradimento .

Assieme al resto dell' esercito germanico la XV sostenne Vitellio durante l'Anno dei quattro imperatori nel 69 .

Il 69 terminò con l' inizio di quella rivolta batava che segnò la fine della XV Primigenia ; in questa occasione il suo unico Legato conosciuto , Munio Luperco , dopo che la Legione si era arressa ai Batavi di Civile , venne sacrificato alla profetessa Valeda .

Circa i campi legionari occupati dalla Legione XV Primigenia , oltre a quello certo di Castra Vetera , altri non sono noti perche' si confondono con quelli della XXII con lo stesso nome .

L' emblema della Legione e' sconosciuto .

In foto il grande santuario della Fortuna Primigenia di Praeneste , alcune lapidi di soldati romani trovate a Castra Vetera in Germania di cui uno originario di Mediolanum e una dedica all' Imperatore Nerone del Legato e Propretore augusteo della XV Primigenia , Sulpicio Scribonio Rufo ; dentro le altre foto trovate i nomi dei legionari .

Palestrina , ricostruzione in base ai ruderi del Santuario della Fortuna Primigenia.jpg

Legio XV Primigenia , stele del Milite Lucio Vario di Mediolanum.jpg

Legio XV Primigenia , stele del Milite Opellio Secondo.jpg

Legio XV Primigenia , stele del Milite Pompeo  Burro.jpg

Dedica di Sulpicio Scribonio Rufo , Legato Augusto ProPretore della Legione XV Primigenia.JPG

Modificato da Legio II Italica
  • Mi piace 1

Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.