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Arco di Augusto a Susa


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Inviato

Salve a tutti! Qualche giorno fa, riordinando il mio labirintico "archivio fotografico", sono capitata su queste foto scattate durante una visita a Susa; così ne ho preso spunto per effettuare questa ricerca che vorrei condividere con voi, sperando possa essere di vostro interesse :) (Credo che dividerò il post in più parti per non appesantire troppo il discorso...)

Parte I. Il re dei Cozii e l'Arco di Augusto

L'Arco di Augusto a Susa sorge lungo un'importante via di comunicazione, la Via Cozia, un'antica strada romana che congiungeva Augusta Taurinorum (Torino) con Vapincum (Gap, in Francia), attraversando la Val di Susa e il Monginevro. Fu fatto costruire dal re Cozio tra il 9 e l' 8 a.C., per celebrare il patto di alleanza stipulato tra quest'ultimo e Ottaviano Augusto nel 13 a.C. L'imperatore stesso, di ritorno dalle Gallie, si fermò nell'allora Segusium per inaugurare il monumento.

Prima di procedere alla descrizione dell'Arco di Augusto, qualche nota su Cozio.
Il regno celto-ligure dei Cozii si trovava nelle Alpi occidentali e, grazie ad una politica di alleanza con Roma, riuscì a conservare la propria indipendenza fino all'età augustea, quando la popolazione era ormai romanizzata. Già prima di Augusto, Cesare si era accordato con il re ligure Donno, garantendo il transito delle proprie truppe attraverso una via di comunicazione sicura per accedere alle Gallie. Quando molte tribù galliche si ribellarono ai Romani, il figlio di Donno, Cozio, mantenne un atteggiamento prudente e successivamente, con Augusto, l'alleanza venne rinsaldata e celebrata con la costruzione dell'arco di Susa.
Per meglio integrare il regno nel proprio sistema politico, i Romani concedettero il titolo di praefectus e la cittadinanza romana a Cozio, che latinizzò il suo nome in Marcus Iulius Cottius. L'accordo prevedeva una diminuzione dell'estensione del dominio di Cozio, compensata però dall'autonomia di cui poteva ancora godere, su un territorio che si andava arricchendo grazie ai commerci tra Gallia e Italia. La capitale Segusium cominciò ad accrescersi e a dotarsi di monumenti pubblici.
Cozio fu visto come esempio di re giusto e previdente e, dopo la sua morte, s'iniziò ad identificare con il nome di Alpes Cottiae (precedentemente Alpes Taurinae) le montagne su cui aveva governato; nel IV secolo il suo mausoleo era ancora visitato.
A Cozio succedettero il figlio Donno II e il nipote Cozio II. Quest'ultimo ingrandì il territorio amministrato dal nonno grazie a doni territoriali concessi dall'imperatore Claudio. Alla morte di Cozio II, non essendoci eredi, le Alpi Cozie divennero una provincia romana.

[Continua...]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Inviato (modificato)

L'Arco di Augusto

L'opera fu probabilmente realizzata sia da artisti romani e di provenienza centro-italica, sia da maestranze locali; anche i principali materiali utilizzati furono reperiti nelle vicinanze. L'arco presenta un unico fornice alto 8,85 m e largo 5,85 m, con volta a botte decorata a cassettoni; l'intera costruzione misura 13,07 m di altezza, 11,93 m di larghezza e 7,30 m di profondità. Quattro colonne, una ad ogni angolo dell'arco, sorreggono la trabeazione, che ospita un notevole fregio. Al di sopra della trabeazione, l'attico contiene l'iscrizione dedicatoria sulle due facciate principali (lati sud e nord della struttura).

 

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Il fregio costituisce un elemento dalla valenza storico-artistica molto interessante. Da un punto di vista storico esso è un'importante opera di propaganda, in quanto narra i principali atti politico-religiosi che portarono al patto di alleanza tra Cozio ed Augusto. Da un punto di vista artistico, rappresenta una prima rottura stilistica con i canoni dell'epoca, dato che in quel periodo i fregi non avevano un carattere narrativo ma puramente decorativo.
Il fregio è costituito da quattro bassorilievi, uno per ogni lato della trabeazione. Sul lato nord è raffigurato il sacrificio di un suino, un ariete e un toro: gli animali sono raffigurati molto più grandi del normale, ad indicare che l'evento importante è il sacrificio stesso, mentre gli altri elementi sono di contorno alla scena. Il personaggio principale è forse da identificare in Cozio, accanto al quale si trovano gli addetti al sacrificio.

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Sul lato meridionale si vede un personaggio, solitamente identificato con Cozio, compiere altri sacrifici ai Dioscuri, mentre nella parte occidentale sono raffigurati i rappresentanti delle 14 popolazioni che a lui rispondevano, citate anche nell'iscrizione. Sul lato orientale, purtroppo, la scena non è più decifrabile.

L'iscrizione, con la quale l'arco veniva formalmente intitolato ad Augusto, si sviluppa su quattro righe poste all'interno dell'attico, sulle facciate a nord e a sud. In origine era scritta in lettere di bronzo dorato, ma nel corso dei secoli l'arco è stato spogliato di tutte le componenti metalliche.

« IMP · CAESARI · AVGVSTO · DIVI · F · PONTIFICI · MAXVMO · TRIBVNIC · POTESTATE · XV · IMP · XIII 
M · IVLIVS · REGIS · DONNI · F · COTTIVS · PRAEFECTVS · CEIVITATIVM · QVAE · SVBSCRIPTAE · SVNT · SEGOVIORVM · SEGVSINORVM 
BELACORVM · CATVRIGVM · MEDVLLORVM · TEBAVIORVM · ADANATIVM · SAVINCATIVM · ECDINIORVM · VEAMINIORVM 
VENISAMORVM · IEMERIORUM · VESVBIANIORVM · QVADIATIVM · ET · CEIVITATES · QVAE · SVB · EO · PRAEFECTO · FVERVNT»

Una traduzione dell'epigrafe è la seguente: “[In onore dell']Imperatore Cesare Augusto, figlio del divino [Cesare], Pontefice Massimo, investito della Potestà Tribunizia da 15 [anni] e Imperatore da 13, [da parte di] Marco Giulio Cozio, figlio del re Donno, Praefectus delle popolazioni che sono qui elencate: Segovii, Segusini, Belaci, Caturigi, Medulli, Tebavi, Adanati, Savincati, Ecdini, Veamini, Venisami, Imerii, Vesubiani, Quadiati[9] e [da parte] delle popolazioni che furono sotto la sua prefettura”.
[tratto da Wikipedia]

Sebbene ancora oggi l'interpretazione di alcune parti dell'iscrizione sia oggetto di dibattito, essa rappresenta un'importante fonte scritta giunta fino a noi dopo più di 2000 anni.

L'opera, quindi, non mirava tanto a celebrare il trionfo di Roma sulle popolazioni locali, ma voleva al contrario celebrare un'alleanza intesa come integrazione tra due culture molto diverse.

Targa apposta in occasione del bimillenario dell'Arco di Augusto nel luglio del 1992

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Mi scuso per le foto, sono state fatte con lo smartphone e non sono una brava fotografa :rolleyes:

 

[Continua con altre foto e brevi descrizioni dell'anfiteatro, acquedotto e castrum romano]

 

 

Modificato da clairdelune
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Inviato

Magnifico  :clapping:reportage  @clairdelune di un monumento augusteo non da tutti conosciuto in Italia ; le foto vanno piu' che bene , tanto piu' perché fatte con uno smartphone . Attendiamo il seguito della visita e complimenti per il bel Post .


Inviato

Salve @Legio II Italica e grazie per l'apprezzamento al post, per me è una gran bella soddisfazione! :D

Concludo la parte precedente sull'Arco aggiungendo questo bel dipinto di Carlo Bossoli (1815-1884)
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Parte II. Anfiteatro, acquedotto e castrum romano
(Per questa parte mi è stato di grande aiuto quanto riportato dai pannelli descrittivi)

L'anfiteatro di Susa sorge a sud della città, a lato della strada delle Gallie che attraverso l'arco di Augusto, passando sotto i fornici dell'acquedotto, prosegue il suo percorso verso il Monginevro. L'edificio, per secoli coperto da metri di depositi, è stato riportato alla luce e restaurato negli anni tra il 1956 e il 1968. Sfrutta una conca naturale riparata dagli agenti atmosferici, con un lato dell'ellisse poggiato sulla collina e l'altro costruito artificialmente.

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[Devo dividere anche questo perchè non riesco a caricare tutte le foto in un unico post] 

 

 

 

 

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Inviato

Poco oltre l'arco sorgono i resti dell'acquedotto romano, che conduceva l'acqua alla città e alimentava forse anche le terme, la cui collocazione è però tutt'ora incerta. Nella stessa area sorgono anche i resti delle mura, edificate nel III secolo d.C., e tracce delle torri di guardia che circondavano la rocca su cui era edificato il castrum. L'acquedotto era denominato "delle Terme Graziane", per un collegamento improprio ad un'epigrafe menzionante gli imperatori Valente, Graziano e Valentiniano.

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L'altura del castello rappresenta l'antica acropoli cittadina. Fortificata in seguito alla costruzione dell'antica cinta muraria (fine III-IV secolo), divenne nel Medioevo sede del castello che prende il nome da Adelaide, sposa di Ottone di Savoia (1048-1060 circa).
All'interno del cortile del castello gli scavi effettuati a cavallo della seconda guerra mondiale hanno portato parzialmente alla luce i resti del castrum, derivante dalla trasformazione in fortezza del complesso pubblico posto nei pressi dello sbocco in città della via delle Gallie, per la quale venne aperta una porta con arco in laterizi nella cortina muraria. Inoltre, sempre nel cortile del castello, le indagini archeologiche hanno rivelato una parte dei complessi di servizio di prima età imperiale.

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Grazie per aver letto fin qui! Aspetto sempre con piacere, se vorrete, vostre considerazioni o correzioni :)

Un saluto

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Inviato

Ciao @clairdelune , a proposito dell' Arco di Augusto a Susa , se non sbaglio da qui proseguiva la Via delle Gallie proveniente da Milano e passando per Ivrea , che arrivando poi ad Aosta , si divideva in due tronchi , uno passando per il Colle del Piccolo San Bernardo e l' l' altro per il Colle del Gran San Bernardo . Strabone cosi' descrive la Via : "per il viaggiatore che valica la catena delle montagne venendo dall'Italia , la strada segue dapprima questa valle (Val d'Aosta). In seguito, essa si divide in due tronch i, uno dei quali passa per quello che è detto il Pennino (Gran San Bernardo) , impraticabile ai carri verso la cresta delle Alpi , l'altro che passa più a ovest , per il territorio dei Ceutroni..(Piccolo San Bernardo) . l'uno è praticabile ai carri sulla maggior parte del percorso , l'altro, per il Pennino , stretto e ripido , ma corto"

La Via delle Gallie a Donnes

Via delle Gallie a Donnas.jpg

Via delle Gallie con Miliario ed Arco.jpg

Via delle Gallie , Ponte romano ad Aosta.jpg

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Inviato (modificato)

Grazie @Legio II Italica per l'interessante approfondimento!

Approfitto come al solito per chiedere un chiarimento :rolleyes: : da quanto ho capito con il termine "via delle Gallie" ci si riferisce a varie strade:
La via delle Gallie, appunto, da te appena descritta;
La via Cozia;
La via Julia Augusta, che da Piacenza raggiungeva Arles.

È corretto?

Per completezza aggiungo anche l'itinerario della via Cozia, con le principali tappe (tratto sempre da Wikipedia).

Augusta Taurinorum (Torino);
Ad Quintum (presso Collegno);
Ad Octavum (presso Rivoli);
Ocelum/Ad Fines (presso l'attuale Avigliana), punto di scambio presso il limes che separava il regno dei Cozii, dai territori controllati direttamente dai Romani;
Segusio (Susa), la capitale del regno dei Cozii, sottopassandone l'arco di Augusto;
Mons Matrona, il passo del Monginevro;
Brigantium (Briançon);
Eburodunum (Embrun);
Vapincum (Gap).

Grazie ancora e buona serata!

P.S. Salve @adelchi , hai ragione! Ad esempio ammetto che non conoscevo Susa dal punto di vista storico, e ne sono rimasta entusiasta ^_^

Modificato da clairdelune

Inviato
4 minuti fa, clairdelune dice:

Grazie @Legio II Italica per l'interessante approfondimento!

Approfitto come al solito per chiedere un chiarimento :rolleyes: : da quanto ho capito con il termine "via delle Gallie" ci si riferisce a varie strade:

La via delle Gallie, appunto, da te appena descritta,

La via Cozia,

La via Julia Augusta, che da Piacenza raggiungeva Arles.

È corretto?

Per completezza aggiungo anche l'itinerario della via Cozia, con le principali tappe (tratto sempre da Wikipedia).

Augusta Taurinorum (Torino);
Ad Quintum (presso Collegno);
Ad Octavum (presso Rivoli);
Ocelum/Ad Fines (presso l'attuale Avigliana), punto di scambio presso il limes che separava il regno dei Cozii, dai territori controllati direttamente dai Romani;
Segusio (Susa), la capitale del regno dei Cozii, sottopassandone l'arco di Augusto;
Mons Matrona, il passo del Monginevro;
Brigantium (Briançon);
Eburodunum (Embrun);
Vapincum (Gap).

Grazie ancora e buona serata!

P.S. Salve @adelchi, hai ragione! Ad esempio ammetto che non conoscevo Susa dal punto di vista storico, e ne sono rimasta entusiasta ^_^

Se proseguissi sulla via dele gallie in direzione Ticinum passeresti per casa mia ?,una piccola mansio ricca di storia.


Inviato

Meravigliosa!

 

  • Grazie 1

Inviato (modificato)
16 ore fa, clairdelune dice:

Grazie @Legio II Italica per l'interessante approfondimento!

Approfitto come al solito per chiedere un chiarimento :rolleyes: : da quanto ho capito con il termine "via delle Gallie" ci si riferisce a varie strade:
La via delle Gallie, appunto, da te appena descritta;
La via Cozia;
La via Julia Augusta, che da Piacenza raggiungeva Arles.

È corretto?

Per completezza aggiungo anche l'itinerario della via Cozia, con le principali tappe (tratto sempre da Wikipedia).

Augusta Taurinorum (Torino);
Ad Quintum (presso Collegno);
Ad Octavum (presso Rivoli);
Ocelum/Ad Fines (presso l'attuale Avigliana), punto di scambio presso il limes che separava il regno dei Cozii, dai territori controllati direttamente dai Romani;
Segusio (Susa), la capitale del regno dei Cozii, sottopassandone l'arco di Augusto;
Mons Matrona, il passo del Monginevro;
Brigantium (Briançon);
Eburodunum (Embrun);
Vapincum (Gap).

Grazie ancora e buona serata!

P.S. Salve @adelchi , hai ragione! Ad esempio ammetto che non conoscevo Susa dal punto di vista storico, e ne sono rimasta entusiasta ^_^

Ciao , la Via delle Gallie classica dovrebbe essere solo quella che transitava per la Val d' Aosta dividendosi poi in due rami ad Aosta per raggiungere i due passi alpini del Piccolo e Gran San Bernardo , ma e' anche vero che la Via chiamandosi "delle Gallie" presupporrebbe , ma e' solo una ipotesi , essere un nome popolare come origine comune a varie Vie il cui tronco iniziale della Via delle Gallie forse partiva da Piacenza e che poi si divideva forse ad Asti o a Torino in vari rami diretti ai passi alpini e quindi in Gallia , ma in realta' ognuna dovrebbe avere avuto il suo nome e tutte dirette verso le varie Prefetture della Gallia ; alcune di queste erano per esempio quelle Vie che transitavano per il passo del Monginevro tramite la strada proveniente da Susa , oppure quella del Moncenisio o quella del Col di Tenda , oltre alle Vie due della Val d' Aosta e alla litoranea consolare Aurelia ; insomma gia' da epoca antica esistevano molti sentieri alpini che mettevano in contatto Italia e Gallia , i Romani , all' epoca di Cesare e di Augusto , non fecero altro che basolare questi antichi sentieri per motivi militari prima e in seguito per commercio .

Modificato da Legio II Italica
  • Grazie 1

Inviato

Un saluto a voi dalla piovosa Gallia Aquitania (sì, sto sempre in giro: avete ragione).

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Inviato

Salve @adelchi , grazie per le foto!

Scusa l'ignoranza ma non conosco queste monete, risalgono anche loro al II-I secolo a.C. come la scultura? Sarei curiosa di saperne un po' di più ^_^

Grazie ancora e buona giornata!


Inviato
35 minuti fa, clairdelune dice:

Salve @adelchi , grazie per le foto!

Scusa l'ignoranza ma non conosco queste monete, risalgono anche loro al II-I secolo a.C. come la scultura? Sarei curiosa di saperne un po' di più ^_^

Grazie ancora e buona giornata!

Non ne sono sicuro , ma dovrebbero essere monete di area gallica del II secolo a.C.

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Inviato
52 minuti fa, Legio II Italica dice:

Non ne sono sicuro , ma dovrebbero essere monete di area gallica del II secolo a.C.

Sono di Ariminum, quindi nell'area dei Galli Senoni, anche se a mio (modesto ed insignificante) parere vennero prodotte dopo la deduzione della colonia romana.

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Inviato

Grazie @Legio II Italica e @Theodor Mommsen per le risposte, gira gira questi Galli (e le popolazioni celtiche in generale) iniziano ad intrigarmi :D, approfondirò l'argomento!

Buona giornata

 

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Ciao @Theodor Mommsen e @clairdelune , grazie al libro di Fiorenzo Catalli : Numismatica Etrusca e Italica , ho ritracciato la prima e la seconda moneta postata da @adelchi , appartengono alla serie fusa anepigrafa di Ariminum , con al dritto testa di Gallo con torques (collana) e con al rovescio uno scudo ovale e cinque globetti , moneta riconducibile ad una Quincuncia ; della seconda moneta postata , ho trovato una moneta corrispondente nel libro citato con al rovescio delfino con 2 globetti , seconda moneta , n° 2 , della seconda foto , con al dritto sempre testa di Gallo con torques , identificabile con una Biuncia . Secondo il libro questa serie fusa sarebbe di epoca gallica , primi anni del III secolo a.C. , precedente il dominio romano , anche in considerazione della mancanza nella moneta del nome della citta' : ARIM , ARIMN , ARIME ; nonostante cio' alcuni numismatici e storici sono del parere che questa monetazione sia stata emessa invece in epoca romana .

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Modificato da Legio II Italica
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  • Grazie 2

Inviato (modificato)

Scusami @clairdelune se non ho potuto risponderti prima,ma rientro ora da una gitarella a Verucchio,uno splendido borgo medioevale sulle colline di Ariminum,sede di un museo sulla cultura villanoviana di estrema importanza.

Poco male : vedo che @Legio II Italica e @Theodor Mommsen hanno risposto mirabilmente alle tue domande.

Naturalmente il bookshop del museo non ne e' uscito indenne?.

Piu' avanti ,se ne avete piacere,ve ne postero' alcune immagini in una discussione a parte.

 

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Modificato da adelchi
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  • Grazie 1

Inviato
10 ore fa, adelchi dice:

Scusami @clairdelune se non ho potuto risponderti prima,ma rientro ora da una gitarella a Verucchio,uno splendido borgo medioevale sulle colline di Ariminum,sede di un museo sulla cultura villanoviana di estrema importanza.

Poco male : vedo che @Legio II Italica e @Theodor Mommsen hanno risposto mirabilmente alle tue domande.

Naturalmente il bookshop del museo non ne e' uscito indenne?.

Piu' avanti ,se ne avete piacere,ve ne postero' alcune immagini in una discussione a parte.

 

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Grazie @adelchi , come giustamente hai prospettato , meglio aprire una discussione a parte essendo un argomento completamente diverso dall' Arco di Augusto .

Un saluto


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