Vai al contenuto
IGNORED

Usurpatori e monete fuori corso


Risposte migliori

Inviato

Buongiorno, sono molto incuriosito dalla monetazione romana, ma anche abbastanza ignorante in materia, quindi perdonatemi se posso apparire naif. Mi chiedevo, quando i vari usurpatori battevano moneta, una volta che l'usurpatore veniva detronizzato, quelle monete venivano considerate spendibili dalla nuova autorità insediatasi? Se mettiamo caso un imperatore aveva in odio il suo predecessore, faceva in modo che le monete coniate con il ritratto dell'imperatore precedente venissero messe fuori corso?


Inviato (modificato)

In generale, per Roma e per quei tempi, in circostanze ordinarie di pace, anche solo a livello organizzativo non sarebbe stata una operazione semplice, come potrebbe essere oggi, quella di mettere fuori corso e ritirare dalla circolazione determinati volumi di monete.  Per non parlare del fatto che, se si tratta di usurpatori, e mi vengono in mente soprattutto quelli di III sec. d.C., siccome spesso duravano, se non pochi mesi, addirittura poche settimane (in alcuni casi estremi, alcuni giorni), era impensabile che potessero gestire un'operazione del genere in circostanze emergenziali come quelle che vivevano. Inoltre, e questo lo suggeriscono gli scavi archeologici, determinate monete potevano continuare a essere usate, tesaurizzate o meno, anche per svariati secoli: vedi, per esempio, uno tra tanti, il ben studiato caso del sito di Carnuntum, nell'odierna Austria (e la monografia di C. Gazdac, Living by the coins). 

Poi, non è da escludere che a volte sia accaduto quello cui ti riferisci, ma, penso, senza per forza la volontà specifica di ritirare certe monete perché erano state coniate da x personaggio. Per esempio, stando a quanto riportano le fonti su Massimino il Trace, tanto per citarne uno del III sec. d.C., usurpatore lui stesso e "usurpato" a sua volta a più riprese, egli, pressato da esigenze di bilancio, avrebbe fatto confiscare beni pubblici (e persino degli dei!) e privati in metallo prezioso per fonderli, ed è difficile pensare che non ci siano state magari anche delle monete, per questo ritirate dalla circolazione: però, appunto, pressato da esigenze di bilancio, non da iconoclastia politica!     

Modificato da osio
Inviato
In generale, per Roma e per quei tempi, in circostanze ordinarie di pace, anche solo a livello organizzativo non sarebbe stata una operazione semplice, come potrebbe essere oggi, quella di mettere fuori corso e ritirare dalla circolazione determinati volumi di monete.  Per non parlare del fatto che, se si tratta di usurpatori, e mi vengono in mente soprattutto quelli di III sec. d.C., siccome spesso duravano, se non pochi mesi, addirittura poche settimane (in alcuni casi estremi, alcuni giorni), era impensabile che potessero gestire un'operazione del genere in circostanze emergenziali come quelle che vivevano. Inoltre, e questo lo suggeriscono gli scavi archeologici, determinate monete potevano continuare a essere usate, tesaurizzate o meno, anche per svariati secoli: vedi, per esempio, uno tra tanti, il ben studiato caso del sito di Carnuntum, nell'odierna Austria (e la monografia di C. Gazdac, Living by the coins). 
Poi, non è da escludere che a volte sia accaduto quello cui ti riferisci, ma, penso, senza per forza la volontà specifica di ritirare certe monete perché erano state coniate da x personaggio. Per esempio, stando a quanto riportano le fonti su Massimino il Trace, tanto per citarne uno del III sec. d.C., usurpatore lui stesso e "usurpato" a sua volta a più riprese, egli, pressato da esigenze di bilancio, avrebbe fatto confiscare beni pubblici (e persino degli dei!) e privati in metallo prezioso per fonderli, ed è difficile pensare che non ci siano state magari anche delle monete, per questo ritirate dalla circolazione: però, appunto, pressato da esigenze di bilancio, non da iconoclastia politica!     

...salvo poi ritiri di monete da parte di regnanti successivi in nome della damnatio memoriae. Il ritiro non doveva essere troppo complesso e legato all'incasso delle tasse; ció non vuol dire che spesso esemplari non venivano ritirati in quanto tesaurizzati o comunque tolti dal flusso circolante.
Un caso interessante puó essere rappresentato dalle monete dell'Impero Gallico: non dovevano (in teoria) essere accettate nei territori dell'Impero centrale invece sono presenti in contesti italiani anche distanti dai confini tra i due blocchi.

Ciao
Illyricum
;)
  • Mi piace 1

Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.