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L'asta per tutti, bene o male?


matteo95

Risposte migliori

1 ora fa, osio dice:

Forse non mi sono spiegato bene... Non ho detto che TUTTE le aste per tutti siano così, ho detto che le aste per tutti sono tante, che bisogna saper scegliere a quali è bene partecipare e a quali no. E ho anche aggiunto che, con quelle un po' meno "pop", si va un po' più sul sicuro. 

A parte la curiosità di sapere a questo punto quali sarebbero queste Casa d'asta i cui titolari sono degli ex "verdurai" (ma comprendo che sul Forum non è opportuno fare nomi), rimango perplesso in merito alla considerazione che se l'asta "è un po' meno pop", allora "si va un po' più sul sicuro".

Ci sono dei dati oggettivi che supportano questa Tua affermazione o parliamo di sensazioni personali?

No, perché se parliamo si sensazioni personali, allora si può dire tutto ed il contrario di tutto, perché tanto di oggettivo non c'è nulla.

Se invece ci sono degli elementi oggettivi, sarebbe interessante conoscerli, anche e soprattutto nell'interesse dei potenziali futuri acquirenti delle aste "pop".

1 ora fa, osio dice:

Domande che hanno per me senso perché mi pare di aver riscontrato in queste aste pop diversi tranelli e per tranelli non dico tranelli dovuti necessariamente alla malafede delle case d'asta, per carità: tranelli possono anche essere quello che ho chiamato "ciarpame", monete che più che monete sono tondelli e basta...

Vedo che pur autodefinendoti un "neofita" del collezionismo numismatico, tuttavia sei già abbastanza "scafato" (quanto meno dimostri di conoscere già il "panorama" delle diverse Case d'asta....e per un neofita non è poco).

Indubbiamente, quando si punta una moneta da 5 o 10 euro, proposta in un'asta "pop", può starci che si tratti di una moneta in bassa conservazione, molto danneggiata, anche ai limiti della leggibilità.

Ma questo non lo definirei un "tranello" della Casa d'aste, anche perché chi punta una moneta del genere innanzitutto la vede almeno in foto (e quindi la conservazione non sarà una sorpresa) e pagandola quella cifra sa già di non poter pretendere di acquistare una moneta in conservazione eccelsa.

Se poi la moneta, o quanto di essa rimane, non la si ritiene interessante, non è che la Casa d'aste (condotta o meno da "verdurai") obblighi il neofita a comprarla; certo, sarà almeno necessario che il neofita sappia distinguere una moneta coniata da un tondello completamente liso.....ma se non si ha neppure questa percezione, forse sarebbe meglio evitare le aste (anzi....sarebbe meglio evitare di acquistare monete tout court).  

Ci sono molti collezionisti (e chissà che non siano proprio loro i "veri" collezionisti numismatici) che non dispongono di grandi mezzi economici e amano studiare (di necessità...virtù..) monete anche molto usurate.

Per costoro queste aste popolari sono una vera "manna", perché grazie ad esse possono alimentare le loro dignitose collezioni, pur prive dei fdc, ma ricche di pezzi di storia.

Se poi un neofita o anche un esperto pensa invece di fare affari (a proposito di plusvalenze...) acquistando in un'asta "pop" a 10 ciò che poi dopo una settimana vorrebbe rivendere a 100, allora è altamente probabile che rimarrà deluso. Ma non mi pare che neanche in questo caso si possa parlare di "tranello" architettato dalla casa d'asta.

Saluti.

M.

Modificato da bizerba62
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@bizerba62 io personalmente ho notato che specie nelle aste per tutti si verificano con maggiore frequenza casi di errata identificazione, anche evidenti.

Giusto l'altro giorno un utente del forum, che pure ha scritto in questa discussione e che si diletta a raccogliere monete di genova , mi ha mandato un messaggio whatsapp con il link di un lotto in asta che gli interessava ( solitamente ce lo diciamo a vicenda così da evitare di rilanciarci a vicenda ) pensando che fosse, avendo letto la descrizione del catalogo,  un quartaro. Si trattava invece di un banalissimo e comunissimo denaro tanto che nonostante la bassa stima gli ho consigliato di evitare. 

Distinguerli è molto semplice, ma posso capire che per un neofita o un banale raccoglitore la fregatura è dietro l'angolo.  

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Awards

Mi ero ripromesso di non intervenire più al riguardo, per non essere pedante; ma, se può aiutare qualcuno sapere nel dettaglio le motivazioni di quello che dico, rispondo... 

1)

Se l'asta è un po' meno pop allora si va un po' più sul sicuro. Nessuna sensazione soggettiva... Mi è capitato, e sta continuando a capitarmi, di imbattermi in cataloghi di molte aste "pop" dove le monete (parlo del mio minuscolo orticello, cioè le repubblicane anonime senza simboli, ma forse vale anche per altri ambiti...) mi sembra siano descritte (o almeno il loro rimando catalogico, che non è poca cosa, e aiuta molto il neofita che ancora non conosce a memoria il catalogo di riferimento: nel caso del mio orticello, il Crawford) con un po' troppa faciloneria: se si tratta di un denario, 8 volte su 10 è viene attribuito a Crawford 44/5; se un quinario 44/6; se sesterzio 44/7 etc. Il neofita si fida, anche perché è appunto un neofita, compra il denario x pensando sia un 44/5 e invece magari è un 139/1. Oppure, il neofita vede nella sezione "lotti multipli" bei lotti di, che ne so, 50 monete romane imperiali (magari con qualche bella incrostazione, che "sa di tomba"....), a un prezzo irrisorio, se le aggiudica e, ignaro di come stanno le cose a livello di legge, non potrà mai più dimostrare che ciascuno di quei pezzi belli incrostati e illeggibili o quasi venga da una asta regolare e non dal tombarolo di fiducia. Per non parlare poi del fatto he magari, sprovveduto come è, gli gira di metterle poi su ebay per venderle (pensiamo sempre che sia in buona fede) e magari si trova a doverne rispondere davanti all'autorità. 

Mi sembra un po' difficile che questi inconvenienti capitino se il neofita, invece di dieci pezzi di ciarpame, ne prende uno solo magari in una asta NAC (per dire un nome straniero, di asta non pop, e non scontentare nessuna casa d'aste italiana). Il denario, se è un 139/1, in un catalogo NAC, sarà descritto come 139/1 e non come 44/5; e se l'asta non pop mette in vendita lotti multipli (cosa che, mi par di capire, capita poco spesso), si premurerà di descriverne ciascun pezzo che ne fa parte. 

Poi, chiaramente, se il neofita, per quanto neofita sia, ha comunque un minimo di savoir faire, potrà giovarsi delle aste per tutti, sapendo ben scegliere dove e cosa prendere. 

2)

Sulla questione dei tranelli e dei pezzi non FDC. Anche io i primissimi tempi ero un po' affetto da quel manicheismo per cui: moneta in brutto stato di conservazione> la prendo, cosa mi frega della buona conservazione, tanto è grossomodo leggibile; moneta in alto stato di conservazione> la lascio ai ricchi, cosa mi frega di fare l'investimento. Il fatto è che, almeno per il mio piccolo orticello delle repubblicane anonime senza simboli, la buona se non alta conservazione spesso è determinante per descrivere e quindi conoscere la moneta che si mette in collezione. Esempio: sestanti Crawford 56/6 te ne tirano dietro un po' ovunque, in tutte le conservazioni; sta al collezionista capire che però sarà più probabile che in quelli ben conservati di un certo peso e diametro si potranno leggere, sotto i rilievi, tracce interessanti di riconiazione che magari permettono nuove letture della moneta e del suo contesto... Se uno si limitasse a tondelli mal conservati se non pessimamente conservati, si priverebbe di molte di queste scoperte. Insomma, cercare l'alta conservazione non sarebbe, in questo caso, una mossa speculativa fine a se stessa ma un mezzo per arrivare più facilmente a certe scoperte...

Nelle aste pop ci sono monete in tutte le conservazioni: ovviamente per il neofita sarà più difficile convincersi da subito, senza far troppi peccati di gioventù, che forse è meglio spendere sin da subito un po' per una sola moneta in buona/alta conservazione che non tanto ma per molte monetine quasi illeggibili. L'asta non pop non pone questo problema: se si fosse partecipato all'asta NAC della collezione RBW e ci si fosse aggiudicati qualcosa, difficilmente si sarebbe trattato di monete in pessimo stato di conservazione.

 

 

 

Modificato da osio
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Come giustamente già detto, le fregature sono sempre dietro l'angolo, sia che si tratti di ex verdurai convertiti alla numismatica oppure di rinomate case d'asta.

E allora come fare per evitare di prendere le "sole"?

L'unico metodo che conosco è lo studio approfondito delle monetazioni che interessano, prima di comprare bisogna documentarsi molto bene. Oltre alla lettura di testi specifici, è poi fondamentale vedere "dal vivo" tante monetine, frequentare le varie associazioni numismatiche, scambiarsi pareri e opinioni, insomma piano piano bisogna farsi le ossa.

Infine diffidate sempre da chi vi propone "l'affare del secolo", perché si tratta ( nel 99% dei casi) di una grossa "sola".

Saluti

 

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1 ora fa, Sirlad dice:

Come giustamente già detto, le fregature sono sempre dietro l'angolo, sia che si tratti di ex verdurai convertiti alla numismatica oppure di rinomate case d'asta.

E allora come fare per evitare di prendere le "sole"?

L'unico metodo che conosco è lo studio approfondito delle monetazioni che interessano, prima di comprare bisogna documentarsi molto bene. Oltre alla lettura di testi specifici, è poi fondamentale vedere "dal vivo" tante monetine, frequentare le varie associazioni numismatiche, scambiarsi pareri e opinioni, insomma piano piano bisogna farsi le ossa.

Infine diffidate sempre da chi vi propone "l'affare del secolo", perché si tratta ( nel 99% dei casi) di una grossa "sola".

Saluti

 

Bravo sul campo sul campo..le ossa..

Il Cordusio è la più grande palestra e campo che esista..:good:

Avanti arruolatevi..:D

Modificato da eracle62
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13 minuti fa, Cinna74 dice:

Non ho ancora capito dove convenga andare......al Cordusio?

Con la mia sono 10 citazioni in questo topic. 

 

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Certo la più grande palestra numismatica di sempre...dove si sono formati grandissimi e tante generazioni...:good:

A dimenticavo 11...:D

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Mah ...credo che un mercato, un punto di riferimento, un teatro numismatico come questo, e non lo nomino, non esista in Italia, aggiungiamoci che Milano e' un bel bacino, ci sono tanti che transitano e un raduno così ogni domenica e' un toccasana, ci vorrebbe in ogni città, può piacere poi o meno, ma questo e'...

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Dai sono battute ?, scherziamo e non prendiamoci sempre troppo sul serio, io amo chi e' ancora attaccato giustamente alla propria identità, a chi ha visto generazioni divulgare valori, oggi in un mondo che crede in poco o nulla, amo chi vuol condividere, far partecipare, vuole dare qualcosa, la numismatica ha un gran bisogno di questo, qui si può fare questo con persone che si prestano a seguire, consigliare e parlare, tema poi della discussione in fondo ...un Lamoneta reale potremmo anche dire...ovviamente @Cinna74 ti aspetto prima o poi ...

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Grazie Mario. Ed io verrò, anzi ho in mente di usarlo come luogo di incontro per vedere amici essendo il posto affascinante e centrale. D'altronde amo il forum e quando posso incontro altri utenti anche a Verona. Ammiro il vostro lavoro di divulgazione; ci mancherebbe. 

Sono però anche franco quando vi dico che: anche a se mi piace la Nutella vederne passare lo spot in un film frequentemente non mi fa piacere o mi induce a comprarne di più. Poi il mio resta un semplice consiglio. Troppo zucchero diventa stucchevole.

 

Modificato da Cinna74
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Il Cordusio è una bellissima realtà che però ha alle spalle una grande città come Milano e un bacino di potenziali appassionati commisurato alla grandezza della città e del suo hinterland.

Replicare altrove la stessa esperienza sarebbe bello ma è anche (almeno nella gran parte degli altri centri) oggettivamente impossibile.

Molti di noi vivono in città che hanno il numero di abitanti pari a quello di un quartiere di Milano e anche se possono esserci mercatini di monete, non c'è modo né di maneggiare materiale (per farsi le ossa) e neppure di avere confronti costruttivi con un numero di appassionati che superi qualche unità.

D'altro canto, non tutti possono raggiungere Milano la domenica per fare un salto al Cordusio.

A me è capitato di andarci un paio di volte e posso confermare che il clima che si respira non ha eguali in altre parti d'italia (qualcosa del genere l'ho vsperimentata solo a Madrid, al mercato numismatica di Plaza Major, anche se li parliamo di un mercato molto più vasto).

Non è facile per tutti fare esperienza "sul campo".

M.

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29 minuti fa, Cinna74 dice:

Grazie Mario. Ed io verrò, anzi ho in mente di usarlo come luogo di incontro per vedere amici essendo il posto affascinante e centrale. D'altronde amo il forum e quando posso incontro altri utenti anche a Verona. Ammiro il vostro lavoro di divulgazione; ci mancherebbe. 

Sono però anche franco quando vi dico che: anche a se mi piace la Nutella vederne passare lo spot in un film frequentemente non mi fa piacere o mi induce a comprarne di più. Poi il mio resta un semplice consiglio. Troppo zucchero diventa stucchevole.

 

Se non ci fosse la divulgazione saremo ancora al tempo della pietra...

È tutto sarebbe immobile....

Parlare è fondamentale a costo di essere ripetitivi...

È così che abbiamo costruito tutto e così che ci si confronta...

È cosi che va vista la numismatica con la presenza e l'assiduità fonte di stimolo per tutti..

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24 minuti fa, bizerba62 dice:

Il Cordusio è una bellissima realtà che però ha alle spalle una grande città come Milano e un bacino di potenziali appassionati commisurato alla grandezza della città e del suo hinterland.

Replicare altrove la stessa esperienza sarebbe bello ma è anche (almeno nella gran parte degli altri centri) oggettivamente impossibile.

Molti di noi vivono in città che hanno il numero di abitanti pari a quello di un quartiere di Milano e anche se possono esserci mercatini di monete, non c'è modo né di maneggiare materiale (per farsi le ossa) e neppure di avere confronti costruttivi con un numero di appassionati che superi qualche unità.

D'altro canto, non tutti possono raggiungere Milano la domenica per fare un salto al Cordusio.

A me è capitato di andarci un paio di volte e posso confermare che il clima che si respira non ha eguali in altre parti d'italia (qualcosa del genere l'ho vsperimentata solo a Madrid, al mercato numismatica di Plaza Major, anche se li parliamo di un mercato molto più vasto).

Non è facile per tutti fare esperienza "sul campo".

M.

E verissimo infatti e per quello che vorrei organizzare il famoso incontro di tutti in una piazza favorevole..

Per essere più vicini..:D

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Discussione davvero interessante, grazie a @matteo95 per lo spunto.
Partendo da un fatto ovvio ("con l'avvento dell'era di internet il commercio numismatico è cambiato"), ci si sofferma a riflettere su di un aspetto chiave: è un bene o un male questo cambiamento? Nello specifico, è un bene o un male la proliferazione delle aste?
E di seguito si contrappone l'attività della casa d'aste a quella del commerciante tradizionale.
A mio parere questo è un primo punto discutibile: le aste non le fanno certo i "verdurai", come provocatoriamente (spero) qualcuno sostiene più avanti, ma quelli che prima erano semplici commercianti. Partendo magari dal negozio ebay e allargandosi poi ad altre piattaforme.
Non credo all'esistenza dei "verdurai" per un motivo molto semplice: il dilettantismo in un hobby che vede un cospicuo giro di denaro come la numismatica non è immaginabile: il dilettante che si cimenta con il commercio farebbe la stessa fine dello sprovveduto che tenta l'affare su ebay: finirebbe pelato e triturato.
Dunque non ci troviamo di fronte a uno scontro tra il vecchio commerciante e la nuova casa d'aste, ma a una trasformazione di molti dei primi nelle seconde. Certo il discorso non vale per tutti, ma solitamente a rimanere fuori dal cambiamento non sono i pilastri della numismatica ma i "tizi col bugigattolo delle monete" in centro e che rifilano spesso più "sòle" di ebay.
Riguardo poi al "ruolo importante di formazione dei neofiti da parte dei commercianti" ci andrei MOLTO cauto: ci sono certo commercianti con questa vocazione, ma molti altri che si limitano a fare il loro lavoro: i commercianti. Ossia quelli che - come il caro verduraio - alla domanda "ma è buono il tuo prodotto e vale quello che costa" avranno una risposta univoca sempre pronta: a voi indovinare quale. Colleziono monete da un quarto di secolo, ho iniziato da bambino e di questi presunti "formatori" ne ho visti a iosa: francamente fosse per loro avrei fatto meglio a collezionare figurine. Ripeto: poi ci sono poi i maestri che formano nel modo corretto i giovani (faccio anche un nome, per incoraggiarlo a proseguire in questo modo visto che alla fine è un giovane pure lui: Fabio Grimoldi, e chi lo conosce mi capisce), ma prima che dai "maestri" io la numismatica la farei dipendere dai libri: sia ognuno anzitutto il maestro di sé stesso, poi il confronto sarà un passo successivo. Quando si sa di cosa si parla quando si parla di monete. Perché la numismatica è anzitutto questo: CULTURA dannazione, CULTURA!
Non posso far altro che applaudire poi il caro @eracle62 quando dice " bisogna capire che non esistono solo le alte conservazioni, bisogna capire che esistono altri periodi e altre aree che potrebbero allargare la mente, bisogna capire che alcuni tondelli hanno più fascino di altri intonsi": questa potrebbe essere la mia filosofia, da collezionista onnivoro quale sono - spazio dalle antiche alle preunitarie, laddove mi porta il fascino della Storia - ma non cerco mai alte conservazioni, preferendo anzi spesso le monete che portano su di sé i segni della vita vissuta... Bene, stando al mercato - e a quello che i commercianti propagandano - io sono un demente che raccoglie solo ciarpame. Un amico commerciante mi ripete che dovrei "comprare meno monete ma cercare le alte conservazioni", ché poi "le vorrò cambiare e nessuno vorrà i miei BB"... intanto è passato un quarto di secolo e di monete ancora non ne ho volute cambiare, anzi amo ognuna di loro, quindi evidentemente la mia è una tara molto pervicace.
Concordo poi sull'importanza dei convegni: ero un grandissimo estimatore di Vicenza numismatica, d'altra parte sono di formazione un numismatico accademico; amo meno il Cordusio - e francamente, non abbiatene a male, trovo un po' stucchevole tutta questa incensazione di una realtà sicuramente meritevole ma con i suoi limiti: sono stato al Cordusio due volte e in una di queste sono stato truffato in una maniera tanto spiacevole quanto quasi mai mi è capitato in 25 anni di mostre, mercati e mercatini in giro per tutta l'Italia e l'Europa.
Per la formazione a mio parere risulta più efficace un luogo (o non-luogo se preferite) come lamoneta: tante voci a confronto, nessun interesse in ballo, ogni discussione è una vera tavola rotonda. E se è vero che le monete vanno viste dal vivo, è anche vero che la fotografia digitale con il famoso "formato pizza" ci permette di osservare dettagli che dal vivo ci sogniamo, specie se non in un ambiente attrezzato (come capita molto spesso ai convegni) e con tutta la calma del mondo per lo studio, elemento anche questo determinante per l'accademico che è in me.
Una cosa su cui non concordo assolutamente è che internet abbia portato a un aumento dei prezzi. E' vero esattamente il contrario, come qualsiasi commerciante con un'esperienza pluridecennale potrà confermare. L'aumento esponenziale (globale!) dell'offerta fa sì che, per le più elementari leggi dell'economia, il prezzo risenta della concorrenza. L'aumento si nota per le alte conservazioni, come effetto collaterale: è internet che ha contribuito alla mania del FDC. Faccio un esempio semplice: 25 anni fa collezionavo regno d'Italia. Cercavo i 2 lire Aquila: nella mia zona li possedeva un solo commerciante, in conservazione attorno al BB (più sotto che sopra). Prezzo: duecentomila lire l'uno. Mi feci regalare il 1907 per Natale e il 1906 per il compleanno. Erano i gioielli della mia collezione. In questo momento, su ebay trovo in vendita 83 pezzi del 1906 e 74 del 1907... ovvio che se volessi acquistarne uno lo pagherei radicalmente meno di quanto feci allora. La conseguenza è che con l'abbondanza di offerta si vada a cercare dunque l'eccellenza, ed è lì che i prezzi tornano a salire: tutti possono avere il pezzo circolato, ma pochissimi il FDC, e per quello si riattiva l'effetto che portava me nel 1994 a svenarmi (anzi, a far svenare i miei genitori) per l'Unico Pezzo Disponibile.
Ora mi rendo conto di esser stato esageratamente prolisso e mi fermo qua... il resto dei miei pensieri son già stati perfettamente espressi da @bizerba62.

p.s.: un'ultima domanda: non ho capito cosa si intenda per casa d'aste "pop"... qualcuno me lo sa spiegare?

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18 minuti fa, Gallienus dice:

 p.s.: un'ultima domanda: non ho capito cosa si intenda per casa d'aste "pop"... qualcuno me lo sa spiegare?

Aste "pop" = aste popolari, cioè con materiale per tutte le tasche.

M.

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2 minuti fa, bizerba62 dice:

Aste "pop" = aste popolari, cioè con materiale per tutte le tasche.

M.

Quindi - per fare un esempio a caso, l'ultima asta cui ho partecipato - l'asta elettronica di Nomisma sarebbe "pop"? E quella battuta invece no?

Insomma, sono dei verdurai part-time... ?

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Il 1/8/2018 alle 22:26, Gallienus dice:

Discussione davvero interessante, grazie a @matteo95 per lo spunto.
Partendo da un fatto ovvio ("con l'avvento dell'era di internet il commercio numismatico è cambiato"), ci si sofferma a riflettere su di un aspetto chiave: è un bene o un male questo cambiamento? Nello specifico, è un bene o un male la proliferazione delle aste?
E di seguito si contrappone l'attività della casa d'aste a quella del commerciante tradizionale.
A mio parere questo è un primo punto discutibile: le aste non le fanno certo i "verdurai", come provocatoriamente (spero) qualcuno sostiene più avanti, ma quelli che prima erano semplici commercianti. Partendo magari dal negozio ebay e allargandosi poi ad altre piattaforme.
Non credo all'esistenza dei "verdurai" per un motivo molto semplice: il dilettantismo in un hobby che vede un cospicuo giro di denaro come la numismatica non è immaginabile: il dilettante che si cimenta con il commercio farebbe la stessa fine dello sprovveduto che tenta l'affare su ebay: finirebbe pelato e triturato.
Dunque non ci troviamo di fronte a uno scontro tra il vecchio commerciante e la nuova casa d'aste, ma a una trasformazione di molti dei primi nelle seconde. Certo il discorso non vale per tutti, ma solitamente a rimanere fuori dal cambiamento non sono i pilastri della numismatica ma i "tizi col bugigattolo delle monete" in centro e che rifilano spesso più "sòle" di ebay.
Riguardo poi al "ruolo importante di formazione dei neofiti da parte dei commercianti" ci andrei MOLTO cauto: ci sono certo commercianti con questa vocazione, ma molti altri che si limitano a fare il loro lavoro: i commercianti. Ossia quelli che - come il caro verduraio - alla domanda "ma è buono il tuo prodotto e vale quello che costa" avranno una risposta univoca sempre pronta: a voi indovinare quale. Colleziono monete da un quarto di secolo, ho iniziato da bambino e di questi presunti "formatori" ne ho visti a iosa: francamente fosse per loro avrei fatto meglio a collezionare figurine. Ripeto: poi ci sono poi i maestri che formano nel modo corretto i giovani (faccio anche un nome, per incoraggiarlo a proseguire in questo modo visto che alla fine è un giovane pure lui: Fabio Grimoldi, e chi lo conosce mi capisce), ma prima che dai "maestri" io la numismatica la farei dipendere dai libri: sia ognuno anzitutto il maestro di sé stesso, poi il confronto sarà un passo successivo. Quando si sa di cosa si parla quando si parla di monete. Perché la numismatica è anzitutto questo: CULTURA dannazione, CULTURA!
Non posso far altro che applaudire poi il caro @eracle62 quando dice " bisogna capire che non esistono solo le alte conservazioni, bisogna capire che esistono altri periodi e altre aree che potrebbero allargare la mente, bisogna capire che alcuni tondelli hanno più fascino di altri intonsi": questa potrebbe essere la mia filosofia, da collezionista onnivoro quale sono - spazio dalle antiche alle preunitarie, laddove mi porta il fascino della Storia - ma non cerco mai alte conservazioni, preferendo anzi spesso le monete che portano su di sé i segni della vita vissuta... Bene, stando al mercato - e a quello che i commercianti propagandano - io sono un demente che raccoglie solo ciarpame. Un amico commerciante mi ripete che dovrei "comprare meno monete ma cercare le alte conservazioni", ché poi "le vorrò cambiare e nessuno vorrà i miei BB"... intanto è passato un quarto di secolo e di monete ancora non ne ho volute cambiare, anzi amo ognuna di loro, quindi evidentemente la mia è una tara molto pervicace.
Concordo poi sull'importanza dei convegni: ero un grandissimo estimatore di Vicenza numismatica, d'altra parte sono di formazione un numismatico accademico; amo meno il Cordusio - e francamente, non abbiatene a male, trovo un po' stucchevole tutta questa incensazione di una realtà sicuramente meritevole ma con i suoi limiti: sono stato al Cordusio due volte e in una di queste sono stato truffato in una maniera tanto spiacevole quanto quasi mai mi è capitato in 25 anni di mostre, mercati e mercatini in giro per tutta l'Italia e l'Europa.
Per la formazione a mio parere risulta più efficace un luogo (o non-luogo se preferite) come lamoneta: tante voci a confronto, nessun interesse in ballo, ogni discussione è una vera tavola rotonda. E se è vero che le monete vanno viste dal vivo, è anche vero che la fotografia digitale con il famoso "formato pizza" ci permette di osservare dettagli che dal vivo ci sogniamo, specie se non in un ambiente attrezzato (come capita molto spesso ai convegni) e con tutta la calma del mondo per lo studio, elemento anche questo determinante per l'accademico che è in me.
Una cosa su cui non concordo assolutamente è che internet abbia portato a un aumento dei prezzi. E' vero esattamente il contrario, come qualsiasi commerciante con un'esperienza pluridecennale potrà confermare. L'aumento esponenziale (globale!) dell'offerta fa sì che, per le più elementari leggi dell'economia, il prezzo risenta della concorrenza. L'aumento si nota per le alte conservazioni, come effetto collaterale: è internet che ha contribuito alla mania del FDC. Faccio un esempio semplice: 25 anni fa collezionavo regno d'Italia. Cercavo i 2 lire Aquila: nella mia zona li possedeva un solo commerciante, in conservazione attorno al BB (più sotto che sopra). Prezzo: duecentomila lire l'uno. Mi feci regalare il 1907 per Natale e il 1906 per il compleanno. Erano i gioielli della mia collezione. In questo momento, su ebay trovo in vendita 83 pezzi del 1906 e 74 del 1907... ovvio che se volessi acquistarne uno lo pagherei radicalmente meno di quanto feci allora. La conseguenza è che con l'abbondanza di offerta si vada a cercare dunque l'eccellenza, ed è lì che i prezzi tornano a salire: tutti possono avere il pezzo circolato, ma pochissimi il FDC, e per quello si riattiva l'effetto che portava me nel 1994 a svenarmi (anzi, a far svenare i miei genitori) per l'Unico Pezzo Disponibile.
Ora mi rendo conto di esser stato esageratamente prolisso e mi fermo qua... il resto dei miei pensieri son già stati perfettamente espressi da @bizerba62.

p.s.: un'ultima domanda: non ho capito cosa si intenda per casa d'aste "pop"... qualcuno me lo sa spiegare?

Il tuo discorso mi trova in disaccordo su due punti.

Per prima cosa condivido (ovviamente) il fatto che i libri siano importanti per una adeguata formazione numismatica, ma non sono affatto d'accordo quando dici che la numismatica "...la farei dipendere dai libri e che il confronto viene dopo".

Molte generazioni di numismatici si sono formate sul "campo"... proprio attraverso il confronto e la visione di tantissimi tondelli e solo successivamente si sono poi approfondite le conoscenze attraverso lo studio dei vari manuali.  

Fin da bambino mio padre mi portava al mercatino a vedere le monete, di monete ne ho viste tante, ho assistito a tante discussioni (confronti) di mio padre con altri collezionisti e piano piano in me è nata la passione, è nato uno spirito critico, che solo successivamente in età matura ho approfondito con lo studio sui libri. Credo che quello che è successo a me, sia capitato anche a molti altri. 

Una seconda considerazione volevo farla a proposito del mercato del Cordusio.

Il mercato del Cordusio è, purtroppo, una delle poche realtà (se non l'unica) di settore a livello nazionale, è un luogo di aggregazione, di conoscenza e di confronto, dove si sono formate generazioni di numismatici, un esempio da seguire..., non trovo affatto stucchevole ricordare tutto ciò e non darei troppo peso a singoli spiacevoli episodi.

 

 

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Caro @Sirlad, invidio tuo padre che è riuscito in un'impresa rara: trasmettere la propria passione al figlio, che è il cruccio della gran parte di noi. Quindi possiamo dire che sei cresciuto in un ambiente privilegiato, con già qualcuno che ti guidava e ti indirizzava nel modo migliore.

Io sono del tutto autodidatta: ho incominciato a collezionare la Repubblica a 12 anni, poi sono passato al Regno, con l'università mi sono spostato sulle romane e mi sono formato come accademico (laurea in Numismatica antica, poi assistente alla cattedra). Nel frattempo frequentavo mercati, convegni e collezionisti: ammetto di non essere particolarmente socievole, ma devo anche dire che di commercianti "maestri" ne ho trovati gran pochi tra gli anni novanta e i duemila, i più mi ignoravano ("no, quelle son monete per grandi, lascia stare"... quante volte mi son sentito ripetere questa frase?) - e poi c'eran quelli che cercavan di fregarmi approfittandosi della mia giovinezza (e in alcuni casi ci riuscivano pure eh!)... se sono sopravvissuto alle difficoltà della materia è stato grazie alla preparazione in materia che ho faticosamente accumulato nel corso del tempo. Non mi ritengo un grande esperto, ma ho imparato a cavarmela con i settori di mia competenza.

Seguire i "maestri" è cosa buona, ma non deve diventare fanatismo o origina abomini quali monete che aumentano di valore se periziate dal guru di turno, per non parlare di quei feticisti che non osano tagliare le perizie del Maestro manco fossero testi sacri...

Ognuno avrà ovviamente le proprie idee ed esperienze alle spalle, queste son le mie: per me la numismatica è studio e passione per la storia, ma non è detto che per tutti sia così... anzi, è di non molto tempo fa una discussione qui in piazzetta da parte di qualcuno che diceva di apprezzare la moneta unicamente come oggetto e in maniera totalmente avulsa dalla storia.

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Riguardo al tema "numismatica ed internet" parallelo a quello delle "aste per tutti" posso raccontare la mia esperienza. Mi sono avvicinato da poco alla numismatica e se non fosse stato per internet non avrei mai potuto ricavare tante informazioni in poco tempo (seppur informazioni superficiali) e non avrei potuto aver accesso materialmente a tondelli di mio interesse tramite le aste online. Sono un fervente detrattore dell'uso e dell'impatto di internet sulla società umana, ma questo è un caso di impatto positivo di internet. Dovrei essere definito "giovane adulto" data la mia età ma avrei voluto avvicinarmi alla numismatica molto prima, purtroppo la mia famiglia non mi ha mai dato modo di farmi conoscere la numismatica in sé, non avrebbe approvato (e non approva) la passione per la numismatica. Il fatto che io non l'abbia conosciuta prima è dovuto al fatto che è un interesse di pochi, si potrebbe dire che non viene pubblicizzata (ultimamente ci stanno provando con la pubblicità pare) ed internet sicuramente agevola la conoscenza in sè. Una forma di conoscenza per la numismatica potrebbe essere fatta più che altro in ambiente scolastico, dubito che la maggioranza dei ragazzi si interesserebbe ma se anche uno su cento vi si interessa ritengo sia un ottimo risultato. Credo che fenomeni del nuovo millennio come la "dispersività" negli hobbies fra i giovani, il "tutto e subito" siano deleteri per i giovani da qui ho affermato in precedenza che la maggioranza dei giovani non si interesserebbe alla numismatica ahimè. Mi rammarico del fatto che ora che mi sono appassionato mi trovo lontano dalla mia Milano, dove stanno tutti i miei parenti, sarei stato un assiduo frequentatore del Cordusio andando contro alla mia indole da solitario, ma chissà non si sa mai cosa riserva il futuro. Invidio chi fin da giovane ha potuto entrare in contatto coi "maestri", con gli ambienti di ritrovo per numismatici, chi in definitiva ha potuto stare in contatto con monete anche non proprie. E' una passione costosa, parliamoci chiaro, se non la si vive nei suoi aspetti "accessori" ci si perde moltissimo e si finisce per rimpiangere di non avere vagonate di denaro ?

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 @Ambronummus, la numismatica è sicuramente una passione, sul fatto poi che sia costosa, direi che dipende molto da come la si vive, da cosa si cerca, insomma dipende da tanti fattori, diciamo che non è costosa a prescindere.

Poi certo come tutte le passioni ( gli hobbies) richiede un esborso di denaro, questo si.

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Per quello che interessa a me, ovvero monete e medaglie che abbiano visto almeno 500 anni in più di me, un esborso che equivalga ad una buona automobile mi pare il minimo per avere una collezione che abbia un significato/completamento storico.

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In altri termini, se prendendo un campione degli utenti che hanno acquistato almeno 5 monete o medaglie, la maggioranza ha speeso almeno 100 euro o più per almeno una moneta o medaglia, allora penso che un tale hobby possa essere definito costoso. Dove "costoso" non significa "che costa" ma che rappresenta un lusso per il cittadino medio.

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