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Con l'indispensabile collaborazione di :

Luciano Binaschi e Fabrizio Leali

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Un aspetto, nei grossetti, da approfondire è la presenza o meno, anche con le stesse sigle, di un globetto tra l'asta e l'aureola di S. Marco.

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Siamo nella teoria: officine di zecca? ( non  suffragata da indizi certi e forse quell'esserci o meno un segno tra l'aureola ed il vessillo indica altro … )

Nel suo libro, lo Stahl, pag. 457, cita che con una risoluzione del 1291, successiva all'incendio della zecca, le officine (anche chiamate botteghe) per la coniazione dei grossi erano 14.

Non si conosce il loro numero in epoche successive; si sa solamente che i grossi venivano prodotti al primo piano ed i ducati al secondo piano.

Se teniamo conto che alcune officine per la produzione dei grossi erano presumibilmente occupate dai saggiatori, fonditori, pesatori, scrivani, operai che producevano i conii …. e forse qualche ambiente separato per i massari e la cassa, si potrebbe pensare che ci fossero due linee di produzione separate, ciascuna delle quali aveva la sua trafila; se così fosse potrebbero benissimo esserci grossi senza punto e grossi con il punto, così a suddividere ciascuna linea di produzione.

Vorrebbe anche dire che c'erano massari che appartenevano e potevano siglare con le loro iniziali i grossi dell'una o dell'altra linea di produzione.

(Luciano Binaschi)

 

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Altre curiosità:

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La lettera "S" posta tra l'asta e l'aureola.

Un probabile falso:

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IL MEZZO GROSSO

 

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Mezzo Grosso (2 soldi). Argento, g. 0,5-0,7 ø mm. 18

D/— Il doge in piedi, volto a sinistra, tiene con ambo le mani un vessillo, la cui banderuola svolazza a destra • FRA • FOSC ARI • DVX

R/ — S. Marco di fronte, mozza figura, con aureola, tiene il Vangelo con la mano sinistra e colla destra benedice • S • MARC’ VENETI •

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FRA • FOSCA RI • DVX

FRA • FOSC ARI DVX •

FRA • FOSC ARI DVX

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IL PICCOLO o DENARO

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Piccolo o denaro; mistura, scodellato. g. 0,2 ø mm. 12

D/ Croce in un cerchio + FRAC • FO DVX

R/ Croce in un cerchio + ∽ MARCV ∽

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Varianti:

 

I piccoli di questo doge, sono talvolta incusi da un lato o mancano di ogni impressione sul rovescio.

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Grazie a Luigi Feruglio per avermi concesso l'uso di una sua immagine.

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Piccolo o denaro, nuovo tipo; mistura,⚖ g. 0,2 ø mm. 10

D/ Croce patente in un cerchio Cross-Pattee-Heraldry.svgFRA • FO • DVX •

R/ Leone nimbato, senza ali. rampante a sinistra nel campo S • • M

Il piccolo di nuovo tipo è coniato a partire dal 21 giugno del 1446, per ovviare “ a l'inconvenienti prexenti”, ovvero lo scopo di questo cambiamento è quello di liberarsi dalle molte falsificazioni, del precedente scodellato, che invadono le zone di Verona e di Padova. Il Senato ordina alla zecca di cambiare lo stile del conio e di richiamare tutti i vecchi piccoli, scompare così una delle più longeve tipologie della monetazione veneziana. Negli anni successivi grossi quantitativi di piccoli furono mandati alla Lombardia veneta per il grosso margine di guadagno che offrivano, ma anche perché i soldini, i grossi e i grossoni veneziani venivano “cacciati” da una monetazione straniera con una lega di gran lunga inferiore rispetto a quella veneziana. Nel 1453 vengono battuti più di 4 milioni di piccoli veneziani, allo scopo di pagare le maestranze dell'Arsenale, lì impiegate nella costruzione di diverse galere da guerra da impiegarsi in Oriente.

Dal Capitolar de la broche: “Pregadi Adì 23 avosto 1453 Provision fata fra le altre de recuperar moneda per galie 50 da esser apariade in el nostro Arsenal”

I piccoli di conseguenza prendono piede anche nella capitale, cosa mai accaduta prima, e qui suscitano scandalo e la constatazione dei veneziani costretti a scambiarli «in scarnutiis» o cartocci, come è già consuetudine fare a Padova.

Anche la moneta chiamata a sostituire gli scodellati ha breve vita e dal 1457 non è più coniata.

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Francesco Foscari bolla blumbea.

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IL TORNESELLO

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Tornesello. Mistura, ⚖ g. 0,5-0,7 ø mm. 11.

D/ Croce patente

+FRAC FOSCARI • DVX •

R/ Leone accosciato, col Vangelo tra le zampe anteriori

+VEXILIFER • VENETIAЦ

VARIANTI:

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(disegno dell'autore)

 

Nel 1866 Vincenzo Padovan (Sommario della nummografia veneziana fino alla caduta della Repubblica) segnala nella collezione del museo Bottacin di Padova un tornesello con la leggenda: S : MARCVS - VENETI

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IL QUATTRINO per la TERRAFERMA

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Quattrino per la terraferma (4 denari),

Mistura ⚖ g. 0.6-1,0 ø mm. 16,5

D/ — Croce patente, colle braccia divise longitudinalmente in tre comparti, quello di mezzo di perline, il tutto chiuso in un circolo, attorno Cross-Pattee-Heraldry.svgFRA • FOSCARI • DVX •

R/ — Leone rampante, nimbato, senz’ali, che tiene la spada nella zampa destra anteriore, volgendosi a sinistra, chiuso in un circolo + • S • MARCVS • VENETI •

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Nel D/ Croce colle estremità ornate di ricci (E' possibile che questa variante sia dovuta
ad un errore di utilizzo dei conii [Ravenna]);

differente disegno.

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I quattrini per la terraferma sono coniati nel 1453. E' una moneta ragguagliata a tutte le lire e che quindi può circolare in tutto il territorio soggetto alla Serenissima “excepta hac civitate”. Il quattrino valeva 4 denari veneziani, 3 denari veronesi,2 denari a Brescia.

A soli cinque anni di distanza circolava una tale quantità di quattrini falsi e stranieri che tutti i quattrini furono richiamati per un’ispezione da parte di esperti mandati dalla stessa zecca in ognuno dei capoluoghi provinciali; e gli esperti individuarono niente meno che sessanta diverse stampe di quattrini falsi tra quelli ritirati dalla circolazione. Il valore legale dei quattrini buoni fu dimezzato, provvedimento valido per frenare un abuso, ma che comportò un notevole danno per i detentori di queste monete.

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I QUATTRINI per Ravenna

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Quattrino per Ravenna Mistura g. 0,5 ø mm. 16,5

D/. — Croce colle estremità ornate di ricci, chiusa in un circolo + • FRA • FOSCARI • DVX •

R/ — Leone rampante, nimbato, senz’ali, volto a sinistra, con un orifiamma nelle zampo anteriori la cui banderuola esce dal circolo che separa l’iscrizione S • MARCVS • VENETI

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Mezzo quattrino per Ravenna Mistura ⚖ g. 0,4 ø mm. 15

D/ — Leone colle estremità ornate di ricci, in un cerchio + • FRA • FOSCARI • DVX •

R/ — Leone accosciato, col Vangelo tra le zampe anteriori, in un cerchio Cross-Pattee-Heraldry.svgS • MARCVS • VENETI •

Secondo quanto stabilito dal decreto del 1442, a nome di Francesco Foscari, vengono emessi un quattrino ed un mezzo quattrino, da usarsi in ogni transizione nel territorio ravennate, appena conquistato. Un intervento, che estraendo meno denaro possibile dalle borse (ex marsupiis) dei cittadini veneziani, permette comunque di aumentare le rendite statali.

Entrambe le monete sono estremamente rare.

 

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IL Bagattino per il Friuli (?)

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Piccolo o Bagattino pel Friuli (?); Mistura  ⚖ g. 0,6 ø mm. 12

D/Croce accantonata da quattro punti triangolari in forma di raggi, in un cerchio, attorno + • FRA • FOS • DVX •

R/ Busto di S. Marco, con aureola di puntini in un cerchio.  Cross-Pattee-Heraldry.svgS • MARCVS • VENETI •

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Il BAGATTINO per BRESCIA

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Bagattino per Brescia Mistura ⚖ g. 0,3-0,5 ø mm. 13

D/ — Croce a braccia uguali, accantonata dalle quattro lettere F F D V

R/ — Leone accosciato, che tiene il Vangelo tra lo zampe anteriori, senza iscrizione.

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Del Bagattino per Brescia non si conosce la data del decreto di istituzione. Le prime emissioni di questa tipologia contenevano un fino del 11% d'argento, ma nel 1448 vennero in gran parte ritirati e destinati ad essere fusi, probabilmente per creare una nuova emissione con fino d'argento ancora più ridotto (5,55%).

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La moneta presenta un lato rappresentante la testa del leone veneziano con il Vangelo (può avere segni che simulano la scrittura) e con aureola (lineare o perlinata), mentre l'altra una croce con nei quadranti le quattro lettere FFDV (Franciscus Foscari Dux Venetiarum). Il punto di intersezione dei bracci della croce può presentare un globetto, un triangolo, un quadrato, un “otto” e più spesso nulla. Le parti terminali della croce sono di tre tipi: troncato dritto; a “coda di rondine”; bipartita (allungata o tronca). Le lettere possono presentarsi stilisticamente differenti, da uno stile “romano” si passa ad uno “gotico” (talora si osserva un utilizzo misto). Questa tipologia, a causa delle numerose falsificazioni, cessa di essere coniata nel 1456.

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SEGNI dei MASSARI (?)

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