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Atlantide , una nuova ricerca e un sogno infinito


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Inviato (modificato)

Storici , Archeologi , Scienziati , Sensitivi , cercano di svelare fin dal IV secolo a. C. il mito di Atlantide , da quando Platone nei Dialoghi Timeo e Crizia , nomina questa grande isola che si presume si trovasse oltre le Colonne d' Ercole , luogo che indica molto e niente , in quanto si crede che Platone la collocasse nell' Oceano Atlantico da cui il nome , ma secondo altre interpretazioni Atlantide potrebbe essere stata nel Mediterraneo orientale , ma in questo caso perché Platone avrebbe nominato le Colonne d' Ercole , quando bastava dire presso la Grecia o altro luogo del Mediterraneo ? 

A favore della prima ipotesi , la piu' accreditata , una nuova e recente ricerca ed ipotesi di localizzazione :

http://www.msn.com/it-it/notizie/other/la-vera-atlantide-e’-al-largo-della-gran-bretagna-e-si-chiama-doggerland-geologi-archeologi-e-informatici-sono-sulle-sue-tracce/ar-BBKSTQS?li=BBqg6Qc&ocid=BHEA000

Modificato da Legio II Italica
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Inviato

Molto interessante l' articolo , indipendentemente dalla localizzazione o meno di Atlantide in questa zona , perché dimostra come un gruppo di Scienziati provenienti da diverse scuole e lavorando insieme secondo le proprie competenze , riescano ad accumulare un insieme di dati scientifici utili alla ricerca .  


Inviato

Ciao @Legio II Italica e buon giorno a tutti

La tematica del mito di Atlantide è molto complessa e si deve esaminare ponendoci delle domande:

- Platone parla di un isola reale oppure narra di un'isola fantastica od ancora descrive un'isola reale ma con elementi fantastici?

A seconda della scelta che effettuiamo troveremo ulteriori domande.

Per esempio se vogliamo ritenere il racconto del filosofo solo un'invenzione narrativa (come l'Isola che non c'è in Peter Pan) allora la ricerca di questo luogo è inutile perché impossibile. Ricordiamoci che Platone era un filosofo e per spiegare dei concetti era avvezzo a creare miti.

Se invece scegliamo l'ipotesi della reale esistenza di Atlantide allora dobbiamo scavare e setacciare nel brano del filosofo per trovare indizi che ci possano aiutare nella ricerca. C'è però da sottolineare che le Colonne d'Ercole, al di là delle quali si ergeva la nostra isola, sono state spostate nel tempo: ora mi spiego meglio. I primi navigatori Greci avevano posto le Colonne d'Ercole (da intendersi come il confine del mondo) molto vicino alla loro terra in quanto la navigazione dei primordi era soprattutto svolta lungo la costa e quindi non si raggiungevano grandi distanze. Poi col progresso tecnologico e con l'esperienza maturata da più generazioni di marinai, i navigatori Greci hanno spostato sempre più in là il confine del mondo ad esempio anche nello Stretto di Messina, fino ad arrivare al limite estremo del Mediterraneo corrispondente allo Stretto di Gibilterra.

Un elemento a favore dell'esistenza di un'Atlantide mediterranea lo ritroviamo nella conformazione geologica dell'isola greca di Santorini chiamata nell'antichità Thera. Infatti nel racconto platonico l'isola viene descritta circondata da altre isole in modo concentrico

Tornando all'articolo menzionato io non ho trovato alcun indizio che possa riferirsi ad Atlantide. Certo ci possono essere stati degli insediamenti umani ma mi sembra strano che se fosse mai esistita una civiltà così avanzata alcune tracce non si siano conservate nelle popolazioni del nord Europa. Inoltre parlando di terre emerse a causa dell'ultima glaciazione allora si dovrebbe menzionare il Mar Nero che all'epoca era un piccolo (relativamente alle dimensioni di oggi, perché si è circa triplicato) lago d'acqua dolce circondato da aree fertili che avrebbero potuto ospitare numerosi insediamenti umani.

Apro delle riflessioni:

1- l'area del Mar Nero è ipotizzata come il luogo del mitico paradiso terrestre,

2- sulle rive del Mar Nero ci sono numerosi indizi di popolazioni neolitiche con avanzata tecnologia

3- se le Colonne d'Ercole fossero collocate nello Stretto dei Dardanelli ? E ci sono alcuni elementi che mi fanno propendere per questo:

-la città di Troia si trovava lungo un crocevia di commerci con le popolazioni del Mar Nero, quindi c'erano contatti intensi tali da aver reso molto potente e ricca Ilion (non credo che i Troiani potessero arricchirsi con popolazioni ancora tecnologicamente all'età della pietra); e poi c'è anche da considerare che i Troiani non erano ritenuti Greci dalle popolazioni elleniche e forse questo potrebbe essere un segno o una traccia interessante per considerare i Troiani come i discendenti di una qualche popolazione dell'area del Mar Nero che a causa dell'aumento del livello dei mari si sono spostati ad occidente;

-sono stati ritrovati reperti di alta oreficeria in oro (alcuni oggetti sono in scala addirittura) di età molto arcaica sulle coste della Bulgaria, non riconducibili all'area greca o mesopotamica o egizia, quindi il prodotto di qualche popolazione locale che possedeva delle buone conoscenze tecnologiche;

-il mito degli Argonauti e del vello d'oro collocato nella Colchide, cioè dell'attuale Georgia sulle sponde del Mar Nero , area ricca di oro;

-ritrovamento di insediamenti urbani e protourbani sommersi sempre nelle acque del Mar Nero.

@Legio II Italica sulla domanda perché Platone non ha indicato un'area geografica ben precisa ci sarebbe da rilevare che il suo è un racconto utile ai fini filosofici e non un resoconto storico o etnografico (come fa Erodoto, anche se a volte anche lui scade nel mito) quindi dove la colloca la colloca, perché il senso della storia non cambia. Inoltre il suo è potuto essere anche un escamotage letterario per attirare maggiormente l'attenzione del lettore collocando la storia in un logo lontano e fantastico.

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Inviato

Ciao @ARES III , per il momento ti do un bel "mi piace" :clapping:al tuo discorso , dopo pranzo ti rispondo con calma .


Inviato

Eccomi qui @ARES III a risponderti .

Per tentare di capire o meglio di immaginare il mito di Atlantide , che tale rimarra' per sempre , occorre capire e anche qui non e' facile , l' opera di Platone sul Dialogo Timeo e Crizia , si parte quindi da due condizioni di pensiero di 24 secoli fa' : una ipotetica e l' altra letteraria ; mentre la prima non ha basi scientifiche ne' dimostrabili gia' all' epoca , al contrario la seconda si fonda su conoscenze che Platone fa intendere derivare da antichissimi scritti egiziani conservati presso la Biblioteca di Alessandria ai quali il Sacerdote Sonchis aveva accesso .

Vediamo i due Dialoghi iniziando dal Timeo :

Il Timeo, scritto intorno al 360 a.C. da Platone , è il dialogo platonico che maggiormente ha influito sulla filosofia e sulla scienza posteriori . In esso vengono approfonditi essenzialmente tre problemi : quello cosmologico dell'origine dell'universo , quello fisico della sua struttura materiale ed infine quello , anche escatologico , della natura umana . Ai tre argomenti corrispondono altrettante parti in cui è possibile suddividere l'opera .

La prosecuzione del Timeo è costituita dal dialogo incompiuto Crizia , che riprende la stessa ambientazione e gli stessi personaggi .

Platone presenta questo dialogo come il proseguimento di una discussione avvenuta il giorno prima , durante la quale sono stati affrontati alcuni degli argomenti della Repubblica , opera politica che piu' ha contribuito alla fama di Platone . Alla conversazione partecipano Socrate , il pitagorico Timeo di Locri , Ermocrate e appunto Crizia ; Socrate esprime il desiderio che la città ideale che si era teorizzata il giorno precedente venga ora presentata in azione , come vivente . Allora Crizia inizia il suo racconto , appreso da suo nonno , dell'antica Atene di 9000 anni prima , che nella sua magnificenza era riuscita ad opporsi all'espansionismo di Atlantide . In seguito si stabilisce su cosa verterà il dialogo di quel giorno , delineando i temi fondamentali di questo scritto .

Il Timeo, assieme al Crizia , è il dialogo che ha dato origine al mito di Atlantide ed in esso viene narrato ciò che Sonchis narrò a Solone . A questo mito è stato dedicato un elevatissimo numero di libri alcune migliaia .  La breve narrazione di Platone ha dunque fatto scorrere più inchiostro del suo intero corpus filosofico ; ma il Timeo oltre agli argomenti su esposti e trattati e' anche un' opera che nasconde tra le righe l' idea geocentrica della Terra . A proposito di Sonchis , costui era il nome del Sacerdote di Sais che istruì Solone durante il viaggio di questi in Egitto . Era infatti consuetudine dei filosofi (scienziati, matematici e mistici) delle scuole ateniesi recarsi nella terra dei Faraoni per ricevere insegnamenti dell' antica Scienza . In particolare Sonchis riveste una singolare importanza storica : sarebbe stato lui a narrare a Solone dell' esistenza di Atlantide , come riporta Platone nel Timeo richiamandosi al proprio ricordo di adolescente che udì lo zio Solone mentre raccontava a notabili ateniesi di quest' esperienza egizia . Tale passo nell' opera di Platone è considerato prezioso dai ricercatori del mitico continente perduto , in quanto unico documento storico che citi Atlantide .

Il secondo Dialogo Crizia :  

Il Crizia è uno degli ultimi dialoghi di Platone . Strutturato come una continuazione del Timeo , si tratta di un dialogo incompiuto , che si conclude con la narrazione del mito di Atlantide , che probabilmente doveva rappresentare la parte centrale dell'opera . Secondo alcuni studiosi sarebbe seguito un ipotetico terzo dialogo intitolato Ermocrate a completamento della trilogia .

Per quanto riguarda lo stile , il Crizia si presenta come un lungo monologo di Crizia , a cui cede la parola Timeo , protagonista dell' omonimo predente dialogo . Nel suo lungo discorso , Crizia narra le origini dell'Attica secondo la testimonianza di Solone , cogliendo l'occasione per alcune riflessioni di filosofia politica che , molto probabilmente , avrebbe dovuto poi sviluppare nella seconda parte mai scritta . Inoltre, stando a quanto afferma Socrate , alcuni commentatori ipotizzano che a questo sarebbe dovuto seguire un terzo dialogo , in cui avrebbe avuto la parola Ermocrate .

Sono passati 9000 anni ricorda Crizia riprendendo quanto detto nel Timeo , da quando scoppiò la guerra tra i Popoli che abitavano le due parti delle Colonne d' Ercole , sotto la guida delle città di Atene e Atlantide , che cosi' prosegue , a Poseidone, invece, toccò in sorte Atlantide. Il dio si innamorò di Clito , una fanciulla dell'isola di Atlantide e : «recinse la collina dove ella viveva, alternando tre zone di mare e di terra in cerchi concentrici di diversa ampiezza, due erano fatti di terra e tre d'acqua»,[5] rendendola inaccessibile agli uomini, che all'epoca non conoscevano la navigazione. Rese inoltre rigogliosa la parte centrale, occupata da una vasta pianura, facendovi sgorgare due fonti, una di acqua calda e l'altra di acqua fredda. Poseidone e Clito ebbero dieci figli, il primo dei quali, Atlante, sarebbe divenuto in seguito il governatore dell'Impero.[6] La civiltà atlantidea divenne una monarchia ricca e potente e l'isola fu divisa in dieci zone, ognuna governata da un figlio del dio del mare e dai relativi discendenti. La terra generava beni e prodotti in abbondanza, e sull'isola sorgevano porti, palazzi reali, templi e altre maestose opere. Al centro della città vi era il santuario di Poseidone e Clito, lungo uno stadio, largo tre plettri ed alto in proporzione, rivestito di argento al di fuori e di oricalco, oro e avorio all'interno, con al centro una statua d'oro di Poseidone sul suo cocchio di destrieri alati, che arrivava a toccare la volta del tempio. Ognuno dei dieci re governava la propria regione di competenza, ed erano legati gli uni agli altri dalle disposizioni previste da Poseidone e incise su una lastra di oricalco posta al centro dell'isola, attorno a cui si riunivano per prendere decisioni che riguardavano tutti. Crizia descrive anche il rituale da eseguire prima di deliberare, che prevedeva una caccia al toro armati solo di bastoni e una libagione con il sangue dell'animale ucciso, seguita da un giuramento e da una preghiera (119c-120c). La virtù e la sobrietà dei governanti durò per molte generazioni, finché il carattere umano ebbe il sopravvento sulla loro natura divina. Caduti preda della bramosia e della cupidigia, gli abitanti di Atlantide si guadagnarono l'ira di Zeus, il quale chiamò a raccolta gli dèi per deliberare sulla loro sorte "

Cocludendo , tutto il mito antico ed odierno su Atlantide si basa su questi Dialoghi , e' un po' come la Religione , credere o non credere , una via di mezzo non c'e' ; ma l' Uomo in particolare ha bisogno di Miti in un Mondo troppo materialista come quello odierno , quindi ben vengano queste spedizioni e queste nuove indagini moderne , che se non altro ci fanno riavvicinare e riappacificare con le nostre origini .

Sognare ancora non costa nulla .

Un saluto

 

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  • 1 anno dopo...
Guest Andrea da Pavia
Inviato (modificato)

Lettrice o lettore, perdona:
- Lo stile: l'argomento è di per sé un "Vaso di Pandora".
- Le ripetizioni dei termini: sono volute per ricordarli.
- La volontà di ignorare le risposte dateci da altri: questa deve essere una ricerca, non la presentazione, né la difesa, né la smentita di una teoria già sviluppata.


Testo in esame: "Crizia" di Platone
URL: http://www.miti3000.it/mito/biblio/platone/crizia.htm


-!- Atlantide (Ἀτλαντὶς νῆσος "Atlantis nesos" in Greco Antico)

A1) "Dove era collocata Atlantide?"
A2) "Atlantide è esistita veramente, o è una finzione letteraria?"


Tesi:
Per rispondere a "A1" è indispensabile individuare la collocazione corretta delle Colonne d'Ercole: è il punto di partenza.
Fissato il punto di partenza, si potrà verificare se nei dintorni fossero presenti le popolazioni, gli animali, e la vegetazione riportati da Platone.
Eseguita la verifica, sarà possibile rispondere a "A2".


B) "Dove si devono collocare le Colonne d'Ercole di cui parla Platone?"


-!- Colonne d'Ercole (Ἡράκλειαι Στῆλαι "Eracleiai Stelai" in Greco Antico)
URL: https://it.wikipedia.org/wiki/Colonne_d'Ercole

Erodoto colloca le Colonne d'Ercole in due posti:
A Est, nel Bosforo, all'ingresso del Mar Nero.
A Ovest, dopo Cartagine.

Platone nasce dopo la morte di Erodoto:
Erodoto visse dal 484 a.C. fino circa al 430 a.C.
Platone visse dal 428/427 a.C. al 348/347 a.C.

Erodoto scrive che Omero nacque 400 anni prima di lui, Omero colloca le Colonne d'Ercole a Est, nel Bosforo, all'ingresso del Mar Nero.

Sintesi:
Prima di Erodoto le Colonne d'Ercole erano collocate nel Bosforo.
Da Erodoto le Colonne d'Ercole iniziano a essere collocate anche dopo Cartagine.
Platone nasce dopo la morte di Erodoto.


C) "Le Colonne d'Ercole di cui parla Platone sono quelle antiche del Bosforo, o sono quelle moderne dopo Cartagine?"


Tesi:
La descrizione della flora e della fauna, i nomi delle popolazioni e delle località citate, possono aiutarci a rispondere a "C".


-!- Riguardo a flora e fauna (una impresa per geologi, cartografi ed etologi):
"In particolare era qui ben rappresentata la specie degli elefanti."
URL: http://www.miti3000.it/mito/biblio/platone/crizia.htm#41

Il racconto è ambientato nel 9500 a.C circa, al termine dell'ultima glaciazione.
A quei tempi le condizioni climatiche e la geografia erano molto diverse.
Il livello del mare era inferiore a quello odierno.
Il Sahara non esisteva: la desertificazione iniziò circa 6000/7000 anni dopo.
La situazione al di là del Bosforo, similmente, doveva essere diversa.

Questi dati possono aiutarci a escludere le regioni inadatte alla vita degli elefanti, e delle altre specie di animali e vegetali menzionate; in caso contrario, cadremmo nell'errore di "trovare l'Australia in Inghilterra": è un'isola, ma non ci sono mai stati canguri.


-!- Riguardo ai nomi (una impresa per linguisti e filologi):
--- NOTA IMPORTANTE:
Per capire a fondo quello che scriverò in seguito, bisognerebbe prima leggere l'opera di Platone intitolata "Cratilo", in cui - riassumendo a grandi linee - si tratta della corretta definizione (creazione) e assegnazione dei nomi, partendo dal nome degli dei fino ad arrivare al granello di sabbia.
Da quell'opera si capisce appieno come Platone non scegliesse a caso né le parole, né tantomeno i nomi: questi dovevano rispecchiare nel senso e nel suono l'essenza dell'oggetto, animale o persona nominato.
Il tutto, per complicare le cose, adattato per rispettare le regole di eufonia.
URL: https://it.wikipedia.org/wiki/Cratilo_(dialogo)
--- FINE

"Solone, poiché aveva in mente di usare questo racconto per la sua poesia, cercando informazioni sul senso di questi nomi, trovò che quegli Egiziani che per primi avevano scritto questi nomi, li avevano tradotti nella propria lingua, e di nuovo egli, a sua volta, recuperando il significato di ciascun nome, li trascrisse trasferendoli nella nostra lingua."
URL: http://www.miti3000.it/mito/biblio/platone/crizia.htm#35

Sono nomi tradotti almeno due volte in due lingue diverse: Egizio e Greco Antico.
Lo si deve tenere presente: "Atlas" (nome in Greco Antico del primo re dell'isola, da cui poi l'isola prese il nome) è un nome greco ottenuto partendo dal significato di un nome egizio, a sua volta ottenuto partendo dal significato del nome nella lingua originale (a noi ignota).

Oggi diremmo che il Sig. "Rosso" in America è diventato il Sig. "Red" e in Russia è diventato il Sig. "Krasni".
In futuro sarà ricordato come "Krasni", pochissimi risaliranno a "Red" e probabilmente nessuno a "Rosso".

E se fosse così, saremmo ancora fortunati.
Potrebbe andare peggio:

Il Sig. "Mario Rossi" in Inglese diventerebbe il Sig. "John Smith" (Giovanni Fabbro) e in Cinese il Sig. "Wu Ming" (Nessun Nome).
Tutti ricorderebbero il Sig. "Wu Ming", solo pochissimi eroi risalirebbero al Sig. "Mario Rossi" partendo dal Sig. "Nessun Nome".

Conoscere il significato del nome "Atlas" (e degli altri nomi) in Greco Antico, permetterebbe di risalire al cartiglio geroglifico in Egizio, consentendo la ricerca di tale nome nei testi egizi disponibili; la civiltà egizia era molto più antica, si può sperare che i riferimenti a quel nome siano più numerosi e che perciò se ne possano ricavare altre informazioni utili.

Inoltre va tenuto presente che i geroglifici egizi non sono un alfabeto fonetico, quindi il nome "Atlas" potrebbe essere scomposto nel cartiglio geroglifico (puramente inventato):

Geroglifico: "Albero"    valore fonetico "A"
Geroglifico: "Tetto"    valore fonetico "T"
Geroglifico: "Lago"        valore fonetico "L"
Geroglifico: "Albero"    valore fonetico "A"
Geroglifico: "Serpente"    valore fonetico "S"

tenendo presente che magari "Atlas" significa effettivamente "Rosso", ma il cartiglio "Albero Tetto Lago Albero Serpente" potrebbe significare tutt'altro.
Così come "Tut-ankh-amon" se non ricordo male significa "Immagine vivente del dio Amon", ma per noi è semplicemente il Sig. Tutankamon: un nome straniero che non ci dice nulla perché il suono non lo associamo a nessun significato/immagine; mentre "Toro Seduto" lo capiamo immediatamente.

Per finire, il colpo di grazia:
Stiamo parlando di "fatti" avvenuti nel 9500 a.C., è plausibile che siano stati registrati dalla civiltà Sumera prima di quella Egizia, e che dalla prima siano passati alla seconda.

Scartare questa ipotesi a priori, sarebbe come scartare l'ipotesi che tra Greci e Romani ci siano stati scambi culturali.

Se ciò fosse vero, la situazione risultante sarebbe a dir poco ingarbugliata: un glifo cuneiforme può avere anche più di una dozzina di significati diversi, dipendentemente dal contesto; la parola risultante, inoltre, in Sumero potrebbe significare "Gatto", mentre in Sumero-Akkadico potrebbe significare "Muro".
Da quale delle due venne tratto il nome in Egizio?

Ripetete il giochino del Sig. Mario Rossi, aggiungete questo passaggio e strappatevi i capelli per la disperazione.


Qui mi fermo: credo che risolvere il problema della collocazione delle Colonne d'Ercole sarebbe già un grande passo avanti - senza contare la quantità di ricerche e verifiche necessarie in tal senso.

Modificato da Andrea da Pavia
  • 2 anni dopo...
Inviato

La nuova rivoluzionaria tesi sul mistero di Atlantide, l’archeologo: “Ecco dove si trovava davvero e perché è scomparsa”

Attraverso il libro “C’era una volta Atlantide” il professor Giovanni Ugas, attraverso l’analisi delle fonti storiche, archeologiche e letterarie, apre uno squarcio su una vicenda dibattuta da tempo. Cosa rivelano le parole di Platone? Dove si trovava davvero Atlantide? Perché e quando è scomparsa? Davvero era un’isola? Cos' hanno a che fare con quella mitica terra le amazzoni e i prodi Meshwesh? 

La questione di Atlantide, della sua reale esistenza e della sua ubicazione geografica ha fatto versare fiumi di inchiostro e parole. Ne parlò il grande filosofo Platone in due componimenti, Timeo e Crizia, definendo veritiera la storia ma facendo capire di aver attinto al mito e introdotto elementi letterari.

Sulla questione torna ora, con criterio prettamente scientifico, il noto archeologo Giovanni Ugas, già docente di Preistoria e Protostoria, profondo conoscitore dell'età del bronzo e del ferro, della storia nuragica e pre-nuragica ed autore di studi fondamentali sugli shardana e gli altri popoli del mare. Nel suo ultimo libro, C’era una volta Atlantide, sostiene che il racconto sul Continente scomparso ha un fondamento di verità, individuando le ragioni storiche e geografiche attraverso l'esame filologico del testo platoniano, i dati dell'archeologia e quelli della letteratura classica.

Lo studioso ricostruisce il periodo in cui si mosse Platone, stabilendo a quale scopo enunciò la storia di quel Continente e quale fu il suo vero intento.

Dopo aver dissertato sulla attendibilità delle fonti di cui parla il filosofo ateniese, Ugas analizza la figura di Atlante nella letteratura e nell’iconografia greca, considera gli accadimenti storici di quel periodo remoto e giunge a individuare la collocazione geografica di Atlantide. Una ubicazione che può sorprendere più d’uno, perché Atlantide non viene collocata né in mezzo all’attuale Oceano Atlantico, né in Sardegna o in altre zone ipotizzate in passato. La teoria dello studioso è rivoluzionaria e oltremodo preziosa perché basata su solidi dati storico-archeologici, delineata attraverso una serrata analisi di fonti e letteratura che poco lasciano alla inventiva o alla fantasia.

Viene fuori così che non è necessario identificare Atlantide con un’isola (grande come la Libia e l’Asia minore messe insieme) perché il vocabolo greco Nesos non significa solo Isola ma anche penisola. L’espressione Isola di Atlantide appare infatti forgiata su quella egizia di Iww wt Antiu, registrata già al tempo di Tuthmosis III in una stele per indicare una precisa realtà geografica. E Ugas ci prende per mano, in un trascinante percorso, conducendoci verso l’inoppugnabile conclusione.

Ci dimostra che il Regno Atlantideo conquistò molte popolazioni e giunse ad una estensione territoriale precisa, dipanando un racconto dove si ergono a protagoniste perfino le amazzoni - le cui imprese risalgono al regno di Medusa, che visse al tempo di Perseo - descritte come temibili guerriere, disperse poi da Eracle ovvero Melkart. Vicenda che richiama un periodo storico ben identificabile di cui parlano fonti egizie e storici.

Ma anche in questo caso non manca la sorpresa. Chi erano veramente le amazzoni? Erano davvero delle donne? Parlare di esse significa riferirsi al popolo nordafricano dei Meshwesh, prodi guerrieri raffigurati con una lunga treccia nei rilievi egizi, fa notare Ugas, aprendo un altro capitolo 

appassionante. Le imprese di questa popolazione, alleata degli shardana e degli altri popoli del mare, spiegano molto della grande epopea di Atlantide. E l'archeologo, già docente universitario ed ex direttore della sovrintendenza di Cagliari, ne tratteggia efficacemente i passaggi arrivando al colpo di scena finale.

Ma perché Platone enuncia il racconto di Atlantide in quel modo, facendola poi scomparire?  Perché quel Continente viene cancellato da un diluvio? C’è una ragione ben precisa. Forse Atlantide non è mai veramente affondata nei pressi delle colonne d’Ercole. Forse esiste un’altra spiegazione offuscata dall'incedere del tempo ed ora messa magistralmente in luce dallo studio in questione. Quale?

https://cultura.tiscali.it/interviste/articoli/atlantide-ugas-intervista-dove-era-scomparsa/

 


Inviato

Il video dura circa 33 minuti ed essendo di più di 500 MB non può essere allegato.


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