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Inviato (modificato)

Ciao a tutti, riprendo la “tradizione” di passate discussioni di confronto tra originali e falsi d’epoca relativi alla monetazione in mistura di papa Pio VI, e presento in questa puntata il confronto tra una moneta da 60 baiocchi A.XXIII 1797 ed il corrispondente falso d'epoca.

Nelle precedenti discussioni abbiamo già esposto la storia di questo “strano” taglio da 60 baiocchi, il maggiore in mistura mai prodotto dalle zecche pontificie, a partire dal settembre 1795.

Le emissioni del 1797 fanno parte di quelle seguenti la riforma del 1796, che abbassava il peso legale a 16,95 grammi, e soprattutto il titolo della lega a 333,33/1000 (4 once di argento fino per libbra contro le 5 precedenti).

Veniamo all'analisi delle due monete:

L'ORIGINALE

label-horz.thumb.jpg.f5156c42874cf15619912261dbf09fdc.jpg

La moneta in foto, con millesimo 1797 ed anno di pontificato XXIII, ha un peso di 16,85 grammi, leggermente inferiore al peso legale previsto.

Il diametro è di 37,77 mm, il taglio presenta un ornato a foglie bacche:

Contorno.jpg.8d8128e65cde1abe765631912ab76fa1.jpg
 

I conii sono opera di Tommaso Mercandetti, sue le iniziali "TM" che compaiono al diritto, in monogramma verticale sotto lo stemma, ed al rovescio sotto i rami di alloro.

Questa moneta è classificata dal Muntoni al n° 62-b Var. I, si tratta del tipo che al diritto riporta in legenda “PDNT”, effetto della ripunzonatura della “O” su una precedente errata “I”.

Il Serafini elenca i due esemplari del Medagliere Vaticano, ai numeri 296-297, di cui precisa i pesi di 16,80 e 17,10 grammi confermando la leggera variabilità rispetto al peso legale (+/- 0,15 grammi).

Al contrario, il CNI non cita questa tipologia con ripunzonatura del conio.

IL FALSO D'EPOCA

1325377757_60baiocchiPioVIA.XXIII1797RomaFALSODEPOCA.thumb.jpg.382a27563cbb4e1d07fb7aacc0a805bc.jpg

La moneta in esame è comparsa in vendita online qualche settimana fa, già dalle sole immagini lascia trasparire come le incisioni, per quanto fedeli, siano notevolmente meno particolareggiate rispetto all’originale.

Non è così immediato stabilire se si tratti di un tondello coniato o fuso, anche se proprio le incisioni più "impastate" sia al diritto che al rovescio, potrebbero fare propendere per questa seconda possibilità.

Il diametro è di 37,2 mm per un peso di 16,5 grammi, dati assai simili all’esemplare originale; solitamente il peso è calante di 2-3 grammi, segno che in questo caso i falsari hanno lavorato con maggiore attenzione.

Molto interessante il fatto che il venditore abbia inserito nell’inserzione anche la composizione risultante dalle analisi XRF (X-ray fluorescence) :

Rame (88.1%)

Stagno (10.1%)

Piombo (1.2%)

Zinco (0.2%)

Argento (0.1%)

Bismuto (0.1%).

Si tratta quindi di un bronzo (lega rame-stagno) con tracce di altri elementi in lega, che risulta compatibile con la realizzazione del falso per fusione (stagno e zinco sono metalli “fluidificanti”), magari da un calco ottenuto da una moneta originale.

Tra i metalli rilevati, le tracce di argento presumo possano essere residui ormai invisibili ad occhio nudo dell’argentatura che necessariamente doveva essere presente per "mimetizzare" la moneta nella normale circolazione, rendendola più simile alle monete originali in mistura.

Con questa tipologia, la panoramica dei falsi d’epoca del 60 baiocchi copre quasi l’intera variabilità di emissioni (ad eccezione, ad oggi, del millesimo 1795) e l’occasione di conoscerne la composizione chimica che ci è data in questo caso, può aiutare collezionisti ed operatori del settore, non sempre propensi ad assimilare l’esistenza di emissioni “parallele” a quelle originali.

Per una panoramica generale delle tipologie del 60 baiocchi di Pio VI, falsi d'epoca inclusi, questo il link al nostro catalogo on-line: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIOVIR/13

Un ringraziamento particolare all'amico @Miclu che ha concesso le immagini dell'esemplare originale.

Ciao, RCAMIL.

Modificato da rcamil
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Inviato
4 ore fa, rcamil dice:

Ciao a tutti, riprendo la “tradizione” di passate discussioni di confronto tra originali e falsi d’epoca relativi alla monetazione in mistura di papa Pio VI, e presento in questa puntata il confronto tra una moneta da 60 baiocchi A.XXIII 1797 ed il corrispondente falso d'epoca.

Nelle precedenti discussioni abbiamo già esposto la storia di questo “strano” taglio da 60 baiocchi, il maggiore in mistura mai prodotto dalle zecche pontificie, a partire dal settembre 1795.

Le emissioni del 1797 fanno parte di quelle seguenti la riforma del 1796, che abbassava il peso legale a 16,95 grammi, e soprattutto il titolo della lega a 333,33/1000 (4 once di argento fino per libbra contro le 5 precedenti).

Veniamo all'analisi delle due monete:

L'ORIGINALE

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La moneta in foto, con millesimo 1797 ed anno di pontificato XXIII, ha un peso di 16,85 grammi, leggermente inferiore al peso legale previsto.

Il diametro è di 37,77 mm, il taglio presenta un ornato a foglie bacche:

Contorno.jpg.8d8128e65cde1abe765631912ab76fa1.jpg
 

I conii sono opera di Tommaso Mercandetti, sue le iniziali "TM" che compaiono al diritto, in monogramma verticale sotto lo stemma, ed al rovescio sotto i rami di alloro.

Questa moneta è classificata dal Muntoni al n° 62-b Var. I, si tratta del tipo che al diritto riporta in legenda “PDNT”, effetto della ripunzonatura della “O” su una precedente errata “I”.

Il Serafini elenca i due esemplari del Medagliere Vaticano, ai numeri 296-297, di cui precisa i pesi di 16,80 e 17,10 grammi confermando la leggera variabilità rispetto al peso legale (+/- 0,15 grammi).

Al contrario, il CNI non cita questa tipologia con ripunzonatura del conio.

IL FALSO D'EPOCA

1325377757_60baiocchiPioVIA.XXIII1797RomaFALSODEPOCA.thumb.jpg.382a27563cbb4e1d07fb7aacc0a805bc.jpg

La moneta in esame è comparsa in vendita online qualche settimana fa, già dalle sole immagini lascia trasparire come le incisioni, per quanto fedeli, siano notevolmente meno particolareggiate rispetto all’originale.

Non è così immediato stabilire se si tratti di un tondello coniato o fuso, anche se proprio le incisioni più "impastate" sia al diritto che al rovescio, potrebbero fare propendere per questa seconda possibilità.

Il diametro è di 37,2 mm per un peso di 16,5 grammi, dati assai simili all’esemplare originale; solitamente il peso è calante di 2-3 grammi, segno che in questo caso i falsari hanno lavorato con maggiore attenzione.

Molto interessante il fatto che il venditore abbia inserito nell’inserzione anche la composizione risultante dalle analisi XRF (X-ray fluorescence) :

Rame (88.1%)

Stagno (10.1%)

Piombo (1.2%)

Zinco (0.2%)

Argento (0.1%)

Bismuto (0.1%).

Si tratta quindi di un bronzo (lega rame-stagno) con tracce di altri elementi in lega, che risulta compatibile con la realizzazione del falso per fusione (stagno e zinco sono metalli “fluidificanti”), magari da un calco ottenuto da una moneta originale.

Tra i metalli rilevati, le tracce di argento presumo possano essere residui ormai invisibili ad occhio nudo dell’argentatura che necessariamente doveva essere presente per "mimetizzare" la moneta nella normale circolazione, rendendola più simile alle monete originali in mistura.

Con questa tipologia, la panoramica dei falsi d’epoca del 60 baiocchi copre quasi l’intera variabilità di emissioni (ad eccezione, ad oggi, del millesimo 1795) e l’occasione di conoscerne la composizione chimica che ci è data in questo caso, può aiutare collezionisti ed operatori del settore, non sempre propensi ad assimilare l’esistenza di emissioni “parallele” a quelle originali.

Per una panoramica generale delle tipologie del 60 baiocchi di Pio VI, falsi d'epoca inclusi, questo il link al nostro catalogo on-line: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIOVIR/13

Un ringraziamento particolare all'amico @Miclu che ha concesso le immagini dell'esemplare originale.

Ciao, RCAMIL.

Un grazie a @RCAMIL per la menzione e per aver scelto l'esemplare della mia collezione come riferimento. Come sempre il maestro, è il Maestro.

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