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Inviato

L’identificazione di un divisionale, specie nelle articolazioni più basse della scala ponderale, non sempre risulta scontata e sovente presenta nodi problematici che generano interpretazioni contrastanti. È il caso, ad esempio, delle monetazioni della Magna Grecia in cui l’assenza di segni di valore, almeno per la fase più antica, contraddistinta dalla tecnica incusa (seconda metà del VI secolo a.C.), qualifica il dato ponderale come unico elemento di ancoraggio per il riconoscimento delle frazioni, con tutti i limiti che ne derivano.

Si tratta, infatti, di una metodologia alquanto rischiosa anche se applicata a monetazioni ascrivibili a sistemi ponderali saldamente noti e che non può prescindere dalla considerazione di molteplici variabili, tra le quali: presenza/assenza dello studio dei coni, frequenze ponderali, stato di conservazione, contesto di rinvenimento, ecc.

In tal senso appare emblematica la definizione di “oboli” e di “emioboli” in relazione ad un discreto numero di frazioni crotoniati a R/ incuso recentemente apparse sul mercato antiquario.

 

 EMIOBOLI

 

PROVENIENZA

 

METALLO

 

gr

 

mm

1

thumb00009.jpg

Nomos AG, Obolos 10, 30.6.18, lot 9 (from an English collection formed before 2005)

 

AR

0,21

10

2

thumb00057.jpg

Bertolami Fine Arts - ACR Auctions - Auction 44, 20.4.18, lot 57

 

AR

0,19

12

3

thumb00035.jpg

Roma Numismatics Ltd - Auction XV, 5.4.18, lot 35 (ex Roma Numismatics XII, 29.9.16, lot 50;
ex private German collection) 

 

AR

0,24

10

4

thumb00032.jpg

Savoca Numismatik GmbH & Co. KG, Blue Auction 5, 24.2.18, lot 32

AR

0,18

8

5

thumb00033.jpg

Savoca Numismatik GmbH & Co. KG, Blue Auction 5, 24.2.18, lot 33

AR

0,19

10

6thumb00051.jpg

Roma Numismatics Ltd, E-Sale 44, 3.3.18, lot 51

 

AR

0,14

11

7thumb00069.jpg

Roma Numismatics Ltd, E-Sale 32, 7.1.17, lot 69

 

AR

0,14

10

8thumb00061.jpg

Roma Numismatics Ltd, Auc. XIII, 23.3.17, lot 61

AR

0,15

11

9thumb00022.jpg

Roma Numismatics Ltd, E-Sale 33, 4.2.17, lot 22

 

AR

0,20

10

 

 

 OBOLI

PROVENIENZA

METALLO

gr

mm

10   thumb00052.jpg

Roma Numismatics Ltd, E-Sale 46, 2.6.18, lot 52

 

AR

0,17

11

11    thumb00053.jpg

Roma Numismatics Ltd, E-Sale 46, 2.6.18, lot 53

 

AR

0,12

10

12

thumb00079.jpg

Roma Numismatics Ltd, E-Sale 45, 5.5.18, lot 79

 

AR

0,20

10

13

thumb00080.jpg

Roma Numismatics Ltd, E-Sale 45, 5.5.18, lot 80

 

AR

0,17

10

14thumb00050.jpg

Roma Numismatics Ltd, E-Sale 44, 3.3.18, lot 50

 

AR

0,15

12

15thumb00043.jpg

 

Roma Numismatics LtdE-Sale 43, 3.2.18, lot 43

 

AR

0,36

10

16

thumb00041.jpg

Roma Numismatics Ltd, E-Sale 39, 26.8.17, lot 41

 

AR

0,22

10

17thumb00042.jpg

 

Roma Numismatics Ltd, E-Sale 39, 26.8.17, lot 42

 

AR

0,22

10

18thumb00044.jpg

Roma Numismatics Ltd, E-Sale 39, 26.8.17, lot 44

 

AR

0,22

10

19thumb00022.jpg

Roma Numismatics LtdE-Sale 30, 29.10.16, lot 22

 

AR

0,36

12

 

Gli esemplari in esame, più che due nominali distinti, come da definizione dei compilatori, prefigurano un gruppo omogeneo sotto il profilo ponderale (p. max: gr. 0,36; p. min: gr. 0,12; p. medio: gr. 0,19) a cui si aggiunge il dato relativo al modulo (mm 12-10 con l’eccezione dell’es. n. 4: mm 8). Le frequenze ponderali illustrano, con particolare evidenza, una degradazione verso valori inferiori a gr. 20 (10 ess. su 19:  nn. 2, 4-11, 13-14), una minore forchetta compresa tra gr. 25-20 (7 ess. su 19: nn. 1, 3, 9, 12, 16, 17-18) e appena 2 ess. di peso superiore a gr. 30 (nn. 15, 19; gr. 0,36).

Nell’ambito del sistema ponderale utilizzato da Crotone, cd. “acheo-corinzio” (statere tridrammo di gr. 8,00-7,90 ca.), gli ess. nn. 15 e 19 appaiono senza dubbio identificabili come oboli in relazione al dato ponderale (gr. 0,36). I restanti pezzi risultano in apparenza più problematici: se la media dei valori noti (gr. 0,19) sembrerebbe suggerirne l’identificazione con gli emioboli, lo stato di conservazione appare generalmente compromesso anche se, allo stato attuale della documentazione, non risulta possibile accertarne eventuali cause (prolungata circolazione dei pezzi? condizioni di giacitura?). Si aggiunge lo stato non perfettamente integro di alcuni esemplari, tutti elementi che sembrerebbero indicare valori ponderali in origine più elevati di quelli finora attestati.

Pur mancando uno studio analitico sui coni delle monete di Crotone, una ricerca condotta negli anni Ottanta su circa 600 esemplari crotoniati (Stazio 1984, 371 ss.) ha evidenziato che gli unici divisionali coniati dalla zecca nella fase incusa (ca. 530/25- 440/35 a.C.) risultano la dracma e l’obolo, peraltro con indici di attestazione (rispettivamente 7,5% e 1,5%) nettamente sbilanciati a favore del nominale maggiore, che occupa una posizione dominante (statere: 91%).

Un dato pressoché coincidente si ricava dal confronto con le emissioni incuse delle poleis magnogreche che adottano il sistema ponderale acheo-corinzio. A Sibari i nominali coniati risultano statere, dracma ed obolo, quest’ultimo peraltro assente nella fase più antica (Fase A: Spagnoli 2013, 318, fig. 14, 29); Metaponto conia stateri, dracme, trioboli, dioboli ed oboli (HN, 131-2); Caulonia emette stateri, dracme, trioboli e dioboli  (HN, 164-5).

 

 

statere

dracma

triobolo

diobolo

obolo

Sibari

 

 

Metaponto

Crotone

 

 

Caulonia

 

 

Si profila dunque un quadro monetario che, pur nella specificità degli assetti strutturali, non sembra contemplare divisionali dell’obolo. Per Crotone, in particolare, giova evidenziare che gli oboli incusi sono complessivamente esigui se rapportati agli stateri, in particolar modo quelli contrassegnati dalla tipologia tripode/tripode, di cui erano noti appena 3 pezzi (tutti definiti “oboli” sebbene due risultino “leggeri”) prima che il mercato antiquario restituisse una più cospicua documentazione:

1)      gr. 0,43 (Attianese, Calabria Greca 3, 308, 1604 A = Attianese 1992, 41, n. 27).

2)      gr. 0,14 (Gorny & Mosch 204, 2012, 1071; fig. 1)

3)      gr. 0,16 (Heidelberger 64, 2014, 37)

Fig. 1

Kroton, 1/48 Stater (Gorny & Mosch 204, 2012, 1071)

742661168_krotongm.jpg.a8dffeb038a82d9d791ccc082ddcc3c8.jpg

 

Ulteriori emissioni di oboli incusi avranno luogo solo nella fase con aquila in volo al R/ (fig. 2), che si pone all'inizio del V secolo snodandosi lungo le fasi a tondello medio (510/500-480/70) e stretto (480/70-440/30).

 

Fig. 2

Kroton, obolo (R/ aquila incusa: ACR, Auction E22, 25.11.14, lot 72)

72D.jpg

In quest’ottica risulta difficilmente ipotizzabile la presenza di emioboli incusi nella produzione crotoniate, considerato peraltro che il dato relativo al modulo degli esemplari in esame (mm 12-10) risulta perfettamente coincidente con quello degli oboli sibariti (Spagnoli 2013, 308), con i quali un ulteriore elemento di confronto si coglie nella frequente attestazione di valori inferiori a gr. 0,30, soprattutto nella fase C, che risulta la più ampiamente documentata a livello di divisionali (coppie di coni nn. 2042, 2044-5, 2050, 2055).

Riguardo la cronologia degli esemplari, che i compilatori delle schede pongono tra il 530 e il 510, essa non risulta definibile con esattezza proprio per la mancanza di uno studio sulla sequenza dei coni. Dubito, tuttavia, che si possa proporre per tali divisionali una datazione alta. Varianti paleografiche della leggenda, mutamenti del ductus (progrado/retrogrado, discendente/ascendente), decoro dei bordi e dettagli nella resa iconografica del tipo sembrerebbero prospettare fasi di emissione cronologicamente distinte più che un parallelismo produttivo.

Tenuto conto, come afferma Parise, che a Crotone, durante la fase incusa, lo statere occupa una posizione dominante, segno del "privilegiamento degli scambi su scala locale e ad alto livello” (Parise 1998, 71), sembrerebbe più plausibile un inquadramento dei divisionali in esame nell'epoca successiva allo scontro con Sibari (511/10 a.C.), periodo in cui da un lato si incrementa la produzione della dracma e dell’obolo – quest’ultimo raggiunge il 7,5% delle monete emesse –, dall'altro si assiste all'emissione di un gruppo di frazioni a doppio rilievo (trioboli, dioboli, oboli ed emioboli) con tipi diversi su entrambi i lati.

Tutti elementi con cui si attua “il passaggio della funzione della moneta da misura del valore e strumento di tesaurizzazione “alla determinazione storica di mezzo di scambio” (Parise 1998, 72).

 

Nota bibliografica

Attianese, Calabria Greca 3 = P. Attianese, Calabria Greca. Greek coins of Calabria, III, Santa Severina 1980.

Attianese 1992 = P. Attianese, Kroton, ex nummis historia. Dalle monete la storia, il culto, il mito di Crotone, Settingiano 1992.

HN =N.K. Rutter, Historia Numorum. Italy, London 2001.

Parise 1998 = N.F. Parise, Moneta e Democrazia, in E. Greco (a c. di), Venticinque secoli dopo l'invenzione della democrazia, Paestum 1998, 69-76.

Spagnoli 2013 =E. Spagnoli, La prima moneta in Magna Grecia. Il caso di Sibari, Pomigliano d'Arco 2013.

Stazio 1984 = A. Stazio, Problemi della monetazione di Crotone, in Crotone (Atti XXIII Conv. di Studi sulla Magna Grecia - Taranto 1983), Taranto 1984, 369-98.

 

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Inviato

Mi complimento vivamente per l'accurata analisi. Anche per me costituiscono tutti un unico nominale, apparentemente l'obolo. Non solo l'intervallo ponderale (considerando anche l'usura) appare omogeneo, ma anche il diametro risulta molto uniforme (10-12 mm, con una sola eccezione).

Purtroppo i frazionali non hanno ancora avuto l'attenzione che meritano, quasi figli di un dio minore rispetto agli stateri e dracme.

Come procede lo studio su Crotone?


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