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Operazione Demetra. Falsari e tombaroli


Risposte migliori

Inviato

Sulla  Germania se ne parlava spesso anche qua in particolare della presenza di falsi ... se facciamo 2+2...

skuby

 

 

 


Inviato
47 minuti fa, skubydu dice:

Sulla  Germania se ne parlava spesso anche qua in particolare della presenza di falsi ... se facciamo 2+2...

skuby

 

 

 

E per quanto riguarda Inghilterra e Spagna?


Inviato

Non sono un esperto però le vie "provvidenziali" del traffico dei beni archeologici (illecito) passa , o almeno passava, per un altro Paese transalpino molto serio e poi faceva scalo in Germania o UK.

La prima tappa estera serviva a creare un pedigree alla merce per poi poter circolare più "tranquillamente".

Mentre la via spagnola serve/serviva per invii di oltreoceano, almeno da quanto era emerso in precedenti casi simili, se non ricordo male.


Inviato (modificato)

Segnalo che nella mattinata di oggi è stata portata a termine dai carabinieri del comando provinciale di Caltanissetta con il supporto del nucleo elicotteri di Palermo e dello squadrone eliportato dei Cacciatori di Sicilia, l'operazione denominata "Demetra". Tale operazione ha permesso di indagare e arrestare 23 soggetti tra tombaroli e falsari operanti principalmente nelle province di Caltanissetta, Agrigento e Catania. La centrale operativa dove venivano realizzate le monete false si trovava nel comune di Riesi in provincia di Caltanissetta, inoltre il gruppo criminale si avvaleva di altri falsari, con laboratori individuati a Paternò e Centuripe. I reperti e le monete provenienti da scavi clandestini, venivano immessi illegalmente nel mercato del nord Italia ed estero grazie a soggetti gelesi, che li recapitavano principalmente in Germania, ma anche in Spagna e Regno Unito. Giunti a destinazione i pezzi venivano "ripuliti" attraverso case d'asta operanti a Monaco di Baviera che fornivano certificazioni fasulle.

Gran parte dei reperti e delle monete provengono dal centro di Monte Saraceno di Ravanusa, centro della provincia di Agrigento dove opera da diversi anni la missione archeologica dell'Università di Messina, con la collaborazione della cattedra di numismatica guidata dalla prof.ssa Caccamo Caltabiano

 

CALTANISSETTA:  OPERAZIONE “DEMETRA”: 23 ARRESTATI, COINVOLTI DUE PATERNESI

 

Per maggiori approfondimenti rimando ai seguenti link:

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_666673872.html

 

 

 

Modificato da Cromio di Aitna
  • Mi piace 1

Inviato

Già segnalata 

ma comunque interessante per le monete che non erano fotografate.

E' possibile unificare le due discussioni ?

 

Inviato
2 ore fa, Tinia Numismatica dice:

E per quanto riguarda Inghilterra e Spagna?

6+6


Inviato

Non vorrei che  chi ha comprato monete sicule da qualcuno di questi si ritrova i CC in casa......anche se lo ha fatto in  buona fede. 

 

Inviato

come segnalato da un altro utente del forum, ho aperto una discussione sullo stesso argomento nella pagina relativa alle monete greche della Sicilia e Magna Grecia: 

 


Inviato
3 ore fa, Cromio di Aitna dice:

come segnalato da un altro utente del forum, ho aperto una discussione sullo stesso argomento nella pagina relativa alle monete greche della Sicilia e Magna Grecia: 

 

Non l'avevo vista, unitele per favore

 


Inviato

altre immagini delle monete sequestrate

Monete-argento-696x522.jpg.f1367326c963b912668d7c1ad762f471.jpg

particolare

Monete-argento-particolare-696x293.jpg.a76ccbca72d15e8b1efae51666390fb2.jpg

 

 


Inviato
Il 4/7/2018 alle 18:30, rorey36 dice:

Non vorei che  chi ha comprato monete sicule da qualcuno di questi si ritrova i CC in casa......anche se lo ha fatto in  buona fede. 

 

Ciao.

Credo che il Tuo timore possa essere molto fondato.

Finalmente si è capito che solo con una contestuale azione di contrasto di portata internazionale si può provare a reprimere questo tipo di delinquenza, che come abbiamo visto spazia con disinvoltura dalle monete di provenienza illecita fino ai falsi tout court.

Il tutto, a quanto pare, con la compiacenza di operatori che si prestano prima a fornire "le provenienze" apparentemente legittime e poi a spacciare il materiale.

C'è veramente da chiedersi se questi soggetti abbiamo davvero "cura" dei loro traffici (anche in un ottica criminale si deve pur sempre considerare il... customer care...) oppure puntino a racimolare il racimolatile per poi sparire e darsi, magari, ad altre attività.

Sta di fatto che il rischio per l'acquirente non sembra più essere solo quello di "prendersi una sola" (che comunque...già di per se non è poco), ma si dovrà mettere in conto la possibilità di essere controllati dalle Forze dell'Ordine per il solo fatto di aver acquistato (in buona fede) da una Casa d'Aste finita nel "mirino", una o più monete fra quelle attenzionate, subendo poi anche il sequestro del materiale, se ritenuto di provenienza illecita.

Ora, pensare che una persona dotata di media intelligenza possa esporre se stessa (e la sua famiglia)i a tali rischi solo per coltivare una passione, mi sembra davvero pretendere troppo.

E' curioso che chi pratica certi traffici non lo voglia capire (ma è altrettanto sorprendente che chi è esposto a questi rischi continui, imperterrito, a correrli).

Saluti.

M.

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Supporter
Inviato

Non vedo novità clamorose nella vicenda.

Provenienze certificate "discutibili" ,solo chi non voleva vedere non le vedeva, per carità magari tutti gli atti notarili saranno buoni,.basta crederci

Materiale falso mischiato a materiale buono, sai la novità..

Resta una mia idea di prestanomi locali tedeschi per attività gestite direttamente da malavitosi italici, per il momento , pare ,sia solo una mia idea.

Non ho visto bronzi famosi che arrivano dalla Sicilia, probabilmente chi ha svolto le indagini avrà ritenuto impossibile che ci sia gente che compra quella roba quindi non ci avranno neanche perso tempo......


Inviato
1 ora fa, luigi78 dice:

Non vedo novità clamorose nella vicenda.

Provenienze certificate "discutibili" ,solo chi non voleva vedere non le vedeva, per carità magari tutti gli atti notarili saranno buoni,.basta crederci

Materiale falso mischiato a materiale buono, sai la novità..

Resta una mia idea di prestanomi locali tedeschi per attività gestite direttamente da malavitosi italici, per il momento , pare ,sia solo una mia idea.

Non ho visto bronzi famosi che arrivano dalla Sicilia, probabilmente chi ha svolto le indagini avrà ritenuto impossibile che ci sia gente che compra quella roba quindi non ci avranno neanche perso tempo......

Diciamo che la novità non è tanto quella di scoprire il malaffare che sta dietro una parte del mercato dell'arte (la stessa "Operazione Demetra" viene avviata nel 2015 e dunque non è un'indagine di oggi) quanto piuttosto accorgersi finalmente che, nello stesso momento, vengono condotte contestualmente più attività di Polizia internazionale che portano all'arresto di soggetti dislocati in varie parti d'Europa ed al sequestro di materiale anch'esso distribuito in varie nazioni europee.

Il coinvolgimento ufficiale nell'indagine di alcune Case d'aste bavaresi dimostrerebbe poi la volontà di stroncare questo malaffare non solo "a monte" ma anche "a valle" della "filiera".

La sensazione è che questa volta si sia voluto aggredire il fenomeno a 360 gradi, senza trascurare nessun passaggio della "filiera" e superando (finalmente) i condizionamenti dovuti ai diversi ordinamenti e ai confini nazionali.

Vedremo poi se le conclusioni dei magistrati confermeranno le impostazioni accusatorie.

Ma, al di là degli esiti giudiziari che avrà questa vicenda, credo che non sia più possibile sorvolare su un certo modo (ipocrita) di proporre materiale sul mercato (e di acquistarlo) e che sia impellente una ventata di "aria fresca", non solo a beneficio dell'ambiente ma anche (e forse soprattutto) per fornire all'opinione pubblica e allo Stato un'immagine del collezionismo numismatico e dell'arte in generale che non sia troppe volte associata a "zone d'ombra", quando non addirittura collusa con quegli ambienti malavitosi che prima procurano i materiali, poi li "ripuliscono" e danno loro una parvenza di regolarità e poi li vendono.

Credo che la parte sana del collezionismo e del commercio numismatico debbano sapersi opporre a certe situazioni di "impresentabilità", che ormai non rappresentano più soltanto un problema "etico", ma sconfinano sempre più spesso nel malaffare.

M

 

 

 


Inviato
2 ore fa, bizerba62 dice:

Diciamo che la novità non è tanto quella di scoprire il malaffare che sta dietro una parte del mercato dell'arte (la stessa "Operazione Demetra" viene avviata nel 2015 e dunque non è un'indagine di oggi) quanto piuttosto accorgersi finalmente che, nello stesso momento, vengono condotte contestualmente più attività di Polizia internazionale che portano all'arresto di soggetti dislocati in varie parti d'Europa ed al sequestro di materiale anch'esso distribuito in varie nazioni europee.

Il coinvolgimento ufficiale nell'indagine di alcune Case d'aste bavaresi dimostrerebbe poi la volontà di stroncare questo malaffare non solo "a monte" ma anche "a valle" della "filiera".

La sensazione è che questa volta si sia voluto aggredire il fenomeno a 360 gradi, senza trascurare nessun passaggio della "filiera" e superando (finalmente) i condizionamenti dovuti ai diversi ordinamenti e ai confini nazionali.

 

Come scrive @luigi78 anche in questo caso mi sembra invece che non ci sia "nulla di nuovo sotto il sole".... era il 2010 che un noto e celebrato numismatico mantovano, consulente di collezioni museali  e di case d'asta straniere, veniva "pizzicato" a fare da collettore fra tombaroli, trafficanti, falsari e case d'asta straniere, a volte passando anche per vendite on-line. 

E qui era il 2014: 

 

sequestro operato in territorio italiano a collezionista italiano per  vendita internazionale da operatore professionale... ma quanti altri?

In uno dei miei primi interventi (2010) feci notare come buona parte dei reperti trafugati transitasse per case d'asta compiacenti o spregiudicati commercianti che le ripulivano dalle loro "umili" origini... e venni duramente ripreso per la mia inaccettabile "calunnia" ma monete ancora incrostate di terra e ossidazioni sospette esibite in cataloghi, anche prodotti nella penisola, erano lì a cantare la loro verità.... purtroppo "niente di nuovo sotto il sole" ... e il malcapitato collezionista in buona fede ancora a rimetterci soldi, salute e passione...

un saluto

Mario


Inviato

Nelle aste si dovrebbero vendere le monete conferite da collezionisti e dai loro eredi ...

Poi  vedo queste cose :

4140742.jpg4140740.jpg4180638.jpg4200604.jpg 

Non possono provenire che da un ritrovamento ovviamente illegale. Siria ? ( con tutte le bombe  ce hanno tirato chissà quante monete sono venute alla luce. Turchia ? ( è vietato il commercio bla,bla,bla... e se l'attuale sultano dell'impero ottomano c'entrasse, lui o qualche suo parente ? Mi ha detto un archeologo che le monete ritrovate finiscono in un bidone nell'ufficio del curatore del museo...

Ci sono monete, e mi limito alla Lycia che conosco bene, come quelle mostrate che erano rare qualche anno fa.

Di questi tetra di Phaselis nel 2001, 2002 ne passavano in asta un paio e oggi decine. Heritage Usa ne mette in tutte le aste di antiche. (tutti belli slabbati ..)

186530.s.jpg

Idem per quest'altro tipo:

100557.s.jpg UNO nel 2002 , oggi un centinaio.

e di Alessandro ci sono spesso centinaia di monete nella stessa asta.

Dalle parti di Munchen, NY e London la malafede è diventata più comune delle monete postate qui sopra.

 

Inviato

"Come scrive @luigi78 anche in questo caso mi sembra invece che non ci sia "nulla di nuovo sotto il sole".... era il 2010 che un noto e celebrato numismatico mantovano, consulente di collezioni museali  e di case d'asta straniere, veniva "pizzicato" a fare da collettore fra tombaroli, trafficanti, falsari e case d'asta straniere, a volte passando anche per vendite on-line. 

E qui era il 2014: 

sequestro operato in territorio italiano a collezionista italiano per  vendita internazionale da operatore professionale... ma quanti altri?"

Beh, direi che i 23 arresti operati contemporaneamente in almeno 3 Paesi europei ed il sequestro di reperti per un valore stimato in 40 milioni di euro (sul valore stimato si dovrà poi effettuare la solita "tara", ma che si tratti di una quantità considerevole di materiale non ci dovrebbero essere dubbi) rappresentino un dato difficilmente comparabile con quello delle precedenti operazioni citate.

Se poi si vuol dire che il fenomeno malavitoso è sempre quello che ha provocato le precedenti operazioni di polizia, allora siamo d'accordo.

M

 

 


Inviato

Sono anni che predico ‘attenzione’ verso case bavaresi ma anche ‘tedesche’. In genere buoni operatori ma che a volte si lasciano andars su materiale di sospetta provenienza o falso tout court ( clamorosi gli esempi di bronzi sicelioti e di litre prodotte ad hoc) ... 


  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

In fondo gli arrestati sono personaggi ben noti e per la maggior parte già indagati pure in passato. Una figura di grande spicco nel traffico illegale di reperti archeologici è ricoperta da William Thomas Veres, 64 anni, di origini ungheresi e vissuto a Zurigo e poi a Londra. Ha avuto un ruolo fondamentale nell'affare della famosa phiale d'oro proveniente da Caltavuturo (zona del Monte Riparato), un piatto d'oro di 1,15 kg..

Phiale Aurea (Guida Breve).pdf

Ha avuto l'onore di essere citato anche nel bel libro di Fabio Isman, "I predatori dell'arte perduta", Skira editore, Milano, 2009.

Trascrivo la pagina 167-168 di quel libro (quindi non invento nulla e riporta fatti acclarati e accertati anche in fase di giudizio), che narra le vicende con maggiori dettagli rispetto a quanto scritto nella suddetta guida allegata:

"Trovata a fine Anni 70, nei lavori per una linea elettrica. Nel 1980, Vincenzo Pappalardo, collezionista di Catania, la fa autenticare da un docente di storia greca, Giacomo Manganaro, e per 30 milioni di lire la cede a Vincenzo Cammarata. Nel 1991, Cammarata la mostra a Silvana Verga, della Soprintendenza, con una coppa d'argento, entrambe dice trovate verso Catalvuturo, e dà le foto a William Veres, che per 90 mila dollari compera la phiale.

Veres la offre a Robert Haber [collezionista e mercante americano], il quale vola in Sicilia nel 1991. La rileva e la destina a Michael Steinhardt [un ricchissimo collezionista americano, con una casa mozzafiato a Manhattan], cui aveva già ceduto, per una cifra fra i 4 e i 6 milioni di dollari, una trentina di reperti: è un buon cliente. Haber spiega che l'oggetto è il pendant di uno analogo, esposto al Metropolitan, ed è di un mercante siciliano. Cosa ci può essere di più per un collezionista, che non un capolavoro analogo a quello esposto nel maggior museo del mondo? A fine 1991, un contratto. Con tale reciproca buona fede, o mutua certezza sulla equivoca provenienza, che prevede un'immediata compensazione del venditore, se la phiale "sarà confiscata o bloccata dalla dogana, o se un Paese straniero o un'agenzia governativa la reclameranno". Si allega una lettera di Manganaro, che sostiene di avere visto il reperto in Svizzera 15 anni prima. Per questo, Manganaro e Cammarata, perquisiti e in possesso di numerosi reperti, finiscono in carcere. Il "giallo" si dipana in tappe frettolose. A dicembre 1991. Haber preleva la phiale a Zurigo. La importa con falsi documenti dalla Svizzera; 250.000 dollari di valore, anche se è stata "pagata oltre un milione" [più esattamente 1.200.000 dollari]. Il 6 gennaio 1992, la phiale è al Metropolitan, che ne sancisce l'autenticità. Poi, per tre anni, è esposta a Manhattan, a casa Steinhardt. Finché una rogatoria italiana la fa sequestrare. Negli USA nasce un'azione penale. Per la prima volta valgono le false dichiarazioni al momento dell'ingresso negli USA. E' un oggetto di proprietà altrui (stavolta, dello stato italiano, perché "illecitamente scavato dopo il 1902, data da cui ha effetto la prima legge di utela italiana", sentenzia il giudice americano nel 1997), negli USA è considerato materiale rubato, di cui è quindi vietata l'importazione. Sulla base della legge italiana del 1939, la phiale ritorna alla vittima del furto, cioè al nostro Paese."

Fu una vicenda risolta a favore dello Stato italiano, grazie al reperimento di prove sulla sua sicura provenienza dal suolo italiano, una vicenda amplificata anche dalla rarità e dall'inestimabile valore del reperto. Nel caso di monete è molto più difficile ricostruire i passaggi, che in scala ridotta riproducono buona parte di quelli usati per il bellissimo piatto d'oro. Appare evidente la necessità di monitorare non solo i soliti tombaroli e trafficanti italiani, ma anche i mediatori stranieri....

Modificato da acraf
  • Mi piace 1

Inviato

Ve la do con beneficio d'inventario...

un collezionista ha ricevuto la visita dei CC alle 4 del mattino ai quali ha consegnato tutte le monete greche che aveva in casa. Pare che il suo recapito telefonico sia stato trovato nell'agenda di uno degli indagati. 

Altro non so.

Inviato

Un collezionista di dove?....


Inviato
1 ora fa, Tinia Numismatica dice:

Un collezionista di dove?....

TO

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