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La "rarità" di alcune monete del Regno, comuni da trovare ma rare secondo i cataloghi


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Inviato

Salve a tutti. Premetto di non essere un esperto (colleziono da pochi anni) e vorrei chiedere ai più "navigati" riguardo un mio dubbio. Ormai praticamente tutte le monete del Regno sono facili da trovare, escluse le prove e alcuni millesimi di cui si conoscono pochissimi esemplari. Eppure, sui cataloghi ci sono monete, fra cui la 5 centesimi 1895 e 1896, molte monete in oro di V.E.III, la 5 lire 1914 (addirittura R2) classificate come rare seppur trovabili facilmente ed acquistabili in pochi minuti (se non secondi) con qualche click (ed anche fra una vasta scelta) su internet. Io le definirei comuni o, al massimo, non comuni. Mi chiedo perciò se non sia un po' da rivedere il concetto stesso di rarità, e se nei cataloghi si faccia riferimento a determinate tirature, in base alle quali viene stabilita la rarità. Grazie mille.

Max


Inviato
11 minuti fa, Mr. Coin dice:

... 5 lire 1914 (addirittura R2) classificate come rare seppur trovabili facilmente ed acquistabili in pochi minuti (se non secondi) ...

Beh... non esageriamo...

Non dimentichiamo che le nuove opportunità offerte al mercato dalle moderne tecnologie hanno non solo dato un giro di vite agli scambi, ma hanno contribuito a influenzare profondamente la stessa percezione soggettiva della rarità ...


Inviato

Buonasera,

Parlare di rarità per VEIII è una forzatura, fatto salvo il caso delle emissioni per  numismatici e di alte conservazione per alcune specifiche tipologie/millesimi. Avendo un buon portafoglio, è una collezione che si termina in poco tempo, diversamente da altre zecche/periodi dove possono passare decenni senza veder apparire pezzi mancanti. Sicuramente i vasti confini del mercato moderno hanno messo in evidenza questa realtà. 

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Inviato

Va sempre ricordato che i cataloghi preziari sono indicativi.

E che il reale valore o rarità, lo determina il mercato e i relativi passaggi.

Questo per quello che riguarda tutte le aste.

Poi esiste un mercato parallelo che è impossibile conoscere, fatto di scambi fra i privati, e qui dovremmo scrivere un tomo a parte.

La rarità e determinata da tanti fattori, zecca, sovrano, tiratura, tipologia, nominale, millesimo, e tipo di battitura.

Ed infine anche i passaggi possono determinare la rarità a prescindere dai concetti base sopra esposti.

Ogni nominale ha la sua storia, ogni millesimo ha la sua storia...

Come vedi è lunga la faccenda, bisogna essere costantemente aggiornati, parlare e vivere di tondelli quotidianamente..

Eros 


Inviato
Il 7/6/2018 alle 22:13, davide1978 dice:

Buonasera,

Parlare di rarità per VEIII è una forzatura, fatto salvo il caso delle emissioni per  numismatici e di alte conservazione per alcune specifiche tipologie/millesimi. Avendo un buon portafoglio, è una collezione che si termina in poco tempo, diversamente da altre zecche/periodi dove possono passare decenni senza veder apparire pezzi mancanti. Sicuramente i vasti confini del mercato moderno hanno messo in evidenza questa realtà. 

... ma è  altrettanto vero che non si può fare un confronto diretto, ovvero "pesando" semplicemente una rarità rispetto ad un'altra, quando i soggetti emittenti sono radicalmente diversi tra loro: vedasi VEIII (un regno, d'Italia per l'appunto) con uno staterello  qualsivoglia (un piccolo ducato magari, e di poche decine di kmq).

So di andare controcorrente, ma i 3 esemplari conosciuti del ducatello valgono bene i 3000 esemplari di un regno.


Inviato
Il 7/6/2018 alle 21:47, Mr. Coin dice:

Mi chiedo perciò se non sia un po' da rivedere il concetto stesso di rarità,......

Ciao.

Personalmente riterrei di si. Molti gradi di rarità attribuiti a monete del Regno più sembrano decisamente esagerati.

Saluti.

M.


Staff
Inviato
Il 7/6/2018 alle 22:13, davide1978 dice:

Buonasera,

Parlare di rarità per VEIII è una forzatura, fatto salvo il caso delle emissioni per  numismatici e di alte conservazione per alcune specifiche tipologie/millesimi. Avendo un buon portafoglio, è una collezione che si termina in poco tempo, diversamente da altre zecche/periodi dove possono passare decenni senza veder apparire pezzi mancanti. Sicuramente i vasti confini del mercato moderno hanno messo in evidenza questa realtà. 

Ciao,
hanno già scritto tutto gli amici sopra, ma volevo estrapolarti un passaggio dall'ottimo commento di davide, per quanto riguarda le alte conservazioni.
Se è verissimo che puoi comprare anche da casa "quasi tutto", all'atto pratico non è una via consigliabile, proprio perchè tra lo scrivere FDC sul cartellino, e appurarlo poi in mano, è tutto da vedere.
Ti faccio un esempio che potremmo portarlo quasi a simbolo di quel che volevo trasmettere.
Il 2 lire 1911 Cinquantenario.
Moneta stra-comunissima.
Ma trovarla come vorrebbe un certo signor Bruno, @cembruno5500, che sarà mezzo secolo che la cerca FIOR DI CONIO... è tutto dire...
Ti linko una discussione proprio a tal riguardo che aprii tempo fa
 

La stessa "filosofia" si applica a molte monete di Vittorio Emanuele III (ad esempio, proprio lo scudo quadriga briosa, moneta veramente molto molto ostica da trovare "brillante e tagliente") 

Poi certo, se ci si "accontenta" di acquisire tutta la monetazione senza avere il pallino della vera qualità, soldi in tasca, da casa con internet "fai presto"

Un saluto a tutti,

Fab

Awards

Inviato

A mio parere, l'unico modo di risolvere il problema è quello d'indicare la rarità in funzione del grado di conservazione di ciascuna moneta. Una stessa moneta può essere comune in conservazione BB o SPL ma diventare rara in FDC (vedi il 2 lire del 1911).

In questo modo, peraltro, i compilatori dei più noti Cataloghi offrirebbero al pubblico un qualcosa di veramente innovativo, con relativo auspicabile ritorno in termini di vendite.

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Staff
Inviato
8 ore fa, viganò dice:

A mio parere, l'unico modo di risolvere il problema è quello d'indicare la rarità in funzione del grado di conservazione di ciascuna moneta. Una stessa moneta può essere comune in conservazione BB o SPL ma diventare rara in FDC (vedi il 2 lire del 1911).

In questo modo, peraltro, i compilatori dei più noti Cataloghi offrirebbero al pubblico un qualcosa di veramente innovativo, con relativo auspicabile ritorno in termini di vendite.

Potrebbe essere una soluzione, ma non si eviterebbe comunque il problema, visto che girano perizie come FDC quando queste non lo sono. Un esempio:

https://rover.ebay.com/rover/0/0/0?mpre=https%3A%2F%2Fwww.ebay.it%2Fulk%2Fitm%2F152944873842

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