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Tresor de Meximieux (ripostiglio monetale del III secolo d.C.)


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Inviato (modificato)

Oggi vi presento... Un video! :)

Si tratta del ripostiglio di Meximieux (Ain), Francia.

I dati e le informazioni su questo deposito sono molto scarsi e la rete è parca di informazioni e dettagli: 

Ce trésor du IIIème siècle fut découvert en Juin 2012 lors de travaux de terrassement.
Examiné au service régional d'archéologie de Rhône–Alpes, il est composé à 99% d'imitations de Tetricus I et II, ainsi que de quelques monnaies de Gallien, Claude II et Victorin
.

Non è nemmeno chiaro l'ammontare dei pezzi, comunque compresi tra i 700 e i 1000... Comunque un deposito di una certa consistenza e, presumibilmente, composto sì da imitazioni ma, con buona probabilità, di cosiddetti "minimi" ovvero pezzi dal diametro inferiore (o cmq prossimo) ai 10mm.

A differenza di altri depositi comunque, abbiamo un video che mostra alcune immagini e offre dei dettagli sul ritrovamento... Per chi sa un po' di francese ovviamente il tutto è più semplice!

Perché vi parlo di questo ripostiglio? Semplice! Passati i 5 anni dalla scoperta, le monete, giudicate di scarso valore e non rilevanti ai fini museali, sono state liberalizzate per la vendita e (tutte? Parte?) finite in grossi lotti esitati da una piccola casa d'aste francese.

Le monete, dato il loro stato e il loro valore, non sono nemmeno state pulite e restaurate se non in maniera sommaria... Giusto per capire di cosa si trattasse.

Bene... Adesso si tratta solo di avere un po' di pazienza!

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Questo lo stato del lotto.

Dopo un paio di giorni di ammollo, ecco qualche risultato:

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Sono davvero emozionato nel cimentarmi nella pulizia e nello studio di questa piccola porzione di ripostiglio!

Una sorta di analisi preliminare, come se i pezzi fossero stati appena rinvenuti... E il tutto in maniera assolutamente legale! 

Ecco, ci tenevo a condividere questa cosa con voi. Se i risultati saranno soddisfacenti, li pubblicherò mano a mano!

Modificato da grigioviola
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Inviato

Davvero emozionante....goditi la pulitura e la scoperta perché sono cose che capitano di rado?


Inviato

Queste sono le cose che mi emozionano..

Grazie per averle condivise...

p.s. Ti ringrazia anche la passione...


Inviato

Le monete sono ancora in ammollo :)

Ma le ricerche continuano anche per altre vie istituzionali. Sono riuscito a entrare in contatto con il Dipartimento di Archeologia dell'Ain e sto aspettando di ricevere qualche informazione più approfondita sull'analisi del ripostiglio in questione... vediamo se ne esce qualcosa!

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  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Come vi avevo preannunciato, le indagini sul ripostiglio sono proseguite e con un certo grado di soddisfazione ora sono in grado di darvi qualche approfondimento maggiore.

IL SITO: MEXIMIEUX
Meximieux è un piccolo borgo di poco meno di 7500 abitanti situato nella provincia dell'Ain (Regione Alvernia-Rodano-Alpi). Il toponimo è di origine gallo-romana e deriva dal termine latino Maximiacus.
In epoca romana di sicuro doveva esserci un centro abitato che tuttavia non è ancora stato scoperto nonostante non manchino i ritrovamenti di epoca gallo-romana nell'area dell'attuale comune. Nel 2017 sono stati rinvenuti i resti di due fabbriche agricole dotate di forni dedicati alla produzione di piastrelle in terra cotta. Vi sono anche tracce di una necropoli e nuove zone dedicate alla sepoltura sono state trovate durante la scoperta delle due fabbriche rurali, ma ancora non sono state inquadrate cronologicamente.
Ai piedi della collina doveva passare una strada romana di collegamento con i siti urbani maggiori della zona. A circa un chilometro dal luogo della scoperta del ripostiglio c'è un sito con tracce di un edificio pubblico e di un impianto termale.

CIRCOSTANZE DELLA SCOPERTA
Il ripostiglio di Meximieux è stato scoperto il 12 giugno del 2012 in maniera del tutto fortuita durante dei lavori di costruzione per la realizzazione di una abitazione privata. La ruspa impiegata negli scavi di fondazione ha inavvertitamente urtato e rotto un vaso in comune ceramica che conteneva l'intero blocco di monete disperdendolo nel terreno.
Il Servizio Regionale di Archeologia, ha provveduto al recupero di tutte le monete e le successive indagini non hanno portato ad alcun'altra scoperta né di suppellettili né di evidenze architettoniche.

COMPOSIZIONE DEL RIPOSTIGLIO
Nel mese di Ottobre del 2012 gli incaricati del Servizio Regionale d'Archeologia hanno eseguito lo studio preliminare e statistico del ripostiglio.
Le monete sono tutte ossidate e sono state pulite con un semplice lavaggio per eliminare i residui argillosi più consistenti.
Questo ha permesso l'individuazione di due lotti distinti: un gruppo di 4400 monete del peso totale di 5953 grammi di facile identificazione apprezzabile pezzo per pezzo e un gruppo dal peso di 764 grammi formato da monete amalgamate e coese in un unico blocco. Dal peso medio degli altri esemplari è stato ipotizzato che quest'ultimo nucleo contenga circa 569 pezzi.
Riassumendo l'intero tesoro pesa 6,717 kg e contiene circa 4969 monete.
L'identificazione delle monete è stata fatta in maniera sommaria e sintetica trattandosi di un ripostiglio composto pressoché interamente di esemplari imitativi . Per lo studio preliminare sono stati individuati 2300 pezzi che hanno restituito una componente del 99.6% di esemplari coniati da officine locali composti in prevalenza da imitazioni di prototipi dei Tetrici e con un diametro compreso tra i 12 e i 16 mm. La tabella qui riportata restituisce i dati di questa analisi sommaria: 

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L'individuazione precisa della data di interramento potrà essere individuata solo con un'analisi puntuale dell'intero lotto (analisi che al momento non risulta ancora divulgata). Tuttavia la presenza di esemplari riconducibili al tipo DIVO CLAVDIO unitamente al fatto che la produzione massiva - e la relativa circolazione - delle imitazioni di modulo ridotto (i cosiddetti minimi) è da collocarsi tra la fine del regno di Aureliano e i primi anni del regno di Probo, è probabile che il tesoro sia stato accumulato di sicuro dopo la fine dell'Impero Gallico (273) e interrato nel periodo 276-285. 
Questa datazione in via presuntiva è deducibile da alcuni studi di Doyen sulla monetazione imitativa e in particolar modo dalla sua classificazione in 4 classi apparsa la prima volta sullo studio "Une trouvaille occidentale d'imitations radiees" pubblicato nel 1980 su "Cercle d'Etudes Numismatiques":

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e ripresa successivamente nel suo studio "Les imitations radiees" in "Economie, monnaie et societè a Reims sous l'Empire romain" pubblicato nel 2007. In quest'ultima occasione, le classi sono state riproposte senza indicazioni cronologiche in quanto "[cit] un quart de siecle plus tard, il est tujours imposible de meure en evidence un quelconque critere general determinant la succession ou l'imbrication de ces classes":

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Tuttavia, considerando in linea di principio ancora valido e utilizzabile il criterio assunto da Doyen, proprio per il fatto di essere basato sull'analisi di dati verificabili (ripostigli), si può sostenere con ragionevolezza che il ripostiglio di Meximieux è composto pressoché da monete appartenenti alla classe 2.
Circa la loro datazione i termini di produzione e circolazione secondo me andrebbero leggermente rivisti in favore di un leggero "anticipo" e pertanto se quasi sicuramente le imitazioni di modulo maggiore (classe 1) sono da ritenersi coeve con la fase finale dell'impero gallico (di sicuro almeno con i Tetrici ancora in carica) , le imitazioni appartenenti alla classe 2 sono da ritenersi probabilmente collocabili nell'immediato approssimarsi della fine dell'impero gallico se non appena dopo la sua fine e quindi 273/74. La loro circolazione è da estendersi tranquillamente al regno di Probo e forse anche oltre e quindi ecco il perché della mia ipotesi 276-285 quale finestra temporale per l'interramento.

* * *

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Parallelamente ai lavori di studio e reperimento del materiale sul ripostiglio, ho proseguito anche i lavori di pulizia dei pezzi concentrandomi su alcuni esemplari. Il pezzo che vi riporto qua sopra era completamente illeggibile. Credendo fosse del tutto corroso, l'ho utilizzato come "campione" per sperimentare le azioni di pulizia. Il risultato mi ha sorpreso: in realtà a essere corrosa era solo l'incrostazione superficiale che ricopriva la moneta e che, inizialmente, era molto dura e tenace da rimuovere.

Dopo 15 giorni in acqua distillata con varie spazzolature e due giorni di bagno in olio d'oliva con successiva spazzolatura con uno strumento dotato di una punta leggermente abrasiva, il grosso dell'incrostazione è venuto via rivelando un esemplare imitativo di Tetrico I del tipo PAX AVG che ancora mantiene un'incrostazione tenace di cristalli di malachite che comunque non impediscono la leggibilità del pezzo. Ora vedo fino a che punto proseguire con l'intervento, ma già portare tutti i pezzi a questo livello mi darebbe molta soddisfazione perché mi consentirebbe una corretta identificazione di tutti gli esemplari in mio possesso.

* * *

Concludo con qualche piccola considerazione di natura emotiva... ogni volta che mi avvicino a questi dischetti incrostati e illeggibili messi a bagno in recipienti di fortuna mi sento un novello Indiana Jones :) e a ogni colpo di spazzola mi emoziono perché ho come la sensazione di tirar fuori un cuore vivo e pulsante da questi oggetti inanimati e cerco di immedesimarmi negli utilizzatori del tempo... contadini, gente comune, piccoli mercanti... che animavano i commerci nelle campagne e nei borghi rurali ai margini dell'impero... 

 

Modificato da grigioviola
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  • 2 settimane dopo...
Inviato

Puliti 12 esemplari su 35. Resi identificabili:

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