Vai al contenuto
IGNORED

Ducato Andrea Dandolo


Risposte migliori

1 ora fa, fabry61 dice:

Nulla va bene così. La situazione è chiara. 

Solo che ora mi fai lavorare. Devo cercare il riferimento e poi ti darò una notiziola.

Ciao e buona serata

Oh mamma mia! Non mi dire che c'è veramente da aggiungere l'Africa subsahariana che butto via tutto, libri e monete, e mi metto a seguire le corse dei cavalli! ?

A parte tutto, grazie mille per la disponibilità che stai dimostrando (e grazie anche a @Bassi22)

Buona serata!

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Oh non c'è di ke è solo un piccolo passaggio che ampia la tua conoscenza e quella di molti amanti delle veneziane.

Giovanni Gorini scrive" Singolari e poco noti i ritrovamenti in Africa Continentale: a Mashowland ex Congo Belga oggi Zaire un ripostiglio di monete veneziane del Doge Alvise Mocenigo (1570-1577) depositato al British Museum (RBN 1899 p. 120 RBN 1923 p. 15) mentre altre monete veneziane a Mombo e Zimbabwe, sempre nella medesime regioni e testimoniano una penetrazione lungo lo Zambesi. Altri ritrovamenti sempre di zecchini veneziani del secolo XVII si ebbero nella metà del secolo scorso a Pondoland (RBN 1927 p.76).

Oltre a ciò leggendo Ives e Grierson sappiamo che Alfonso V di Portogallo stabilendo nel 1457 il nuovo Cruzado con la guinea d'oro  che i portoghesi usavano durante l'esplorazione delle coste dell'Africa dell'ovest legava queste monete al peso ed al fine del ducato. (Texeira de Aragao Descripcao general das monedas de Portugal Lisbon 1874)

L'influenza si ebbe anche sulle monete spagnole dove in seguito alla riforma del 1497 le monete d'oro dovevano essere 23 3/4 carati e 65 pezzi al marco.

Ti basta per aggiornare la cartina?

  • Mi piace 3
  • Grazie 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Ok, ho capito…...qual è l'ippodromo più vicino? ?

A parte tutto, questa, mi sento di dire, è davvero una chicca clamorosa! Non l'avrei mai detto (ed evidentemente mi sbagliavo di grosso)! Ora che mi ci fai pensare questa cosa dell'adeguamento del cruzado non mi è nuova, a questo punto potrei averla letta nell'"Introduzione alla numismatica" di Grierson? Il fatto è che non saprei come interpretare queste evidenze di cui mi hai messo al corrente. Così di primo impatto direi che, almeno per quanto riguarda i ritrovamenti, esulano dal secolo d'oro del ducato ed entrano pienamente nel periodo dello zecchino (se vogliamo mantenere questa distinzione giusto per avere un quadro un minimo diacronico), quindi mi converrebbe quasi fare una carta ex novo dedicata al '600 ed aggiungere il corso dello Zambesi e l'Impero Moghul!

Resto tuttavia in difficoltà nell'interpretare la presenza di zecchini in Africa centromeridionale, ed anche le equiparazioni delle monete portoghesi e spagnole agli standard del ducato (queste sì avvenute nell'arco temporale che sto considerando) non riesco a spiegarmele in relazione all'Africa. Possibile che le entità politiche precoloniali africane (o di alcune aree dell'Africa) avessero maturato una "preferenza per il ducato" tale da rendere convenienti pagamenti in oro monetato secondo quello standard ponderale? Se sì, quando e come? Non mi ci raccapezzo proprio!

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Supporter

Buon pomeriggio!

Ma che bella discussione si sta creando .... giusto il tempo di farmi qualche giorno in Val Brembana e voi fate i fuochi d'artificio :clapping: bravissimi, io potrò seguirvi a "pizzichi e bocconi", stante il fatto che sono un pendolare delle ferie .... comunque sia, alla via così!

Bene hai fatto @Malikalkamilad includere il Regno di Aragona, d'atra parte il passo citato al post 26 è inequivocabile.

Riguardo alla presenza di ducati (e poi zecchini) nell'Africa subsahariana (ottime le indicazioni di Fabrizio), l'ho sempre considerata quale logica conseguenza della presenza delle carovane che dal Centro Africa si diramavano verso il Corno d'Africa e verso il Mediterraneo ed il Medioriente e viceversa.

Magari i ducati non venivano considerati come valuta (almeno non principalmente); certamente potevano essere considerati come merce/oro; dalla loro presenza non casuale in quelle rotte, alla loro imitazione/contraffazione, il passo è breve; fosse anche per l'usanza di cucirli sui capi di abbigliamento!

Portogallo ... non la sapevo! Sapevo della Spagna (pag. 5):

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/ducato-veneziano.pdf

però, siamo di fronte a due paesi confinanti, con aree commerciali in parte coincidenti e la cosa non mi stupisce.

Bravi tutti .... continuerò a leggervi appena posso.

saluti

luciano

 

 

  • Grazie 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Grazie mille per l'apprezzamento @417sonia, a dire il vero io mi sono limitato ad accendere la miccia, ma il merito di aver portato i fuochi spetta agli altri (soprattutto a Fabry)! ?

Riguardo l'Aragona ho preso spunto proprio dal topic che hai indicato, sono contento di aver fatto bene!

Invece rispetto all'Africa confesso che le informazioni che ho appreso mi stanno ancora facendo riflettere. Anch'io, al primo impatto, ho pensato alle vie carovaniere (magari partenti da Alessandria, dove il ducato era nel '400 l'unica moneta commerciale accettata), alla fine delle quali i ducati venivano scambiati a peso o come "ninnoli" da gioielleria (in ogni caso come merce). Quello che mi mette dubbi è che i ritrovamenti sono tutti più tardi (al più presto della fine del XVI secolo) e concentrati lungo lo Zambesi. Questo porterebbe ad immaginare, come lasciano credere le fonti citate da Fabry, un'origine costiera e una mediazione portoghese. Anche l'adeguamento del cruzado de ouro potrebbe essere indicativo in tal senso, ma potrebbe anche essere legato solamente alla situazione in India (rispetto alla quale, sebbene i portoghesi non l'avessero ancora raggiunta, la popolarità del ducato esigeva contromisure).

Insomma, c'è parecchio su cui riflettere tra un bagno e l'altro!

 

 

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


L'idea della 2 cartine è ottima. Permette di analizzare meglio 2 periodi molto diversi tra loro.

Venezia ha da sempre privilegiato la via Mediterranea rimanendo però scoperta quando se ne aprono altre.

Ma Venezia con il cambiamento da mercantile a terriera perde quel senso esplorativo che viene acquisito da altri.

In questo post non abbiamo evidenziato il ruolo dei "Marrani" che altro non sono che mercanti ebrei spanoli e portoghesi che prendono il posto a Venezia delle vecchie famiglie patrizie veneziane.

Sono costoro che avendo collegamenti con le madri patrie a permettere che le nuove vie arrivino a Venezia. Mettendo in circolo quindi la monetazione veneziana in aree non coperte dalla penetrazione mercantile veneta. Che resta estrememente importante anche se destinata a diventare secondaria.

Nel 1581 re Filippo che si è annesso il Portogallo con relativo controllo di parte notevole del commercio delle spezie, aveva offerto l'organizzazione di una spedizione di galee congiunta. Proposta respinta per vari motivi. Tale proposta era stata rinnovata nel 1585 quando venivano offerti 15.000 quintali di pepe a 60 ducati al quintale sulla piazza di Lisbona con la garanzia delle scorta di galee spagnole.

Come si vede l'importanza di Venezia è ancora altissima, in special modo dopo Lepanto. Pertanto non stupisce che sia spagnoli che portoghesi avessero in mente non il fiorino che veniva usato dai catalani, ma il ducato.

 

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Supporter

Buona Domenica

Il Portogallo .... è assodato che a cavallo del 400 - 500, i portoghesi erano già presenti nell'Africa e già si potevano vedere sulla costa (Golfo di Guinea) i loro primi fortini per il controllo delle rotte commerciali ed i loro empori (feitorias); nei primi anni del 500 arrivano a scoprire le Indie occidentali e le loro spezie (grazie peraltro al commerciante veneziano Bonaiuto Albani, originario della bergamasca, che possedeva la spezieria all'insegna della rosa a Rialto e che fece da guida ai portoghesi).

Devo recuperare qualche scritto (che so di aver già letto) che parla delle profferte del Portogallo a Venezia, perché quest'ultima - all'epoca vera monopolista - si affidasse al Portogallo per i rifornimenti di spezie.

Venezia rifiutò, preferendo continuare a rifornirsi presso il Nordafrica, in particolare l'Egitto e bene fece, perché le spezie "portoghesi" si rivelarono, col tempo, meno pregiate .....

Certo Venezia ci rimise non poco, ma anche allora la qualità pagava; riuscì quindi a limitare un po' le perdite!

Ci aggiorniamo, saluti.

Luciano

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Supporter

Ciao Fabrizio

Vedo che già hai accennato ai contatti Portogallo - Venezia, bravo!

Dei marrani portoghesi (e dei loro interessi), ricordo, ne avevamo parlato .... ti dice niente Giuseppe Nasi, alias Yossef Nasi, alias Joao Miquez?

saluti

luciano

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


E sì che ricordo, oltre a Nasi c'erano vari soggetti che commerciavano.

Tra l'altro ed anche questa è una notiziola, gli inglesi usarono capitani veneziani per il trasporto di schiavi dall'Africa.Tra l'altro i capitani veneziani erano già usi alla tratta:  Abbiamo trovato infatti che nel 1685 il Capitano delle Navi disponeva di un fondo di 2000 zecchini per l’acquisto. 

Anche se la loro presenza è minima.

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Avevo letto del ruolo degli ebrei sefarditi a Venezia dopo le espulsioni dalla penisola iberica (non ricordo dove, è un effetto collaterale della lettura compulsiva ?), ma non avevo ragionato sul fatto che essi avessero potuto contribuire ad espandere verso ovest lo zecchino (in corrispondenza dei loro luoghi d'origine, dove conservavano legami d'affari). In questo senso mi par di capire che, sebbene lo scudo d'oro abbia assunto l'egemonia in Europa come moneta di grosso taglio a partire dalla metà del '500, lo zecchino abbia conservato, ed anzi allargato alle nazioni occidentali, la preminenza nei commerci levantini almeno fino all'imposizione su larga scala dell'argento spagnolo (e, in misura minore, del tallero del leone e di quello di Maria Teresa). Quindi, in linea di massima, la stessa nazione poteva usare scudi (o la propria valuta nazionale) per le transazioni in Europa e zecchini per quelle nel levante, è corretto?

Nei prossimi giorni mi dedicherò ad impostare una cartina che descriva la situazione dello zecchino nel '600, anche se ho dei dubbi rispetto a certe zone che, come già avvenuto per la cartina del '400, spero riusciremo a sciogliere insieme. Ad esempio il corso dello Zambesi è preferibile unirlo al Nordafrica, evidenziando le vie carovaniere, oppure trattarlo isolatamente, come risalito dagli zecchini portati via costa dai portoghesi?

PS vi chiedo un ultimo consiglio riguardo la cartina del '400, così poi la archiviamo e passiamo all'altra: assodato che la Corona d'Aragona coniò imitazioni del ducato, e ciò è indice di circolazione importante, io l'ho indicata come "area a circolazione preminente accanto al fiorino", ipotizzando un sorpasso della moneta veneziana su quella fiorentina come avvenuto ad esempio in Italia del sud. Ho letto, però, diversi testi in rete dove si riportavano contratti e conti espressi esclusivamente in fiorini ancora nel XV secolo. So che la moneta di conto sui documenti è una cosa e il circolante effettivo un'altra, ma non è che forse sarebbe il caso di considerare l'Aragona del '400 come "area a circolazione subordinata accanto al fiorino"? E' un nodo che è possibile sciogliere in base all'avanzamento attuale degli studi? E la Sardegna, politicamente aragonese, ma molto vicina a Genova, avrei dovuto ricomprenderla nell'area del ducato, anche se dallo Stahl non mi risultano ritrovamenti?

Grazie ancora per il vostro prezioso apporto a questa discussione, so che fa caldo e non vorrei aver acceso troppe micce! ?

Buona giornata

        Giuseppe

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Supporter
Il 12/8/2018 alle 13:08, Malikalkamil dice:

Quindi, in linea di massima, la stessa nazione poteva usare scudi (o la propria valuta nazionale) per le transazioni in Europa e zecchini per quelle nel levante, è corretto?
 

 

 

Buona giornata Giuseppe

Discussione estremamente "complicata" per risolverla in poche battute, peraltro il periodo ferragostano non aiuta.

In linea di massima, è così ed è acclarato che il ducato/zecchino aveva la sua massima diffusione nel levante; in occidente altre valute, appartenenti a differenti aree monetarie, facevano aggio. E chiaro che la regola generale poteva subire variazioni, che dipendevano in massima parte da congiunture locali ed azioni speculative.

Come è accaduto talvolta a Venezia, anche in altre nazioni c'erano periodiche carenze di argento da monetare, o anche oro, e queste carenze si riflettevano sui cambi; in questi casi si apprezzava meglio la moneta dell'uno o dell'altro metallo, a seconda della sua poca disponibilità, incentivandone l'approvvigionamento.

Ricordo la carenza di argento intervenuta in Egitto a cavallo del 1400, che costrinse le autorità a sospendere la coniazione del dirham, che fecero rinascere in anni successivi, più sottile e piccolo; oppure i fenomeni speculativi introdotti dai veneziani in Inghilterra quando, a cavallo del 1500, esportavano sacchi di soldini in argento che gli inglesi usavano come mezzo penny, pur non avendo nè il peso nè il titolo di quello, guadagnandoci nel cambio.

Non dimentichiamo poi la funzione dei cambiavalute e delle banche; chi si recava in aree dove era benvoluta una determinata moneta, cambiava la propria in quella, così da non avere sorprese in loco e vedersela svalutata se non era conosciuta.

saluti

Luciano

  • Mi piace 4
Link al commento
Condividi su altri siti


Ciao a tutti di nuovo,

passato il Ferragosto mi sono dedicato a sintetizzare i contributi (vostri) e le congetture (soprattutto mie) in una carta che possa descrivere verosimilmente (almeno per alcune zone, ipoteticamente per altre) l'area di "circolazione" dello zecchino nel XVII secolo, dunque due secoli dopo il periodo di riferimento della carta precedente. Ho previsto sei diverse zone: 1) Ho ipotizzato un'area di "circolazione nazionale", pressoché esclusiva, corrispondente grossomodo ai residui domini della Serenissima; 2) Ho rappresentato, sulla scia del fenomeno degli zecchini contromarcati e di quel poco di documentazione di cui ho trovato notizia in rete, un'area di circolazione, corrispondente più o meno ai territori soggetti all'Impero ottomano, in cui lo zecchino era affiancato al sultani altin e serviva a rimediare alla carenza di quest'ultimo soprattutto in determinati periodi; 3) in terzo luogo ho replicato ed esteso l'area delle coste della Persia e del subcontinente indiano dove lo zecchino aveva una qualche diffusione, postulando, però, che l'affermarsi di fiorenti stati relativamente "centralizzati" (Persia safavide e Impero Moghul) con le loro monete auree possa averlo relegato in un ruolo subalterno rispetto a queste (ho segnalato in legenda anche l'uso di gioielleria); 4) ho riproposto l'area di incerta circolazione corrispondente alle zone interne del Medio Oriente, ipotizzando che, se fossero vere le tesi del Mazarakis sulle imitative battute dagli stati mongoli, questa circolazione sia continuata nei secoli seguenti (congettura allo stato puro); 5) ho marcato la penisola iberica, indicando una circolazione di una qualche rilevanza in ambienti mercantili, sulla scia di quanto detto sui legami commerciali tra gli ebrei sefarditi e le loro terre d'origine, tenendo però presente la preminenza delle monete auree delle due potenze coloniali (una fino al 1640); 6) in ultimo ho segnalato l'area dei ritrovamenti africani, senza azzardare una interpretazione sull'origine degli zecchini ritrovati (restano in piedi almeno le due ipotesi di cui si è parlato in questo topic).

Mi rendo conto che siamo su un piano veramente molto approssimativo, ancor più di quanto non fosse quello relativo al '400 (non c'è più lo Stahl a fornire informazioni preziose, e il lavoro di Franco Rossi non aiuta molto sui problemi della circolazione internazionale), però più di questo, con le mie conoscenze poco più che nulle, non sono riuscito a fare!

Aspetto, come al solito, considerazioni e correzioni!

                             Giuseppe

Area circolazione zecchino veneziano '600.gif

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Secondo il mio parere puoi aggiunger l'Italia Meridionale come area di circolazione. Oltre ai commerci di cui siamo già a conoscenza ti riporto quanto scrive la Travaini IN Quarta Crociata a pag. 545.

Alfonso d'Aragona nel 1438 a Palermo preparando la spedizione per la conquista di Napoli, fece battere ducati d'oro di Venezia, in una casa in affitto presa per lo scopo e non nella zecca di Messina: i ducati erano la moneta d'oro in uso in Italia meridionale ed a Napoli non si batteva oro.

Oltre a ciò che riporta Luciano questa affermazione chiarisce un po' le cose.

 

  • Grazie 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Considerando che nel 1600 l'Italia meridionale era sotto il dominio spagnolo potrei considerarla secondo gli stessi criteri adottati per la penisola iberica  (limitata circolazione in ambienti mercantili)?

Link al commento
Condividi su altri siti


Per quanto riguarda la Georgia abbiamo lo scritto di R.V. KEBULADZE "Sulla circolazione dei ducati d'oro veneziani in Georgia".

L'autore sviluppa questo articolo in seguito al ritrovamento del ripostiglio di monete d'oro a Lekluri (Georgia) che contiene 13 ducati del XV e XVI secolo. L'evidenzia dei ritrovamenti (scrive lo stesso) testimonia che la moneta veneziana iniziò a circolare in Georgia dalla seconda metà del XV secolo.

G.F. Dundua scrive il volume "Sulla circolazione monetale in Georgia del XV secolo".

Altro testo è V.Sciugaevski "Monete veneziane del sec. XIII scoperte in Ucraina, loro importanza come fonte storica"

  • Mi piace 1
  • Grazie 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Interessanti riferimenti sulla Georgia! A questo punto immagino che, in entrambe le cartine, la relativa parte dell' "area di incerta circolazione" dovrò trasformarla in un'area di circolazione.

Comunque ho notato, grazie ai rifornimenti continui di citazioni bibliografiche che mi stai garantendo, che esiste un'enorme mole di materiale che tratta, in maniera più o meno approfondita o legata a particolari territori o ad altri aspetti, delle tematiche legate alla circolazione del ducato, ma non esiste un'opera d'insieme che ne parli specificatamente! E neppure per il fiorino, o altre monete di grande importanza, esiste nulla di simile!

È quasi come se mancasse un anello di congiunzione fondamentale tra la storia e la numismatica, o almeno questa è la mia impressione!

Link al commento
Condividi su altri siti


http://www.iranicaonline.org/articles/coins-and-coinage-

Oltre ad aver aggiunto la Georgia ad entrambe le carte, come si era detto, in base a quanto ho letto su questo articolo (e su altri che ho trovato in rete, sempre in inglese) ho pensato a due ulteriori modifiche: 1) nella carta del XV secolo ho eliminato le coste della Persia sotto dominio mongolo (escluso il Golfo Persico) dall'area di circolazione, aggiungendole a quella "di circolazione incerta"; 2) nella carta del XVII secolo, invece, ho aggiunto tutta la Persia safavide fino all'Armenia, dal momento che pare che ci sia stata nel corso del '600 una lunga interruzione nella coniazione dell'ashrafi d'oro per colpa della penuria di quel metallo, e che l'unico circolante aureo che si vedeva in quel periodo fosse proprio lo zecchino. Ecco come verrebbe:

Area circolazione zecchino veneziano XVII secolo.gif

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti


Oh che bello. L'articolo che hai postato non era di mia conoscenza. Ora sì salvato.

Lo sviluppo stà diventando interessante. Ed ora ti lancio una palla.

Visto che come hai detto tu ci sono molti articoli ma non una visione d'insieme perchè oltre a creare una storia per i tuoi studenti non fai un bell'articolo di linea generale numismatico-economico sulla penetrazione del ducato/zecchino?

Materiale ne hai e se ti servono altri approfondimenti vediamo di darti non 1 ma 2 mani. D'altra parte noi non pettiniamo le bambole.?

E poi magari lo facciamo pubblicare !!! in modo che sia d'aiuto a tutti gli amanti della numismatica.

A questo punto è un vero peccato ridurre tutto a questa (SIA PUR INTERESSANTE) discussione.

Dai Giuseppe, non vedo l'ora di leggerti e leggere tutto il po pò di materiale che hai raccolto.

Ciao Fabry

  • Mi piace 1
  • Grazie 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Supporter

Buona Domenica

Mi associo ai complimenti e all'esortazione di Fabrizio :clapping:

saluti

luciano

  • Grazie 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Buonasera! 

Sì, veramente un bel lavoro!!  E un'ottima idea. Se posso aiutare in qualche modo volentieri!! 

Buona serata!! 

Marco. 

  • Grazie 1
Link al commento
Condividi su altri siti


@fabry61 @417sonia @DOGE82

Vi ringrazio sinceramente per il vostro apprezzamento e per la disponibilità che mi state dando. Da attento lettore del forum ho avuto modo di leggere spesso i vostri interventi e non vi nascondo che ricevere fiducia da gente come voi è per me motivo di orgoglio!

All'inizio la mia idea era semplicemente quella di corredare le monete "simbolo" della storia che sono entrate nella mia collezione ( e che vi sarebbero entrate in futuro) con delle schede informative che contenessero cenni storici e, appunto, una carta illustrativa sull'area monetaria di riferimento. Poi lo studio mi ha coinvolto sempre di più ed ho cominciato ad accarezzare l'idea di creare una sorta di dispensa-libello, di taglio spiccatamente divulgativo (l'occhio è sempre rivolto ai miei alunni, è deformazione!) che potesse gettare uno sguardo sulla storia da un punto di vista diverso da quello classico, ossia quello delle monete. Qualcosa che, attraverso una 50ina di mini monografie di 2-3 pagine l'una, dagli stateri in elettro dell'Asia minore e dalle monete-vanga cinesi arrivasse fino all'euro. Mi sono detto che è una cosa tutto sommato fattibile, attingendo alle numerose fonti disponibili (forum compreso) e corredando ogni mini-monografia con una bibliografia essenziale. Qualche altra carta ho già iniziato a buttarla giù, nell'attesa di postarla nelle apposite sezioni. Naturalmente, se intraprendessi questo lavoro (e non è detto che non lo faccia in futuro), vorrei sottoporre al vaglio del forum le sue varie parti, alla ricerca di aiuto e preziosi consigli, un po' come ho fatto in questa sezione con voi (sezione che, tra l'altro, mi pare tra le più "dinamiche" del forum).

Quello che voi mi proponete è invece qualcosa di più profondo e "complesso", dal momento che rivolgersi con un articolo a un pubblico di appassionati di numismatica invece che a dei "profani" richiede senz'altro un livello di approfondimento che presuppone, pur mantenendo un'impronta divulgativa (del resto è quello il mio lavoro, non sono un accademico) una ricerca più ampia e rigorosa e un corredo bibliografico e di notazioni più consistente. È dai tempi della tesi di laurea che non faccio niente del genere, e ho paura di essere un po' arrugginito! ?

Ciononostante, anche forte del vostro mamifesto sostegno, vi prometto che continuerò a disturbarvi e a cercare spunti e dati che possano schiarire le zone d'ombra che ancora affollano la mia ricerca sulla circolazione internazionale del ducato. Se poi quello che riuscirò a "portare a casa" sarà degno di una qualche attenzione io credo che potrete essere solo voi cultori delle veneziane a deciderlo!

Scusate per la prolissità, e grazie ancora

Giuseppe

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti


Provaci a buttarlo giù e vedrai che sarà più facile di quel che sembra.

Le basi ci sono già e non pensare che ci voglia chissà che. Basta dare un'occhiata a determinati articoli ed alla bibliografia che vedi subito che ne hai già molta.

Scrivi e sottoponilo alla sezione, vedrai che ti saremo prodigi di consigli e critiche.

Buona giornata. Fabry

  • Grazie 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Salve a tutti.

Tra una moneta e l'altra (lo so, non riesco a stare fermo troppo a lungo su un unico tema!) sto continuando a studiare la questione e a cercare ulteriore bibliografia e mi sono reso conto, leggendo l'articolo di Ives sulle imitazioni (che ho trovato in rete, copiato e incollato su un file word), che l'area di Dombes va collocata nella cartina del '600 piuttosto che in quella del '400, e che le relative imitazioni sono servite per gli scambi con il levante piuttosto che aver circolato nei territori francesi. Nello stesso periodo, e per lo stesso scopo, abbiamo imitazioni di Guglielmo d'Orange re d'Inghilterra. Provvederò a modificare la carta quanto prima.

In ottica articolo, invece, a parte la bibliografia citata da Fabry e altri utenti qui sul forum, che non posseggo (Gorini per l'Africa, Travaini e Perfetto per l'imitazione aragonese, Kebuladze per la Georgia ecc.), ma di cui potrete fornirmi i riferimenti e gli stralci che interessano, mi rendo conto che sarebbe utile avere il Gopal sul Carnatico e sto vedendo se riesco in qualche modo a procurarmelo. Ho il catalogo delle monete veneziane nel museo del Governo di Madras, gentilmente fornitomi da Rorey, ma non so se basta. Per il Levante basta e avanza lo Stahl sul Medioevo, magari aggiungendo qualcosa sul fenomeno degli zecchini contromarcati nel '600 (ne ho letto qui sul forum, ma non posseggo bibliografia in merito). Rimane un buco "bibliografico" anche sul destino dei ducati nei mercati occidentali (immagino che, con lo strutturarsi degli stati nazione, finissero per lo più fusi per farne moneta locale oppure usati nei commerci levantini, ma ho posseggo letteratura che lo confermi).

In generale, una volta che sarò riuscito a procurarmi il residuo materiale che mi serve, ho in mente di iniziare con una breve introduzione sulla nascita e le caratteristiche del ducato e sul suo legame con l'attitudine mercantile e marinara di Venezia, per poi soffermarmi sulle varie aree di circolazione, divise in piccoli paragrafi (un po' come l'articolo di Ives fa per le imitazioni). In una decina di pagine in tutto dovrei cavarmela. Confido nel vostro aiuto per trovare il materiale che mi manca. Grazie a tutti (a prescindere)

           Giuseppe

Ives - venetian gold ducat and its imitation.docx

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Supporter
3 ore fa, Malikalkamil dice:

Ives - venetian gold ducat and its imitation.docx

....There are also occasionally quite inexplicable variations from the normal type. A ducat of Andrea Dandolo (1344–54) in the collection of Philip Grierson has the cruciform nimbus of Christ on the reverse replaced by a nimbus containing three small crosses, one above and one on either side of the head. In every other respect it is quite normal (wt. 3.51 g.), and there is no doubt that it is a product of the Venetian mint.] ....

Fosse l'unica :

image.png.98bbf9959ed065827cbc0287e3e27a12.png Soranzo

image.png.e4726fe37ee4a73b47001ece32abc4c2.png B. Gradenigo

image.png.1296a6da6843507f54176e04c0386d50.png A. Dandolo

image.png.e9f2a3e59505bc3b62cc4fd61d39924a.pngG. Gradenigo

image.png.d90ca8c173ba15e31ac0e11149702db8.pngG. Gradenigo

... (per ora il mio censimento in tutte le monete veneziane delle varianti/segni/sigle si ferma a Dolfin [lavori in corso]?)

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.