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Risposte migliori

Inviato

Più volte, nel corso di varie discussioni in questo forum, avevo accennato a una prossima pubblicazione dell'atteso Corpus di Ulla Westermark sulla monetazione di Akragas, dal 520 al 406 a.C. (manca quindi ancora un Corpus per il IV e III secolo a.C.).

Adesso è finalmente disponibile da quest'anno. C'è la possibilità di visionare anche online questa grandiosa opera, in due volumi in inglese (il primo di testo e foto, il secondo di catalogo) sui seguenti links:

http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:uu:diva-345876

http://uu.diva-portal.org/smash/record.jsf?pid=diva2%3A1189867&dswid=3347

http://uu.diva-portal.org/smash/record.jsf?pid=diva2%3A1190038&dswid=1039

Mi ha piacevolmente sorpreso questa disponibilità a consultare l'opera online. Evidentemente la scuola svedese è sufficientemente evoluta per permettere tale consultazione, anche se le copie cartacee sono sicuramente più gradevoli....

  • Mi piace 6
  • Grazie 3

Inviato

Consiglio di scaricare i due volumi in formato pdf. Non so per quanto tempo ci sarà questa disponibilità.


Inviato

Fantastico.............................. buon divertimento a tutti.................

Grazie albi

Odisseo


Supporter
Inviato

Grazie per l'informazione


Inviato

Magari, dopo un'attenta lettura dell'opera, sarebbe utile fare una discussione sui vari aspetti della monetazione classica akragantina descritta dalla Westermark, evidenziando eventualmente aspetti critici o incongruenze....

L'errore più grande per un serio cultore di numismatica è quello di appiattirsi sulla sistemazione di una monetazione fatta da uno studioso, anche se fatta con le migliori intenzioni scientifiche (e la Westermark ha impiegato molti anni a fare questa opera). Ricordo ad esempio la stasi degli studi sulla monetazione romana repubblicana dopo la pubblicazione del grande catalogo di Crawford, per accorgersi dopo che ci sono ancora molti spunti critici...

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)
7 ore fa, acraf dice:

Magari, dopo un'attenta lettura dell'opera, sarebbe utile fare una discussione sui vari aspetti della monetazione classica akragantina descritta dalla Westermark, evidenziando eventualmente aspetti critici o incongruenze....

L'errore più grande per un serio cultore di numismatica è quello di appiattirsi sulla sistemazione di una monetazione fatta da uno studioso, anche se fatta con le migliori intenzioni scientifiche (e la Westermark ha impiegato molti anni a fare questa opera). Ricordo ad esempio la stasi degli studi sulla monetazione romana repubblicana dopo la pubblicazione del grande catalogo di Crawford, per accorgersi dopo che ci sono ancora molti spunti critici...

Vero. Pero’ sulla monetazione romana repubblicana sono state scritte biblioteche intere, sulla monetazione akragantina gli articoli sono pochissimi invece. Il Corpus della Westermark pur con le limitazioni imposte ad ogni corpus e’ un’opera che finalmente mette a disposizione una messe di dati che prima mancavano oppure erano sparsi tra duemila fonti diverse.  Si deve sempre partire dai dati,  metrologici e di provenienza, degli esemplari delle varie emissioni per poter analizzare in modo  serio e rigoroso  un esemplare o anche un’intera emissione.

 

ad esempio mi sono stupito che la Westermark abbia considerato tra i dekadrammi solo gli esemplari classici noti ( compreso quello Hunt ) ma non altri citati invece nella scheda dell’esemplare della vendita Nomos di NY ( Cabinet W gennaio 2012) o citati nella scheda sella vendita Hunt ( non vorrei pero’ aver sorvolato qualche sezione dintroppo  perche ho dato un’occhiata particolarmente veloce al PDF). 

Modificato da numa numa

Inviato

concordo con Acraf, alcuni punti meritano una discussione.

Ad esempio alla pagina 87, mid-fifth century per le prime emissioni di Litre mi sembra troppo basso...

@numa numa: l'ultimo catalogo di asta del corpus risale al 2010

 

 

 


Inviato (modificato)
7 ore fa, Brennos2 dice:

concordo con Acraf, alcuni punti meritano una discussione.

Ad esempio alla pagina 87, mid-fifth century per le prime emissioni di Litre mi sembra troppo basso...

@numa numa: l'ultimo catalogo di asta del corpus risale al 2010

 

 

 

Nessuna opera di questo respiro puo’ umanamente essere esente da approfondimenti, rettifiche, puntualizzazioni, aggiornamenti.

anche se l’uktimo catalogo citato fosse del 2017 tra pochi anni avrebbe gia’ bisogno  di aggiornamenti. Oggi con la possibilità di aggiornamenti on line questo inconveniente e’ piu facilmente risolvibile. 

I corpora della monetazione di Gela, Naxos, terina,  siracusa, hanno oggi piu’ di 50 anni ma tutti vengono - ovviamente - citati come principale riferimenti per quella monetazione. 

Non concordo nel fare downplying dello straordinario lavoro della Westermark che ritengo colmi la piu’ importante lacuna che avevamo per la monetazione greca della Sicilia. Una zecca cosi importante che mon avesse ancora un principale lavoro di riferimento rappresentava  una grave lacuna. 

Ho letto la parte sui deka e l’ho trovata estremamente rigorosa ed interessante. Mi ha tra l’altro confermato la lettura veloce fatta all’inizio: gli esemplari in collezioni provate apparsi dopo il 1980 non vi sono inclusi. 

Modificato da numa numa

Supporter
Inviato

....a pensar male 


Inviato

Grazie acraf per la grande segnalazione. Ho appena finito di dare una prima occhiata: semplicemente spettacolare! 

Lo dico da profano e non da tecnico: Anche se verranno individuati in futuro pecche e/o errori, rimarrà un gran bel lavoro, pietra angolare per questa zecca.


Inviato

Spesso non ci si rende conto della difficoltà di gestire un'opera di questo genere. Non a caso di Corpora Nummorum se ne occupano in pochi.

Tutti evitano questi lavori, a partire dagli accademici per necessità di "punti carriera" perché, secondo legislazione attuale, 4 articoli di fascia A equivalgono a un Corpus.  Un'assurdità inverosimile.

Quindi, quando è editato un Corpus, bisognerebbe evitare critiche e puntualizzazioni eccessive. "Manca questo...manca quest'altro. Si va bene, però...". Oppure(non l'ho letta qui sopra), ma su recensioni in alcune riviste: "L'autrice ha catalogato 12345 pezzi, ma ha dimenticato quello dei musei di RoccaCannuccia e TiroBaso". Sarebbe necessario cimentarsi nelle costituzioni di Corpora prima di scrivere tali affermazioni.

L'opera in questione(a cui ho dato una rapida occhiata complessiva e letto attentamente alcuni passi) non sarà perfetta, ma è un notevole passo avanti. Prima c'era il nulla. Ora c'è molto. Non sarà tutto. Per il tutto aspettiamo i soliti soloni della critica(non qui sopra finora!!!).

Saluti

 

 

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Inviato
4 ore fa, Pugliese50 dice:

Spesso non ci si rende conto della difficoltà di gestire un'opera di questo genere. Non a caso di Corpora Nummorum se ne occupano in pochi.

Tutti evitano questi lavori, a partire dagli accademici per necessità di "punti carriera" perché, secondo legislazione attuale, 4 articoli di fascia A equivalgono a un Corpus.  Un'assurdità inverosimile.

Quindi, quando è editato un Corpus, bisognerebbe evitare critiche e puntualizzazioni eccessive. "Manca questo...manca quest'altro. Si va bene, però...". Oppure(non l'ho letta qui sopra), ma su recensioni in alcune riviste: "L'autrice ha catalogato 12345 pezzi, ma ha dimenticato quello dei musei di RoccaCannuccia e TiroBaso". Sarebbe necessario cimentarsi nelle costituzioni di Corpora prima di scrivere tali affermazioni.

L'opera in questione(a cui ho dato una rapida occhiata complessiva e letto attentamente alcuni passi) non sarà perfetta, ma è un notevole passo avanti. Prima c'era il nulla. Ora c'è molto. Non sarà tutto. Per il tutto aspettiamo i soliti soloni della critica(non qui sopra finora!!!).

Saluti

 

 

Quoto in toto

da quello che posso vedere quest’opera e’ meritevolissima. Un corpus ha un ben altro respiro che una monografia , per quanto approfondita.

Spazio per critiche e puntualizzazione  non manchera’ in futuro. Per ora godiamocela .... 

  • Mi piace 2

Inviato
Il 20/5/2018 alle 10:01, Pugliese50 dice:

Spesso non ci si rende conto della difficoltà di gestire un'opera di questo genere. Non a caso di Corpora Nummorum se ne occupano in pochi.

Tutti evitano questi lavori, a partire dagli accademici per necessità di "punti carriera" perché, secondo legislazione attuale, 4 articoli di fascia A equivalgono a un Corpus.  Un'assurdità inverosimile.

Quindi, quando è editato un Corpus, bisognerebbe evitare critiche e puntualizzazioni eccessive. "Manca questo...manca quest'altro. Si va bene, però...". Oppure(non l'ho letta qui sopra), ma su recensioni in alcune riviste: "L'autrice ha catalogato 12345 pezzi, ma ha dimenticato quello dei musei di RoccaCannuccia e TiroBaso". Sarebbe necessario cimentarsi nelle costituzioni di Corpora prima di scrivere tali affermazioni.

L'opera in questione(a cui ho dato una rapida occhiata complessiva e letto attentamente alcuni passi) non sarà perfetta, ma è un notevole passo avanti. Prima c'era il nulla. Ora c'è molto. Non sarà tutto. Per il tutto aspettiamo i soliti soloni della critica(non qui sopra finora!!!).

Saluti

Concordo pienamente. Il lavoro della Westermark resta fondamentale e ben fatto. In ogni caso una pietra miliare anche per le comparazioni con altre coeve monetazioni siceliote. Possono capitare errori od omissioni molto lievi. Ad esempio per il tetradramma 340.5 la provenienza risulta sbagliata: al posto di Ars Classica XVI/1933, n. 78 bisogna leggere Ars Classica XIV/1929, n. 78, un errore perdonabilissimo su migliaia di esemplari censiti.

Piuttosto si deve rimarcare la notevole ritrosia dei nostri accademici a compilare corpora. In pratica dei nostri solo la prof.ssa Maria Caccamo Cantilena ha scritto un vero Corpus, su Messana e non per nulla è entrata nel ristretto novero dei grandi accademici, fino ad avere avuto l'onore di organizzare a Taormina l'ultimo Congresso Internazionale di Numismatica.

Molto meno faticoso scrivere articoli e anche libri che rimasticano noti argomenti con poche aggiunte e cambi di prospettiva. Quasi quasi sono i non docenti italiani a scrivere qualcosa di nuovo o innovativo....

  • Mi piace 4

Inviato

Qualcuno sa se è possibile acquistare i volumi stampati? Sul sito dell’università Non ne ho trovato traccia ( ma magari ho visto male)...

  • Mi piace 1

Inviato
1 ora fa, numa numa dice:

Qualcuno sa se è possibile acquistare i volumi stampati? Sul sito dell’università Non ne ho trovato traccia ( ma magari ho visto male)...

Me lo stavo chiedendo anche io..

il formato elettronico ha poco sapore ..

skuby


  • 4 settimane dopo...
Inviato

Non so ancora, ma sembra che l'Università abbia ancora in corso la stampa cartacea. Appena saprò qualcosa vi comunicherò.


  • 3 settimane dopo...
Inviato

È disponibile il corpus in versione cartacea sul sito dell'università (e anche altrove in internet). 

Ciao

ES

  • Mi piace 1

Inviato
11 ore fa, cippal dice:

Ordinato la settimana scorsa. Attendo che i volumi arrivino.

ottimo Cippal, al cambio in € quanto vengono?

grazie

skuby


Inviato
ottimo Cippal, al cambio in € quanto vengono?

grazie

skuby

Ciao skuby, in realtà l'ho acquistato su ma-shop a 105€ (80 + 25 di spedizione) perchè non riuscivo a trovare i volumi nel sito dell'Università di Uppsala. Purtroppo mi sono accorto solo un paio di giorni dopo che era disponibile anche sul sito dell'Università . Dal calcolo che avevo fatto,  comprese le spese di spedizione, si arriva a circa 85€ più eventuali commissioni legate al cambio (quindi indicativamente una novantina di euro). Non so se si possa trovare in vendita presso altri commercianti.

Ciao

cippal

 

 

 

 


Inviato
1 ora fa, cippal dice:

Ciao skuby, in realtà l'ho acquistato su ma-shop a 105€ perchè non riuscivo a trovare i volumi nel sito dell'Università di Uppsala. Purtroppo mi sono accorto solo un paio di giorni dopo che era disponibile anche sul sito dell'Università . Dal calcolo che avevo fatto,  comprese le spese di spedizione, si arriva a circa 85€ più eventuali commissioni legate al cambio (quindi indicativamente una novantina di euro). Non so se si possa trovare in vendita presso altri commercianti.

Ciao

cippal

 

 

Grazie cippal?


  • 1 mese dopo...
Inviato

Mi sembra molto bello e civile mettere un testo on line, diversamente da quanto fanno troppi studiosi.
Chi vuole semplicemente effettuare una rapida consultazione (o chi è povero ) viene così favorito. Mentre chi vuole leggersi con calma tutta l'opera l'acquisterà in formato cartaceo, come dimostra la foto nel precedente intervento, e l'autore avrà la sua giusta ricompensa.
In un mondo così rapidamente mutato dalla presenza della comunicazione globale è necessario rivedere gli schemi e le impostazioni dei diritti e dei doveri e quindi -in parte- anche quelli dei "diritti di copia".
 


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