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Inviato

Ciao a tutti, vi posto un carlino appena preso.. classificato comune, ultimamente non se ne vedono spesso in giro.trovo interessante la sigla del coniatore IMG_20180512_085531.thumb.jpg.37c60e364605a1bc2f5177d6fb65fc41.jpgIMG_20180512_085552.jpg.229418d556c58b4a1e2bc60ed644a544.jpg saluti Eliodoro


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Inviato

Ciao @eliodoro, sicuramente una moneta gradevolissima e in buona conservazione per il tipo. Con la sigla del coniatore D capovolta è classificata in CNI XX, p. 213, n° 307 (ma al R/ porta ...VINCE invece di VINCES). Molto più curiosa la variante nella legenda di rovescio, che, per quanto mi risulta, credo sia assente nel CNI. Tuttavia, tali "particolarità" possono essere spesso riscontrate su questi nominali, in particolare su quelli realizzati in tale periodo storico. Non a caso, in un articolo che è possibile reperire anche on-line (mi riferisco a: Francesco Di Rauso, Monete napoletane inedite o poco note da Filippo III di Spagna a Ferdinando II di Borbone, in <<Panorama Numismatico>> 265 (2011), pp. 12-20), a p. 13 viene illustrato e descritto proprio un carlino simile, stesso anno 1620, con errore nella legenda di rovescio: IN HOC SINGNO VINCES.
Noto, però, che nel tuo esemplare la seconda N di SIGNNO ha la prima asticella verticale arrotondata, forse residuo della O che stava per essere battuta al posto giusto?     

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Inviato

Buonasera a tutti,aggiungo che sempre al rovescio tra il punto e la parola VINCES,dove si legge chiaramente solo ...CES, c'è lo spazio solo per due lettere e non tre,VIN,per completare la parola,la prima lettera è di sicuro una V ma come seconda lettera difficile stabilire se si tratta di una I o una N,il tutto potrebbe essere correlato al problema sulla parola SIGNO ,infatti quella lettera di difficile interpretazione che vediamo tra la  N e O se è vero che la parte sinistra presenta una rotondità da riportarla alla O,come già accennato da caio ottavio,è anche vero che la parte destra invece sembrerebbe ciò che rimane della lettera V di VINCES,la causa che ha provocato tale pasticcio è per me ignota ma non rara soprattutto nei nominali in rame....

comunque bella moneta....

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Inviato

Bravo Genny.. sono errori che, in verità, non avevo immediatamente notato..mi piaceva la moneta soprattutto perché non tosata.. concordo nel ritenere la sigla una D rovesciata..il vicereale è sempre divertente

La legenda la leggo IN HOC SIGNNO VICES ... riguardo i motivi..io cerco sempre il meno complicato, in assenza di documenti, ossia un semplice errore..saluti Eliodoro

 


Inviato (modificato)
2 ore fa, eliodoro dice:

Bravo Genny.. sono errori che, in verità, non avevo immediatamente notato..mi piaceva la moneta soprattutto perché non tosata.. concordo nel ritenere la sigla una D rovesciata..il vicereale è sempre divertente

La legenda la leggo IN HOC SIGNNO VICES ... riguardo i motivi..io cerco sempre il meno complicato, in assenza di documenti, ossia un semplice errore..saluti Eliodoro

 

La D coricata è presente anche su alcuni nominali in rame, appena mi sarà possibile posterò qualche foto... 

Ricordo di aver letto in qualche asta che la stessa veniva classificata come uno scudo... 

Modificato da gennydbmoney
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Inviato

Guardando ancora la moneta ho notato anche che è assente il punto tra IN e HOC, a mio avviso non è una dimenticanza ma un errore dell'incisore che l'ha coniata come parola unica, INHOC... 

Hai ragione, il vicereale è bello perché vario... :)


Inviato

Bel carlino @eliodoro, sempre a caccia...bravo.

Tenete conto che in quel periodo le monete venivano prese a "martellate" ... e gli incisori non rischiavano quasi nulla se commettevano questi errori, nè si preoccupavano di correggerli..... ecco perchè ne troviamo svariati; ma sono un buon motivo e incentivo di ricerca e collezionismo.


Inviato
Il 12/5/2018 alle 23:47, Rex Neap dice:

Bel carlino @eliodoro, sempre a caccia...bravo.

Tenete conto che in quel periodo le monete venivano prese a "martellate" ... e gli incisori non rischiavano quasi nulla se commettevano questi errori, nè si preoccupavano di correggerli..... ecco perchè ne troviamo svariati; ma sono un buon motivo e incentivo di ricerca e collezionismo.

Un grosso incentivo lo dico da sempre..


Inviato

Complimenti elio per il tondello, che confermo non si trovi poi cosi facilmente..


Inviato (modificato)
4 ore fa, eracle62 dice:

Complimenti elio per il tondello, che confermo non si trovi poi cosi facilmente..

Ciao Eros, come diceva anche  Pietro, la presenza di numerosissime varianti rende il periodo vicereale napoletano ( non so se le coniazioni contemporanee milanesi presentassero lo stesso numerosi errori, e lo chiedo a te in quanto espertissimo della  monetazione meneghina, idem per le coniazioni sarde, di cui leggo sempre gli interessantissimi interventi di @Philippus IX)  molto divertente ed appassionante per la  ricerca di monete.

Riguardo il concetto di rarità, la mia idea è che, relativamente al periodo vicereale, essa dipenda non tanto dal numero di monete coniate, quanto dall'integrità del tondello..

Ad esempio, il carlino richiamato nell'articolo di Francesco citato da Raffaele è, a differenza del mio, molto tosato..

Altro esempio, il 15 grana che allego e già presentai all'epoca..

Si trova abbastanza facilmente ma spesso, se non sempre, è  tosato, col tondello integro raramente..

Riassumendo, riguardo la monetazione argentea del periodo vicereale napoletano, per me l'assenza di tosatura aumenta la rarità della moneta

Saluti Eliodoro

 

15 grana diritto.jpg

15 grana rovescio.jpg

Modificato da eliodoro
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Inviato
Il ‎12‎/‎05‎/‎2018 alle 08:57, eliodoro dice:

Ciao a tutti, vi posto un carlino appena preso.. classificato comune, ultimamente non se ne vedono spesso in giro.trovo interessante la sigla del coniatore IMG_20180512_085531.thumb.jpg.37c60e364605a1bc2f5177d6fb65fc41.jpgIMG_20180512_085552.jpg.229418d556c58b4a1e2bc60ed644a544.jpg saluti Eliodoro

 

Moneta da studio ;) 


Inviato
18 ore fa, eliodoro dice:

Ciao Eros, come diceva anche  Pietro, la presenza di numerosissime varianti rende il periodo vicereale napoletano ( non so se le coniazioni contemporanee milanesi presentassero lo stesso numerosi errori, e lo chiedo a te in quanto espertissimo della  monetazione meneghina, idem per le coniazioni sarde, di cui leggo sempre gli interessantissimi interventi di @Philippus IX)  molto divertente ed appassionante per la  ricerca di monete.

Riguardo il concetto di rarità, la mia idea è che, relativamente al periodo vicereale, essa dipenda non tanto dal numero di monete coniate, quanto dall'integrità del tondello..

Ad esempio, il carlino richiamato nell'articolo di Francesco citato da Raffaele è, a differenza del mio, molto tosato..

Altro esempio, il 15 grana che allego e già presentai all'epoca..

Si trova abbastanza facilmente ma spesso, se non sempre, è  tosato, col tondello integro raramente..

Riassumendo, riguardo la monetazione argentea del periodo vicereale napoletano, per me l'assenza di tosatura aumenta la rarità della moneta

Saluti Eliodoro

 

15 grana diritto.jpg

15 grana rovescio.jpg

Non c'è assolutamente paragone con nessuna altra monetazione questo te lo posso garantire, in quanto cultore di più zecche..

La monetazione Napoletana, non ha eguali per varianti, errori, varietà, messaggi subliminali, ecc..ecc..

Per il discorso delle rarità caro Elio, è parecchio tempo che mi sgolo in tal senso, nell'affermar, che lo stato conservativo ne determini la stessa, e non solo per il periodo del vicereame..

Infatti i cataloghi non sempre tengono conto di questo aspetto che specie per questa monetazione, è fondamentale..

Inoltre ci sarebbero tanti altri fattori, e non solo quelli attribuibili alla tiratura del tondello, ma altre variabili che andrebbero analizzate per ogni nominale.

Ma ci vorrebbe un tomo solo per raccontarvi..

 

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Inviato
8 ore fa, eracle62 dice:

Non c'è assolutamente paragone con nessuna altra monetazione questo te lo posso garantire, in quanto cultore di più zecche..

La monetazione Napoletana, non ha eguali per varianti, errori, varietà, messaggi subliminali, ecc..ecc..

Per il discorso delle rarità caro Elio, è parecchio tempo che mi sgolo in tal senso, nell'affermar, che lo stato conservativo ne determini la stessa, e non solo per il periodo del vicereame..

Infatti i cataloghi non sempre tengono conto di questo aspetto che specie per questa monetazione, è fondamentale..

Inoltre ci sarebbero tanti altri fattori, e non solo quelli attribuibili alla tiratura del tondello, ma altre variabili che andrebbero analizzate per ogni nominale.

Ma ci vorrebbe un tomo solo per raccontarvi..

 

Che lo stato della conservazione determini anche il grado di rarità di una moneta, non c'è alcun dubbio. Questo vale anche per le cosiddette monete comuni, fino a un certo punto però. Terrei fuori per esempio le monete dal 900 in poi che se ne possono trovare ancora in fdc in notevole numero. Se prendiamo invece per esempio una moneta comunissima in rame del periodo borbonico o di periodi ancora più antichi,  allora il discorso cambia. Trovare infatti una moneta che ha circolato per tanti anni in conservazione superiore allo splendido, diventa veramente difficile. Da qui la desunzione di rarità in base alla conservazione e io dico che ci stà tutto. La differenza più sostanziale poi, tra una moneta rara o rarissima che sia, in base alla sua conservazione, diventa essenzialmente il suo valore economico.

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Inviato

Di 900 non ho minimamente parlato..

È palese nella mia disanoma si parli di Regno di Napoli..

 


Inviato

Caro Eracle, io ho solo avvalorato ciò che tu hai scritto nel post precedente. E poi io ho parlato per ciò che vale per tutte le monetazioni in generale. Un saluto.


Inviato (modificato)

ll carlino del 1620 di @eliodoro è molto interessante. Non solo c'è SIGNNO al rovescio al posto di SIGNO ma la seconda N dopo SIGN è stata ribattuta su una O correttamente e precedentemente punzonata, in pratica è una correzione tra ripensamento ed errore di punzonatura volontario più che un errore di punzonatura "accidentale".

Modificato da francesco77
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Inviato

Concordo, ogni monetazione, specie quelle prima del '900, è a sè stante :)


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