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Modi di dire su denaro e pagamenti


Risposte migliori

In questo therad vorrei realizzare una specie di enciclopedia di tutti soprannomi e i modi di dire (non solo italiani ma anche del resto d'Europa e mondiali) assegnati alle monete e all'uso del denaro.

 

Per quanto riguarda il primo aspetto sappiamo che molti modi diffusi per indicare i soldi derivano dalle antiche unità monetarie o loro frazioni, come lo stesso denaro, soldo, quattrino, grano, franc (in alcuni dialetti settentionali) e oggi anche lira, mentre nel secondo caso si hanno espressioni come pagare sull'unghia, di cui l'Enciclopedia Trecccani fornisce questa spiegazione:

Diverse sono le espressioni usate per indicare un pagamento che venga effettuato prontamente e in contanti (o a pronti contanti, per contanti, a pronta cassa); fra quelle di uso antico o non comune possiamo ricordare pagare sul tamburo («Se volesse accettarlo [il cappotto] in regalo mi farebbe anco più piacere, molto più che lo pagai lì sul tamburo», Giuseppe Giusti, Epistolario) e pagare sul tappeto («So già che qualche debito ha Baldone, / e ch' e' lo vuol pagare in sul tappeto», Lorenzo Lippi, Il Malmantile racquistato, VI, 83). Di largo uso, invece, è la locuzione pagare sull'unghia, nella quale l'immediatezza del pagamento si rispecchia nella fisicità del riferimento lessicale; quanto alla provenienza, si può forse ipotizzare un'originaria diffusione in area settentrionale sulla base di una delle prime attestazioni lessicografiche disponibili ovvero Le appendici al vocabolario dei dialetti bergamaschi compilate da Antonio Tiraboschi nel 1879 («Sö l'ongia - Detto di denari vale in contanti, sonanti e ballanti»).

 

Scatenatevi pure col vostro bagaglio di conoscenze, signori.

Modificato da ART
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A chi e intetessato all argomento consiglio in vecchio libro

https://www.abebooks.de/erstausgabe/GUINNESS-DENARO-AVRESTE-VOLUTO-SAPERE-AVETE/11825226098/bd

IL GUINNESS DEL DENARO

DI Leslie Dunkling e Adrian Room

Tra gli altri argomenti trattati contiene una vastissima carrellata di modi di dire,proverbi,sinonimi ,contrari ,citazioni letterarie ed espressioni legate al mondo della numismatica ( in particolare quella di area anglosassone,ma non solo)

PS il libro e abbastanza vecchio ma con pazienza si puo trovare a popo.Io lo presi in libreria qualche anno fa ad 1E ? approfittando di un "fuoritutto"

 

Modificato da davideG
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Interessante 3d, anche dalle mie parti in provincia di Belluno, specie quando c'erano le lire ma talvolta anche oggi con l'euro si usa/va chiamare la valuta corrente "franchi" invece di lire o euro. Così per dire che si erano spese "10.000 lire" si diceva "diesemila franchi" ed è un modo di dire che sento spesso anche ora con gli euro, soprattutto quando si parla di cifre con molti zeri.

Modificato da algente
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35 minuti fa, algente dice:

Interessante 3d, anche dalle mie parti in provincia di Belluno, specie quando c'erano le lire ma talvolta anche oggi con l'euro si usa/va chiamare la valuta corrente "franchi" invece di lire o euro. Così per dire che si erano spese "10.000 lire" si diceva "diesemila franchi" ed è un modo di dire che sento spesso anche ora con gli euro, soprattutto quando si parla di cifre con molti zeri.

Ciao, anche da me in provincia di Padova, ricordo che da bambino quando si parlava di lire, si usava spesso il termine franchi, lo usavano soprattutto i nonni. Qualche volta ancora adesso:D

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Supporter

Anche da me sulle colline  Piacentine si diceva riferito a qualcosa di scarso valore, la vara 10 franc o la vara un scud,  vale 10 franchi o vale uno scudo.

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Il termine "franchi" e abbastanza comune in tutti i dialetti del nord italia.

Palanche idem,anche se il termine tende ad essere piu desueto

Se non erro, il corrispettivo dei due termini per il centro sud e "piccioli"

 

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3 ore fa, davideG dice:

Oltre a "franch" "palanche" "solc" (soldi) dove sono nato io,zona Bergamo, abbastanza usato era anche il termine "sghei"

Qui "schei" si usa per definire il denaro in quanto tale, oppure ma più raramente quando si parla dei centesimi.

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Da noi in provincia di Frosinone, nei comuni della cosiddetta "ciociara storica", ancora oggi, a volta, si usano i termini "bocchi" e "quatrini" (da baiocchi e quattrini) per indicare somme di denaro. Retaggio dell'appartenenza storica della zona allo Stato pontificio....

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Inviato (modificato)

In giapponese il denaro è  お金  okane, dove "o" (お) è un prefisso onorifico antiquato e "kane" (金) vuol dire oro ma può indicare anche il metallo in generale. Un termine colloquiale usato fin dall'antichità è  足  o-ashi, o semplicemente ashi, il cui significato principale è "piede". Piede perchè il denaro era associato a qualcosa che va e viene quando la gente lo usa.

Modificato da ART
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