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Medaglieri Italiani: sistema museale e identità nazionale. Innovazione tecnologica, esperienze e progetti a confronto tra tutela e valorizzazione


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Purtroppo impegni di lavoro mi hanno impedito di venire a Parma ma ci tengo a visitare l'esposizione. 

Complimenti agli organizzatori di queste giornate. Mi sembra che stiamo vivendo una nuova primavera della numismatica in Italia, sia su iniziativa dei collezionisti che degli accademici. Credo che il Forum possa fare molto per avvicinare queste due anime della numismatica.

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5 minuti fa, quattrino dice:

Purtroppo impegni di lavoro mi hanno impedito di venire a Parma ma ci tengo a visitare l'esposizione. 

Complimenti agli organizzatori di queste giornate. Mi sembra che stiamo vivendo una nuova primavera della numismatica in Italia, sia su iniziativa dei collezionisti che degli accademici. Credo che il Forum possa fare molto per avvicinare queste due anime della numismatica.

Giustissimo

e pensare che ancora pochi mesi fa sul forum c‘erano le solite lamentele geremiadi del tipo :

“ ma la numismatica e‘ in crisi?“ 

 

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18 ore fa, quattrino dice:

Purtroppo impegni di lavoro mi hanno impedito di venire a Parma ma ci tengo a visitare l'esposizione. 

Complimenti agli organizzatori di queste giornate. Mi sembra che stiamo vivendo una nuova primavera della numismatica in Italia, sia su iniziativa dei collezionisti che degli accademici. Credo che il Forum possa fare molto per avvicinare queste due anime della numismatica.

 

18 ore fa, numa numa dice:

Giustissimo

e pensare che ancora pochi mesi fa sul forum c‘erano le solite lamentele geremiadi del tipo :

“ ma la numismatica e‘ in crisi?“ 

 

Vi ringrazio per i vostri interventi.

In realtà io credo che non si possa parlare di "primavera della numismatica" perché sono convinto che non ci sia mai stato un "inverno della numismatica". Almeno non della Numismatica intesa come scienza: quella delle ricerche negli archivi e sui materiali, che si pone delle domande e cerca di dare loro delle risposte scientificamente ineccepibili; quella fatta dai ricercatori e dagli studiosi, quella delle pubblicazioni scientifiche. Come già giustamente sottolineato da qualcuno, questa Numismatica, esterna alle leggi di mercato e alle mode collezionistiche ha - grazie al cielo - continuato ad esistere e a produrre risultati importanti. Non mi sembra che negli ultimi 10/20 anni si siano prodotti meno testi e/o ricerche di quelle del periodo storico precedente, anzi mi sembra sia avvenuto l'esatto contrario. Basta scorrere i titoli citati nei vari Survey of Numismatic Research pubblicati in occasione dei Congressi Internazionali di Numismatica per sincerarsene. Semmai il problema si pone a un altro livello, quello del collezionista "meno smaliziato" o del semplice appassionato, che non volendo o non potendo avere accesso a quegli studi specialistici ha bisogno di aver a disposizione un'altra tipologia di testi e di risorse, più semplificate e divulgative. Forse sono quest'ultime che per qualche tempo sono mancate o almeno è sembrato che mancassero (anche se anche in questo caso io credo che non sia vero). Ma le risorse librarie sono sempre e comunque rimaste a disposizione di chi avesse voluto veramente cercarle. Anche prima che internet ne facilitasse l'individuazione e la fruizione. Dipende dal livello a cui ci si vuole fermare...

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1 ora fa, teofrasto dice:

Vi ringrazio per i vostri interventi.

In realtà io credo che non si possa parlare di "primavera della numismatica" perché sono convinto che non ci sia mai stato un "inverno della numismatica". Almeno non della Numismatica intesa come scienza: quella delle ricerche negli archivi e sui materiali, che si pone delle domande e cerca di dare loro delle risposte scientificamente ineccepibili; quella fatta dai ricercatori e dagli studiosi, quella delle pubblicazioni scientifiche. Come già giustamente sottolineato da qualcuno, questa Numismatica, esterna alle leggi di mercato e alle mode collezionistiche ha - grazie al cielo - continuato ad esistere e a produrre risultati importanti. Non mi sembra che negli ultimi 10/20 anni si siano prodotti meno testi e/o ricerche di quelle del periodo storico precedente, anzi mi sembra sia avvenuto l'esatto contrario. Basta scorrere i titoli citati nei vari Survey of Numismatic Research pubblicati in occasione dei Congressi Internazionali di Numismatica per sincerarsene. Semmai il problema si pone a un altro livello, quello del collezionista "meno smaliziato" o del semplice appassionato, che non volendo o non potendo avere accesso a quegli studi specialistici ha bisogno di aver a disposizione un'altra tipologia di testi e di risorse, più semplificate e divulgative. Forse sono quest'ultime che per qualche tempo sono mancate o almeno è sembrato che mancassero (anche se anche in questo caso io credo che non sia vero). Ma le risorse librarie sono sempre e comunque rimaste a disposizione di chi avesse voluto veramente cercarle. Anche prima che internet ne facilitasse l'individuazione e la fruizione. Dipende dal livello a cui ci si vuole fermare...

Ciao.

Innanzitutto, complimenti per l'iniziativa parmense (o parmigiana?...:)) che denota una rinnovata attenzione da parte di alcuni "poli" numismatici verso la valorizzazione e la sottoposizione a tutela dei medaglieri pubblici.

Non vi è dubbio che la strada giusta da percorrere sia quella indicata a Parma e l'auspicio è che il segnale venga recepito a livello nazionale e non lasciato alla buona volontà, lungimiranza e sensibilità di questo o di quel Funzionario.

Va dato atto che qualcosa finalmente si sta facendo, dopo anni di immobilismo e persino, talvolta, di iniziale "ostruzionismo", verso quei pochi Funzionari che si sono impegnati, anche con l'ausilio di privati cittadini, a schedare il patrimonio numismatico di alcuni medaglieri pubblici.

L'esempio di Parma è dunque molto incoraggiante, anche se non va taciuto che proprio nel museo di Parma, nel 2011, venne scoperto un furto di circa 200 monete auree tardo romane che non mi risulta siano state finora recuperate e che, pur mai esposte al Pubblico, sparirono misteriosamente dal caveau del museo.

Se è giusto apprezzare il buon lavoro divulgativo e di tutela che si è fatto in questa circostanza e darne atto con gratitudine ai Responsabili, mi pare però altrettanto corretto ricordare ciò che non ha funzionato e non già per eventi plateali come rapine, furti con scasso o altri fatti che non possono essere contrastati con la ordinaria diligenza, ma per sparizioni di materiale che, almeno teoricamente, avrebbe dovuto riposare nelle cassaforti del museo..... proprio per evitare che la loro fruizione Pubblica, causa la mancanza di fondi per i sistemi di allarme e per il personale di sicurezza, potesse esporle a furti!!!! (ma, evidentemente, qualcuno se l'è fregate lo stesso...direttamente dal caveau e senza neppure bisogno di forzarlo.....)..

Per quanto attiene al discorso della "crisi" della numismatica, se non ci si intende prima sul significato da attribuire a questo termine, il rischio è quello già capitato di confondere i "cessi veri e propri" con i "gabinetti di numismatica".

Se parliamo degli studi, pubblici e privati, e della valorizzazione del patrimonio numismatico pubblico, concordo con Teofrasto che la situazione - almeno da un quinquennio a questa parte - sia tutt'altro che critica...anzi.

Se invece intendiamo la numismatico solamente come mercato, dovremo fare dei distinguo e rilevare come alcune monetazione siano in crisi per motivi di attuale abbondanza di offerta sul mercato (vedi, ad esempio, la monetazione del Regno d'Italia), oppure per un contesto normativo (almeno italiano) che ne penalizza la circolazione e, quindi, la raccolta (vedi le classiche).

In generale, non sembrano patire invece alcuna crisi, le monete in alta e altissima conservazione.

Mi scuso per l'analisi estremamente sintetica, la quale tuttavia mi è servita per rilevare come voler parlare di "crisi" della numismatica senza circostanziarne (almeno un minimo) l'ambito di riferimento, non permette poi di comprendere a cosa ci si voglia riferire e può ingenerare persino banali equivoci. 

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62
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Buongiorno Michele,

grazie per il suo bel intervento.

Concordo con lei sul fatto che bisogna specificare esattamente l'ambito del quale si vuole parlare. E proprio per non dare adito a equivoci il mio ultimo post riguardava "la Numismatica intesa come scienza, quella degli studi scientifici sui materiali e negli archivi". Solo di quella e di nessun'altra tipologia. Tantomeno il commercio di monete, del quale non mi sono mai occupato se non per segnalare alcuni esemplari a mio parere se non falsi quantomeno molto sospetti.

Riguardo alla sparizione di monete dal museo di Parma, anche in questo caso in parte è vero quello che scrive. Purtroppo però il fatto è che le monete sparite erano ben custodite entro stipi chiusi a chiave e in una stanza il cui accesso era interdetto a qualunque persona esterna. Non aggiungo altro... Comunque le indagini da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela, come l'altro giorno a Parma ha tenuto a specificare il comandante del nucleo operativo dell'Emilia Romagna, sono tuttora in corso.

Aggiungo ancora che l'osservatorio per i beni numismatici è stato fortemente voluto e realizzato da Luigi Malnati nel periodo in cui fu Direttore Generale del Mibact proprio per evitare che in futuro si potessero ripetere situazioni come quella di Parma. Certo, chiudere la stalla quando PARTE dei buoi sono già scappati non è il massimo, ma l'importante, converrà, è che ad un certo punto qualcuno questa stalla abbia finalmente avuto il coraggio di chiuderla. Se, come anche lei conviene, è giusto ricordare i malfunzionamenti del passato, credo che sia altrettanto importante ricordare chi - nel Pubblico - oggi sta lavorando con passione e tenacia per eliminare, nei limiti del possibile, quegli stessi malfunzionamenti. Quello che mi fa più rabbia è la mentalità per cui solo quello che viene dal Privato sia valido e chiunque lavori nel Pubblico o per il Pubblico lo faccia male o comunque non come, a sentire i "so tutto io" sempre molto numerosi in qualunque contesto sociale, andrebbe fatto.

Mi fa sempre molto piacere chiacchierare con lei e spero quindi di risentirla presto e, mi auguro, prima o poi anche di conoscerla di persona.

Un caro saluto, Marco

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2 ore fa, teofrasto dice:

Buongiorno Michele,

grazie per il suo bel intervento.

Concordo con lei sul fatto che bisogna specificare esattamente l'ambito del quale si vuole parlare. E proprio per non dare adito a equivoci il mio ultimo post riguardava "la Numismatica intesa come scienza, quella degli studi scientifici sui materiali e negli archivi". Solo di quella e di nessun'altra tipologia. Tantomeno il commercio di monete, del quale non mi sono mai occupato se non per segnalare alcuni esemplari a mio parere se non falsi quantomeno molto sospetti.

Riguardo alla sparizione di monete dal museo di Parma, anche in questo caso in parte è vero quello che scrive. Purtroppo però il fatto è che le monete sparite erano ben custodite entro stipi chiusi a chiave e in una stanza il cui accesso era interdetto a qualunque persona esterna. Non aggiungo altro... Comunque le indagini da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela, come l'altro giorno a Parma ha tenuto a specificare il comandante del nucleo operativo dell'Emilia Romagna, sono tuttora in corso.

Aggiungo ancora che l'osservatorio per i beni numismatici è stato fortemente voluto e realizzato da Luigi Malnati nel periodo in cui fu Direttore Generale del Mibact proprio per evitare che in futuro si potessero ripetere situazioni come quella di Parma. Certo, chiudere la stalla quando PARTE dei buoi sono già scappati non è il massimo, ma l'importante, converrà, è che ad un certo punto qualcuno questa stalla abbia finalmente avuto il coraggio di chiuderla. Se, come anche lei conviene, è giusto ricordare i malfunzionamenti del passato, credo che sia altrettanto importante ricordare chi - nel Pubblico - oggi sta lavorando con passione e tenacia per eliminare, nei limiti del possibile, quegli stessi malfunzionamenti. Quello che mi fa più rabbia è la mentalità per cui solo quello che viene dal Privato sia valido e chiunque lavori nel Pubblico o per il Pubblico lo faccia male o comunque non come, a sentire i "so tutto io" sempre molto numerosi in qualunque contesto sociale, andrebbe fatto.

Mi fa sempre molto piacere chiacchierare con lei e spero quindi di risentirla presto e, mi auguro, prima o poi anche di conoscerla di persona.

Un caro saluto, Marco

Caro Marco, il piacere è reciproco.

Se poi potessimo anche darci del "tu" (io già mi permetto di rivolgermi così a Te, salvo la cosa non faccia piacere...e allora modificherò di conseguenza il post...:blink:) il piacere sarebbe totale.

Sulla "presunta crisi" della Numismatica intesa come scienza, sono perfettamente in sintonia con Te; talvolta, però, sul Forum si parla di "crisi" dando per scontato che tutti capiscano in quale senso la crisi debba essere intesa, per poi scoprire - quasi sempre molto dopo l'apertura della discussione - che Tizio intendeva riferirsi al mercato della monete classiche, Caio a quello dell'editoria numismatica, Sempronio a quello delle monete moderne e Mevio a quello della legislazione del settore.

Ma il Forum è anche questo....se lo conosci, questi fraintendimenti sono all'ordine del giorno e non sorprendono. 

In merito alla sparizione delle monete, scrivi che ho ragione "in parte", ma - dalle Tue osservazioni - se mi posso permettere, non riesco a vedere in quale altra parte non avrei invece ragione.

D'accordo, io ho scritto che le monete sono state sottratte dal caveau del museo mentre Tu scrivi che "erano ben custodite entro stipi chiusi a chiave e in una stanza il cui accesso era interdetto a qualunque persona esterna".

Non mi pare tuttavia che fra le nostre affermazioni siano riscontrabili sostanziali differenze.

Non capisco, pertanto (e non volermene...) perché sull'argomento del furto degli aurei avrei ragione "in parte".

Sul fatto che le indagini siano ancora in corso dopo sette anni dalla scoperta della sottrazione, temo si tratti di una "pietosa" bugia.

Nel senso che è abbastanza evidente che se dovesse casualmente emergere, anche a distanza di molti anni dal fatto per cui si è indagato, un riscontro o un'evidenza che permetta di "riaprire l'indagine", ciò verrebbe certamente fatto.

Che però dopo sette anni di inutili (a quanto pare) indagini, che non hanno portato nè al rinvenimento della refurtiva ma neanche all'individuazione dei responsabili e dunque, ad un "rinvio a giudizio" degli stessi, si possa pensare che su quella specifica indagine (tecnicamente definibile "contro ignoti") si stia ancora lavorando, lasciami dire che trovo la cosa, anche proceduralmente, abbastanza singolare.

Dopodiché, se domani un "pentito" rivelasse elementi tali da permettere l'individuazione delle monete e/o dei responsabili del furto o se in un'asta venissero "avvistate" una o più di quelle monete sottratte al museo, è chiaro che l'indagine potrà riaprirsi; ma pensare che senza questi o altri simili "assist" ci sia chi, ancora oggi, sta lavorando a quel caso, lo trovo abbastanza sorprendente.

In genere queste vicende si risolvono solo se qualcuno che sa, "parla", o finisce "intercettato", o c'è chi si accorge che uno o più di quelle monete passa in asta o su un listino.

Quest'ultima ipotesi è ovviamente legata al fatto che le monete sottratte siano state fotografate a suo tempo (e pare che queste di Parma lo fossero) e che, sopratutto, chi è preposto ai controlli si accorga del loro passaggio sul mercato.

Altrimenti, dopo sette anni di indagini......senza alcun risultato.... in mancanza dei suddetti "assist"... su cos'altro di vorrebbe indagare che già non si poteva indagare nei sette anni trascorsi? 

La tardiva "chiusura delle stalle" è uno di quegli aspetti che più "bruciano" a coloro che hanno svolto indagini o che si sono adoperati proprio per mettere in sicurezza il patrimonio numismatico pubblico e che hanno trovato non sempre "terreno fertile" non dico per andare a riprendere "i buoi" scappati (che sarebbe stato pretendere troppo...o comunque non facile) ma in qualche caso anche solo per ottenere l'ammissione che le "stalle" erano state aperte e lasciate incustodite....ed anzi, in qualche caso persino "spalancate", a seconda di chi fosse il..."veterinario" in visita ai "buoi".

Ci tocca usare metafore "georgiche" per rendere l'argomento meno pesante, ma ci sarebbero diverse cose gravi da rammentare e che, pur a distanza di ormai quasi un ventennio dal loro avvio, hanno lasciato molta amarezza non tanto e non solo in molti appassionati (e ciò potrebbe anche lasciare il tempo che trova) ma negli stessi Funzionari dello Stato che si sono trovati nella spiacevole situazione di dover indagare o di dover agire contro altri Funzionari dello stesso Stato.

Tu giustamente rivendichi il diritto di prendere le doverose distanze da fatti lontani nel tempo e riferibili a contesti e soggetti che magari conoscerai solo per sentito dire o perché li hai letti da qualche parte.

Se le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, a maggior ragione le responsabilità di alcuni Funzionari non possono e non devono segnare il percorso dei Funzionari che, incolpevoli, sopraggiungono. 

E questo mi pareva il senso della Tua risposta ad @elledi, in un post che hai scritto poco più su.

Non è però semplice (o meglio, può non essere semplice per tutti,....perchè dipende dal grado di coinvolgimento di ciascuno), mettere una pietra sopra il passato e focalizzare l'attenzione solo su quanto di buono, anzi di ottimo, viene fatto oggi, dimenticando le "stalle aperte" e concentrandosi solo su quelle che ora vengono finalmente "chiuse" con i buoi correttamente custoditi e vaccinati.(:)).

La difficoltà da parte di taluno a superare un certo sentimento di diffidenza (e - Ti assicuro - lo dico da parte mia senza alcuna polemica), è tuttora persistente a causa di taluni confronti fra privati e pubblico ancora caratterizzati da gravi deficit di comunicazione e che non depongono a favore di una visione rinnovata (quale è quella, invece, che emerge da eventi come Parma) della politica di gestione dei beni numismatici pubblici e che restituiscono a volte una visione paradossalmente quasi "privatistica" (nel senso deteriore del termine) del bene pubblico.

Non voglio andare troppo fuori tema, anche per attenermi al giusto invito rivoltoci dal vice Amministratore a stare "sul pezzo", ma è purtroppo abbastanza evidente che ancora oggi (non, dunque, 20 anni fa) vi sono delle palesi resistenze da parte di alcuni settori della numismatica pubblica a dialogare con il privato su temi che, francamente, divengono imbarazzanti solo dopo che qualcuno si rifiuta di rispondere a delle innocue richieste. 

Perché prima del rifiuto (espresso, fra l'altro, in forma quasi totalmente omissiva o, nel migliore dei casi, interlocutoria...e anche questa è una modalità di rapportarsi con i cittadini davvero discutibile), non sembra neppure che ciò che si richiede possa rivestire un "segreto di Stato" o possa comunque "destabilizzare" la Numismatica Pubblica.

Avrai capito che ogni riferimento alla "Nota 56" è puramente voluto.:)

Quindi ben venga il Pubblico, quando realizza eventi come quello di Parma che denotano non solo una preparazione professionale di prim'ordine dei Responsabili ma anche un'apertura mentale che dimostra la volontà di condivisione del materiale e delle conoscenze, compiendo, al contempo, una fondamentale attività di tutela mediante la pubblicazione dei materiali; ma, consentimi, non me la sento (quanto meno, allo stato delle cose e seppure incidentalmente, perché qui discutiamo di altro) di sottacere anche altre situazioni che purtroppo non hanno la stessa positività di tante iniziative numismatiche pubbliche analoghe a quella di Parma e che, per qualche motivo che francamente non riesco a spiegarmi, rendono talvolta molto "sgradevole" rapportarsi con il Pubblico.

Ti ringrazio per lo scambio di opinioni e mi auguro anch'io di poter fare presto (magari al prossimo Convegno di Verona?) la Tua conoscenza di persona.

Saluti.:hi:

Michele 

 

Modificato da bizerba62
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Grazie Michele,

sei sempre molto preciso e circostanziato e questo è un bene in senso assoluto se ci si vuole intendere.

Certo, guardare al futuro positivamente non deve e non può significare un colpo di spugna sugli errori del passato. Soprattutto se quegli errori sono stati commessi da funzionari statali inadempienti al loro doveri, per non dire d'altro... E questo non lo voglio neppure io. Pongo solo l'attenzione sul fatto che anche nel settore Pubblico, se vuoi a poco a poco, lemmi lemmi, si sta progressivamente cambiando atteggiamento sia riguardo a quel bene che è il nostro patrimonio numismatico, sia nei confronti dei fruitori di quello stesso bene, studiosi, collezionisti, appassionati, curiosi, ecc.

Riguardo al furto di Parma, ci sarebbe molto da dire ma, mi si perdoni, per il momento, e proprio perché ci sono indagini in tal senso ancora in atto, non posso e non voglio dire nulla. A tempo debito sarà l'autorità inquirente a parlare.

Un caro saluto, Marco

Modificato da teofrasto
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31 minuti fa, teofrasto dice:

Grazie Michele,

sei sempre molto preciso e circostanziato e questo è un bene in senso assoluto se ci si vuole intendere.

Certo, guardare al futuro positivamente non deve e non può significare un colpo di spugna sugli errori del passato. Soprattutto se quegli errori sono stati commessi da funzionari statali inadempienti al loro doveri, per non dire d'altro... E questo non lo voglio neppure io. Pongo solo l'attenzione sul fatto che anche nel settore Pubblico, se vuoi a poco a poco, lemmi lemmi, si sta progressivamente cambiando atteggiamento sia riguardo a quel bene che è il nostro patrimonio numismatico, sia nei confronti dei fruitori di quello stesso bene, studiosi, collezionisti, appassionati, curiosi, ecc.

Riguardo al furto di Parma, ci sarebbe molto da dire ma, mi si perdoni, per il momento, e proprio perché ci sono indagini in tal senso ancora in atto, non posso e non voglio dire nulla. A tempo debito sarà l'autorità inquirente a parlare.

Un caro saluto, Marco

Concordo sul tendenziale miglioramento complessivo dei rapporti Pubblico-privato.

Sui fatti di Parma, more solito attenderemo "a tempo debito" quanto vorrà dichiarare l'Autorità inquirente, anche se dopo sette anni dalla scoperta del furto (considerate poi le modalità con cui esso è stato consumato) forse sarebbe anche ora di farci sapere qualcosa......ma magari siamo troppo impazienti e....corriamo troppo?..:blink:.

Saluti.

M. 

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Supporter
Il 14/5/2018 alle 07:56, teofrasto dice:

 

Vi ringrazio per i vostri interventi.

In realtà io credo che non si possa parlare di "primavera della numismatica" perché sono convinto che non ci sia mai stato un "inverno della numismatica". Almeno non della Numismatica intesa come scienza: quella delle ricerche negli archivi e sui materiali, che si pone delle domande e cerca di dare loro delle risposte scientificamente ineccepibili; quella fatta dai ricercatori e dagli studiosi, quella delle pubblicazioni scientifiche. Come già giustamente sottolineato da qualcuno, questa Numismatica, esterna alle leggi di mercato e alle mode collezionistiche ha - grazie al cielo - continuato ad esistere e a produrre risultati importanti. Non mi sembra che negli ultimi 10/20 anni si siano prodotti meno testi e/o ricerche di quelle del periodo storico precedente, anzi mi sembra sia avvenuto l'esatto contrario. Basta scorrere i titoli citati nei vari Survey of Numismatic Research pubblicati in occasione dei Congressi Internazionali di Numismatica per sincerarsene. Semmai il problema si pone a un altro livello, quello del collezionista "meno smaliziato" o del semplice appassionato, che non volendo o non potendo avere accesso a quegli studi specialistici ha bisogno di aver a disposizione un'altra tipologia di testi e di risorse, più semplificate e divulgative. Forse sono quest'ultime che per qualche tempo sono mancate o almeno è sembrato che mancassero (anche se anche in questo caso io credo che non sia vero). Ma le risorse librarie sono sempre e comunque rimaste a disposizione di chi avesse voluto veramente cercarle. Anche prima che internet ne facilitasse l'individuazione e la fruizione. Dipende dal livello a cui ci si vuole fermare...

 

Se ho parlato di "primavera" della numismatica l'ho fatto dal punto di vista del collezionista-appassionato di numismatica. Nonostante cerchi di informarmi sui temi di mio interesse, mi rendo conto che non ho le competenze per farmi un'idea dello stato della ricerca scientifica. Ma questo è normale: per me la numismatica è un hobby. Non ho neppure facile accesso alle pubblicazioni di numismatica, vivendo in una piccola cittadina priva di una biblioteca specializzata.

La mia esperienza di questi ultimi anni, del tutto parziale e soggettiva, è positiva: le giornate della SNI a Pisa e Milano, durante le quali abbiamo avuto modo di vedere dal vivo monete importanti delle collezioni pubbliche sotto la guida di valenti rappresentanti accademici (la Prof.ssa Perassi e la dott.ssa Baldassarri); la progressiva pubblicazione dei medaglieri, quello di Parma ma anche quello di Firenze con l'importante contributo del Forum; l'apertura del portale "numismatica dello Stato" con il relativo accesso on-line ai bollettini e molto altro;  l'esposizione di ripostigli importanti come quello di San Mamiliano (Sovana) dopo anni dalla sua scoperta; l'accessibilità delle sale espositive dei medaglieri (sarà un caso ma, dopo anni che ci provavo, l'anno scorso per ben due volte ho trovato aperata la sala del medagliere del museo archeologico di Firenze); la maggiore attenzione alla numismatica nelle grandi mostre, penso all'ultima su Traiano a Roma o a quella itinearante sui Longobardi, sia nella parte espositiva che nel catalogo, e così via....

La mia personale impressione è che negli ultimi anni sia diventato più facile vedere in Italia alcune monete dei medaglieri pubblici (sia dal vivo che in digitale) e questo sia per l'encomiabile sforzo di alcuni Funzionari Pubblici ma anche per il contributo/stimolo dei Privati. Non ho esperienza invece per quanto riguarda l'accessibilità dei medaglieri agli studiosi individuali.  Mi sembra inoltre che stiano aumentando le pubblicazioni di carattere divulgativo in materia numismatica ma, e questa è la mia personalissima impressione,  l'aspetto divulgativo è demandato soprattuto al privato.

 

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  • 9 mesi dopo...
Il 12/5/2018 alle 15:01, teofrasto dice:

Buongiorno @Pugliese50,

giornata molto interessante. Partita un po' in sordina, a poco a poco ha visto affluire numerose persone, anche se per la maggior parte erano "addetti ai lavori". Sono state molto apprezzate sia la mostra allestita presso la Biblioteca Palatina, che le vetrine allestite nel vecchio gabinetto numismatico. Entrambe rimarranno aperte almeno fino a luglio, pertanto vi invito a venirle a vedere.

Io in questo momento sono al lavoro e utilizzando il telefonino non riesco a scrivere qualcosa di più che non sia questo messaggio, ma nei prossimi giorni, tempo permettendo, cercherò di illustrare in po' più dettagliatamente l'evento.

Serafina Pennestrí ha chiesto ai relatori di farle pervenire al più presto i testi delle rispettive relazioni per poter pubblicare gli atti nel prossimo Notiziario del Portale Numismatico dello Stato. Speriamo che tutti gli studiosi presenti lo facciano prima possibile.

Queste giornate sui medaglieri dovrebbero essere fatte più spesso, ma soprattutto dovrebbero essere più seguite perché sono l'occasione per far conoscere al pubblico quanto si sta facendo un po' in tutta Italia.

È vero che il tempo perso in decenni e decenni di inattivismo e inefficienze sarà difficilmente recuperabile; ma è anche vero che oggi che una certa "scuola" ha lasciato il posto a figure nuove e meno "colluse" con le vecchie "baronie" che sedevano in soprintendenze e uffici, si sta lavorando e facendo moltissimo. Queste Giornate servono per fare il punto e, in un certo senso, anche a spronare ulteriormente i musei e le Soprintendenze a lavorare sul loro patrimonio numismatico per catalogarlo e fotografarlo (come si è fatto a Parma) mettendolo così finalmente in sicurezza e per renderlo fruibile ai cittadini.

Mia personalissima opinione, ma credo che sia a incontri come questo, dove sono coinvolti tanti Studiosi e funzionari del Bene Pubblico disposti a dialogare con il pubblico e a rispondere alle domande e alle critiche che eventualmente fossero rivolte loro, che bisognerebbe poter non mancare. Se non altro per avere poi dei dati concreti su cui parlare e discutere, pacatamente ma con dei fatti reali da riferire e riportare.

Un caro saluto, Marco

Premetto che li ho appena scaricati e non ancora letti, ma dò comunque la notizia della pubblicazione on-line degli 

Atti dell'Incontro di studio che si è svolto a Parma l’undici maggio scorso presso il Complesso Monumentale della Pilotta.

Questo il link: https://www.numismaticadellostato.it/web/pns/notiziario?idNotiziario=14

Per chi è interessato, buona lettura. 

 

Alla fine, il medagliere del Museo Archeologico Nazionale di Parma, così come l’abbiamo allestito in occasione della giornata di studio è rimasto e resta aperto tuttora

Vi invito quindi a venirlo a visitare. Come già detto, si tratta di una selezione di monete (la collezione conta alcune decine di migliaia di pezzi) ma ne vale senz’altro la pena. 

Saluti, Marco

 

Schermata 2019-03-05 alle 08.04.29.png

Schermata 2019-03-05 alle 08.04.47.png

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