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Incisori Cristiani e monetazione costantiniana


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Spesso si parla di riferimenti cristiani nella monetazione Costantiniana o di quale siano le prime emissioni cristiane, recentemente però sono apparse alcune teorie su messaggi cristiani presenti nella monetazione di Costantino e famiglia. Alcune appaiono piuttosto forzate e ne parlerò in seguito, altre invece potrebbero apparire interessanti e meritevoli di una certa attenzione.

Non è ovviamente detto che tali riferimenti siano stati imposti da Costantino ma piuttosto lasciando a ciascuno di noi la libertà di interpretarli potrebbero essere stati in realtà opera di incisori cristiani addetti alla produzione dei conii. Altra precisazione andrebbe fatta anche sulla creazione dei conii, sembra corretto pensare che venissero mandati dei busti negli angoli più remoti dell’impero per far conoscere la fisionomia dei nuovi reggenti e alle zecche per realizzare i conii di incudine ma è anche vero che quando veniva creato un tipo monetale questo veniva realizzato da una specifica zecca e poi una moneta di quel tipo veniva inviata presso altre zecche per copiare e produrre quel tipo. Si potrebbe pensare quindi che l’eventuale ricorrenza di questo eventuale messaggio Cristiano sia partito da una zecca e poi copiato involontariamente dalle altre zecche più o meno fedelmente lasciando sempre quel margine di libertà fisiologico di una copiatura.

 

Partiamo con la tipologia SOLI INVICTO COMITI, emessa do Costantino presubilmenre per 8 anni fino al 318 d.C. in tutte le zecche Costantiniane. Sembra che la raffigurazione del Sol o l’interruzione della legenda metta sempre in rilevanza le lettere IC, Iesus Cristus. Come potete vedere dalle immagini si viene a creare un’interruzione della legenda che isola IC, la mano destra del Sol mette in evidenza le lettere IC oppure la mano destra che punta la I e il globo sulla C o ancora la I da anti la testa del Sol e la C subito dietro. Alcune invece evidenziano VIC, interpretato con VIVAT IESVS CRISTVS.

 

Andiamo ora dalle classiche porte del campo, la teoria è che la stella presente nel cielo di questa tipologia abbia riferimento alla porta celeste, quindi la porta del paradiso, come San Giovanni riporta nell’apocalisse “Dopo ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo” oltre a ciò sembra che in alcuni affreschi di antiche chiese la porta dei cieli sia raffigurata in maniera simile a quella presente su questo tipo di monete vale a dire molto stretta. Il va gelo secondo Matteo riporta “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; 14quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano”

 

Altro messaggio Cristiano sembra presente sulla serie HOS SIGNO VICTOR ERIS, in pratica l’interruzione della legenda sembra sempre formare la parola NOVIC, abbreviazione di novicius vale a dire “novizio”, un iniziazione alla cristianità.  Ovviamente soprattutto in questa tipologia già sono presenti simboli cristiani come il labaro e quindi un relativo messaggio imperiale.

Per una più fluida comprensione del testo avrei voluto inserire le immagini direttamente nel testo ma non ho idea di come si faccia.

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6 minuti fa, Massenzio dice:

Spesso si parla di riferimenti cristiani nella monetazione Costantiniana o di quale siano le prime emissioni cristiane, recentemente però sono apparse alcune teorie su messaggi cristiani presenti nella monetazione di Costantino e famiglia. Alcune appaiono piuttosto forzate e ne parlerò in seguito, altre invece potrebbero apparire interessanti e meritevoli di una certa attenzione.

Non è ovviamente detto che tali riferimenti siano stati imposti da Costantino ma piuttosto lasciando a ciascuno di noi la libertà di interpretarli potrebbero essere stati in realtà opera di incisori cristiani addetti alla produzione dei conii. Altra precisazione andrebbe fatta anche sulla creazione dei conii, sembra corretto pensare che venissero mandati dei busti negli angoli più remoti dell’impero per far conoscere la fisionomia dei nuovi reggenti e alle zecche per realizzare i conii di incudine ma è anche vero che quando veniva creato un tipo monetale questo veniva realizzato da una specifica zecca e poi una moneta di quel tipo veniva inviata presso altre zecche per copiare e produrre quel tipo. Si potrebbe pensare quindi che l’eventuale ricorrenza di questo eventuale messaggio Cristiano sia partito da una zecca e poi copiato involontariamente dalle altre zecche più o meno fedelmente lasciando sempre quel margine di libertà fisiologico di una copiatura.

 

Partiamo con la tipologia SOLI INVICTO COMITI, emessa do Costantino presubilmenre per 8 anni fino al 318 d.C. in tutte le zecche Costantiniane. Sembra che la raffigurazione del Sol o l’interruzione della legenda metta sempre in rilevanza le lettere IC, Iesus Cristus. Come potete vedere dalle immagini si viene a creare un’interruzione della legenda che isola IC, la mano destra del Sol mette in evidenza le lettere IC oppure la mano destra che punta la I e il globo sulla C o ancora la I da anti la testa del Sol e la C subito dietro. Alcune invece evidenziano VIC, interpretato con VIVAT IESVS CRISTVS.

 

Andiamo ora dalle classiche porte del campo, la teoria è che la stella presente nel cielo di questa tipologia abbia riferimento alla porta celeste, quindi la porta del paradiso, come San Giovanni riporta nell’apocalisse “Dopo ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo” oltre a ciò sembra che in alcuni affreschi di antiche chiese la porta dei cieli sia raffigurata in maniera simile a quella presente su questo tipo di monete vale a dire molto stretta. Il va gelo secondo Matteo riporta “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; 14quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano”

 

Altro messaggio Cristiano sembra presente sulla serie HOS SIGNO VICTOR ERIS, in pratica l’interruzione della legenda sembra sempre formare la parola NOVIC, abbreviazione di novicius vale a dire “novizio”, un iniziazione alla cristianità.  Ovviamente soprattutto in questa tipologia già sono presenti simboli cristiani come il labaro e quindi un relativo messaggio imperiale.

Per una più fluida comprensione del testo avrei voluto inserire le immagini direttamente nel testo ma non ho idea di come si faccia.

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Tutto davvero interessantissimo, forse perché tratta la monetazione che mi interessa, comunque tutte notizie che non conoscevo..bravo.


Inviato
1 ora fa, Massenzio dice:

.

Per una più fluida comprensione del testo avrei voluto inserire le immagini direttamente nel testo ma non ho idea di come si faccia

Credo che basti, alla fine della frase, inserire la foto che vuoi mettere.

E il programma la inserisce li, poi continui a scrivere dopo la foto.

(Se non sbaglio) ma mi sembra di avere fatto così.


Inviato (modificato)

Prima di proseguire con le altre costantiniane mi soffermo un attimo su quanto accennato precedentemente relativamente alle nuove monete che venivano realizzate da una zecca e poi inviate alle altre per produrre il medesimo tipo.

 

Per esempio il nummo qui riportato è indubbiamente della zecca di Cizico per stile e per il segno di zecca K S. All’esergo però è presente PTR per Treveri. Cosa è quindi accaduto? La zecca di Treveri ha coniato questo tipo di rovescio e ha molto probabilmente inviato una o più monete alla zecca di Cizico in modo tale che si potesse copiare il tipo e iniziarne la produzione  presso la zecca orientale. L’incisore, distratto, copiando la moneta ha inserito sul conio l’identificativo di zecca ma copiando anche PTR come segno di zecca di Treveri. Difficile, anche se tutto può essere, che possa trattarsi di ignoranza nel sapere cosa PTR identificasse ma è possibile che l’incisore si rifacesse ai radiati post riforma dove il segno di zecca veniva messo nel campo e non all’esergo.E86D5A06-32D6-419C-BF9D-2546D7D36AE3.jpeg.a9da7c8f4ff9617feb4f94721b047c1c.jpeg

 

La secondo moneta è il tipo Ciziceno coniato correttamente dopo che si devono essere resi conto dell’errore, quindi mettendo K S all’esergo.

 

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Modificato da Massenzio
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Inviato
41 minuti fa, Massenzio dice:

Prima di proseguire con le altre costantiniane mi soffermo un attimo su quanto accennato precedentemente relativamente alle nuove monete che venivano realizzate da una zecca e poi inviate alle altre per produrre il medesimo tipo.

 

Per esempio il nummo qui riportato è indubbiamente della zecca di Cizico per stile e per il segno di zecca K S. All’esergo però è presente PTR per Treveri. Cosa è quindi accaduto? La zecca di Treveri ha coniato questo tipo di rovescio e ha molto probabilmente inviato una o più monete alla zecca di Cizico in modo tale che si potesse copiare il tipo e iniziare la produzione del nuovo tipo presso la zecca orientale. L’incisore, distratto, copiando la moneta ha inserito sul conio l’identificativo di zecca ma copiando anche PTR. Difficile possa trattarsi di ignoranza nel sapere cosa PTR identificasse anche se tutto può essere, ma è possibile che l’incisore si rifacesse ai radiati post riforma dove il segno di zecca veniva messo nel campo e non all’esergo quindi non ci aveva prestato attenzione.E86D5A06-32D6-419C-BF9D-2546D7D36AE3.jpeg.a9da7c8f4ff9617feb4f94721b047c1c.jpeg

 

La secondo moneta è il tipo Ciziceno coniato correttamente dopo che si devono essere resi conto dell’errore, quindi mettendo K S all’esergo.

 

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Scusa se ti chiedo...

Non ho ben capito, la zecca di cizico ha ricevuto da Treviri una moneta con scritto in esergo per Treviri?

E invece di non riproporlo e scrivere solo ks ha riscritto anche ptr...corretto?


Inviato (modificato)
7 ore fa, O'trebla dice:

Scusa se ti chiedo...

Non ho ben capito, la zecca di cizico ha ricevuto da Treviri una moneta con scritto in esergo per Treviri?

E invece di non riproporlo e scrivere solo ks ha riscritto anche ptr...corretto?

Esatto, Cizico ha ricevuto la moneta da Treveri dove ovviamente era riportato il segno di zecca di Treveri, copiandola non ha sostituito il segno di zecca ma lo ha messo nel campo e ha riportato pure PTR.

Modificato da Massenzio

Inviato
6 ore fa, Massenzio dice:

Esatto, Cizico ha ricevuto la moneta da Treveri dove ovviamente era riportato il segno di zecca di Treveri, copiandola non ha sostituito il segno di zecca ma lo ha messo nel campo e ha riportato pure PTR.

Grazie per la spiegazione:good:


Inviato

DE GREGE EPICURI

@MassenzioMolto interessante quanto hai segnalato sulle lettere IC, VIC e NOVIC disposte in modo da evidenziarle, è la prima volta che lo leggo.  Mi pare verosimile, anche se il "senso" del messaggio poteva essere colto solo in un ambito molto ristretto, fra cristiani ben informati e ovviamente alfabetizzati. Quello che si dice frequentemente è che alcuni incisori cristiani inserissero simboli più espliciti, soprattutto la croce o varie forme di cristogramma, di loro iniziativa. Mi pare ne abbia parlato @Matteo91 nel suo lavoro di qualche anno fa su questo argomento  (credo sia stato anche pubblicato su uno dei Quaderni de La Moneta). Nelle seguenti monete ci sono dei cristogammi molto evidenti, ma qui siamo dopo il 330 d.C, quando probabilmente si poteva fare anche alla luce del sole! La seconda credo sia una moneta molto comune, e assolutamente ufficiale.

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10, Chi-rho in Gloria exercitus.JPG


Inviato
2 minuti fa, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

@MassenzioMolto interessante quanto hai segnalato sulle lettere IC, VIC e NOVIC disposte in modo da evidenziarle, è la prima volta che lo leggo.  Mi pare verosimile, anche se il "senso" del messaggio poteva essere colto solo in un ambito molto ristretto, fra cristiani ben informati e ovviamente alfabetizzati. Quello che si dice frequentemente è che alcuni incisori cristiani inserissero simboli più espliciti, soprattutto la croce o varie forme di cristogramma, di loro iniziativa. Mi pare ne abbia parlato @Matteo91 nel suo lavoro di qualche anno fa su questo argomento  (credo sia stato anche pubblicato su uno dei Quaderni de La Moneta). Nelle seguenti monete ci sono dei cristogammi molto evidenti, ma qui siamo dopo il 330 d.C, quando probabilmente si poteva fare anche alla luce del sole! La seconda credo sia una moneta molto comune, e assolutamente ufficiale.

 

 

 

@gpittini alcuni di questi messaggi potevano essere compresi solo da una ristretta cerchia, alcuni incisori comunque hanno anche inserito simboli non tanto nascosti, come appunto in questa SOLI INVICTO COMITI.

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Complimenti @Massenzio per questo piccolo saggio riguardo ai messaggi nascosti sulle monete di Costantino. Sinceramente non ci avevo mai fatto caso. Una domanda...Quindi, secondo la tua descrizione, il campgate non è una porta di un accampamento (come molti pensano) ma bensì riguarda quella del Paradiso? 


Inviato
2 ore fa, Xenon97 dice:

Complimenti @Massenzio per questo piccolo saggio riguardo ai messaggi nascosti sulle monete di Costantino. Sinceramente non ci avevo mai fatto caso. Una domanda...Quindi, secondo la tua descrizione, il campgate non è una porta di un accampamento (come molti pensano) ma bensì riguarda quella del Paradiso? 

Ribadisco che si tratta di interpretazioni che possono essere accettate o meno, quella raffigurata è sì una porta di un accampamento ma che ha come rappresentazione nascosta la porta del paradiso.


Inviato
19 minuti fa, Massenzio dice:

Ribadisco che si tratta di interpretazioni che possono essere accettate o meno, quella raffigurata è sì una porta di un accampamento ma che ha come rappresentazione nascosta la porta del paradiso.

Si è molto controverso questo campgate...mi stupisce e trovo incredibile che non siano giunti fino a noi documenti che spieghino il significato di tale rappresentazione...

Chissà magari in futuro salterà fuori qualcosa che chiarirà l arcano..


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Provo a vedere se mi ricordo qualcosa di queste mie vecchie letture.

Io ero dell'idea che i simboli posti in evidenza nei campi (essenzialmente parlo del Chi-Rho, dello Staurogramma e dello Iota-Chi, anche se quest'ultimo non è sempre chiarissimo) siano stati direttamente voluti dall'imperatore: all'epoca sulla religione non si scherzava, e considerando l'importanza che la moneta aveva come strumento di propaganda, dubito che Costantino, o i suoi discendenti, abbiano concesso una tale libertà di propaganda religiosa agli incisori. In breve, e che mi sia concessa un po' di ironia: secondo me, se Costantino non avesse voluto quei simboli, qualche testa sarebbe saltata... :D

Un esempio di Chi Rho

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Staurogramma

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Iota-Chi o presunto tale

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Continua...

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2 minuti fa, Matteo91 dice:

Provo a vedere se mi ricordo qualcosa di queste mie vecchie letture.

Io ero dell'idea che i simboli posti in evidenza nei campi (essenzialmente parlo del Chi-Rho, dello Staurogramma e dello Iota-Chi, anche se quest'ultimo non è sempre chiarissimo) siano stati direttamente voluti dall'imperatore: all'epoca sulla religione non si scherzava, e considerando l'importanza che la moneta aveva come strumento di propaganda, dubito che Costantino, o i suoi discendenti, abbiano concesso una tale libertà di propaganda religiosa agli incisori. In breve, e che mi sia concessa un po' di ironia: secondo me, se Costantino non avesse voluto quei simboli, qualche testa sarebbe saltata... :D

Un esempio di Chi Rho

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Staurogramma

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Iota-Chi o presunto tale

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Continua...

In effetti ho pensato la stessa cosa..i costantinidi non scherzavano affatto e per molto meno tagliavano teste o bruciavano vivi...quindi credo che l avallo dell imperatore ci fosse giocoforza.


Inviato

La croce, invece, compare in modo evidentemente cristiano soltanto in un'emissione e, comunque, è una croce particolare, forse definita "ansata" (non ricordo bene):

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Le altre croci, come quelle di Ticinum, sono croci "greche" ma potrebbero essere semplicemente un segno di zecca. Sono state interpretate come cristiane perchè compaiono a Ticinum, città notoriamente cristiana, ma esiste una croce greca anche a Londinium, città non cristiana:

Croce londinese, nell'altare

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Per le croci di Ticinum, vale comunque il discorso di prima: se fossero "croci cristiane", siamo sicuri che Costantino non le volesse veramente?

 

Altre croci compariranno invece con i suoi successori, in questo caso sono simboli cristiani perché compaiono al posto del Chi-Rho nel labaro:

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E poi...un Licinio "cristianeggiante" come lo vedete? In questo caso il simbolo è lo Iota-Chi di cui accennavo in precedenza.

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In piena epoca cristiana, non manca neppure un Costanzo secondo spudoratamente pagano con Anubi al rovescio:

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Ringrazio @Massenzio per aver riportato l'attenzione su questo argomento. Le teorie esposte nel tuo post sono senza dubbio meritevoli di attenzione.

23 ore fa, gpittini dice:

Mi pare ne abbia parlato @Matteo91 nel suo lavoro di qualche anno fa su questo argomento  (credo sia stato anche pubblicato su uno dei Quaderni de La Moneta). Nelle seguenti monete ci sono dei cristogammi molto evidenti, ma qui siamo dopo il 330 d.C, quando probabilmente si poteva fare anche alla luce del sole! La seconda credo sia una moneta molto comune, e assolutamente ufficiale.

Caro Gianfranco, grazie per la citazione :) Il mio catalogo, con una breve introduzione dal titolo "I simboli cristiani: ruolo politico ed aspetti evolutivi" è stato pubblicato nel Quaderno di Studi dell'Associazione Culturale Italia Numismatica. n. XI, anno 2016. Non so come funzioni il Copyright, quindi non pubblicherò direttamente qui il pdf. Se volete qualche estratto, chiedete ;)

Modificato da Matteo91
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Altra moneta degna di interesse è questo piccolo bronzo emesso per un breve periodo nel 327 d.C. solamente dalla zecca di Costantinopoli. I riferimenti cristiani in questa rara emissione sono evidenti, ma sembrano esserci altri messaggi nascosti. 

 

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La moneta raffigura uno stendardo con tre punti raffiguranti i tre figli di Costantino e con Cristogramma alla sommità piantato su un serpente, ai lati SPES PVBLIC A  con la A con che non entrando nel modulo è stata riportata sotto la E o tra la P e la E di SPES. L’interpretazione ufficiale è un messaggio di Speranza pubblica simboleggiante la vittoria di Costantino su Licinio, quest’ultimo rappresentato come il serpente,  serpente che veniva identificato da Eusebio come il diavolo.

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Un’altra lettura invece porterebbe a interpretare la legenda come SPES-PVBL-IC, quindi IC a identificare Iesus Cristus, ossia la speranza che Cristo si mostri pubblicamente. La lettera A che avrebbe dovuto terminare la parola PVBLICA stranamente si trova nel campo opposto in una posizione che porta a formare una parola palindroma ASEPS, motto greco che significa puro, senza impurità.

 

Costantino sembra essere stato molto attento e prudente a mostrare simboli cristiani sulle proprie monete, il tutto fu molto graduale probabilmente per non generare malcontento nell’esercito che risultava al tempo prevalentemente pagano. Potrebbe essere questo il motivo per cui questa moneta fu battuta per un breve periodo.

 

NB. Questa teoria sposa l’interpretazione che la legenda del rovescio sia SPES PVBLICA e non l’interpretazione SPES PVBLIC con CONSA. Ai fini della lettura cambia poco vista la posizione della A e la terminazione della legenda con IC.

Modificato da Massenzio
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36 minuti fa, Matteo91 dice:

Provo a vedere se mi ricordo qualcosa di queste mie vecchie letture.

Io ero dell'idea che i simboli posti in evidenza nei campi (essenzialmente parlo del Chi-Rho, dello Staurogramma e dello Iota-Chi, anche se quest'ultimo non è sempre chiarissimo) siano stati direttamente voluti dall'imperatore: all'epoca sulla religione non si scherzava, e considerando l'importanza che la moneta aveva come strumento di propaganda, dubito che Costantino, o i suoi discendenti, abbiano concesso una tale libertà di propaganda religiosa agli incisori. In breve, e che mi sia concessa un po' di ironia: secondo me, se Costantino non avesse voluto quei simboli, qualche testa sarebbe saltata... :D

Assolutamente d’accordo, per questo si parla di messaggi non facilmente interpretabili da tutti evitando di fare ricorso a simboli cristiani che potessero essere evidenti ai più. A tal proposito come scritto sopra era proprio l’esercito la componente che si sarebbe potuta risentire di più quindi l’utilizzo di simboli fu graduale.

la  libertà che si era potuta prendere un incisore non è che detto sarebbe stata notata da qualcun altro.

Modificato da Massenzio
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15 ore fa, Massenzio dice:

Costantino sembra essere stato molto attento e prudente a mostrare simboli cristiani sulle proprie monete, il tutto fu molto graduale...

Si è possibile. È un simbolismo ambiguo, probabilmente voluto proprio per non scontentare nessuno: i cristiani avrebbero interpretato determinati simboli come cristiani, i pagani magari no.

Con i suoi successori, in un contesto maggiormente cristianizzato, i riferimenti cristiani sono diventati più esplicito e, addirittura, lo stesso Costantino I é stato da loro rappresentato come il primo imperatore cristiano.

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17 ore fa, Matteo91 dice:

Ringrazio @Massenzio per aver riportato l'attenzione su questo argomento. Le teorie esposte nel tuo post sono senza dubbio meritevoli di attenzione.

Caro Gianfranco, grazie per la citazione :) Il mio catalogo, con una breve introduzione dal titolo "I simboli cristiani: ruolo politico ed aspetti evolutivi" è stato pubblicato nel Quaderno di Studi dell'Associazione Culturale Italia Numismatica. n. XI, anno 2016. Non so come funzioni il Copyright, quindi non pubblicherò direttamente qui il pdf. Se volete qualche estratto, chiedete ;)

Dove si può trovare questa pubblicazione? A me Interessa.


Inviato
5 ore fa, O'trebla dice:

Dove si può trovare questa pubblicazione? A me Interessa.

Ciao,

la pubblicazione è questa, “MONNAIES PALÉOCHRÉTIENNES” di Pascale CHODORGE Jean e Yves CHODORGE. È un testo in francese di un centinaio di pagine.

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Inviato
2 ore fa, Massenzio dice:

Ciao,

la pubblicazione è questa, “MONNAIES PALÉOCHRÉTIENNES” di Pascale CHODORGE Jean e Yves CHODORGE. È un testo in francese di un centinaio di pagine.

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Grazie mille.


Inviato

Dal vecchio, bel libro di numismatica " I Cesari " ( Stringa 1970 ), le note degli Autori L. von Matt ed H. Kuhner sul  primo imperatore cristiano,  Costantino .

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Inviato

Prima di tutto, grazie a @Massenzio per gli interventi di sicuro interesse, così come per tutti i partecipanti alla discussione.

Io ho però la netta, nettissima impressione che si vogliano trovare riferimenti "nascosti" laddove non ve ne sono, soprattutto sulla monetazione del SOL di Costantino. E in questo, penso che i numismatici siano stati spesso "fuorviati" da un dibattito storiografico che ha avuto nei confronti di Costantino un "timor reverentialis" solo da poco svelato.

Prima di tutto, va sottolineato uno sbilanciamento che ha scarso valore in termini storici: la concentrazione di questi segni (o la ricerca di simili segni) tradizionalmente attribuibile solo alla monetazione costantiniana. Ricordiamoci che la comunità cristiana, soprattutto fra il 313-315, vedeva in Costantino e Licinio i liberatori dall'odiata tetrarchia. Lo ripeto, Costantino assieme a Licinio. Questo si desume con estrema limpidezza da due fonti coeve del periodo, il "De mortibus persecutorum" di Lattanzio e la "Historia Ecclesiastica" di Eusebio di Cesarea. In prima istanza, dunque, i segni nascosti vanno ricercati in ambedue le direzioni. La particolare attenzione sulla monetazione costantiniana è figlia di fonti più tarde che riflettono la rottura con Licinio I e lo vedono, addirittura, come persecutore dei cristiani. La veridicità di tali affermazioni è stata ovviamente messa in dubbio dalla comunità degli storici del periodo. Simili inesattezze si riflettono un po' ovunque, inclusa la fonte cita da @VALTERI, dove si legge che l'Editto di Milano fu promulgato da Costantino con una successiva adesione di Licinio. E' oggi assodato che l'editto fu una decisione collegiale e si presume, addirittura, che la pubblicazione dello stesso nella pars orientis in mano a Licinio possa essere di poco anteriore a quella di Costantino. 

Anche sui segni più espliciti (la coniazione di Ticino già menzionata da @Massenzio nel post 9 come il Tau dell'ultima emissione della zecca di Roma del SOL), un numismatico come il Bruun esprimeva forti perplessità a vederli come distinti segni di un incisore cristiano, quanto piuttosto semplici simboli utilizzati per distinguere le diverse emissioni. E questo dubbio lo espresse già in un articolo del 1962! Eppure, se apriamo il Sear si suggerisce, non si sa esattamente su quale base, la possibile attribuzione ad uno zelante e cristianissimo incisore della zecca ticinese.

Non conosco la pubblicazione dei Chodorge, di sicuro interesse (e ringrazio @Massenzio per la segnalazione), ma sarei molto cauto nel cercare possibili messaggi "in bottiglia" nelle spezzature di legenda o simili artefatti soprattutto nelle primissime coniazioni di Costantino.

 


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