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Redspots sulle monete d'oro: a volte un valore aggiunto, a volte una fastidiosa sorpresa.


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Inviato (modificato)

Come tutti sappiamo l'oro non patina. Le altre componenti della lega però si. Facendo qualche ricerca sulle origini di questo fenomeno mi sono imbattuto in questo interessante articolo; ho scoperto che il rame non è l'unico responsabile:

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1001052107600308

eccone la traduzione (google):

In ambiente naturale, è stata osservata l'ossidazione sulla superficie delle monete d'oro storiche e contemporanee in diversi paesi. Pochi anni dopo l'emergere delle monete d'oro del panda, sono apparsi diversi punti rossi sulla superficie. Per identificare le macchie e per esaminare i punti, sono stati utilizzati microscopio ottico (OM), microscopio elettronico a scansione (SEM), analisi a microscopia elettronica (EMPA), spettroscopia fotoelettronica a raggi X (XPS) e diffrazione a raggi X (XRD). È stato rilevato dall'osservazione al microscopio che la macchia ha un'area centrale blu scuro circondata da un'ampia area con una sfumatura di colori dal marrone al rosso. I punti rossi di solito contengono fori al centro, che sono distribuiti lungo le zone di sollecitazione forgiate formate nel processo colpito. Dalle analisi di superficie usando EMPA, lo zolfo e l'argento vengono rilevati oltre all'oro, e il contenuto di Ag e S nella parte appannante è superiore a quello nell'altra parte. Inoltre, le distribuzioni di Ag e S sono correlate con la morfologia delle macchie. L'XPS mostra che i componenti delle macchie sono Ag2S e Ag2SO4 e il primo è molto predominante. Questi risultati sono confermati utilizzando l'analisi XRD. Il test accelerato di ossidazione dell'oro in un'atmosfera contenente composti di zolfo dimostra che il fenomeno simile appare quando una piccola quantità di argento è presente sulla superficie dell'oro. Si può concludere che il verificarsi di macchie di tarnish è causato dalla presenza di Ag e S.

 

 

Su youtube ho trovato filmati in cui "piccoli chimici" si industriano con vari metodi nel rimuovere i redspots: 

uno ancora più sbrigativo:

Personalmente, almeno sulle mie monete, il fenomeno non mi infastidisce e, anzi, nei casi in cui si creano patinature iridescenti penso possano essere considerate un valore aggiunto perché caratterizzano il tondello rendendolo unico.

La domanda che vorrei porre ai più esperti in metallurgia è: utilizzando questi metodi, alla luce dell'articolo riportato, c'è il rischio che rimuovendo la patina possa crearsi una mancanza di metallo (nell'articolo si parla di "fori" al centro delle macchie)? Si può verificare che, assieme alla patina, reagisca chimicamente anche il rame/argento che si trovi in superficie?

Spero di aver scritto nella giusta sezione, così non fosse spostate pure questa mia.

Buona domenica.

 

Modificato da Cinna74
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Inviato

Allego l'articolo citato nel link 

Buona domenica

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Tarnish on panda gold coins.pdf

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Inviato

Io non rimuoverei nulla.

Cordiali Saluti

Silver

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Inviato

Supporter
Inviato
2 ore fa, Silver70 dice:

Io non rimuoverei nulla.

Cordiali Saluti

Silver

L’oro per sé non è responsabile delle macchie di color rosso o marrone nè delle striature rossastre o altre 'manifestazioni esantematiche' che possono svilupparsi sulla superficie di una moneta aurea. Infatti allo stato puro l’oro è incorruttibile, cioè non arrugginisce, è eterno, omogeneo. Però l'oro allo stato puro è troppo tenero per essere funzionale e quindi per le monete si usa in lega, in genere col rame o con rame e argento. Nella produzione dei tondelli e nella coniatura di monete d’oro può capitare che si formino sulla superficie della moneta piccole aree localizzate dei metalli alligati, che col tempo si ossidano assumendo un colore rosso o rosso-marrone più o meno intenso. Non si può però escludere che queste macchie provengano da tracce di altri metalli provenienti dal contenitore che hanno aderito alla superficie della moneta d’oro. Un’ulteriore possibilità è che tracce di altri metalli presenti sul conio prima della battitura del tondello vengano trasferite sulla superficie con la battitura e, inizialmente invisibili a occhio nudo, si rivelino in seguito per la colorazione assunta all’aria. Naturalmente queste minuscole impurezze potrebbero contaminare il tondello prima della coniatura e diventare visibili col tempo, dopo che esso è diventato moneta.

Personalmente anch’io le lascerei, come segno che anche un metallo nobile come l’oro può… arrossire!

Cordialmente,

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Inviato

Ciao.

A proposito di red spot sui "Panda" cinesi, possiedo questa oncia del 1984 che ha sviluppato una macchia davvero singolare, sia per la collocazione che per la forma.

Sembrerebbe fatta "a mano" con un pennarello, se non sapessi che quando l'acquistai ne era totalmente priva:

 

ic4hma.jpg 

10dd1td.jpg

Non penso, neanche lontanamente, di provare ad eliminarla, anche perché le red spots mi piacciono.

Saluti.

M.


Inviato

Grazie a quanti hanno partecipato. Non ho ancora colto però se le azioni che ho visto effettuare nei video possano in qualche modo attaccare la parte non aurea della lega nella moneta o si limiterebbero sempre e comunque alla patina superficiale. In poche parole è sempre sicuro?


  • 2 settimane dopo...
Inviato
Il 14/4/2018 alle 10:31, Cinna74 dice:

Grazie a quanti hanno partecipato. Non ho ancora colto però se le azioni che ho visto effettuare nei video possano in qualche modo attaccare la parte non aurea della lega nella moneta o si limiterebbero sempre e comunque alla patina superficiale. In poche parole è sempre sicuro?

Ciao.

Mi sembra di capire che si agisca sulla patina superficiale.

Continuo tuttavia a non condividere le azioni di rimozione di tali "iridescenze" che, sia che dipendano dal metallo della lega che si ossida o dalla "contaminazione" dovuta al conio contenente residui di metallo ossidabile, mi paiono persino curiose se non affascinanti.

Ricontrollando alcune monete, ho rinvenuto una sovrana dell'Isola di Man 1977 che ha sviluppato solo su una parte della corona che indossa la Regina, una curiosa macchia rossastra:

125ov9c.jpg

Sarà stata colpa del conio (contaminato) o del metallo ossidabile di cui è composta la lega?

Mah.

Saluti.

M.

 


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