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IGNORED

Un interessante (e non comune) antoniniano di Claudio II


Risposte migliori

Inviato

Oggi vi volevo proporre questo piccolo, ma interessante antoniniano di Claudio II proveniente da una vecchia collezione inglese come testimonia anche il cartellino che lo accompagna.

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D\ IMP CLAVDIVS AVG
R\ SPES AVG,  segno II nel campo a destra

La moneta proviene dalla seconda officina della zecca di Siscia ed è catalogata nel nuovo RIC online al n. #633 (ex RIC 191), databile tra la fine del 268 e la primavera del 269.

La particolarità sta nella relativa rarità della tipologia di busto, codificato alla inglese nel tipo A3 "testa radiata a destra con tracce di drappeggio davanti e dietro il busto".

Questo particolare tipo di busto su 1041 tipologie differenti di antoniniani catalogati nel RIC online ricorre solamente in 39 tipi (circa 3,75%). In particolare, per questo specifico antoniniano sono riportati nel RIC online solamente 5 esemplari più un altro, catalogato al n. #638 che rappresenta una variante del precedente in quanto la SPES anziché essere in movimento è stante.

Questi i due tipi per i confronti:

RIC #633

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RIC #638

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La moneta in questione va a far coppia con l'analoga tipologia per tipo di busto al dritto che avevo discusso qualche giorno fa e che, a differenza di questa, risulta del tutto inedita. Qui il link alla discussione precedente: 

 

 

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Inviato

Ho recuperato un analogo esemplare, con illustre pedigree, esistato un anno fa da Vico per 25€

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A parità di numero esemplari noti e di importanza di pedigree... fosse stato un sesterzio liso di Nerone... avrebbe fatto follie!!! ...e invece, il povero Claudio II che si trastullava battendo antoniniani... viene snobbato! :D

E' il bello/brutto del seguire questa tipologia di monetazione... riesci a prendere delle vere e proprie chicche come rarità in senso assoluto (non sto necessariamente parlando di questa moneta in particolare eh!) a prezzi da "pizza per sporto" e di contro queste chicche non vengono valorizzate come meriterebbero!

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Inviato

Il busto richiama gli antoniniani di Gallieno con il busto scoperto tipo "eroico" che riprendono la tradizione precedente del Primo Impero (Traiano e Adriano).
Chissá come mai dopo più di un secolo hanno ripescato questo ritratto eroico... forse Gallieno (di formazione ellenistica) la riprese da Adriano e a sua volta Claudio la perpetuó a indicare una continuitá col predecessore.

Ciao
Illyricum
[emoji6]


Inviato

Dovrebbe uscire prossimamente un lavoro di Doyen (noto numismatico francese) avente come tema proprio la ripresa dei busti eroici e di influenza ellenistica di Gallieno dai primi imperatori (e in particolare proprio da Traiano e Adriano). E' indubbio il gusto ellenico (e la ripresa stilistica) di Gallieno probabilmente frutto della sua formazione culturale.

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Inviato

DE GREGE EPICURI

Ricordo di aver visto delle monete di Gallieno (non ricordo di quale zecca) con la scritta GALLENA o GALLIENA. Mi pare che qualcuno abbia spiegato queste scritte deformate come "dileggio" per l'imperatore, considerato effeminato proprio in quanto filellenico o "grecizzante".


Inviato

do il mio contributo con un paio delle mie sul tipo del busto presentato da Grigioviola

un Annona per Siscia prima officina

 

a1.jpg

Fortuna Redux per Cizico prima officina

a2.jpg


Inviato

una più comune Virtus per Antiochia con drappeggio sulla spalla destra 

a3.jpg


Inviato

una più rara Consacrazione per Cizico con altare tipo A3 (classificazione propria ndr) con drappeggio sulla spalla sinistra

 

a4.jpg


Inviato

un inedito Laetitia della 12a officina per Roma con drappeggio sulla spalla destra

 

a5.jpg

e da ultimo una chicca per Grigioviola....

 

a6.jpg


Inviato

Formidabile l'ultima!!! Un inedito! ...e direi che sembra ufficiale! Peccato per la foto un po' sgranata... chissà chicche di Claudio che avrai in collezione! :)

Data la tua esperienza in materia, credo che qui sul forum tu sia il "claudiofilo" per eccellenza!, nella non frequenza di esemplari con busto nudo drappeggiato di Claudio, che idea ti sei fatto circa la distribuzione del "tipo" nelle varie zecche?

Ho riscontrato da RIC online:

3 tipi per Milano - 7 tipi per Roma - 15 per Siscia - 10 per Cyzico - 4 per Antiochia

La maggioranza proviene dalle zecche orientali e quanto a cronologia il tipo è stato utilizzato nelle zecche di Siscia e Cyzico dal 268 al 270 mentre a Milano, Roma e Antiochia solamente nel 270 (con tutti i limiti che può avere la cronologia delle emissioni che non è certo una scienza esatta)... sembrerebbe quasi che il modello sia partito dalle zecche orientali di Siscia e Cyzico per poi allargarsi verso la fine del regno di Claudio a Roma e Milano... variazione del gusto? Migrazione di alcuni scalptores da Siscia verso Roma e Milano e da Cyzico verso Antiochia? Mentre qualche affinità stilistica tra Antiochia/Cyzico/Siscia la intravedo, non ne vedo nessuna tra Siscia/Cyzico/Roma/Milano...

Non mi spiego questa distribuzione abbinata a questa tipologia specialmente se si tiene in considerazione che il predeccesore Gallieno ha fatto uso di questa tipologia di busto in maniera abbastanza massiccia, e in maniera molto evidente presso la zecca di Milano... mi sarei aspettato una maggior continuità proprio qui dove Claudio ha battuto moneta dal 268. 

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Inviato (modificato)

Sì personalmente ne ho catalogati 8 per Roma, 3 per Milano, 21 per Siscia (comprese consacrazioni) , 13 per Cizico (comprese consacrazioni) e 5 per Antiochia.

però tieni conto che diversifico anche in base alla presenza o meno e alla posizione  del simbolo di officina e se il busto grande/piccolo (Siscia) o se rivolto a destra o sinistra (sinistra mi sembra tre tipi e solo per Cizico e Siscia). Ti confesso che non ho mai approfondito molto l'argomento, però in effetti è vero , hai avuto un buon occhio, tale busto appare sulle prime emissioni di Antiochia e Cizico (vedi la legenda lunga del dritto) mentre appare sulle emissioni più tarde di Roma, Milano e Siscia (personalmente non la considero una zecca orientale)   vedi legenda corta del dritto e in particolare per Siscia per la maggior parte il busto del dritto è un busto "piccolo" che contraddistingue le emissioni più tarde. Peraltro è sostanzialmente, a parte il leggero drappeggio, un busto  "nudo" solo radiato che di norma contraddistingue sempre le coniazioni più tarde.

Non sono a conoscenza di fonti per sostenere migrazioni di maestranze in occidente, è vero che esistono affinità stilistiche tra Antiochia ->zecca SPQR -> Cizico, probailmente l’origine delle maestranze è la stessa (Antiochia)

Secondo le tesi più accreditate Gallieno aveva la necessità di aprire zecche nelle vicinanze di vari fronti e allo stesso modo c’era la necessità di avere una zecca imperiale in territorio orientale, nelle vicinanze del fronte militare che combatteva i goti, gli eruli e gli altri popoli barbarici che premevano in quel confine.

Nacque quindi con maestranze provenienti dalla zecca di antiochia la zecca SPQR (la chiamo così perché ci sono diverse ipotesi sulla sua ubicazione ( Serdica come ipotizzato da Markl, a Smyrna come ipotizzato da Callu – teoria questa che sembrerebbe confermata da J Mairat , a Efeso come teorizzato da Alfoldi ) ,  è comunque  plausibile l’esistenza di uno stabilimento, aperto probabilmente attorno agli anni 266-267,  che ha coniato esemplari di stile fortemente orientale, ma così particolare da impedirne il loro inserimento nella zecca di Antiochia, che aveva ripreso a funzionare nell’anno 263, in quanto dall’anno 257 era stata chiusa a seguito dell’invasione sassanide.

 

Dopo breve tempo tale zecca cessò la produzione (a causa dei Goti?) e fu aperto uno stabilimento a Cizico che inizierà a coniare moneta imperiale acquisendo le maestranze dalla zecca SPQR e nel periodo iniziale le monete avranno le stesse caratteristiche di stile.

In tali coniazioni si continuerà anche ad utilizzare i globetti sotto o a lato del busto dell’Imperatore per identificare l’officina di produzione.

Nelle prime emissioni nel campo del rovescio della moneta sarà incisa la sigla MC alla quale si da significato di M(oneta) C(yzicena).

 

PS ti ringrazio, ma non ho tutta la competenza che dici, anche perché ultimamente sto studiando altre tipologie di monete e confesso che sto lasciando un po’ Claudio.

 

 

Modificato da Flavio_bo
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Inviato
19 ore fa, Flavio_bo dice:

 

Non sono a conoscenza di fonti per sostenere migrazioni di maestranze in occidente, è vero che esistono affinità stilistiche tra Antiochia ->zecca SPQR -> Cizico, probailmente l’origine delle maestranze è la stessa (Antiochia)

Secondo le tesi più accreditate Gallieno aveva la necessità di aprire zecche nelle vicinanze di vari fronti e allo stesso modo c’era la necessità di avere una zecca imperiale in territorio orientale, nelle vicinanze del fronte militare che combatteva i goti, gli eruli e gli altri popoli barbarici che premevano in quel confine.

Nacque quindi con maestranze provenienti dalla zecca di antiochia la zecca SPQR (la chiamo così perché ci sono diverse ipotesi sulla sua ubicazione ( Serdica come ipotizzato da Markl, a Smyrna come ipotizzato da Callu – teoria questa che sembrerebbe confermata da J Mairat , a Efeso come teorizzato da Alfoldi ) ,  è comunque  plausibile l’esistenza di uno stabilimento, aperto probabilmente attorno agli anni 266-267,  che ha coniato esemplari di stile fortemente orientale, ma così particolare da impedirne il loro inserimento nella zecca di Antiochia, che aveva ripreso a funzionare nell’anno 263, in quanto dall’anno 257 era stata chiusa a seguito dell’invasione sassanide.

 

 

Una doverosa precisazione, la distinzione tra zecca e conii di zecca.

Già prima di Gallieno spesso si batteva moneta vicino al fronte per pagare gli eserciti impegnati nella regione e la zecca forniva i conii a delle maestranze itineranti. Per fare un esempio senza andare troppo lontano si può pensare all’errata iniziale attribuzione di alcune tipologie di Treboniano Gallo alla zecca di Mediolanum. In realtà numerosi esemplari ibridi che presentavano un incrocio di conii di diritto e di rovescio tra le emissioni attribuite a Roma e quelle attribuite a Mediolanum hanno evidenziato come si trattasse di una zecca itinerante con conii forniti da Roma che batteva moneta vicino al fronte come confermato dai numerosi ibridi ritrovati in contesti archeologici Balcanici, cosa che invece non è emersa in altre regioni dell’impero. Le imprese militari necessitavano di moneta, tanta e pure velocemente.

Anche Ostia nacque per finanziare un’impresa militare di Massenzio oltre che per battere moneta aurea in un luogo più sicuro della tumultuosa Roma. Spesso si legge come anche da qualche parte qui sul forum che nacque per sopperire alla necessità di moneta per il territorio italiano dovuta alla perdita della zecca di Cartagine e che a Ostia si trasferirono le maestranze dall’Africa, in realtà il maestro di zecca proveniva da Roma come si è potuto notare dai confronti stilistici. Quando Constantino la chiuse gli addetti della zecca andarono a Roma, Ticinum e altre avviarono il lavoro alla zecca di Arles. 

Io personalmente rimango dell’idea della Estiot che attribuisce SPQR a Cizico, troppe affinità stilistiche. Quando Antiochia non era più nella disponibilità romana in oriente ci si era attrezzati tirando su quella che viene definita “zecca secondaria orientale” 

 

 

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