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E' il titolo di un articolo di Andrea Giardina pubblicato sul numero Gennaio - Marzo 1999 della rivista STUDI STORICI.

Si può scaricare gratuitamente su academia: https://www.academia.edu/20045575/Esplosione_di_tardoantico

Il tema è stato oggetto anche di una conferenza tenutasi alla Normale di Pisa nel 2017:

 

L'articolo non è di facile lettura ma pieno di spunti interessanti. In pratica è una critica a tutta quella storiografia, soprattutto di matrice germanica ed anglosassone, che dall'inizio del secolo critica il concetto tradizionale di "decadenza" collegato alla caduta dell'impero romano d'occidente, per esaltare la continuità nel periodo tardo antico e la transazione verso i regni romano-germanici. Secondo questa impostazione, la fatidica data del 476 perde gran parte del suo significato di cesura epocale e trasformato in un evento "trascurabile".

Secondo Giardina, se ho compreso bene il suo pensiero, questa tesi pone troppo l'accento sugli elementi di continuità religiosa e sociale senza tenere nel dovuto conto la crisi delle strutture istituzionali.  Anche se non si deve negare la continuità di diversi aspetti della vita sociale. Ma questo è normale come evidenziato nell'ottima sintesi di W. Kula: la storia altro non è coesistenza di asincronismi.

Comunqe pare che anche gli scrittori anglosassoni stiano tornando indietro. Ho appena comprato un libro "The Fall of Rome and the end of civilization" di Byan Ward-Perkins che ho solo iniziato a leggere.

Voi che ne pensate?

 

 

 

 


Inviato (modificato)

Ciao @quattrino e grazie ancora , sinceramente non mi sento di rigettare completamente l' ipotesi espressa dagli ambienti germanici e anglosassoni come una transizione quasi naturale quando si parla di Imperi e non credo con questo che intendessero parlare di un evento "trascurabile" perche' certamente non lo fu' .

D' altra parte la data del 476 e' una data canonica solo per gli storici moderni , politicamente intesa come il termine dell' ultimo ufficiale Imperatore romano , ma questo fatto , secondo un mio modesto parere non professionale , non ha comportato nessun danno morale alla Roma Eterna , tanto che poche notizie storiche ci sono giunte dal passato di questo "trapasso" dal mondo latino a quello germanico , evento accaduto quasi senza che nessuno se ne accorgesse perche' tutto quello che era cultura romana , politica e civile , sopravvisse agli eventi militari ; praticamente tutti i Regni germanici che occuparono l' Italia affidarono gli aspetti della vita civile a personalita' romane tanto che alla fine ne vennero soggiogati essi stessi ; la Cultura romana aveva fatto piu' conquiste delle vecchie Legioni .

L' unica fonte storica abbondante ci giunge dall' ambiente religioso che quasi si rallegro' della caduta di Roma pagana , ritenuta e temuta come sede dell' anti Cristo . 

Modificato da Legio II Italica

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