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Quando la Cultura univa i popoli


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La Storia millenaria di Roma e’ fondata principalmente sulle conquiste militari della Repubblica , fiumi di sangue romano , italico e “barbaro” furono versati per gettare le basi dell’ Impero ; la vera svolta epocale dell’ antichita’ non fu l’ aver conquistato immensi territori con la conseguente oppressione materiale e morale dei conquistati come normalmente avveniva ad opera dei popoli vincitori , quanto piuttosto avere unito tante genti diverse sotto uno Stato governato dalle leggi , a volte dure , ma comunque leggi che permettevano dispute anche aspre nei Fori cittadini a tutela di diritti e doveri di ogni cittadino romano quando tutti poterono fregiarsi di questo riconoscimento .

Queste leggi civili , penali e religiose , frutto dell’ opera e del pensiero di generazioni di giuristi e legislatori romani , italici e in seguito anche di ex “barbari” , rientrano a pieno diritto nella Cultura e nell’ evoluzione di un popolo che raggiunse la sua massima espressione nell’ editto di Caracalla del 212 , la “Constitutio Antoniniana” , quando tutti gli abitanti dell’ Impero Romano acquisirono di diritto la cittadinanza romana .

Questo complesso e rivoluzionario editto di Caracalla degno di un popolo culturalmente maturo , emesso anche come manovra fiscale a favore dello Stato , rendeva anche un grande vantaggio morale e civilizzatore nei confronti dei non “Romani” in quanto tutti gli uomini e donne viventi dentro i confini dell’ Impero erano finalmente uguali in diritti e doveri verso lo Stato centrale e inoltre si sentivano appartenenti ad una unica grande Nazione non piu’ solo romana , ma anche , diremmo oggi , europea .

I principali depositari della cultura romana furono per lo piu’ le classi alte della societa’ romana , repubblicana prima ed imperiale dopo , tra queste i personaggi che raggiunsero la carica di Senatore , Console e Prefetto ; molti di questi personaggi al tramonto dell’ Impero ormai quasi completamente Cristiano , e specialmente dopo la caduta , si “trasformarono” in prelati : Vescovi e Cardinali della Curia romana ed anche in Papi ; questa rinnovata funzione pubblica , diventata ora principalmente religiosa , acui’ ancor piu’ l’ ostilita’ verso i Germani e gli altri popoli invasori essendo tutti di fede ariana o altra , e seppur quasi tutti i popoli germani che giunsero in Italia con il tempo furono convertiti alla Chiesa di Roma , l’ atavica avversione dei Romani verso il germanesimo non consenti’ il formarsi di una Stato italico germanico governato da leggi romane e da soldati germani , unione che sarebbe stata una simbiosi perfetta ; questa ideologia era gia’ stata espressa e tentata da Teodorico e ripresa poi dai Re longobardi , ma falli’ , principalmente per le due cause sopra espresse .

Tornando all’ argomento del post , questa nuova situazione di eguaglianza , che possiamo definire di massima cultura di un popolo , perche’ tutti gli uomini erano da allora uguali di fronte alla legge , riguardava tutti i cittadini dell’ Impero , ma crollo’ con la fine di Roma , materialmente , ma non come ideologia .

Quando i popoli germanici invasero la parte occidentale dell’ Impero annientarono la stato di fatto , ma non poterono annullare di colpo secoli e secoli di ininterrotto progresso civile , infatti i primi Germani : Franchi , Visigoti , Ostrogoti ed Eruli che si insiedarono in Gallia , Hispania e Italia non poterono fare altro che mantenere per loro il potere militare , ma per quello civile dovettero gioco forza affidarsi ai Romani ; era facile distruggere e conquistare ma ben piu’ difficile poi governare senza le leggi e l’ integrazione tra Germani e Latini .

Anche i Bizantini eredi dell’ Impero e delle sue leggi , tanto invocati dal Senato e dal Papa di Roma dopo la caduta , affinche’ giungessero in Italia per cacciare i Goti e ricollegarla all’ Impero , non riuscirono a far altro dopo la vittoriosa campagna militare , che tartassare di burocrazia esasperante e balzelli vari la stremata popolazione d’ Italia , tanto da far rimpiangere la dominazione gota specialmente quella del tempo di Teodorico quando tramite le leggi e gli uomini che le governavano tutti di stirpe latina , la convivenza tra Goti e Latini era , per il bene comune , ben tollerata .

Anche il barbaro e feroce popolo dei Longobardi che giunse massicciamente in Italia nel VI secolo poco dopo la sconfitta dei Goti ad opera dei Bizantini , dopo i primi anni di conquista indiscriminata del nord Italia , venne man mano conquistato moralmente dalla civilta’ latina e dall’ influenza sempre presente della Chiesa romana , tanto che i Longobardi in alcune occasioni di guerra divennero federati militari dei Bizantini , ancor prima che i primi Re si convertissero al cristianesimo , conversione che avvenne poco dopo e superate le prime contrarieta’ della classe nobile e piu’ tradizionalista dei Longobardi , questi e tutto il popolo si convertirono alla religione di Roma ; il punto piu’ alto dell’ acculturamento dei Longobardi alla civilta’ latina e alla religione cristiana , venne raggiunto quando sali’ al Regno d’ Italia il Re Liutprando che fu un vero legislatore e che amplio’ il corpus legislativo longobardo emanando sei norme giuridiche di integrazione al precedente Editto di Rotari , poi tra il 713 e il 735 promulgò altre centocinquantatré leggi , divenendo dopo Rotari il più attivo legislatore longobardo ; infine introdusse riforme legali ispirate tutte al diritto romano e queste nuove leggi erano contenute in dodici volumi a tutela e governo del nuovo Regno d’ Italia ; in un passo di queste leggi , anche di carattere religioso , da lui emesse si legge : ”In difesa della nostra legge cristiana e cattolica prendiamo provvedimenti affinche’ nessuno possa presumere di allontanarsi dalla fede di Cristo” e cosi’ prosegue : “Chiunque incurante dell’ ira di Dio si rivolga agli stregoni o alle streghe con il proposito di ricevere divinazioni o risposte da loro di ogni genere , paghera’ al fisco regio come composizione , meta’ della somma con la quale sarebbe stata valutata la sua vita se qualcuno l’ avesse ucciso e in aggiunta fara’ penitenza secondo il canone stabilito . In modo analogo colui che come un rustico prega un albero ritenendolo sacro o adora le sorgenti o compie qualche sacrilego incantesimo , paghera’ a titolo di composizione meta’ del suo prezzo al fisco . Decretiamo che tutti i giudici e gli sculdasci si impegnino ad ammonire chi uomo o donna che sia , abbia nel passato compiuto tali abominevoli azioni perche’ non le faccia nel futuro ; se non le fara’ non sara’ posto in vendita” 

Come si nota in questa legge , quando al punto si nomina il “rustico” , significa che il paganesimo nell’ VIII secolo era ancora praticato e contro il quale si rivolge il cristiano Liutprando ; infatti come il significato della parola indica , forme di paganesimo erano praticate dalla popolazione agricola italica , piuttosto che dal popolo a cui apparteneva il Re , ora ben integrato nella cultura latina , anzi sembrerebbe che i Longobardi fossero diventati piu’ “Romani” degli Italici , potenza della Cultura .

In foto la tomba del Re longobardo Liutprando nella Basilica di Pavia e un suo Tremisse .

Liutprando , tomba del Re a Pavia.jpg

Luitprando , Tremisse.jpg

Modificato da Legio II Italica
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Inviato (modificato)

però mi sembra di capire, come dici tu che, almeno da Caracalla in poi, è la fede (anche obbligata) ad avere unito i popoli , più della cultura.

Modificato da dux-sab

Inviato
55 minuti fa, dux-sab dice:

però mi sembra di capire, come dici tu che, almeno da Caracalla in poi, è la fede (anche obbligata) ad avere unito i popoli , più della cultura.

Certamente fu una miscela di entrambe , prima di leggi e successivamente di religione cristiana ; pero' mentre le leggi si possono ascrivere ad una forma di cultura maturata nel corso di secoli e che vide il suo apice nell' editto di Caracalla , la religione cristiana invece nacque improvvisamente e come tutte le religioni , oltre alla cristiana , credo non si possano definire figlie della cultura perche' riguarda piu' uno stato dell' anima e un modo di pensare e di vivere che influenzano e guidano le azioni di ogni singolo individuo ; naturalmete e' un parere personale .

Un saluto


Inviato

Salve @Legio II Italica , grazie per questo interessante excursus sul senso di appartenenza ad una comune Cultura; sentimento che si è rivelato difficile da sradicare e al quale i vari popoli hanno dovuto uniformarsi.

Un saluto da una cittadina di Roma attualmente all'estero! :D

 

  • Mi piace 1

Inviato

Grazie dell' apprezzamento al post e tieni alta la nostra romanita' :yahoo::D


Inviato

Assolutamente! :lol: Dopotutto... "tutte le strade portano a Roma" ^_^


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