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Piccola frazione ionica in argento: 1/192 di statere?


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Io ho 1/96mo di statere ( elettro) di zecca non identificata della Ionia, proviene dalla collezione Rosen ( catalogo M&M 1987) . Ha una splendida testa di grifone al diritto d incuso al rovescio , non ricordo pero il peso. 


Inviato (modificato)
5 ore fa, numa numa dice:

Io ho 1/96mo di statere ( elettro) di zecca non identificata della Ionia, proviene dalla collezione Rosen ( catalogo M&M 1987) . Ha una splendida testa di grifone al diritto d incuso al rovescio , non ricordo pero il peso. 

Complimenti, per la moneta! Ho il catalogo della collezione Rosen, ma non quello della vendita. 

Aggiungo di seguito un altro esemplare noto di 192esimo di statere in elettro (peso 0,05g). Dovrebbe essere stata venduta da Harlan J. Berk, Ltd nella Buy or Bid Sale 169-8 (June 1 2010). I conii sono gli stessi della moneta condivisa da @apollonia, venduta da Triton.

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IONIA, UNCERTAIN MINT ; 1/192 Stater, 6th century BC, 0.05., SNG Kayhan-691 (= Rosen-356). Obv: Uncertain type. Rx: Bird within incuse. A very rare example of the smallest electrum denomination. Apparently the third known; the others are the Kayhan/Rosen coin and lot 190 in Triton XIII. VF........... 4500

Se ne conoscono altri esemplari?

 

 

Modificato da Matteo91
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Inviato

Mi sembra chd le frazioni da 1/192 di statere conosciute, o apparse sul mercato finora,  presentino disegni che appaiono o di difficile lettura. Le frazioni da 1/48 e 1/96 - almeno quelle che conosco della Rosen e altre ottime collezioni hanno invece rappresentazioni molto nitide e raffinate per stile,  disegno e realizzazione. Dei piccoli capolavori, quando sono in alta conservazione, in miniatura. 


Inviato (modificato)
1 ora fa, numa numa dice:

Mi sembra chd le frazioni da 1/192 di statere conosciute, o apparse sul mercato finora,  presentino disegni che appaiono o di difficile lettura. Le frazioni da 1/48 e 1/96 - almeno quelle che conosco della Rosen e altre ottime collezioni hanno invece rappresentazioni molto nitide e raffinate per stile,  disegno e realizzazione. Dei piccoli capolavori, quando sono in alta conservazione, in miniatura. 

Vero. I 192esimi di statere sono poco più che semplici pezzi di elettro. Nell'asta Berk hanno intravisto un uccello a rovescio, ma dubito fortemente lo sia. 

In totale io ne conosco 5 esemplari: 

Triton, Rosen, Berk e i due dell'Ans (di cui uno però con un peso di 0,09g, quindi con qualche dubbio).

Modificato da Matteo91
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Inviato (modificato)

La collezione Murrahyam Khaian ne ha anche uno, credo pesi 0.05

il peso di 0.09 e’ da attribuitsi ai frazionali da 1/96mo di statere

Modificato da numa numa

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1 ora fa, numa numa dice:

La collezione Murrahyam Khaian ne ha anche uno, credo pesi 0.05

il peso di 0.09 e’ da attribuitsi ai frazionali da 1/96mo di statere

Cercherò di procurarmi l'immagine, grazie.

Pensi che la moneta da 0.09g sia 1/96 sottopeso? 0.09 X 96 = 8.64, mi sembra un po' basso considerato un valore teorico dello statere lido-malese di circa 14 grammi.

Allo stesso modo é comunque eccessivo il peso per il 192esimo, visto che si supererebbero i 17g.

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Off topic sull'uso dell'elettro.

Mitridate VI Eupatore, re del Ponto, viveva nel timore di essere avvelenato e una precauzione adottata per proteggersi dall’avvelenamento da bevande era l’uso delle “poison cups” di elettro. Si credeva infatti che le tazze composte di questa lega metallica rivelassero la presenza di un veleno quando un colore iridescente increspava la superficie con un suono scoppiettante, apparentemente il risultato di una reazione chimica (Plinio 25.5 7, 33.23.81, 37.15.55-61).

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Inviato
26 minuti fa, apollonia dice:

Off topic sull'uso dell'elettro.

Mitridate VI Eupatore, re del Ponto, viveva nel timore di essere avvelenato e una precauzione adottata per proteggersi dall’avvelenamento da bevande era l’uso delle “poison cups” di elettro. Si credeva infatti che le tazze composte di questa lega metallica rivelassero la presenza di un veleno quando un colore iridescente increspava la superficie con un suono scoppiettante, apparentemente il risultato di una reazione chimica (Plinio 25.5 7, 33.23.81, 37.15.55-61).

 

Interessante aneddoto. C'è un fondo di verità, chimicamente parlando?

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1 ora fa, Matteo91 dice:

Interessante aneddoto. C'è un fondo di verità, chimicamente parlando?

Non dal punto di vista chimico ma per un effetto fisico, precisamente la proprietà dell’elettro di riflettere la luce di una lampada più diffusamente e in modo più brillante dell’argento. Secondo le credenze dell’epoca, una tazza di elettro naturale poteva rilevare la presenza di veleno nel liquido che conteneva da certi effetti di propagazione della luce.

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Ho approfondito la ricerca e ho visto che anche la chimica ha avuto un ruolo nello scoprire i veleni infusi in un calice di elettro. La sostanza tossica non solo produceva delle curve colorate a guisa dell’arcobaleno, ma al tempo stesso si udiva uno stridore simile a quello del fuoco. E’ presumibile che l’effervescenza causata da un acido forte si manifestasse con qualche piccolo strepito o brulichio, da cui la credenza dell’igneo stridore per il quale Plinio attribuì all’elettro la proprietà di scoprire la fatale presenza dei veleni.

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