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Monetazione romana e zecche coloniali


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Inviato (modificato)

Salve a tutti,

come molti sapranno, mi sto occupando delle emissioni delle colonie di diritto latino, in relazione con l'introduzione della valuta romano-campana prima e del denarius poi. L'andamento generale è ben noto: dopo un floruit attorno alla metà del III secolo a.C. quasi tutte le zecche coloniali diminuiscono la produzione, fino a chiudere del tutto verso il 215-211 a.C.
Ovviamente qualcuna prosegue ancora per qualche anno, come forse Venusia e certamente Luceria, che diviene una sorta di zecca ausiliaria di Roma. 
La vera anomalia, sulla quale mi piacerebbe sentire il vostro parere - e chiamo in causa l'espertissimo @acraf - è rappresentato da Paestum e Brundisium, le quali continuano a coniare fino ai primi anni dell'Impero. Certamente, trattandosi di comunità di antica tradizione, Roma avrà garantito loro lo ius cudendi più di quanto abbia fatto con le altre colonie, ma la questione merita di essere approfondita.

Un caro saluto e di nuovo auguri!

Modificato da Theodor Mommsen

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