favaldar Inviato 10 Dicembre, 2006 #1 Inviato 10 Dicembre, 2006 (modificato) Si conoscono pezzi da 20 lire Umberto I (qualsiasi anno)dove la stanghetta della A in REGNO + D'ITALIA è mancante? Riporto un 1886 ps:quello che si vede all'interno delle A sono segnetti,graffietti, d'usura.Controllato con la lente. Modificato 10 Dicembre, 2006 da favaldar
ADMIN incuso Inviato 10 Dicembre, 2006 Staff ADMIN #2 Inviato 10 Dicembre, 2006 Si', recentemente c'e' stata una bella discussione sulle varianti del 20 lire proprio qui. La discussione non la so ritrovare ma i risultati li ho integrati in: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta.php/W-U1/9 come vedi è segnalata anche questa variante.
favaldar Inviato 10 Dicembre, 2006 Autore #3 Inviato 10 Dicembre, 2006 Anche quella del 1886........allora è proprio un difetto o errore di questo anno specifico. Almeno finche non ne usciranno di anni diversi. Grazie Incuso Se ti serve la foto della moneta per il tuo sito puoi prenderla,c'è anche quella piccola della lettera.
Dimitrios Inviato 12 Dicembre, 2006 #4 Inviato 12 Dicembre, 2006 Ciao favaldar, ti mando il link di una precedente discussione dove avevo riportato tutte le varianti dei marenghi di Umberto a me conosciute: http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic...ndpost&p=172397 Come vedi la variante del tuo 1886 è gia stata segnalata ma questo non significa che sia comune.Anzi direi che sia abbastanza rara come variante.Detto questo però uno non deve aspettare che queste varianti siano di grande valore o che siano ricercate da tutti i collezionisti di marenghi. Seconda la mia opinione ci sono periodi che queste varianti vanno “di moda” mentre in altri sono quasi ignorate.A volte infatti queste varianti offerte in listini rimangono invendute ma altre volte si trova qualche facoltoso-curioso collezionista che le paga molto di più rispetto agli esemplari normali.
Dimitrios Inviato 12 Dicembre, 2006 #5 Inviato 12 Dicembre, 2006 Approfitto per aggiungere il mio punto di vista personale riguardo le varianti. Per me non ha senso collezionare le varianti dovute ad un piccolo errore o correzione di conio, come nel caso dell’esemplare di questa discussione.Sono solo delle curiosità ma senza un motivo significativo di esistenza. Diverso il discorso per quanto riguarda le varianti con un segno voluto dall’incisore.Faccio un esempio: Il 20 lire 1902 di Vittorio Emanuele III esiste in versione normale e versione con “ancoretta” posta sotto la testa del re.Ebbene in questo caso l’ancoretta ha un senso perché indica che l’oro utilizzato è quello proveniente dalle miniere della colonia Eritrea. Questa variante ,secondo me, va collezionata perché contiente un segno voluto per indicare una differenza precisa rispetto all’esemplare “normale”.
favaldar Inviato 12 Dicembre, 2006 Autore #6 Inviato 12 Dicembre, 2006 Sono daccordo con te Dimitrios che non dovrebbero chiamarsi varianti di conio ma solo di difetti di conio, numismaticamente parlando. Per quanto riguarda il valore,come scrivevi,dipende dal collezionista e purtroppo anche da certi prezzari-cataloghi. Se sono riportate, alcuni le acquistano a prezzi molto superiori di quelle "normali" altrimenti no. Altri le acquistano in qualsiasi caso per la loro "curiosità"! In fondo se su 1000 monete coniate ne escono 10 con un punto in meno,oguno può chiamarle come vuole ma sono sempre Uniche e diverse, quelle 10 monete, dalle altre 990,quindi non mi meraviglia se si pagano un po di più! A me fa piacere avere un qualcosa di "diverso" e raro,sopratutto se lo scopro io per primo! :D Credo che sia nell'animo del Collezionista! Collezionismo e numismatica sono due cose ben diverse che si possono unire. Ciao
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