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Al CCNM: Ponte sul Danubio di Traiano


Risposte migliori

Serata interessante e varia per gli spunti e le discussioni che ha scaturito. Un plauso agli organizzatori. L'ipotesi del porto rimane non solo affasciante, ma anche concreta per i numerosi elementi a favore di questa tesi esposti dal dott. Ventrella.  

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Io sono per il porto di Civitavecchia.

Devo dire la verità il signor Ventrella non é un ottimo oratore ;). Però alla fine mi ha convinto e la presentazione l ho trovata intetessante. La fune davanti al "ponte", le scale che non rendevano immediato l accesso al ponte soprattutto per i carri, le due torri riccamente decorate con statue, i due "piani" etc...poi sulle monete di Traiano si rappresentarono sempre opere pubbliche realizzate nel territorio italico, il ponte del Danubio sarebbe l unica eccezione. 

Ricordo che nella rivista " Monete Antiche" del 2010 c'è un articolo dell' oratore proprio su questo argomento.

Ciao

Modificato da snam
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Supporter

Buona serata

Ho partecipato alla serata e devo fare i complimenti all'Ing. Ventrella per la relazione e all'infaticabile organizzatore Gianfranco Pittini.

Non seguo questa monetazione e devo dire che da quanto ha esposto l'Ing. Ventrella e dalle immagini che ho visto, propendo per la rappresentazione di un porto; non chiedetemi quale però ..... non ho tanta sapienza classica :unknw: .

Dalle immagini della moneta in parola, alcuni dettagli mi hanno aiutato nella mia convinzione e questi si aggiungono alle motivazioni addotte da tanti di voi, oltre che dal relatore, come la presenza di gradini, la struttura arcuata perché si voleva dare profondità all'immagine non essendo gli incisori campioni di prospettiva .... 

Questi sono i dettagli che, da profano, mi hanno fatto protendere verso il porto.

  • La presenza della fune che lo chiude; tipica struttura presente nei porti per garantirne l'inviolabilità e che era "titata" da un molo all'altro; non erano galleggianti e la fune, essa stessa non poteva essere galleggiante. Quando la si rilasciava doveva andare a fondo e permettere che la chiglia della nave passasse agevolmente; se fosse stata galleggiante la sua manovrabilità sarebbe stata molto difficoltosa;
  • La presenza dei due archi che io identificherei quali strutture poste su entrambi i moli; era tipica la presenza di alte strutture nei porti, soprattutto se in quei porti c'erano navi e non solo barche di pescatori; talune fungevano da faro, altre servivano ad inserire gli alberi nello scafo; talvolta ce n'era una sola ed aveva entrambe le funzioni. La funzione del faro è logica e nota, un po' meno è l'esigenza di avere una torre o un'alta struttura fissa che servisse per fissare gli alberi nello scafo. Quest'ultima operazione, grazie a tale struttura, era molto più semplice da farsi, tenuto conto che la manutenzione delle navi di legno era necessariamente frequente e la sostituzione di elementi era continua. Difficile se non impossibile farlo con la barca a terra o in acqua ... per operare in testa d'albero doveva essere inclinata, così anche -per esempio - per cambiare il sartiame che fissava l'albero, oppure mandarci in cima un operaio. Molto meglio avere una struttura fisse che servisse allo scopo.

saluti

luciano

 

Modificato da 417sonia
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16 ore fa, snam dice:

Io sono per il porto di Civitavecchia.

Devo dire la verità il signor Ventrella non é un ottimo oratore ;). Però alla fine mi ha convinto e la presentazione l ho trovata intetessante. La fune davanti al "ponte", le scale che non rendevano immediato l accesso al ponte soprattutto per i carri, le due torri riccamente decorate con statue, i due "piani" etc...poi sulle monete di Traiano si rappresentarono sempre opere pubbliche realizzate nel territorio italico, il ponte del Danubio sarebbe l unica eccezione. 

Ricordo che nella rivista " Monete Antiche" del 2010 c'è un articolo dell' oratore proprio su questo argomento.

Ciao

Ciao , sebbene anche io abbia espresso parere favorevole per un Porto nei miei precedenti interventi , in particoalare Ancona perche' si presta ad una rappresenatzione reale ma anche simbolica di un Ponte , la tradizione storica della moneta mi ha portato a rimanere ancorato al Ponte sul Danubio , per questo ho votato al primo posto Drobeta poi Ancona ; per quanto riguarda le iconografie monumentali sulle monete emesse da Traiano che definisci sempre italiche , in effetti hai ragione , pero' l' eccezzionalita' dell' opera ingegneristica del Ponte che anche Cassio Dione , oltre un secolo dopo la costruzione , esalta per la sua magnificenza , potrebbe aver indotto a commemorare la costruzione sulle monete , seppur situato fuori Italia .

Attendo da @gpittinii risultati del Convegno , per meglio capire il tutto e perche' la scelta del Porto sia caduta su Civitavecchia .

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Supporter

Lettura molto interessante. Mi dispiace di aver perso la serata.

Se fosse un porto, sarebbe una rappresentazione originale: veduta quasi frontale invece che veduta "aerea" come quelle del porto di Ostia di Nerone e Traiano. Inoltre nei due sesterzi di Nerone e Traiano compare il nome " Por Ost" e "Portum Traiani", mentre in questa manca completamente qualsiasi nome.

Quale opera architettonica poteva essere così famosa in tutto l'impero da non necessitare di essere nominata ma solo rappresentata?

E' un tema che merita sicuramente altri approfondimenti. 

 

 

Modificato da quattrino
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1 ora fa, quattrino dice:

Lettura molto interessante. Mi dispiace di aver perso la serata.

Se fosse un porto, sarebbe una rappresentazione originale: veduta quasi frontale invece che veduta "aerea" come quelle del porto di Ostia di Nerone e Traiano. Inoltre nei due sesterzi di Nerone e Traiano compare il nome " Por Ost" e "Portum Traiani", mentre in questa manca completamente qualsiasi nome.

Quale opera architettonica poteva essere così famosa in tutto l'impero da non necessitare di essere nominata ma solo rappresentata?

E' un tema che merita sicuramente altri approfondimenti. 

 

 

Salve @quattrino, considerando il tuo interesse verso questo interessante argomento , potresti leggere alcune mie riflessioni sul contenuto del Convegno , concluse con una personale ipotesi circa l' iconografia del Sesterzio di Traiano ; riflessioni scritte tra ieri ed oggi in : Storia ed Archeologia : 

 

 

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