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Gallieno, RESTIT GALLIAR


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Oggi vi propongo questo antoniniano di Gallieno, sperando di avviare una discussione a più livelli: tecnico e storico.

Iniziamo con gli aspetti tecnici (e in particolare chiamo a raccolta @Legio II Italica @Illyricum65 @gpittini @eliodoro @cliff @Tinia Numismatica):

1) il dot/pallino decorativo alla base del busto di Gallieno: come mai si è mantenuto ben formato e conservato non risentendo in maniera particolare dell'usura?

2) le incrostazioni rossastre nei campi al dritto, sono cuprite? possono essere indice di moneta suberata oppure sono frutto della lega dell'antoniniano comunque non ricchissimo di argento?

3) le lettere della legenda al rovescio: conio stanco? usurato?

Grazie per i vostri contributi e... ovviamente, attendo anche pareri da parte dei non chiamati!

Modificato da grigioviola
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Inviato

La cuprite è dovuta alla non trascurabile componente in rame della lega

la conservazione del pallino e la qualità delle lettere al rovescio, ma anche di tutta l'impronta complessiva dritto/rovescio, derivano dall'uso di un conio molto usurato...la moneta ha poche tracce di circolazione, l'aspetto è dovuto alle condizioni del conio.


Inviato

Grazie @Tinia Numismatica lì per lì avevo fatto un po' il sospettoso... le lettere della legenda al rovescio mi lasciavano un po' perplesso, ma di contro mi parevano abbastanza evidenti i segni della coniazione per dubitare seriamente del pezzo.

Il soggetto della restituzione della Gallia mi ha sempre, ovviamente, intrigato e inseguivo da tempo questo pezzo (come tutt'ora inseguo l'analogo di Postumo).

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DE GREGE EPICURI

Concordo con quanto già detto, con un solo piccolo dubbio sulla cuprite. Visto che disegna un contorno quasi perfetto del ritratto di Gallieno, mi è venuto il dubbio che possa trattarsi di una stuccatura, argomento su cui però non sono espertissimo. Inoltre, è difficile pensare che la moneta presentasse delle erosioni così diffuse proprio nelle zone più "basse". Quindi, più probabile una spontanea cuprite.

Modificato da gpittini

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Salve @grigioviolae grazie per avermi coinvolto in questa interessante discussione alla quale tentero' di dare un contributo .

Per quanto riguarda il conio , non mi sembra che sia un classico "conio stanco" cioe' dove figure e/o legende appaiono come sfumate , poco definite , qui invece figure e legende sono bene in evidenza pur nella loro semplicita' artistica , sono quasi stilizzate , infatti rientrano piu' nello stile del periodo storico di Gallieno , almeno per quanto riguarda i piccoli moduli come gli Antoniniani ; infatti se si analizza bene la moneta postata , il conio risulta semplicistico , poco curato artisticamente , insomma ho piu' di qualche dubbio che sia un "conio stanco"

Per la probabile cuprite , mi associo ai dubbi espressi da @gpittini, non credo sia cuprite , e' una macchia troppo "verniciata" , a me da l' impressione che sia una perdita dell' argentura e che sia venuto allo scoperto parte del nucleo in rame forse originariamente diventato verde rame , trattato poi per tentata pulizia con del limone che ha trasformato per reazione chimica il verde rame in rosso rame (esperienza personale negativa)

Circa il periodo storico della moneta e' facile rintracciarlo , siamo negli anni 254/260 quando avvennero massicce invasioni di popolazioni germaniche a scapito della Gallia , respinte con difficolta' da Gallieno , il quale comunque assunse i titoli di "Restitutor Galliarum" e "Germanicus Maximus"

Un saluto

Modificato da Legio II Italica

Inviato

@Legio II Italica @gpittini grazie per essere intervenuti. Posso dire che l'impressione non è quella di mancanza di argentatura superficiale, quanto un qualcosa di superiore alla superficie, non mi pare che si tratti del nucleo di un suberato emerso per intendersi e nemmeno di una mancanza di superficie argentata come spesso riscontro su altri pezzi di Gallieno o di Postumo per intenderci.

Tuttavia, specie nel campo a destra, l'impressione è come se fosse stata spatolata... ma potrebbe essere il frutto di operazioni di pulizia precedenti.

  • Grazie 1
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Inviato

quel rosso permette di staccare dal fondo un ottimo ritratto di Gallieno. possiamo dire non tutti i mali vengono per nuocere.


Inviato (modificato)
49 minuti fa, Legio II Italica dice:

Salve @grigioviolae grazie per avermi coinvolto in questa interessante discussione alla quale tentero' di dare un contributo .

Per quanto riguarda il conio , non mi sembra che sia un classico "conio stanco" cioe' dove figure e/o legende appaiono come sfumate , poco definite , qui invece figure e legende sono bene in evidenza pur nella loro semplicita' artistica , sono quasi stilizzate , infatti rientrano piu' nello stile del periodo storico di Gallieno , almeno per quanto riguarda i piccoli moduli come gli Antoniniani ; infatti se si analizza bene la moneta postata , il conio risulta semplicistico , poco curato artisticamente , insomma ho piu' di qualche dubbio che sia un "conio stanco"

Per la probabile cuprite , mi associo ai dubbi espressi da @gpittini, non credo sia cuprite , e' una macchia troppo "verniciata" , a me da l' impressione che sia una perdita dell' argentura e che sia venuto allo scoperto parte del nucleo in rame forse originariamente diventato verde rame , trattato poi per tentata pulizia con del limone che ha trasformato per reazione chimica il verde rame in rosso rame (esperienza personale negativa)

Circa il periodo storico della moneta e' facile rintracciarlo , siamo negli anni 254/260 quando avvennero massicce invasioni di popolazioni germaniche a scapito della Gallia , respinte con difficolta' da Gallieno , il quale comunque assunse i titoli di "Restitutor Galliarum" e "Germanicus Maximus"

Un saluto

Se fosse il “core” apparso per sfogliatura della superficie si dovrebbe trovare ad un livello inferiore al resto della moneta, invece si vede che è chiaramente sovrapposto e oblitera alcuni particolari. 

Lo stile è quello detivante da un conio “stanco” e non da Differenze stilistiche. 

l'apparente semplificazione rispetto ai “canonici” conii è dovuta alla perdita di particolari e alle deformazioni per fatica del materiale. Nei punti meno soggetti all’usura meccanica, i particolari sono ancora  presenti e ben definiti. Quindi erano presenti in origine. 

Modificato da Tinia Numismatica
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Inviato

ciao@grigioviola, moneta interessante, concordo con quanto detto da Tinia riguardo il conio stanco, come si vede dalla legenda al rovescio,mentre il campo e la figura sono ben coniate, ed alla cuprite...il dubbio mi sorge per l'escrescenza di rosso vicino all'orecchio..È superficiale? nel complesso, bella moneta.Saluti Eliodoro


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