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IGNORED

Purezza dei tondelli in rame prima di Napoleone Re d'Italia


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Inviato

Buona domenica pomeriggio.

E' da un po' che mi chiedo...che percentuale di rame contengono i tondelli moderni coniati nelle zecche italiane?. Per restringere il campo diciamo che prendendo in mano il Gigante i riferimenti al titolo del Cu partono con le monete di:

Napoleone Re d'Italia (1805-1814) tondelli in Cu 950%

Regno Lombardo Veneto sotto i vari sovrani (1815-1866) tondelli in Cu 990%

Regno di Sardegna (i primi dati li trovo con Carlo Felice) dal 1821 al 1849 (con Carlo Alberto) tondelli in Cu 1000%

Con Vittorio Emanuele Re eletto tondelli in Cu 950%

Mentre durante il Regno d'Italia 950% per i tondelli da 10 e 5 cent e 960% per i nominali più piccoli.

Stato pontificio (Gregorio XVI-Pio IX) Cu al 950-960%

Ora prima di Napoleone Re d'Italia che titolo avevano sti benedetti tondelli? Ci sono dati in merito? Il rame era puro? E se non lo era con che metalli veniva legato? Stagno? Piombo? Argento? Con che precisione e con che strumenti potevano valutare la purezza del rame e anche degli altri metalli?  Che influenza può avere la purezza del rame sul peso dei tondelli? La purezza del rame può giustificare le oscillazioni di peso di certi tondelli in rame come ad esempio quelli delle zecca di Napoli? O queste differenze erano semplicemente dovute al lavoro approssimativo di chi preparava i tondelli?

Forse sono troppe domande per un post solo e alcune avranno anche una risposta ovvia ma volevo farle:) e sarò grato se qualcuno vorrà rispondere.

Grazie quindi a chi darà il proprio contributo.


  • 9 mesi dopo...
Inviato

Personalmente penso che nella preparazione dei tondelli in lega di rame non c’erano degli “standard” fissi.

Vi erano delle ragioni di opportunità al fine di avere dei vantaggi immediati migliorando il lavoro di  coniatura e indiretti poi, con la durata delle monete in circolo, in quanto il metallo aveva migliorato le sue caratteristiche ed erano più resistenti all’usura.

Ad esempio, se  al rame puro aggiungiamo piccole percentuali di stagno e piombo, da un lato abbassiamo la temperatura di fusione pur mantenendo la plasticità di lavorazione del rame puro, mentre dall’ altra aumentiamo la tenacitá/resistenza del prodotto “moneta” più durevole all’uso....Volendo essere precisi a questo punto sarebbe corretto di parlare di bronzi...

Un saluto a tutti

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