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IGNORED

Valore delle Monete durante l'impero


Risposte migliori

Inviato (modificato)

Salve a tutti, spero di non fare una figuraccia a porre questa domanda.

Volevo chiedervi -se noto- quale fosse il valore delle monete al tempo dell'impero romano, o meglio, per cosa esse venivano scambiate.

Per esempio, la popolazione comune per comprare un pezzo di pane pagava un'asse?

Grazie mille!

Modificato da melchiorre

Inviato

Argomento già trattato più volte, ad esempio qui

Sposto la discussione in Monete Romane Imperiali, dove sapranno senz'altro darti altre informazioni e suggerirti specifici link.

petronius :)


Inviato

Tratto da "Il Faro, quotidiano telematico del mediterraneo"

Quanto valeva una moneta romana, e cosa era possibile acquistare

E’ pensabile, oggi, fissare il potere d’acquisto di una moneta romana e compararla al nostro euro?  Verificando le fonti storiche e archeologiche,  più o meno attendibili, e considerando anche che la moneta romana subì, nel corso di mille anni, molti cambiamenti, nel peso e nel metallo, è possibile, con le dovute cautele, immaginare uno scenario quasi attendibile. Cominciamo col dire che le monete Romane si disgiungono in monete d’oro, d’argento e di bronzo; e hanno una unità di misura chiamata asse (in latino peso – era infatti un grosso pezzo di bronzo -); le monete di bronzo erano, poi, suddivise in multipli dell’asse, come il dupondio e il sesterzio, e sottomultipli, il quadrante.

All’epoca di Augusto un aureo corrispondeva a 25 denari o a 100 sesterzi, o a 400 assi. Quindi un denario corrispondeva a 4 sesterzi e un sesterzio a 4 assi. Ora, per capire cosa un cittadino romano poteva comprare con il proprio denaro basta leggere uno dei listini di una delle Taberne pompeiane, fissati sul muro dal calore dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.; da queste apprendiamo che un chilo di pane costava 2 assi, come un litro di vino; un piatto di legumi o verdure costava 1 asse; una prostituta nel “lupanare” costava 1 sesterzio, una tunica 12 sesterzi; uno schiavo generico, costava 625 denari, 2500 sesterzi. 

Adesso, se facessimo un parallelo tra asse e euro, sulla base del prezzo corrente del pane, che si aggira, in media, intorno a 3 euro al chilo (ndTWF, si, nei film di fantascienza... almeno a Parma! :-D), potremmo affermare che un asse sarebbe equivalso a 1,5 euro; un sesterzio a 6 euro. E Su questa base continuare e dire che, per esempio, un vestito sarebbe costato circa 70 euro, una prestazione sessuale appena 6 euro, uno schiavo 15 mila euro, mentre per un mulo sarebbe costato, a un bracciante pompeiano, appena 3000 euro. 

Proseguendo poi su questo parallelo, e sulla base delle fonti antiche, sarebbe possibile immaginare il potere di acquisto di un salario medio; dalle fonti apprendiamo infatti che, in epoca augustea, un centurione veterano percepiva circa un denario al giorno; circa 700 euro al mese, ma erano previste elargizioni in natura e una buona pensione, con lascito e spartizione di terre per chi finiva vivo i 25 ani di militare; un insegnante guadagnava poco più della metà di un soldato, ma spesso anche lui riceveva pagamenti in natura.

E i ricchi? Roma era piena di ricchi patrizi, come Crasso, per esempio, che aveva un patrimonio di 192 milioni di sesterzi, oltre il miliardo di euro, mentre Giulio Cesare in Gallia, fece oltre 1 milione di prigionieri che vennero venduti come schiavi; se ognuno di essi valeva 2500 sesterzi, 15 mila euro, Cesare guadagnò 15 miliardi di euro, che lasciò in eredità al popolo di Roma. Per un pranzo Lucullo, una sorta di Briatore dell’epoca, poteva spendere fino a 1 milione di sesterzi, 6 milioni di euro; stessa cifra che un senatore doveva possedere per avere accesso alle cariche politiche, il doppio invece di quanto doveva possedere un membro dell’ordine equestre. Infine Plinio il Giovane, poeta e scrittore di best seller, e come lui anche Cicerone, entrambi nobili patrizi, possedeva un capitale di 20 milioni di sesterzi, tra terre e schiavi; solo che Plinio si lamentava di dover vivere… da povero. Da questo gioco di confronti verosimili emerge quanto le realtà sociali, e il costo della vita, malgrado il corso degli anni, non siano cambiate poi tanto. Soprattutto in tempo di crisi economica mondiale come quella attuale. 

Ciao!

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Inviato

Io proporrei di utilizzare come raffronto i prodotti biologici. Il pane al giorno d'oggi si fa molto più facilmente di quando si faceva 2000 anni fa, grazie a grano selezionato e a prodotti chimici. Il costo delle materie prime è oggi estremamente più basso. Che ne pensate? Dato che il pane biologico qui in sicilia é sui 5 euro  al kg, se ne desume che un asse è 2.5 euro e un sesterzio 10. Un quadrante, la moneta più piccola, starebbe suo 60 centesimi. (Questo mi convince meno, il centesimo dell'epoca con qiesto conto ha un potere d'acquisto apparentemente troppo alto) che ne pensate? 


Inviato

              PAGHE E PREZZI NEL MONDO ROMANO  (circa 50 a.C. – 235 d.C.)

Un legionario riceveva tra il 46 a.C. e 84 d.C. dieci assi al giorno ( 225 denari all’anno). Un pretoriano

2 denari al giorno (720 denari all’anno). Domiziano aumentò la paga del legionario a 300 denari l’anno.

Settimio Severo(195) a 400, Caracalla (215) a 600.

I braccianti Pompeiani (50 a.C.- 79 d.C.) ricevevano da 5 a 16 assi al giorno per il lavoro stagionale.

Nel 2° secolo d.C. i minatori in Dacia da 6 a 10 assi più vitto e alloggio con contratti di 6 o 8 mesi.

 

                                                                         PREZZI

 Le granaglie erano alla base dell’alimentazione. Misurate in Modius ( 8,75 litri pari a 6,66 Kg.o 14,3 libbre) il cui prezzo era : 

Roma                               1 modius                                    da 1 a  1.5 denari

Italia                                1 modius                                    1 denario

Asia Minore                     1 modius                                    da ½ a  1 denario

Africa                              1 modius                                    da 6 assi a 1 denario

Egitto                               1 modius                                    ½ denario

 

Un adulto necessitava di 60 modii di grano all’anno. Una famiglia di contadini di 4 persone 150 modii. Durante le feste popolari gli aristocratici donavano ai poveri ½  o 1 denaro ciascuno. In Italia 2 assi al giorno e 45/50 denari all’anno erano necessari per la sopravvivenza. Ad Efeso nel 150/200 fu imposto il prezzo della farina di grano a ¼  o ½  denaro ( da 2 a 4 oboli) per libbra.

I liquidi ( olio e vino) si misuravano in Anfore ( 26 litri).

Il tenore di vita di un cittadino romano nel II secolo a. C.
Nel periodo preso in considerazione do qualche "prezzo medio", se pure approssimativo, di alcuni generi di prima necessità:
Vino comune: 1 anfora (litri 26,20)          5 denari
Olio:1 anfora                         "                       10 denari
Grano: 1 anfora                    "                      2 e 1/2 denari
Carne bovina: 3 libbre romane (982 g)  1 e 1/2 denari
Carne suina: 3 libbre romane       "           2 denari
Un abito comune completo per uomo  100 denari
Uno schiavo comune:                                 500 denari
Una bella casa:                                            4-5000 denari

       Rapportati a questi prezzi, i salari si dimostrano straordinariamente bassi, essendo per uno schiavo di 1/2 denario al giorno (180 circa all'anno), per un uomo libero di poco meno di 1 denario al giorno (300 circa all'anno).


Eppure L. Emilio Paolo, vincitore di Pidna, lasciò alla sua morte una proprietà di 370 mila denari, mentre, con un calcolo approssimativo il patrimonio di P. Cornelio Scipione l'Africano, il vincitore di Zama, può essere valutato 1 milione di denari circa. Essi erano certamente fra i più ricchi uomini del loro tempo.

 

  • 3 mesi dopo...
Inviato

Visto che mi è capitato di leggere un articolo interessante aggiorno l'argomento...

Dall'editto dei prezzi di Diocleziano


Alla relativa stabilità dei prezzi nel corso dei primi due secoli dell'impero, si contrappose il III secolo caratterizzato da una grave crisi economica con un'inflazione drammatica dovuta alla svalutazione della moneta. Per stabilizzare l'economia l'imperatore Diocleziano emanò nel 301 d.C. un editto sui prezzi applicabili, valido su tutto l'impero al fine di porre un freno all'avidità e alle speculazioni di chi determinava i prezzi. Esso stabiliva i limiti massimi per circa 1000 posizioni che comprendevano prezzi di merci, salari e prestazioni di servizio che non potevano essere superati per nessun motivo per i trasgressori le pene erano durissime. Le unità di misura sono: il moggio militare equivalente a litri 17,5; il sextarius corrispondente a ca. 0,55 litri e la libbra corrispondente a g. 327.

Si riportano di seguito alcune tariffe massime:

Edictum de Pretiis Rerum Venalium

Posizione                                 Unità di misura                                           Denari
Cereali
Frumento                                     1 moggio militare                                       100
Orzo                                              1 moggio militare                                         60
Segala                                           1 moggio militare                                         60
Vini
Piceno                                          1 sestario italico                                           30
Tiburtino                                      1 sestario italico                                           30
Falerno                                         1 sestario italico                                           30
Olio
Olio di prima torchiatura          1 sestario italico                                           40
Olio di seconda qualità             1 sestrario italico                                          24
Olio di rafano                              1 sestario italico                                             8
Carni
Carne di maiale                          1 libbra italica                                               12
Carne di bue                               1 libbra italica                                                 8
Prosciutto ottimo                       1 libbra italica                                              20
Oca ingrassata                                                                                                 200
Polli                                              1 paio                                                             60
Coniglio                                                                                                               40
Quaglie                                        10 di numero                                                20
Pesci
Pesci di mare                              1 libbra                                                          24
Pesci di fiume, prima qualità   1 libbra italica                                               12
Ricci di mare                               100 di mumero                                            50
Mitili di mare                              100 di numero                                             50
Lumache                                     20 di numero                                                 4
Ostriche                                      100 di numero                                           100
Uova e Latticini
Uova                                            4 di numero                                                   4
Latte di pecora                          1 sestario italico                                            8
Formaggio fresco                      1 libbra italica                                                8
Formaggio stagionato              1 libbra italica                                              12
Frutta fresca e secca
Mele                                            10 di numero                                                 4
Mele cotogne                            10 di numero                                                 4
Pesche                                       10 di numero                                                  4
Ciliege                                        4 libbre                                                            4
Cocomeri                                   4 di numero                                                    4
Meloni                                        2 di numero                                                    4
Castagne                                   100 di numero                                                4
Datteri                                       25 di numero                                                  4
Olive in salamoia                     40 di numero                                                  4
Fichi secchi                                8 di numero                                                    4
Salari degli insegnanti
Maestro di ginnastica             per allievo, al mese                                      50
Pedagogo                                 per ragazzo, al mese                                    50
Maestro elementare              per ragazzo, al mese                                    50
Maestro di aritmetica            per ragazzo, al mese                                    75
Maestro di stenografia          per ragazzo, al mese                                    75
Maestro di lingua greca
e latina                                     per allievo, al mese                                     200
Maestro di oratoria               per allievo, al mese                                     250
Avvocato                                 per istanza giudiziaria                                250

Ciao!

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