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Il denaro di Raimondo con la Vergine: una proposta cronologica

Nella trecentesca Civitatensis chronica sono narrati secondo un criterio annualistico avvenimenti della storia locale dall’ingresso a Cividale di Gregorio di Montelongo (1252) fino ai primi decenni del secolo successivo. Autore della Civitatensis chronica è Giuliano da Cavalicco, ma è in parte anche opera di suo fratello Giovanni, a cui sembra sia dovuta la parte di testo posteriore al 1306 (La cronaca riporta regolarmente gli eventi fino al 29 agosto 1315, con una breve appendice che continua la narrazione in modo irregolare fino al 1331). Durante il patriarcato di Raimondo sono descritte in questo testo quattro Renovatio monetae (un'espressione latina che indica un'operazione fiscale consistente nel sostituire tutto il denaro circolante con nuove monete) nel 1274, nel 1277, nel 1281 e nel 1287. Durante la ristrutturazione monetale del 1277 viene sostituita la precedente tipologia con la torre con una moneta recante la Vergine Maria che regge in grembo il bambino Gesù.

 

La traduzione errata fatta dai precedenti testi numismatici ha causato, in modo involontario, l'attribuzione a questo patriarca di un denaro con la Vergine senza crocette nella leggenda. (1). Nella traduzione da me proposta (vedi allegato) viene descritta una situazione differente: nel 1277, in zecca si dà inizio alla nuova coniazione, ma come per i precedenti denari al valore di 14 piccoli veronesi. Queste nuove monete entrano in circolazione. Nel marzo viene decretato che la nuova moneta deve avere il valore di 16 veronesi. Per rimediare all'accaduto, sempre per decreto nell'aprile dello stesso anno, essendo la moneta da 14 riconoscibile da due piccole croci poste nella leggenda (2), ne viene deciso comunque il corso legale e vista l'odierna rarità di questa tipologia, si attua un progressivo ritiro dalla circolazione.

(1)“...Di questa variante ricordata nella Cronaca di Giuliano, mai ho visto un esemplare...”(G.Bernardi,1975)

(2) un esemplare è presente nella collezione del Museo provinciale di Gorizia ed è stato riconosciuto dalla studiosa Ahumada Silva 

Letteratura:

  • Ahumada Silva, Un denaro patriarcale aquileiese inedito al Museo Provinciale di Gorizia, Aquileia Chiama, 33 (1986), p. 8-9.

  • Bernardi Giulio, Monetazione del Patriarcato di Aquileia. Trieste, Edizioni Lint, 1975

  • Tambara G., Iuliani Canonici Civitatensis Chronica , 1906

lamoneta.png

Modificato da ak72
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Inviato

Il patriarca di Aquileia Raimondo della Torre (1273-1299) ha coniato quattro tipi di denari:

Quello con la torre al rovescio nel 1274 ; quello con la Madonna e il Bambino nel 1277 ; quello con i bastoni decussati e quello con chiavi e torri nel 1281 e 1287 (non abbiamo certezze della sequenza).

Dal Chronicon di Julianus sappiamo che pel denaro bon la Beata Vergine c'era una variante significativa per la presenza o assenza di due crocette nei campi (non parlerei, come hai fatto, di crocette nelle leggende perché per la loro inclinazione si comprende che contornano le figure e non sono delle interpunzioni delle legenda anche se così può apparire a prima vista ).

Nell'anno 1277 si è tentato di portare il cambio del denaro a 16 piccoli dai 14 usuali.

La situazione accettata è la seguente:

1. Coniazione del denaro con torre nel 1274 del normale valore di 14 veronesi.

2. Coniazione nel marzo del 1277 del denaro con Beata Vergine del valore di 16 piccoli veronesi.

3. Appena un mese dopo il Patriarca ritorna sui suoi passi ( evidentemente per le proteste della classe mercantile ) e riporta il cambio del denaro a 14 piccoli.

Il denaro che presenta tre crocette nel campo de D/ e quattro nel campo del R/ , che è quello comune, sarebbe il denaro coniato a partire da aprile, mentre quello, conosciuto in un unico esemplare presente nel monetiere di Palazzo Attems a Gorizia, assolutamente identico all'altro per figure e legenda, si distingue per la presenza di due sole crocette al D/ e di due al R/.

La grande differenza di rarità sarebbe dovuta al fatto che i denari "con meno croci " sarebbero state ritirate dalla circolazione (Bern. pag 108).

 

La tua proposta invece sarebbe la seguente :

1. Coniazione nel 1274 del denaro con torre del valore di 14 piccoli veronesi.

2. Coniazione nel marzo 1277 (o anche prima ?) del denaro con Madonna e Bambino "con meno crocette" e sempre del valore di 14 piccoli.

3. Coniazione nell'aprile del 1277 del denaro "con più crocette" e del valore di 16 piccoli.

Questo è ciò che comprendo dalle didascalie relative alle due tipologie presenti nel riquadro ( ovviamente una imprecisione poiché nell'aprile del 1277 si è tornati al valore di 14 piccoli).

Da ciò che invece scrivi più sopra la tua proposta sembrerebbe essere questa:

1. Coniazione nel 1274 del denaro con torre del valore di 14 piccoli.

2. Coniazione agli inizi del 1277 del denaro con Madonna e "poche croci" del valore di 14 piccoli.

3. Coniazione nel marzo del 1277 del denaro con "più croci" del valore di 16 piccoli.

4. Ripristino in aprile del valore a 14 piccoli con ritiro delle monete con "meno crocette".

 


Inviato
Il 9/9/2017 at 14:53, ak72 dice:

 

 

 

La traduzione errata fatta dai precedenti testi numismatici ha causato, in modo involontario, l'attribuzione a questo patriarca di un denaro con la Vergine senza crocette nella leggenda. (1). Nella traduzione da me proposta (vedi allegato) viene descritta una situazione differente: nel 1277, in zecca si dà inizio alla nuova coniazione, ma come per i precedenti denari al valore di 14 piccoli veronesi. Queste nuove monete entrano in circolazione. Nel marzo viene decretato che la nuova moneta deve avere il valore di 16 veronesi. Per rimediare all'accaduto, sempre per decreto nell'aprile dello stesso anno, essendo la moneta da 14 riconoscibile da due piccole croci poste nella leggenda (2), ne viene deciso comunque il corso legale e vista l'odierna rarità di questa tipologia, si attua un progressivo ritiro dalla circolazione.

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Inviato

C'è da dire innanzi tutto che il denaro di Gorizia non si distingue dalla tipologia normale in nessun modo, figurativo o metrologico, se non per la presenza di un numero minore di crocette.

Non vedo la necessità di un eventuale ritiro dalla circolazione.

In fin dei conti la variazione di valore riguardava la "moneta di conto" più che la moneta circolante.

Sicuramente invece il numero differente di crocette serviva per la contabilità di zecca.


Inviato

Io non penso che la moneta coniata con il valore di 16 piccoli sia stata ritirata e rifusa. Penso che la sua rarità sia dovuta semplicemente al fatto che è stata coniata per un mese mentre l'altra per quattro anni.

C'è stato semplicemente un tentativo di modifica  del cambio, rientrato per le proteste dei mercanti.

A questo proposito mi vien da pensare che forse a questa "lotta" fra patriarca e mercanti sia dovuta la sparizione dei mercanti senesi dal territorio friulano e dall'arrivo di quelli fiorentini. 


Supporter
Inviato

resta il fatto che la moneta ,descritta ad esempio da Bernardi, senza crocette non esiste.;)

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Inviato
Il 9/9/2017 at 14:53, ak72 dice:

 

 

 

 

La traduzione errata fatta dai precedenti testi numismatici ha causato, in modo involontario, l'attribuzione a questo patriarca di un denaro con la Vergine senza crocette nella leggenda. (1). Nella traduzione da me proposta (vedi allegato) viene descritta una situazione differente:

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Non mi piace molto questa traduzione e ne faccio un'altra. E se qualche latinista( @Theodor Mommsen?) vuol eventualmente correggerla è benvenuto.

 

Il giorno 7 marzo 1277 viene cambiata la moneta, che aveva l'immagine del patriarca all'interno e la torre all'esterno e che aveva un valore di XIV veronesi, in una moneta del valore stabilito di XVI veronesi, avente [sulla sua faccia] interna l'immagine di S. Maria col figlio ed [in quella] esterna [il simbolo di] Aquileia.

Sempre nel medesimo anno, il giorno 7 di aprile, fu proclamato da parte del patriarca che da allora sarebbe stato dato soltanto [il valore] di XIV veronesi, e quella nuova, che in quel momento era in corso, si differenziava dalla precedente per due piccole croci all'interno e all'esterno.

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Inviato
5 minuti fa, ak72 dice:

resta il fatto che la moneta ,descritta ad esempio da Bernardi, senza crocette non esiste.;)

Non sapeva come fosse la moneta diversa.

La moneta di Gorizia ci dice che ci sono solo due crocette all D/ e sempre solo due al R/. 


Inviato

Piuttosto non è chiarissima la frase " ... , et illa nova, quae tunc currebat, differens a priori in duobus crucibus parvulis interius et exterius".

Messa con non è immediatamente chiaro se la precedente (a priori ) sia quella con 2+2 crocette o quella con 3+4 crocette.


Inviato

@chievolan la tua traduzione è ottima e sicuramente più corretta di quella proposta nel testo: "differente a priori" è un errore di traduzione da segnare a matita blu.

Comunque ormai faccio outing: sono caduto nel tunnel delle monete medievali.

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Inviato

Ieri sera la discussione l'intervento di Andrea mi ha portato a prendere il De nummis patriarcharum aquilejensium dissertatio  del De Rubeis.

E ci ho passato la notte sopra :).

Che belli questi libri.

img053.jpg

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Inviato

Ora è meglio che lo metta via perché mia moglie sta brontolando tra se e se a mezza voce perché dovrei riparare la lavatrice.


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Inviato
5 ore fa, chievolan dice:

 

...e meno male che la traduzione precedente era di una professoressa, ma....:unknw:.

@chievolan, che dici? così è meglio:

Nel 1277, in zecca si dà inizio alla nuova coniazione, queste nuove monete entrano in circolazione e nel marzo viene decretato che la nuova moneta deve avere il valore di 16 veronesi. Sempre per decreto nell'aprile dello stesso anno, la moneta viene riportata al valore di 14. Quella da 16 veronesi è riconoscibile da due piccole croci poste nella leggenda.

Mi piacerebbe leggere l'articolo della Silva, ma risulta introvabile (almeno nelle  biblioteche qui a Trieste), qualcuno lo ha?

.

 

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Inviato
4 minuti fa, ak72 dice:

...e meno male che la traduzione precedente era di una professoressa, ma....:unknw:.

.

 

Spero non di latino.

Teniamo conto che un latinista avrebbe qualche difficoltà nel tradurre il latino medievale e potrebbe certamente avere ulteriori difficoltà con espressioni particolari, come nel nostro caso quelle che riguardano la numismatica.

Come potrebbe una persona che conosce il latino classico tradurre correttamente ad esempio termini come ....valentem seu positam XIV Veronenses .... ?

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Inviato
8 minuti fa, chievolan dice:

Come potrebbe una persona che conosce il latino classico tradurre correttamente ad esempio termini come ....valentem seu positam XIV Veronenses .... ?

La parte peggiore è alla fine, da quod ex tunc in poi. Quello è un latino veramente brutto. 
Ma tanto brutto.

  • Mi piace 1

Inviato
13 minuti fa, ak72 dice:

 

Nel 1277, in zecca si dà inizio alla nuova coniazione, queste nuove monete entrano in circolazione e nel marzo viene decretato che la nuova moneta deve avere il valore di 16 veronesi. Sempre per decreto nell'aprile dello stesso anno, la moneta viene riportata al valore di 14. Quella da 16 veronesi è riconoscibile da due piccole croci poste nella leggenda.

 

.

 

Non capisco perché tu debba pensare che il denaro con la Madonna sia stato coniato prima del 07 marzo con un valore di 14 piccoli e poi portato in quella data al valore di 16 piccoli per infine essere sostituito dalla variante con più crocette e del valore di 14 piccoli in aprile. Non lo capisco.

Se diamo fede al Chronicon forojuliese troviamo scritto "M.CC.L.XXVII. Indictione V. die VII. intrante Martio. mutata est moneta quae habebat Patriarchae imaginem interius, & turrim exterius, ..... "

quindi abbiamo notizia che fino a tale data il denaro corrente era quello con la torre.

Al cambio si è coniata la moneta con la Madonna stabilendone il valore a 16 piccoli. Quella moneta aveva e crocette al D/ e due crocette al R/.

Per pressioni politico-economiche esattamente un mese dopo si è ritornati a stabilire il cambio a 14 piccoli, aggiuugendo ai coni delle crocette in più.


Inviato
13 minuti fa, ak72 dice:

 

Nel 1277, in zecca si dà inizio alla nuova coniazione, queste nuove monete entrano in circolazione e nel marzo viene decretato che la nuova moneta deve avere il valore di 16 veronesi. Sempre per decreto nell'aprile dello stesso anno, la moneta viene riportata al valore di 14. Quella da 16 veronesi è riconoscibile da due piccole croci poste nella leggenda.

 

.

 

Non capisco perché tu debba pensare che il denaro con la Madonna sia stato coniato prima del 07 marzo con un valore di 14 piccoli e poi portato in quella data al valore di 16 piccoli per infine essere sostituito dalla variante con più crocette e del valore di 14 piccoli in aprile. Non lo capisco.

Se diamo fede al Chronicon forojuliese troviamo scritto "M.CC.L.XXVII. Indictione V. die VII. intrante Martio. mutata est moneta quae habebat Patriarchae imaginem interius, & turrim exterius, ..... "

quindi abbiamo notizia che fino a tale data il denaro corrente era quello con la torre.

Al cambio si è coniata la moneta con la Madonna stabilendone il valore a 16 piccoli. Quella moneta aveva e crocette al D/ e due crocette al R/.

Per pressioni politico-economiche esattamente un mese dopo si è ritornati a stabilire il cambio a 14 piccoli, aggiuugendo ai coni delle crocette in più.


Inviato
32 minuti fa, ak72 dice:

 

Mi piacerebbe leggere l'articolo della Silva, ma risulta introvabile (almeno nelle  biblioteche qui a Trieste), qualcuno lo ha?

.

 

Io pensavo di averlo, ma ho cercato e non lo trovo. Domani cerco ancora.

Ho scovato solo le foto del denaro di Gorizia.


Inviato

Stateve boni (alla romana). Il testo è brutto, ma chiaro:

Fino al 7 marzo la moneta in corso era quella da 14 veronesi con la torre.
Dal 7 marzo la moneta viene sostituita dall'emissione con la Vergine, da 16 veronesi.
Un mese dopo si torna a 14 veronesi, ma aggiungendo delle crocette per distinguerla dall'emissione precedente.

Non mi sembra complicato o mi sono perso qualcosa?
 


Inviato

I

1 minuto fa, Theodor Mommsen dice:

Stateve boni (alla romana). Il testo è brutto, ma chiaro:

Fino al 7 marzo la moneta in corso era quella da 14 veronesi con la torre.
Dal 7 marzo la moneta viene sostituita dall'emissione con la Vergine, da 16 veronesi.
Un mese dopo si torna a 14 veronesi, ma aggiungendo delle crocette per distinguerla dall'emissione precedente.

Non mi sembra complicato o mi sono perso qualcosa?
 

Infatti .... è chiaro.

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Inviato

Incuriosito dal discorso sono andato a leggermi il MEC 12, pag. 574, punto (b) da cui cito ''the coins without the crosses, minted for only one month, were all consigned to the melting pot. The thesis of Ahumada Silva (1986a) that the rare specimens with only two or three crosses on each side might have belonged to the first variety described by Giuliano is not convincing'''.

Arka


Supporter
Inviato (modificato)
12 minuti fa, Arka dice:

Incuriosito dal discorso sono andato a leggermi il MEC 12, pag. 574, punto (b) da cui cito ''the coins without the crosses, minted for only one month, were all consigned to the melting pot. The thesis of Ahumada Silva (1986a) that the rare specimens with only two or three crosses on each side might have belonged to the first variety described by Giuliano is not convincing'''.

Arka

Però l'autore, poteva anche spiegare il motivo per cui quello che scrive A. Silva non è convincente...:unknw:(ben vengano, anche in numismatica, i pareri opposti, le discussioni: ma motivate da un'idea). L'autore allora come spiega la descrizione di Giuliano di due sole croci al D/ e R/, l'autore come le giustifica...? Io non ho ancora acquistato il MEC12 quindi , potrebbe esserci una nota o una postilla?

Modificato da ak72
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Inviato

Bernardi quando descrive la variante "senza crocette" cita Giuliano. Ma poiché questi non parla di denari senza crocette ma di denari con due crocette in entrambi i lati, quella di Bernardi è stato un refuso (ricordiamo che allora non conosceva l'esemplare descritto dalla Silva).

Altrimenti dovremmo cominciare a pensare a tre varietà, una senza crocette, una con due crocette al D/ e due al R/ e una con tre crocette da una parte e quattro dall'altra. Tutto può essere ma non mi sembra il caso. 


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