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IGNORED

autenticita' del tallero di Mirandola 1677


Risposte migliori

Approfittando della incredibile ed improvvisa frescura agostana (ieri sera ben 17°C in meno rispetto ai picchi dei giorni precedenti) ho provato a giocare con GIMP per tentare alcune sovrapposizioni fra le immagini del tallero in oggetto e quelle degli esemplari riportati nella pagina precedente.

Presento qui le sovrapposizioni ad evanescenza progressiva del dritto in questione e del dritto dell'esemplare ex vendita Artemide...evanenscenze al 20%, 40%, 60%, 80%.

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E qui presento le sovrapposizioni ad evanescenza progressiva del verso in questione e quello dell'esemplare ex vendita Artemide...evanenscenze come sopra al 20%, 40%, 60%, 80%.

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Da quanto si può facilmente verificare, entrambi i versi delle due monete sono perfettamente sovrapponibili e coincidenti per cui penso di poter affermare che le due monete provengono dalla stessa coppia di conii. 

Se consideriamo anche il peso dichiarato, sicuramente compatibile con i pesi di alcuni degli esemplari conosciuti, e alcuni dei difetti grafici presenti in entrambi gli esemplari (nel dritto chiazza tonda e profonda al centro della chioma del duca, nel verso $ di INSIGNA e SS di ANTIQVISSIMA e E di MATERNA parzialmente obliterata) penso che il tutto possa deporre per l'autenticità del tallero oggetto di questa discussione.

Resta a mio parere da approfondire quella che a me pare una evidente manipolazione della zona già evidenziata nei post precedenti (la mancanza della M di DOM). A tal proposito sarebbe interessante conoscere l'orientamento dei due versi e se vi è coincidenza fra "contromarca" e la titolatura DOM del dritto.

Un'avvertenza è comunque d'obbligo: tutte queste valutazioni vengono svolte e i pareri vengono espressi sulla base delle immagini fornite....possibile che con la moneta in mano tutto sia più semplice ma anche accompagnato da differenti conclusioni...

un saluto

Mario 

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MarioV60, sei un mago del fotoritocco :)

fantastico davvero questo tuo lavoro :)

beh allora discutendo sulla moneta, la contromarca e' NON in corrispondenza della M di cui parliamo a ore 12, perche' il tallero ha gli assi invertiti, gli effetti della contromarca posono essere visti sul D/ a ore 6, sulla lettera M di MAR come da foto che ri-allego, li' l'argento e' screpolato per la battitura della contromarca.
Per cui , visionando la O e cio' che resta della M, il dubbio sul perche' ci sia questa incongruenza resta...

A meno che non si sia trattato di un conio stanco e ritoccato per le ultime battute, cosa ne dici?

infine aggiungo che il metallo a mio parere NON e' affatto argento a basso titolo...come peraltro pare anche quello di artemide...che ne pansi in merito a questo dettaglio?

in ogni caso Grazie mille per il tempo dedicato!

 

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Supporter

Mario splendido lavoro!!

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45 minuti fa, rastan dice:

infine aggiungo che il metallo a mio parere NON e' affatto argento a basso titolo...come peraltro pare anche quello di artemide...che ne pansi in merito a questo dettaglio?

in ogni caso Grazie mille per il tempo dedicato!

 

Vorrei dissipare anche i dubbi sul titolo della moneta in questione. Quella che allego è una moneta descritta in argento dal MIR e nelle vendite all'incanto:

598f65da596fc_Artemide28bolFraIdr.jpg.69eebbbb832539d60e5087e7294e3146.jpg598f65eccd261_Artemide28bolFraIvr.jpg.6d696adf7bbbb93fd457f6ac4a8bedd2.jpg

Si tratta del 28 bolognini di Modena per Francesco I d'Este, coniata con autorizzazione del 1653....

Penso che l'aspetto anche in questo caso sia coerente con le descrizioni dei cataloghi ma .....c'è un ma....

Proprio la moneta in questione fu oggetto di un'inchiesta da parte del legato apostolico di Ancona e nel corso del processo il titolo venne verificato essere di 5 once per libbra, pari al titolo di 450 millesimi....

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Penso in effetti che una delle caratteristiche indispensabili per farsi un'idea (approssimatica) del titolo sia la valutazione delle porosità superficiali (maggiori negli esemplari a minor titolo); porosità che mi sembrano ben evidenti in quasi tutti i talleri qui presentati.

Di nuovo ciao

Mario

p.s. Grazie a @savoiardo e @rastan per gli apprezzamenti

Modificato da mariov60
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Mario, l'attestato di stima e' sincerissimo!

potrebbe essere che il basso titolo di metallo nobile possa essere capitato solo per alcune partite da battere?

le foto degli esemplari di seguito paiono proprio in classica mistura, mentre le altre (anche se han subito lavaggi) sono tipicamente della cromia propria di un titolo maggiore...
anche se effettivamente la porosita' e' ben evidente...su entrambi i lati...

La forma della contromarca poi non ti fa suonare nessun campanello?

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Supporter
1 ora fa, mariov60 dice:

Vorrei dissipare anche i dubbi sul titolo della moneta in questione. Quella che allego è una moneta descritta in argento dal MIR e nelle vendite all'incanto:

598f65da596fc_Artemide28bolFraIdr.jpg.69eebbbb832539d60e5087e7294e3146.jpg598f65eccd261_Artemide28bolFraIvr.jpg.6d696adf7bbbb93fd457f6ac4a8bedd2.jpg

Si tratta del 28 bolognini di Modena per Francesco I d'Este, coniata con autorizzazione del 1653....

Penso che l'aspetto anche in questo caso sia coerente con le descrizioni dei cataloghi ma .....c'è un ma....

Proprio la moneta in questione fu oggetto di un'inchiesta da parte del legato apostolico di Ancona e nel corso del processo il titolo venne verificato essere di 5 once per libbra, pari al titolo di 450 millesimi....

598f68c1d3523_Crespellaniestratto.jpg.eef6ae9f8296cad68376345e43f6e9b5.jpg

Penso in effetti che una delle caratteristiche indispensabili per farsi un'idea (approssimatica) del titolo sia la valutazione delle porosità superficiali (maggiori negli esemplari a minor titolo); porosità che mi sembrano ben evidenti in quasi tutti i talleri qui presentati.

Di nuovo ciao

Mario

p.s. Grazie a @savoiardo e @rastan per gli apprezzamenti

Nonostante le monete dovessero seguire ordinanze che ne determinavano il titolo quanti casi di "frodi" conosciamo? Un mare!

Ora non conosco e non riesco a fare ricerche sul titolo nominale di questi talleri, ma sicuramente le paste non erano omogenee, specie per queste zecche...

Variazioni di titolo erano molto comuni, in questo caso mi sembra una discreta percentuale di metallo nobile, ma sicuramente non molto raffinata visto da vicino la moneta

Sì possono prendere come esempio le monete di Vittorio Amedeo I, per le sabaude dello stesso periodo, con monete importanti come i ducatoni con delle paste della stessa qualità scarsa..

Modificato da savoiardo
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