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le monete di cui andate fieri della vostra collezione


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Carlo Alberto Traditore Infame nel 1849 !

Non e' certo una moneta in altissima conservazione , per di piu' manomessa rientrando nella categoria delle monete satiriche.

Tuttavia e' fra i miei scudi di Carlo Alberto uno degli esemplari preferiti per la sua valenza storica in quanto segna la parabola discendente di questo Re Sabaudo con la contestazione del suo stesso popolo.

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Modificato da piergi00
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12 ore fa, piergi00 dice:

Carlo Alberto Traditore Infame nel 1849 !

Non e' certo una moneta in altissima conservazione , per di piu' manomessa rientrando nella categoria delle monete satiriche.

Tuttavia e' fra i miei scudi di Carlo Alberto uno degli esemplari preferiti per la sua valenza storica in quanto segna la parabola discendente di questo Re Sabaudo con la contestazione del suo stesso popolo.

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Buonasera,non essendo conoscitore delle monete dei savoia ignoro la causa di questo spregio,puoi raccontarci di più?

Modificato da gennydbmoney
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Inserisco queste brevi note tratte da wikipedia , dove viene brevemente descritta la situazione del regnante sabaudo sopo la sconfitta di Novara e l' armistizio di Salasco

Gli eventi di Milano e la tregua

   
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Carlo Alberto al balcone di palazzo Greppi a Milano il 5 agosto 1848 tenta di calmare la folla contraria alla resa della città[N 25]
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Bandiera donata dalle donne milanesi a Carlo Alberto nella primavera-estate del 1848[N 26]

La sera del 27 luglio 1848 gli austriaci si resero disponibili alla tregua, ma solo se i piemontesi si fossero ritirati sulla sponda destra dell'Adda (a poco più di 20 km a est di Milano) e avessero rinunciato sia alle fortezze, tra cui quella di Peschiera, sia ai ducati di Parma e Modena abbandonati dai loro monarchi. Carlo Alberto, in contrasto con il figlio Vittorio Emanuele sulla conduzione della guerra, esclamò «Piuttosto morire!» e si preparò a resistere sull'Oglio (cioè almeno 25 km più a est rispetto a quanto chiesto da Radetzky)[131]. Il re di Sardegna non voleva accettare l’idea di perdere la Lombardia, con il grave pericolo per il Piemonte di un successo repubblicano a Milano e un conseguente soccorso della Francia ai lombardi[132].

Rifiutata la proposta austriaca, si giudicò però l'Oglio troppo debole come linea difensiva e le truppe dovettero comunque ritirarsi sull'Adda. Qui alcune manovre dovute alla libera iniziativa di un generale portarono all'isolamento di una divisione e alla necessità di retrocedere ancora, verso Milano. Nei suoi pressi gli austriaci attaccarono i piemontesi il 4 agosto. Dopo una giornata di battaglia le truppe di Radetzky prevalsero e i piemontesi, il 6 agosto, si ritirarono nelle mura della città. Carlo Alberto, riparatosi a palazzo Greppi, trattò con gli austriaci la resa di Milano in cambio della possibilità di ritirarsi con l'esercito in Piemonte[133][134].

Il giorno dopo i milanesi seppero dell'accordo e scoppiò la loro indignazione. La folla protestò di fronte a palazzo Greppi e quando il Re si affacciò al balcone furono sparate alcune fucilate al suo indirizzo[N 27].

Allora il secondogenito di Carlo Alberto, Ferdinando, e il generale Alfonso La Marmora portarono in salvo Carlo Alberto che di, notte, lasciò Milano seguito dall'esercito[135]

L'8 agosto, il generale Carlo Canera di Salasco tornò a Milano e trattò con gli austriaci l'armistizio che poi prese il suo nome (Armistizio Salasco) e che fu firmato il 9. Carlo Alberto ratificò l'armistizio nonostante il parere negativo di alcuni, fra cui Gioberti, che ritenevano auspicabile e probabile un aiuto della Francia. Quest'ultima, secondo il Re, così come aveva dichiarato l'ex ministro degli Esteri francese Alphonse de Lamartine, avrebbe aiutato esclusivamente i repubblicani[136].

La battaglia di Novara e l'abdicazione

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Carlo Alberto abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele in una stampa dell'epoca

Dopo la sconfitta militare, che con l’armistizio Salasco aveva sospeso la guerra almeno per sei settimane, Carlo Alberto fu oggetto di severe critiche, sia da parte dei politici che del popolo. Lo si invitava a lasciare l’alto comando e a sostituire quei generali che avevano mancato nello spirito combattivo e nelle azioni. Ma il Re volle rimanere a capo dell’esercito, restio a riconoscere le proprie manchevolezze e convinto che lo scoraggiante risultato della campagna militare in Lombardia era «un segno dell’ira divina per l’empietà parlamentare e governativa verso gli ordini religiosi». Carlo Alberto esonerò tuttavia tre generali, ma non aprì alcuna inchiesta, né volle cambiare le modalità di reclutamento. Riabilitò invece i gesuiti e stese la sua protezione sulle congregazioni religiose[137].

Mandò anche alle stampe la sua versione della campagna militare[N 28] e decise di rompere l'armistizio. Il 1º marzo, all'inaugurazione della legislatura, parlò esplicitamente di guerra e la Camera gli rispose positivamente. Per la ripresa delle ostilità il Re si persuase a detenere il comando dell'esercito solo in modo formale e, amareggiando i generali piemontesi, scelse come comandante effettivo il generale polacco Wojciech Chrzanowski[138]. L'8 marzo 1849 a Torino il consiglio dei ministri decise che la tregua sarebbe stata interrotta il 12. Per cui, secondo le clausole dell'armistizio che stabilivano un preavviso di otto giorni, la prima guerra d'indipendenza riprese il 20 marzo 1849[139].

Il 22 Carlo Alberto giunse a Novara e il giorno dopo Radetzky attaccò la città da sud in superiorità numerica presso il borgo della Bicocca. Chrzanowski commise alcuni importanti errori tattici e, nonostante il valore dei piemontesi e dello stesso Carlo Alberto che si batté in prima linea con il figlio Ferdinando, la sconfitta nella battaglia di Novara fu disastrosa[140]. Tornato in città, a palazzo Bellini, il Re dichiarò:

« La Bicocca è stata perduta e ripresa tre o quattro volte, poi le nostre truppe hanno dovuto cedere… il generale maggiore [Chrzanowski] si è adoperato a tutto il suo potere, i miei figli hanno fatto tutto il loro dovere, il duca di Genova [Ferdinando] ebbe uccisi sotto di sé due cavalli. Ora ridotti entro la città, sulle mura, col nemico qui sotto e con l'esercito stremato, una ulteriore resistenza è impossibile. Occorre chiedere l'armistizio. »

(Bertoldi, p. 250)

Le condizioni poste dall'Austria furono durissime: occupazione della Lomellina e della fortezza di Alessandria, nonché consegna di tutti i patrioti lombardi che si erano battuti contro l'Austria. Carlo Alberto chiese allora al suo stato maggiore se fosse stata possibile un’azione di sfondamento verso Alessandria. La risposta fu negativa: la sua incolumità era in pericolo, le truppe non rispondevano più e molti soldati saccheggiavano le campagne del circondario[141].

Alle 21,30 dello stesso 23 marzo, Carlo Alberto riunì l’ultimo consiglio di guerra con i figli, Chrzanowski, i generali Alessandro e Carlo La Marmora, Giovanni Durando, Luigi Fecia di Cossato (che aveva trattato l'armistizio) e il ministro Carlo Cadorna. Dichiarò che non poteva che abdicare e, ai tentativi di dissuasione, nella speranza che l'erede potesse ottenere condizioni migliori, concluse dicendo: «La mia decisione è frutto di matura riflessione; da questo momento io non sono più il re; il re è Vittorio, mio figlio»[142].

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Ma la scritta sul collo di Carlo Alberto, ' NELAS49 ' se ho letto bene, ha qualche significato particolare ???

Modificato da Roberto94
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5 ore fa, Roberto94 dice:

Ma la scritta sul collo di Carlo Alberto, ' NELAS49 ' se ho letto bene, ha qualche significato particolare ???

Se legge meglio la scritta è   NEL 1849

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Il 15/6/2018 alle 23:39, lira51 dice:

Se legge meglio la scritta è   NEL 1849

Chiedo venia dal cellulare non si leggeva bene eheh comunque grazie :)

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  • 2 settimane dopo...

Per quanto sia comunissima, per me rimane una delle più belle della mia collezione. Sono ormai 5 anni che sta nel velluto a riposare, quasi, ogni giorno. 

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  • 1 mese dopo...

Beh, per quanto riguarda Vittorio Emanuele III, questa è la mia preferita:

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I cavalli sembrano in procinto d'uscire dal tondello coi muscoli delle zampe protesi nello sforzo, il panneggio della veste dell'Italia morbidamente a coprire la quadriga ornata di fiori...

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21 ore fa, eracle62 dice:

Beh, come si fa a fare arenare una discussione del genere..

Ricordo che è ammesso di tutto..periodi diversi aree diverse dai.. forza..:D

Almeno ci facciamo compagnia..

questi due profili mi ipnotizzano facilmente ?

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Adesso, eracle62 dice:

Una è una lira l'altra due lire...?:)

si.. ho preferito inserire solo il dritto perché è il lato più bello... lo sguardo ipnotizza meglio?

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2 ore fa, El Chupacabra dice:

Beh, per quanto riguarda Vittorio Emanuele III, questa è la mia preferita:

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I cavalli sembrano in procinto d'uscire dal tondello coi muscoli delle zampe protesi nello sforzo, il panneggio della veste dell'Italia morbidamente a coprire la quadriga ornata di fiori...

Cosi non vale però...:nono:

Scherzo magnifica e grazie per averla condivisa, un'iconografia straordinaria, era giusto omaggiarla con un bel carico..:)

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...invece, per quanto concerne Vittorio Emanuele II, pur avendo un debole per gli Scudi, mi ipnotizzano queste due - più che per la rarità in sé - per la difficoltà a trovarle in buona conservazione: una da Re Eletto ed una da Re d'Italia...

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Supporter

E' ora di tornare indietro nel tempo.

Non mi piace fare differenze tra le mie monete, per un motivo o per l'altro hanno tutte la stessa dignità. Però questa è la perla della mia collezione, un vero e proprio condensato di storia ed arte in pochi centimetri quadrati.

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Supporter

Scusate, sono off topic come periodo di riferimento. Per rimediare posto la moneta simbolo della mia collezione per questo periodo. Anche questa di grande significato storico. 

 

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6 ore fa, ceolo dice:

Scusate, sono off topic come periodo di riferimento. Per rimediare posto la moneta simbolo della mia collezione per questo periodo. Anche questa di grande significato storico. 

 

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No non sei fuori periodo perchè è ammesso tutto come periodo e come monetazione..in questo thread per stimolare tutti gli amici a postare e a farci compagnia..

Quindi se ti va puoi postare altri tondelli di altri periodo quando ne hai voglia.

Poi questa è in pieno periodo sezione volendo..

E poi questo 5 Lire del Governo Provvisorio di Lombardia è una moneta simbolo che ha la precedenza...:D

 

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8 ore fa, ceolo dice:

E' ora di tornare indietro nel tempo.

Non mi piace fare differenze tra le mie monete, per un motivo o per l'altro hanno tutte la stessa dignità. Però questa è la perla della mia collezione, un vero e proprio condensato di storia ed arte in pochi centimetri quadrati.

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E beh il testone di Milano di Giovanni Galeazzo Maria Sforza sotto la reggenza di Ludovico Maria Sforza, dici niente..un doppio ritratto che molti non hanno ancora..:good:

Fra le mie preferite... l'arte sublime compagna del nostro esser..

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8 ore fa, eracle62 dice:

Contribuisco con una bella medaglia di Napoli di grande modulo per il Congresso degli Scienziati del 1845

              

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non colleziono medaglie ma devo dire che hanno un fascino particolare proprio perché sono delle vere e proprie opera d'arte... incisioni e ritratti spettacolari uniti ad un conio sempre perfetto. solo in una occasione mi è capitato di acquistare medaglie.. spinto però in realtà più dal prezzo che al momento dell'acquisto  ipotizzavo conveniente... non ne capisco di medaglie, ma visto il grosso modulo e cmq colleziono monete di vitt. e man. II la presi di impulso.. pagata 6 euro al mercatino.. non so se autentica, è un metallo strano.

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