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Inviato

   Cortesemente,per la ricerca di un amico, potreste indicarmi per quanto riguarda gli Assi con prora navis quali furono le riforme monetarie e che peso fu fissato per queste monete?

Grazie

Odjob


Inviato

Ciao le principali riforme monetarie dell'asse repubblicano furono le seguenti...

asse librale: alla sua creazione, con un peso pari alla libra romana (327 g.)

asse semilibrale: peso 1/2 libbra romana nel 286 a.C. (163 g.);

asse sestantale: peso 1/6  libbra nel 268 a.C. (54,5 g.);

asse onciale: peso  1 oncia (cioè 1/12 di libbra) nel 217 a.C. (27,25 g.)

asse semionciale: peso 1/2 oncia nell'89 a.C. (13,625 g.).

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Inviato

buonsera, scusate lo stupore dell'ignoranza: un asse liberale era una moneta comunemente circolante da 0,327 Kg !?  :shok: 

mi piacerebbe sapere che cosa era possibile acquistarci :huh:


Inviato

DE GREGE EPICURI

@rintintinAlcune risposte le trovi, in questa stessa sezione, nella discussione aperta da Illyricum: "Che ci acquistavo con un Giano/prua?" del 9 luglio.

Occorre aggiungere che il "comunemente circolante" va un po' ridimensionato: queste monete sono state prodotte (per fusione) in numero sicuramente notevole, ma non paragonabile alla quantità di circolante del periodo imperiale; il loro peso ne rendeva scomodo il trasporto, ed è da credere che venissero usate poco per le transazioni quotidiane; erano probabilmente conservate in casa, e usate quando proprio era necessario. Tieni conto infine che i pezzi di quel peso sono molto rari, e che si trovano da subito monete un po' più leggere, sui 280 g.

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Inviato
17 ore fa, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

@rintintinAlcune risposte le trovi, in questa stessa sezione, nella discussione aperta da Illyricum: "Che ci acquistavo con un Giano/prua?" del 9 luglio.

Occorre aggiungere che il "comunemente circolante" va un po' ridimensionato: queste monete sono state prodotte (per fusione) in numero sicuramente notevole, ma non paragonabile alla quantità di circolante del periodo imperiale; il loro peso ne rendeva scomodo il trasporto, ed è da credere che venissero usate poco per le transazioni quotidiane; erano probabilmente conservate in casa, e usate quando proprio era necessario. Tieni conto infine che i pezzi di quel peso sono molto rari, e che si trovano da subito monete un po' più leggere, sui 280 g.

Grazie! vado a vedere, immaginavo fossero monete riservate a transazioni di un certo valore, non so... un cavallo... un pezzo di terra...

buon pomeriggio :)


Inviato (modificato)
Il 5/8/2017 at 22:31, rintintin dice:

buonsera, scusate lo stupore dell'ignoranza: un asse liberale era una moneta comunemente circolante da 0,327 Kg !?  :shok: 

mi piacerebbe sapere che cosa era possibile acquistarci :huh:

 

 

 

Non credo che ci siano fonti sul potere d'acquisto dell'asse librale. Trattandosi di una monetazione a valore intrinseco, all'inizio (ma quando fu questo inizio? tieni presente che la data di entrata in circolazione di queste monete è molto, molto discussa) valeva più o meno il suo peso: diciamo quindi che con 10 assi si poteva comprare una spada  bronzea di 3 chili.

 

Le fonti ci aiutano a conoscere il potere d'acquisto delle monete della Repubblica a partire dalla metà del II secolo a.C.; occorre tuttavia una premessa, per precisare che a un certo punto della storia  monetaria di Roma, il valore dell’asse fu ridotto in quanto il denario fu ritariffato da 10 a 16 assi. Plinio (XXXIII, 45) mette in relazione la ritariffazione a 16 assi alla riduzione onciale, specificando che non si applicò ai soldati (nel senso, probabilmente, che lo stipendium rimase invariato) e la data alla dittatura di Q. Fabio Massimo. La datazione è ritenuta erronea e viene attribuita (grazie a un frammento mutilo di Festo) al fatto che fu disposta con una Lex Flaminia minus solvendi, che Plinio potrebbe aver ricondotto al console caduto sul Trasimeno. I numismatici concordano sul ritenere che la ritariffazione sia avvenuta nel II secolo: Grueber tra il 150 e il 140 a.C., Campana nel 147 a.C. (quando Roma combatteva contemporaneamente su tre fronti, in Africa contro Cartagine, in Hispania contro i Celtiberi e i Lusitani e in Macedonia contro Andrisco), Thomsen nel 145 a.C., Crawford nel 141 a.C., Buttrey intorno al 130 a.C.  

Tanto premesso, veniamo a quel che sappiamo sul potere d’acquisto in epoca repubblicana.

Alla vigilia della guerra annibalica (219 a.C.) un legionario riceveva uno stipendium 120 denarî annui. Nel 46 Cesare lo portò a 10 assi al giorno (225 denarî annui). Domiziano lo aumentò a 300 denarî l’anno, Settimio Severo (nel 195 d.C.) a 400, Caracalla (nel 215 d.C.) a 600. I braccianti di Pompeo, a metà del I secolo, ricevevano da 5 a 16 assi al giorno per il lavoro stagionale. Nel II secolo d.C. i minatori in Dacia ricevevano da 6 a 10 assi al giorno, più vitto e alloggio, con contratti di 6 o 8 mesi.

Narra Polibio (II, 14, 35) che in Pianura padana (ove si recò fra il 151 e il 150 a.C.) “Non è facile descrivere adeguatamente la fertilità del territorio … un medimno siciliano di frumento costa per lo più 4 oboli, uno d’orzo 1 obolo due oboli e un metrete di vino costa quanto un medimno di orzo"; "Quanto poi al buon prezzo al minuto … basta citare questo fatto: chi … alloggia in locande … non chiede il prezzo delle singole consumazioni, concorda il prezzo complessivo … per mezzo asse al giorno, cioè per la quarta parte di un obolo”. Un medimno siciliano era pari a 51,8 litri e, quindi, a circa 40 kg di grano; un metrete era pari a 39 litri. È evidente che Polibio ritiene i prezzi padani estremamente bassi; Giuseppe Amisano ipotizza che quelli di Roma ammontassero a 5 o 6 volte tanto. Fatte tutte le equivalenze e tenuto conto dell'incertezza sulla ritariffazione del denario (la data cade esattamente nel periodo di ritariffazione da 10 a 16 assi), si ricavano i seguenti valori:

150 a.C., Gallia cisalpina:      1 denario = 50/80 kg di grano (all’ingrosso)

                                      1 denario = 195/312 litri di vino (all’ingrosso)

                                      1 denario = 20/36 giorni di pensione completa in locanda

                                      1 denario = 5 od 8 oboli padani

150 a.C., Roma:            1 denario = 8,3/16 kg di grano (all’ingrosso)

                                      1 denario = 32,5/62,4 litri di vino (all’ingrosso)

                                      1 denario = 3/7 giorni di pensione completa in locanda

Poco dopo il 124 a.C., la legge frumentaria di Gaio Gracco fissò il prezzo di vendita del grano al prezzo di costo, 6 assi per modio. Dato che un modio conteneva 8,75 litri, si ricava:

123 a.C., Roma:            1 denario = 18 kg di grano (all’ingrosso)

Nel 100 a.C. Saturnino fece approvare una lex frumentaria, in base alla quale il grano doveva essere venduto a cinque sesti di asse al moggio.

Alcuni autori moderni suppongono infine i seguenti valori:

Inizî I secolo a.C.:         1 denario = 15 kg di farina

                                      1 denario = 26 litri di vino

                                      1 denario = 7 litri di olio

Claudia Perassi, in Soldi, acquisti, spese a Pompei e nell'area vesuviana, riporta la seguente iscrizione pompeiana attribuita ancora all’età repubblicana (CIL IV, 64): “Un recipiente bronzeo è sparito dal locale: se qualcuno lo riporterà gli saranno dati 65 sesterzi; se poi indicherà il ladro, così che sia possibile recuperare l’oggetto, avrà 20 sesterzi”.

Eva Apostolou, curatrice della sezione romana del museo numismatico di Atene, in How much does it cost our daily bread from ancient to modern times" riferisce che, a cavallo fra I secolo e I secolo d.C. un modio di carne (6,655 kg) costava 2-3 sesterzi. Quindi:

Fine I secolo, Grecia:    1 denario = 10/13 kg di carne

 

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Inviato
Il 2/8/2017 at 08:45, ascamanaut dice:

Ciao le principali riforme monetarie dell'asse repubblicano furono le seguenti...

asse librale: alla sua creazione, con un peso pari alla libra romana (327 g.)

asse semilibrale: peso 1/2 libbra romana nel 286 a.C. (163 g.);

asse sestantale: peso 1/6  libbra nel 268 a.C. (54,5 g.);

asse onciale: peso  1 oncia (cioè 1/12 di libbra) nel 217 a.C. (27,25 g.)

asse semionciale: peso 1/2 oncia nell'89 a.C. (13,625 g.).

In effetti, i pesi accertati si discostano notevolmente da quelli teorici.

Ti allego una tabella con tutti gli assi censiti da Crawford.

Tieni presente che esiste anche chi ritiene che ci sia stata un'ultima riduzione "quartonciale", per spiegare gli assi leggerissimi (anche meno di 6 g) coniati negli ultimi tempi della Repubblica

Assi.docx

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Inviato

Qui trovi un tabellina dove è indicato il peso dell'asse e il rapporto con gli altri nominali nelle differenti riforme. Purtroppo non sono indicate le date (certe, possibili o presunte) delle singole riforme, ma ci sarebbe scappato il morto.
Il peso è espresso in scrupoli, ma il calcolo è semplice: 1 scrupolo = 1/288 di libbra (diciamo quindi 1,136 gr).

0001.jpg

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