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MILANO, LE MONETE SIMBOLO, STORIA, CULTURA, INFO, LINK


Risposte migliori

Vediamoci anche il Presbiterio allora, all’inizio a 40 metri mandavano i Canonici che rischiavano di brutto poi venne fatta quella che venne definita macchina con argani e verricelli.

Oggi e’ tutto estremamente sicuro e quindi ci andarono su anche Montini , Colombo e più recentemente Martini e Scola ....

 

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La faccenda del sacro chiodo come le altre reliquie sono temi delicati dove scienza e religione mettono i propri paletti, come uomo di scienza attendo i test per la veridicità della reliquia, come credente non sono altro che l'ultimo degli uomini e timoroso di Dio confido e credo .

Poi arriviamo al Sacro Chiodo ...
cosa ne pensate [mention=11614]ciosky68[/mention][mention=18917]alfred[/mention][mention=42102]ilvio[/mention], [mention=18894]eracle62[/mention][mention=13397]giancarlone[/mention][mention=52781]Sirlad[/mention][mention=9750]dizzeta[/mention] [mention=19012]angel[/mention] giusto per citare qualcuno ...
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Cosa hanno detto ieri sera i due Monsignori tra l’altro autori entrambi del libro citato sopra.

Sintetizzero’, le citazioni storiche sulla reliquia sono tante, si ritiene che fossero state portate in Occidente ai tempi della IV Crociata con altri oggetti Sacri, questo e tanto altro raccontato poi ieri non ci può dare la certezza del Santo Chiodo, tuttavia riporta la prassi utilizzata dai Romani per crocifiggere.

Rimane di certo l’autorevolezza al culto riservata dalla chiesa per questa reliquia , il culto e’ sempre mediato ma va riferito a ciò che rappresentano e a cui esse rimandano.

Un tramite direi io ora per la venerazione  di quello che rappresentano.

Poi vedremo come e’ fatto e perché e’ fatto così ....

 

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Vediamo che non e' un semplice chiodo ma una struttura complessa se doveva essere appesa a una croce e essere uno dei tanti tasselli idonei a sostenere un uomo in croce.

Il chiodo da solo ha in alto un anello al quale viene agganciato un altro anello, in fondo c'è una punta intorno al chiodo si trova un cavallotto con le estremita' ad anello e un filo di ferro di raccordo.

In pratica la parte inferiore entrava nel metacarpo della mano, la superiore con l'anello per agganciarlo alla croce.

 

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Vennero fatte delle copie che dicono essere perfette rispetto all’originale, una la prese Filippo II, una Maria Teresa, una la custodiscono a Milano i Barnabiti, noi vedremo questa tra l’altro la copia a particolari precisissimi tipo le limature presenti in originale.

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Grazie per avermi segnalato questa discussione, ho passato un paio d'ore a imparare cose nuove e farmi affascinare da stupende fotografie. Devo dire che mi ha colpito la "palmetta".

Come omaggio a Milano posso presentarvi il Duomo, che un commendatore genovese volle far costruire al Cimitero di Staglieno per accogliere le spoglie della moglie.

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San Carlo Borromeo a lui torniamo sempre ma anche a Federico Borromeo...San Carlo volle la processione pubblica per ringraziare della fine della peste, un appello pubblico di conversione divina dei peccati e alla penitenza.

Esattamente gli scritti degli Annali riportano come data per la prima discesa del Chiodo il 1576.

E tutta la città fu coinvolta con microprocessioni che partivano dalle varie Parrocchie per giungere poi in San Sepolcro e qui torniamo sempre ai nostri luoghi noti, non a caso.

San Carlo attendeva dove era sempre in San Sepolcro e li' attendeva i pellegrini.

Il Santo Chiodo rimarrà come ora d'altronde esposto per i fedeli per 40 ore.

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Buona Giornata, 

Grazie @dabbene, per avermi citato: Le reliquie, il culto e i riti che le circondano, essendo appassionato anche di storia delle tradizioni e popolare, mi affascinano molto.

Le reliquie, il culto e i riti che le circondano, essendo appassionato anche di storia delle tradizioni e popolare, mi affascinano molto.

Già gli antichi romani avevano delle reliquie i pignus/pignora, pegni, garanti, che avevano più la funzione di talismani, di protettori dell’impero: erano i sette pignora: l’ago di Cibele, la Quadriga dei Veienti, le ceneri di Oreste, lo scettro di Priamo, il velo di Ilione, il Palladio, gli Ancilia, ossia i dodici scudi, ma poi santa Elena, madre di Costantino, promosse campagne di scavi archeologici per recuperare le testimonianze materiali della vita terrena di Gesù e così si rinvenne la tomba, il legno della croce, la colonna dove Gesù fu flagellato, la pietra su cui fu fatto salire  per essere interrogato da Ponzio Pilato, le spine della corona. 

Poi venne il culto dei martiri e ...

Ogni città conserva qualche reliquia e la venera con qualche nota particolare e ogni cittadino dovrebbe conoscerne almeno sommariamente la sua origine, storia ed evoluzione, ma spesso non è così. Le Reliquie sono elementi che devono aumentare la nostra Fede e spingerci a seguire le orme di chi ce li ha lasciate: così diventeremo migliori e lasceremo ai nostri eredi un mondo migliore.

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Buona Giornata, 

Grazie @dabbene, per avermi citato: Le reliquie, il culto e i riti che le circondano, essendo appassionato anche di storia delle tradizioni e popolare, mi affascinano molto.

Le reliquie, il culto e i riti che le circondano, essendo appassionato anche di storia delle tradizioni e popolare, mi affascinano molto.

Già gli antichi romani avevano delle reliquie i pignus/pignora, pegni, garanti, che avevano più la funzione di talismani, di protettori dell’impero: erano i sette pignora: l’ago di Cibele, la Quadriga dei Veienti, le ceneri di Oreste, lo scettro di Priamo, il velo di Ilione, il Palladio, gli Ancilia, ossia i dodici scudi, ma poi santa Elena, madre di Costantino, promosse campagne di scavi archeologici per recuperare le testimonianze materiali della vita terrena di Gesù e così si rinvenne la tomba, il legno della croce, la colonna dove Gesù fu flagellato, la pietra su cui fu fatto salire  per essere interrogato da Ponzio Pilato, le spine della corona. 

Poi venne il culto dei martiri e ...

Ogni città conserva qualche reliquia e la venera con qualche nota particolare e ogni cittadino dovrebbe conoscerne almeno sommariamente la sua origine, storia ed evoluzione, ma spesso non è così. Le Reliquie sono elementi che devono aumentare la nostra Fede e spingerci a seguire le orme di chi ce li ha lasciate: così diventeremo migliori e lasceremo ai nostri eredi un mondo migliore.

Grazie a te, so che non sei milanese ma cristiano, grazie dell'intervento molto bello, ce n'era proprio bisogno qui, certo questa non e' una divulgazione di serie B ma una esclusiva veramente eccezionale a cui io ho avuto il privilegio di poter partecipare ma l'ho offerta integralmente a voi, a Lamoneta, ai gentili lettori anche del web, ai milanesi che ci credono ancora ai propri simboli e alla loro  citta' !

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Passiamo ad altro direi a questo punto ...Milano coniava anche per altri, abbiamo visto per Parma, ma non solo per esempio per Massa di Lunigiana ...

inizio col citare il link di questa discussione poi se ritenete se ne può parlare, ci sono anche monete belle e interessanti, una serie di tutto rispetto 

 

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Ecco una moneta di Gallieno,  un imperatore romano in rapporto particolare con Milano che liberò dalla minaccia degli Alemanni in una cruenta battaglia avvenuta alle porte di Milano nel 260 d.C.. Alla battaglia presero parte ben otto legioni per un totale di 30.000 legionari, Tra le legioni coinvolte anche la Legio II Parthica a cui è dedicata la moneta qui postata. 

In seguito alla battaglia di Milano, Gallieno si rese conto dell'impossibilità di proteggere contemporaneamente tutte le province dell'impero con una statica linea di uomini posizionati a ridosso della frontiera (detti appunto limitanei  dal termine latino limes). Per questo motivo, Gallieno dotò Milano di una riserva strategica di soldati ben addestrati pronti ad intervenire dove serviva nel minor tempo possibile (detti comitatenses). Si trattava principalmente di unità di cavalleria pesante, ovvero composte da cavalieri dotati di armatura pesante (i cosiddetti promoti, tra cui spiccavano gli equites Dalmatae, gli equites Mauri et Osroeni), poiché questi percorrevano distanze maggiori in minor tempo della fanteria legionaria o ausiliarie. Ogni volta che i barbari sfondavano il limes e s'inoltravano nelle province interne, la "riserva strategica" interveniva.  Per  l'occasione Gallieno aprì per la prima volta una zecca nel'antica Mediolanum.

 
CARATTERISTICHE DELLA MONETA:
Fritz Rudolf Künker GmbH & Co. KG, Auction 111, lot 6987, 18/03/2006

RÖMISCHE MÜNZEN (ROMAN COINS)
MÜNZEN DER RÖMISCHEN KAISERZEIT
Gallienus, 253-268.
B-Antoninian, 260/261, Mediolanum; 3.47 g. Gepanzerte Büste r. mit Strahlenbinde, l. drapiert//LEG II PART VI P VI F Kentaur springt r. mit Keule. MIR 997 r; RIC 336. Silbersud, sehr schön
Der Revers preist die Treue der Legio II Parthica und feiert ihren Sieg in der großen Alemannenschlacht bei Mailand, wenn dort auch wahrscheinlich nur Vexillationen teilgenommen haben. Die Legion war von Septimius Severus aufgestellt worden und war auf dem Albanerberg bei Rom stationiert. Es waren Soldaten dieser Legion, die Maximinus Thrax ermordet hatten. Das Emblem der Legio II Parthica war der Kentaur, der daher auch auf dem Revers unseres Stückes erscheint.
Estimate: 125 EUR

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Modificato da King John
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Passiamo ad altro direi a questo punto ...Milano coniava anche per altri, abbiamo visto per Parma, ma non solo per esempio per Massa di Lunigiana ...

inizio col citare il link di questa discussione poi se ritenete se ne può parlare, ci sono anche monete belle e interessanti, una serie di tutto rispetto 

 

Avevo lasciato in sospeso il tema Massa, quando Milano conio’ per Maria Beatrice d’Este Cybo Malaspina che divenne Duchessa di Massa nel 1790 alla morte della madre.

Nel 1771 aveva sposato Ferdinando d’Austria Governatore della Lombardia e Milano a quel punto divenne la sua residenza.

Ma Maria Beatrice si accorse subito della carenza e mancanza di Monete spicciole all’interno dello stato ma poiché la zecca cittadina era chiusa decise di far coniare moneta a Milano, era la scelta più semplice .

Le quattro monete coniate due in mistura e due in rame le potete vedere nella discussione linkata sopra tutte con data 1792.

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Un mio piccolo contributo sempre seguendo il filum dei "luoghi cari e fuori dal tempo". Partiamo dal grosso di Galeazzo II (di cui lascio eventuali commenti a chi sa più di me):

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(da rhinocoins)

e colleghiamolo a questo luogo, Cascina Linterno:

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(Da wikipedia): Cascina Linterno (o Villa Linterno) è un'antica grangia del contado milanese esempio significativo di corte chiusa lombarda, nota per la tradizione che la identifica tra i quattro luoghi di cui si ha notizia come dimore di Francesco Petrarca durante il suo soggiorno milanese (dal 1353 al 1361) e di esse è l'unica esistente. Un tempo sita al quarto miglio di distanza dalla città, all'interno del comune di Sella Nuova, oggi è inglobata nell'area del comune di Milano, in un contesto che conserva testimonianze del precedente paesaggio agricolo: fontanili e marcite presso il Parco delle Cave. Attualmente nota come Cascina o Villa Linterno, venne chiamata sino alla fine del Cinquecento con il nome "ad Infernum" e poi "cassina de Infernum" (probabilmente dal longobardo "In-Fern" - "fondo lontano"). In origine fu una grangia del XII secolo che costituì un insediamento rurale di una comunità monastica, giovannita o templare. Le prime tracce documentate di Linterno si hanno nella "Carta Investiture" del 1154: in questo atto notarile "Infernum" ed il suo territorio hanno come proprietari fondiari i "de Marliano" di legge longobarda. I documenti capitolari concernono la zona che aveva avuto il suo centro principale in Baggio, luogo d'origine della potente famiglia capitaneale di origine longobarda, i "da Baggio", molto vicini ai "de Marliano". Nei secoli nella località Infernum/Linterno si è accresciuto un piccolo borgo intorno alla corte chiusa che tuttora costituisce l'omonima cascina. Oggi il borgo è inglobato nel tessuto urbano dell'ovest milanese, cui si connette preservando la sua conformazione - essendo confinante con il pubblico Parco delle Cave (incluso nel più vasto Parco Agricolo Sud Milano) e con i campi di un esteso centro sportivo.

Galeazzo II Visconti fu mecenate e protettore di Francesco Petrarca in un periodo in cui il mecenatismo non era ancora nella sua fase d'oro ma che dimostra come già a metà del trecento Milano potesse permettersi di occuparsi di arte oltre che di sopravvivere economicamente e militarmente. Il grande lavoro della famiglia Visconti durante il cosignorato e successivamente con Gian Galeazzo permise a Milano di essere quella che oggi è (aldilà delle cattive influenze culturali e sociali recenti e meno recenti). cascina Linterno richiama il lontano passato cozzando contro lo squallore e il gelo del modernismo. La zona in questione la conosco abbastanza bene, è una zona che cerca di svilupparsi, ma è pur sempre una zona di periferia che ho constatato negli anni essere sempre stata mal curata, quasi degradata. Un piccolo gioiello storico (Cascina Linterno) negli ultimi anni sta cercando di farsi notare in questa dimenticata zona di Milano, ancora oggi fa fatica ad avere risalto.

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Un mio piccolo contributo sempre seguendo il filum dei "luoghi cari e fuori dal tempo". Partiamo dal grosso di Galeazzo II (di cui lascio eventuali commenti a chi sa più di me):

mil158.jpg.6eedff812eff7fb94ff37c40989e5425.jpg

(da rhinocoins)

e colleghiamolo a questo luogo, Cascina Linterno:

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(Da wikipedia): Cascina Linterno (o Villa Linterno) è un'antica grangia del contado milanese esempio significativo di corte chiusa lombarda, nota per la tradizione che la identifica tra i quattro luoghi di cui si ha notizia come dimore di Francesco Petrarca durante il suo soggiorno milanese (dal 1353 al 1361) e di esse è l'unica esistente. Un tempo sita al quarto miglio di distanza dalla città, all'interno del comune di Sella Nuova, oggi è inglobata nell'area del comune di Milano, in un contesto che conserva testimonianze del precedente paesaggio agricolo: fontanili e marcite presso il Parco delle Cave. Attualmente nota come Cascina o Villa Linterno, venne chiamata sino alla fine del Cinquecento con il nome "ad Infernum" e poi "cassina de Infernum" (probabilmente dal longobardo "In-Fern" - "fondo lontano"). In origine fu una grangia del XII secolo che costituì un insediamento rurale di una comunità monastica, giovannita o templare. Le prime tracce documentate di Linterno si hanno nella "Carta Investiture" del 1154: in questo atto notarile "Infernum" ed il suo territorio hanno come proprietari fondiari i "de Marliano" di legge longobarda. I documenti capitolari concernono la zona che aveva avuto il suo centro principale in Baggio, luogo d'origine della potente famiglia capitaneale di origine longobarda, i "da Baggio", molto vicini ai "de Marliano". Nei secoli nella località Infernum/Linterno si è accresciuto un piccolo borgo intorno alla corte chiusa che tuttora costituisce l'omonima cascina. Oggi il borgo è inglobato nel tessuto urbano dell'ovest milanese, cui si connette preservando la sua conformazione - essendo confinante con il pubblico Parco delle Cave (incluso nel più vasto Parco Agricolo Sud Milano) e con i campi di un esteso centro sportivo.

Galeazzo II Visconti fu mecenate e protettore di Francesco Petrarca in un periodo in cui il mecenatismo non era ancora nella sua fase d'oro ma che dimostra come già a metà del trecento Milano potesse permettersi di occuparsi di arte oltre che di sopravvivere economicamente e militarmente. Il grande lavoro della famiglia Visconti durante il cosignorato e successivamente con Gian Galeazzo permise a Milano di essere quella che oggi è (aldilà delle cattive influenze culturali e sociali recenti e meno recenti). cascina Linterno richiama il lontano passato cozzando contro lo squallore e il gelo del modernismo. La zona in questione la conosco abbastanza bene, è una zona che cerca di svilupparsi, ma è pur sempre una zona di periferia che ho constatato negli anni essere sempre stata mal curata, quasi degradata. Un piccolo gioiello storico (Cascina Linterno) negli ultimi anni sta cercando di farsi notare in questa dimenticata zona di Milano, ancora oggi fa fatica ad avere risalto.

Ottimo collegamento monete e storia, grazie perché mi hai fatto conoscere la storia di Cascina Linterno che non conoscevo, credo sia stato un bello spunto divulgativo per tutti !

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