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MILANO, LE MONETE SIMBOLO, STORIA, CULTURA, INFO, LINK


Risposte migliori

49 minuti fa, eracle62 dice:

Se non la conosci non puoi avere consapevolezza associativa....

Non così semplice Il bambino in tenera età vede odori, suoni, immagini.  Quindi riceve le informazioni misurate su ciò che ha visto. E solo in età adulta (se lo si desidera) ottiene una conoscenza più obiettiva. Ma cosa ci motiva ad acquistare monete? Conoscenza o emozioni?

Un esempio Nella mia prima infanzia ho visto il film, nell'episodio del film c'era Philippo II. Ho saputo della vita di Filippo, del coniare monete di Milano venti anni dopo. Quando ero già un adulto. Ma quale era il motore principale per l'acquisto di una moneta del genere? Emozione bambino  o libri per adulti? Non lo so.

PS

Guarda il forum. Molti italiani sono fan di quell'epoca?  No, non lo è. Euro moderno, monete colorate, monete souvenir: questa è una direzione più attiva e più giovane. Il numero di collezionisti del periodo di Roma e fino al Rinascimento è in costante diminuzione e la loro età è in aumento. L'istruzione è peggiorata? No, non lo è. Solo le emozioni della vicinanza alla storia e alla bellezza delle persone moderne diminuiscono. Il ritmo della vita è notevolmente aumentato.

 

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Entriamo un po' quasi nel sociologico però qualche parola si può spendere anche qui, la divulgazione e' fondamentale, ci siamo battuti per avere l'esposizione permanente di monete della zecca di Milano in Ambrosiana proprio per questo, avere la materia prima da mostrare e spiegare, ora c'è ed e' la partenza...

Se arriveranno le scolaresche o la cittadinanza qualcuno potrebbe capire cosa si celi dietro a una moneta, se le monete non le vedi difficilmente ti arriverà l'ispirazione...

Divulgare con le esposizioni, divulgare qui con discussioni come questa, magari facendo un libretto divulgativo per tutti, facile come ho fatto sulle monete e medaglie di Milano, tutto può aiutare, certo e' un peccato vedere tanti che vivono e lavorano in Milano non sapere o sapere poco dei simboli, dell'identità cittadina, un peccato perché i valori vanno poi trasmessi di generazione in generazione.

Certo poi ci vuole anche sensibilità nell'ascoltare e voler conoscere, oggi i pensieri vanno in altre direzioni purtroppo...

Io credo che Milano offra e stia offrendo molto, che sia sempre più attrattiva, certo dipende poi da tutti, il vedere un gruppo turistico di giapponesi stare 15 minuti davanti al bassorilievo della scrofa semilanuta in Piazza Mercanti e sapere che quasi nessuno sappia invece cosa e' e dove sia e vedere n Ambrosiana solo tanti visitatori stranieri fa pensare che indubbiamente ci sia molto da fare nel divulgare, raccontare, comunicare...chi siamo e chi siamo stati ...

 

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Leonardo Da Vinci, Ludovico il Moro, Federico Borromeo, quanti intrecci, quanti legami in una Milano storica e dei grandi simboli, come un racconto a puntate proverò a ricordarne altri oltre a quelli già detti ...

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Che anno sarà per Milano il 2019 ?

Lo anticipa durante la cerimonia di inaugurazione del restauro del ritorno della Palma di Federico Borromeo in Ambrosiana, il dott. Claudio Salsi Soprintendente del Castello Sforzesco.

Palma nel 2018 in Ambrosiana, Gelsi al Castello nel 2019, anno dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci.

E quindi auspica una collaborazione tra le due grandi Istituzioni Castello e Ambrosiana giocando sulle piante, Palma chiama Gelso.

E quindi da Federico Borromeo torniamo a Leonardo da Vinci e poi chiudiamo il cerchio con Ludovico il Moro, la grande Milano...

E' storia questa, ma anche scoop ...parleremo di gelsi tra un po', e andremo nella famosa Sala delle Asse, Sala decorata da Leonardo nel Castello Sforzesco su commissione di Ludovico il Moro che aveva sposato, fatto non irrilevante nel contesto, Beatrice d'Este esattamente nel 1491.

E forse proprio dallo stemma Sforza - Este che campeggia sul soffitto della Sala, pittura a tempera su intonaco, conviene partire

sala-delle-asse-stemma.jpg

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La Sala delle Asse doveva essere una camera di rappresentanza o destinata per cerimonie.

Si ritiene che i sedici alberi dipinti sul soffitto siano sedici piante di gelsi, in latino gelso è morus, un riferimento a Ludovico.

Il gelso rappresenta la saggezza, un rimando simbolico alla saggezza del Duca, inoltre ha anche un riferimento economico in quanto pianta che alimenta il baco da seta.

E con lo sviluppo delle seterie bisognava coltivare gelsi.

Un omaggio alla produzione economica della Milano sforzesca, ma anche essendo tronchi d'albero, simbolicamente le colonne dello Stato sforzesco.

 

sala-delle-asse-soffitto.jpg

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2 ore fa, dabbene dice:

 

Il gelso rappresenta la saggezza, 

E con lo sviluppo delle seterie bisognava coltivare gelsi.

 

 

 

Aggiungerò Ed è crudo per la vodka più deliziosa.:hi:

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oIn questa immagine si vedono meglio i tronchi d'albero ma anche i nodi e intrecci che rimandano ai " nodi vinciani " che ricordano le ceste di vimini di Vinci , borgo dove nacque Leonardo, nel contempo il nodo ritorna spesso come simbolo coniugale e parentale.

Il Castello subirà nel tempo, e quindi anche la Sala delle Asse, una grande decadenza, era stato sempre usato come fortezza militare finche nel 1893 il Comune di Milano lo rilevò.

Quando fu rilevato la Sala delle Asse risultava tutta imbiancata.

Il prezioso affresco non c'era più….

sala-delle-asse-gelsi.jpg

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E da quel momento iniziarono i lavoro di restauro da cui si capì che sotto c'era qualcosa di importante, riemersero sotto l'intonaco i preziosi affreschi con lavori di restauro che sono in corso anche ora.

Oggi i giornali annunciano che il 2 maggio 2019 verrà riaperta la sala restaurata, d'altronde il 500° anniversario della morte ricorre proprio in quella data...sicuramente ne riparleremo, ma di Leonardo si parlerà in tutto il mondo...

sala-delle-asse-dettaglio.jpg

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Rimaniamo sul Castello che ha una eccellenza indubbia che è la Civica Raccolta Stampe Bertarelli, uomo il Bertarelli insigne che raccoglie nella vita stampe, testimonianze di fatti ed eventi della vita dell'uomo.

Achille Bertarelli colleziona di tutto, qualità, ma anche esempi semplici, normali, crea così una fotografia del suo tempo e del passato su vari ambiti che poi dona al Comune di Milano diventando realtà nel 1927.

All'inizio lavora lui stesso nell'Istituzione del Comune di Milano, lui raccoglie " carta " e in quell'anno sono già più di 300.000 i pezzi donati.

Oggi è un Istituto che funziona, organizzato, con una Associazione Amici della Bertarelli che lo affianca, ho avuto modo di vedere diverse stampe, alcune restaurate grazie all'apporto dei privati, certamente il merito di questa grande disponibilità e fattività viene anche dalla Direttrice  dello stesso che ama divulgare, mostrare, fare, poi ci vuole anche quello per non far morire il tutto...

http://www.bertarelli.org/ita/Associazione.asp

 

 

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Legata alla figura di Federico Borromeo e a quella di San Carlo Borromeo è quella del Cardinale e Arcivescovo di Milano Alfonso Litta.

Siamo nel periodo degli spagnoli a Milano con Filippo IV, Federico Borromeo lo spinge nella direzione della carriera ecclesiastica, fu uomo mite e virtuoso, si prodigò molto per la Chiesa milanese e per la figura di San Carlo Borromeo, difensore del rito ambrosiano viene anche ricordato dalla medaglistica.

Da Ranieri 3, medaglia 1672, opus Travani, busto con berretto e scritta al rovescio su nastro SEMPER RECTVS che sintetizza la sua figura e il suo operato.

Litta.jpg

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Le Cinque Giornate sono sempre le Cinque Giornate...di medaglie ne abbiamo viste, ma non del PONTEFICE PIO IX, al quale inneggiavano nel 1848 i patrioti.

Le scritte al rovescio sono eloquenti, FORTI LOMBARDI, AUSTRIA VINTA, ITALIA LIBERA, MARZO 1848, opus Eisel, Ranieri 10, Governo Provvisorio 1848, il fascino è grande.

Non mancano altri esempi di medaglie di Pio IX sul tema...forse mancano invece più che altro gli scrittori ,milanesi e non, sul tema, in fondo questa discussione è diventata una mini sezione di Milano che alcuni tra l'altro qui volevano con decisione, un contenitore milanese a cui ci si rivolge, che ritorna spesso per i vari temi trattati alle varie voci sul web, sta a noi alimentarla, certamente nel contempo le letture sono veramente molte...

Pio IX.jpg

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Storia che parte da molto lontano quella dei Martinitt o piccoli Martini, in quanto gli orfani milanesi si radunavano presso l'oratorio di San Martino grazie all'interessamento del Duca Francesco II nel 1528.

Francesco lI rimase colpito dalla storia di San Girolamo Emiliani veneziano che devolse tutti i suoi averi ai poveri e agli orfani.

Federico Borromeo su proposta del cugino San Carlo Borromeo offri' a loro successivamente l'Ospedale dei Mendicanti che in seguito divenne orfanotrofio femminile.

Anche Maria Teresa fu sensibile al tema e diede a loro il Convento di San Pietro in Gessate.

I protagonisti della storia milanese come vediamo ritornano anche qui ...

 

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Dopo vari passaggi di sede i Martinitt finiscono con Mussolini in Via Pitteri, nel popolare  quartiere dell'Ortica.

Ogni orfano aveva un fidejussore, un garante che si obbligava a riceverlo a 18 anni compiuti.

I ragazzi intanto si preparavano in Istituto a imparare un mestiere per la vita.

Esempi importanti  di Martinitt sono stati Angelo Rizzoli, Edoardo Bianchi, Leonardo Del Vecchio e tanti altri che si sono poi distinti nella vita ...

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E' una strada tracciata questa discussione in cui basta volere per entrare, non ci vogliono particolari competenze, solo voglia di raccontare, mostrare, divulgare, gli spunti possono essere veramente infiniti...

Quindi volere e' potere..., quando si dice non so da dove iniziare o so tutto o molto, raccontaci allora, qui sei nel posto giusto, milanesi, lombardi o cultori di questa identità, leggere e' bello, divulgare e' essere partecipi di un qualcosa che si mette a disposizione e quanti potrebbero narrare ...

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Rimanendo in tema, Maria Teresa fu molto sensibile ai problemi dei bambini abbandonati, in questa medaglia si ricordano le inaugurazioni degli orfanotrofi di Milano e Mantova

da Ranieri 6image00018.jpg

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Zecca_di_Milano.pngLa zecca di Milano ..la zecca teresiana, ai tempi collocata vicina all’attuale Via Manin in una stampa d’epoca che gli amici cordusiani ben conoscono perché gliene fu regalata una copia durante l’evento organizzato anni fa “ Festa cordusiana “ 

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