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In allegato, per chi fosse interessato alcune osservazioni su due tipologie monetali emesse dal patriarca aquileiese.

bertrando articolo.pdf

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  • 2 settimane dopo...
Inviato

Bertrando fu nominato patriarca d'Aquileia da Giovanni XXII, papa ad Avignone, nel luglio 1334, senza attendere decisioni in merito da parte del parlamento friulano, il quale non riusciva a liberarsi dal "dominio" della contessa di Gorizia Beatrice (vedova  del conte Enrico), così che siprocrastinavano i tempi per l'elezione del nuovo patriarca (Pagano era morto nel dicembre 1332).

Bertrando era cappellano di Giovanni XXII e per lui aveva svolto incarichi in conciliazioni ed arbitrati. era dottore in utroque jure, era docente all'università di Tolosa. Dal papa il patriarca fu incaricato di nuove missioni diplomatiche, che continuarono anche per incarico del successore di  Giovanni XXII (morto nel dicembre 1334), il terzo papa avignonese, Benedetto XII, anche lui, come il suo predecessore e come Bertrando, francese.

Era un periodo un po' difficile, nei rapporti con Ludovico IV il Bavaro, che aveva cercato di deporre Giovanni XXII per far eleggere l'antipapa Niccolò V, in quelli col re d'Ungheria, etc.

Bertrando si preoccupò di una conciliazione col re d'Ungheria, e si pose al governo dello stato patriarcale con "virga ferrea", per limitare gli abusi e l'autarchia dei feudatari friulani e dei conti di Gorizia. Riconobbe anche, forse bene per la prima volta, i veneziani quali primi veri nemici del patriarcato, e li affrontò.

Fu un guerriero. Fu un riformatore. Restò amato dal popolo. Ricordato dal popolo friulano. Evidentemente qualcosa di buono aveva  fatto per esso.

Confesso che non so niente di una scomunica di Bertando "fattiva", che trattandosi di un vescovo doveva essere per forza una sospensione a divinis.

Non erano infrequenti le scomuniche, anche vicendevoli tra ecclesiastici, soprattutto nel periodo avignonese.

Nell'argomento in discussione è quindi da chiarire ... Bertrando è stato scomunicato? Da chi? Dal clero italiano? Dal papa? Per quanto tempo (Si cita il 1338, ma nel 1339 ad Aquileia si è svolto un concilio, indetto dal patriarca)?

Le monete ..... il piccolo è indubbiamente l'unico piccolo aquileiese senza il titolo di patriarca.

Il denaro con la Madonna e il Bambino è identico nelle figure e nella legenda alla tipologia consueta, ma non vi è la P del titolo. Non sembra essere dovuto ad errore di coniazione e a consunzione particolare. La P manca nel conio.

Errore nell'incisione del conio? O mancanza voluta?

Mi riesce difficile che un patriarca eletto rinunci volutamente all'attribuzione del suo titolo per una "proposta di scomunica" (se c'è stata), soprattutto considerando gli stretti legami coi pontefici. E anche se fosse, perchè togliere il titolo? Chi mai poteva essere a controllare la zecca per interferire su un simile argomento (al di sopra del patriarca)?

In ogni caso Andrea ha fatto bene ad intervenire sull'argomento e a porre la questione, perchè desta comunque un interrogativo : perchè il piccolo senza P? Perchè il denaro senza P?

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Inviato (modificato)

Sono andato a cercare notizie sulla citata scomunica di Bertrando, ma purtroppo non ho ancora trovato niente.

Il citato Bianchi è un abate friulano, nato nel 1789e morto nel 1868, grande storico, che ha impiegato molti anni della sua vita a raccogliere, archiviare, ricopiare, e pubblicare in parte, documenti inerenti la storia friulana.

A cura del Municipio di Udine si deve la pubblicazione nel 1877 de "Indice dei documenti per la storia del Friuli dal 1200 al 1400 raccolti dall'abate Giuseppe Bianchi", opera citata da @ak72.

Per l'anno 1338 si cita : 

- 7 maggio. Castel Ponzano. Il Legato Pontificio incarica il vescovo di Giustinopoli di denunziare la scomunica al Patriarca Bertrando perché da lui citato non comparve a giustificarsi della presa di Cavolano e dell'uccisione di molti dei suoi abitanti.

Il documento classificato col numero 2694 sarebbe stato presente, vista la sigla, nella Biblioteca di S. Daniele del Friuli.

Andrea, non ho compreso invece il riferimento che fai relativo al 1340. Il documento 3453, nel l'Archivio Notarile di Udine, riguarda il processo ai congiurati di Cividale dell'anno 1348 (Si stava ben preparando l'assassinio del patriarca).

Modificato da chievolan
correzione data errata

Inviato

E' da dire ancora che in tutti i documenti, anche dell'anno 1338, Bertrando è sempre citato come Patriarca.


Inviato

Mi vien da pensare che la "scomunica" sia una delle tante minacce ininfluenti e non presa in considerazione.

In questo caso Bertrando non avrebbe avuto alcun motivo per non citare il suo titolo nelle proprie monete.


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P.S. Abbiamo citato l'anno 1348. Nel gennaio di quell'anno ci fu un terribile terremoto, che causò moltissime vittime e distruzioni.


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la data 1340 va letta 1348: caso giudiziario nel quale dovevano comparire Rodolfo de Portis e altri, questi elessero a loro procuratori certi Nicola Vezilo e Francesco Chiude di Cividale. I due, per la mancata comparizione degli accusati, usaro la “tattica” della scomunica per comprovare l'irregolarità della figura patriarchina e ricusando, di conseguenza, l'intera curia.

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5 ore fa, chievolan dice:

in tutti i documenti, anche dell'anno 1338, Bertrando è sempre citato come Patriarca.

In realtà fino al novembre di quell'anno , non molti. Ricordo che, comunque la figura del Patriarca fosse sia "civile" che "religiosa" e che per un notaio fosse normale continuare ad utilizzare il titolo (anche nel caso sottolineo teorico da me espresso), infondo come avrebbe dovuto chiamarlo?

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5 ore fa, chievolan dice:

la "scomunica" sia una delle tante minacce ininfluenti

La scomunica era , in molti casi, simile al nostro atto di comparizione: una persona viene chiamata a essere giudicato e a esporre i fatti secondo il suo parere. Implica comunque diverse implicazioni: perdita temporanea dei diritti religiosi, .....

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56 minuti fa, ak72 dice:

La scomunica era , in molti casi, simile al nostro atto di comparizione: una persona viene chiamata a essere giudicato e a esporre i fatti secondo il suo parere. Implica comunque diverse implicazioni: perdita temporanea dei diritti religiosi, .....

Ciao!

Ricordo che la scomunica, oltre alla perdita dei diritti religiosi, implicava non pochi problemi alla persona, soprattutto se questa era un re o un imperatore o un signore locale.

Legittimava i sudditi all'abbandono del giuramento di fedeltà, si potevano non rispettare precedenti accordi stipulati con lo scomunicato, si potevano anche depredare i sui beni e/o le sue merci senza incorrere nelle pene altrimenti applicabili; insomma lo scomunicato diventava una sorte di reietto che non aveva alcun tipo di protezione né diritti.

Che poi fosse usata anche come "pungolo" non lo si può escludere, in ogni caso era, all'epoca, una pena grave che, poteva destabilizzare intere comunità.

saluti

luciano


Inviato (modificato)

Federico II di Svevia collezionava scomuniche. Ne andava fiero...

Arka

P.S. I suoi concorrenti collezionisti più accaniti erano i Veneziani... :D

Modificato da Arka

Inviato
15 ore fa, ak72 dice:

la data 1340 va letta 1348: caso giudiziario nel quale dovevano comparire Rodolfo de Portis e altri, questi elessero a loro procuratori certi Nicola Vezilo e Francesco Chiude di Cividale. I due, per la mancata comparizione degli accusati, usaro la “tattica” della scomunica per comprovare l'irregolarità della figura patriarchina e ricusando, di conseguenza, l'intera curia.

@ak72, mi interesserebbe avere il testo, se puoi passarmelo o farmi avere gli estremi per cercarlo.


Inviato

Il punto è che la scomunica di un vescovo non era una scomunica "normale", prima di questa c'era la sospensione "a divinis". C'è stata per Bertrando?

Dobbiamo andare in fondo sulla questione.


Inviato
15 ore fa, ak72 dice:

............Rodolfo de Portis.............

Rodolfo o Filippo de Portis? 


Inviato
15 ore fa, ak72 dice:

La scomunica era , in molti casi, simile al nostro atto di comparizione: una persona viene chiamata a essere giudicato e a esporre i fatti secondo il suo parere. Implica comunque diverse implicazioni: perdita temporanea dei diritti religiosi, .....

Bertrando ha continuato per quanto ne so a mantenere diritti e doveri .... ma tutto non sappiamo, e se anche avesse perso quei diritti per un breve tempo, è cosa da approfondire. 

L'intuizione di Andrea è interessante proprio perché darebbe spiegazione alle monete senza titolo.

Non ci credo molto, ma mi piacerebbe tanto se fosse così.


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Inviato
8 ore fa, chievolan dice:

Non ci credo molto, ma mi piacerebbe tanto se fosse così.

Anche io ho molti dubbi, ma come ben dici ho cercato (nel mio piccolo) di trovare un motivo a queste monete.

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  • 7 mesi dopo...
Inviato

DE GREGE EPICURI

Molti anni fa avevo letto un libro (un po' romanzato) sul patriarca Bertrando, ma non ricordo nulla a proposito di una effettiva scomunica.     

Ma oggi mi inserisco in modo un po' abusivo in questa discussione, per mostarvi i miei due denari di Bertrando di Saint Geniès. Non è la monetazione di cui mi occupo, ma l'amore per la "Patrie dal Friul" mi ha indotto a fare un'eccezione. Il primo denaro è quello con S.Ermacora imberbe, Bernardi n.43; pesa 1,0 g. Al D. le scritte sono: SKHA - CHOR

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Inviato

Il secondo è il denaro con S.Ermacora barbuto, Bernardi n. 44. Anche questo pesa 1,0 g. Legenda del D: SKEHA - CORAS.

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