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Siamo nel pieno del triennio Crispi, quel periodo in cui in maniera sempre meno nascosta si iniziò a creare una linea di dissenso nei confronti di quel Re che era stato chiamato "Buono". Molto legato al Crispi, di cui condivideva la linea politica forte, Umberto I vide dal 1894 al 1896 la sua popolarità (e quella del suo primo ministro) calare nella stima di molti italiani.

Sono gli anni della firma allo "stato d'assedio" in Sicilia, della guerra in Africa che portò ad Adua. "Menelik" è un nome che rimbomba nelle teste italiane, al pari di quello del generale Baratieri che fu ritenuto ufficialmente l'unico responsabile della disfatta coloniale del 1 marzo 1896. Così, come era successo a Depretis, Crispi è portato alle dimissioni da una sconfitta sul suolo delle colonie, un suolo che in Patria era stato caricato di un fortissimo valore simbolico. Al grido di "Viva Menelik" in molte città gli italiani si dissociano da un eventuale prosecuzione delle ostilità, addirittura i moti popolari ampliano l'oggetto di contestazione inglobando tutta la politica coloniale. Le dimissioni di Crispi sono auspicate perfino dai suoi più stretti collaboratori, il Re è costretto a cambiare nuovamente capo del Governo.

Di seguito – in due scatti non standardizzati – la prima data (1895) del centesimo di Umberto I, quel Re che agli occhi di molti ormai non era più tanto Buono...

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IMG_2932.thumb.JPG.6236fe490b7b517c80e8b36df84ffec5.JPG

Buona giornata,

Antonio

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Inviato

Brani di STORIA che non si trovano nei libri di storia che insegnano a scuola. La numismatica è il tesoro culturale che speriamo non vada mai disperso. Dalle monete abbiamo tanto da imparare, perché studiando le monete andiamo alla ricerca di notizie che arricchiscono il nostro bagaglio culturale e scopriamo cose e situazioni che neanche mai avremmo immaginato.

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Inviato
4 ore fa, prtgzn dice:

Brani di STORIA che non si trovano nei libri di storia che insegnano a scuola. La numismatica è il tesoro culturale che speriamo non vada mai disperso. Dalle monete abbiamo tanto da imparare, perché studiando le monete andiamo alla ricerca di notizie che arricchiscono il nostro bagaglio culturale e scopriamo cose e situazioni che neanche mai avremmo immaginato.

Nessuna rappresentazione storica è completa senza i riferimenti alla monetazione che caratterizza un determinato periodo 

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Inviato
6 ore fa, anto R dice:

Siamo nel pieno del triennio Crispi, quel periodo in cui in maniera sempre meno nascosta si iniziò a creare una linea di dissenso nei confronti di quel Re che era stato chiamato "Buono". Molto legato al Crispi, di cui condivideva la linea politica forte, Umberto I vide dal 1894 al 1896 la sua popolarità (e quella del suo primo ministro) calare nella stima di molti italiani.

Sono gli anni della firma allo "stato d'assedio" in Sicilia, della guerra in Africa che portò ad Adua. "Menelik" è un nome che rimbomba nelle teste italiane, al pari di quello del generale Baratieri che fu ritenuto ufficialmente l'unico responsabile della disfatta coloniale del 1 marzo 1896. Così, come era successo a Depretis, Crispi è portato alle dimissioni da una sconfitta sul suolo delle colonie, un suolo che in Patria era stato caricato di un fortissimo valore simbolico. Al grido di "Viva Menelik" in molte città gli italiani si dissociano da un eventuale prosecuzione delle ostilità, addirittura i moti popolari ampliano l'oggetto di contestazione inglobando tutta la politica coloniale. Le dimissioni di Crispi sono auspicate perfino dai suoi più stretti collaboratori, il Re è costretto a cambiare nuovamente capo del Governo.

Di seguito – in due scatti non standardizzati – la prima data (1895) del centesimo di Umberto I, quel Re che agli occhi di molti ormai non era più tanto Buono...

IMG_2931.thumb.JPG.467e0bd5decee09ee03f2fdabbf8045b.JPG

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Buona giornata,

Antonio

Buon sera. I miei complimenti per il rapido affresco storico-sociale, per rammentare un'Italia non tanto lontana nel tempo, ma molto diversa dall'attuale, e non solo per quanto attiene la monetazione o le mire espansionistiche d'oltre mare... anche la moneta di Filippo Speranza mi pare niente male, ottimi rilievi, lustro e rame parzialmente rosso...o mi sbaglio?

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Inviato (modificato)
34 minuti fa, anto R dice:

Impressioni corrette @MezzaPiastraPupillare. Grazie per i complimenti; spesso dimentichiamo che le monete sono anzitutto pezzi di storia, soprattutto se sono contemporanee...

Buona serata,

Antonio  

Non mi stancherò mai di ripeterlo, le monete sono storia viva, parafrasando il Maestro Mario Traina...ma solo per chi ha interesse e curiosità per l'approfondimento di ciò che attorno al documento moneta sta, aggiungo io...buona sera a tutti.

Modificato da MezzaPiastraPupillare
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