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Inviato

Ciao,

oggi vi proporrò 3 monete romane d'argento

come specificato alcuni giorni fà, di monete romane sono tabula rasa,

per cui mi piacerebbe usufruire del vostro aiuto per un'identificazione RIC

e se possibile, meglio ancora, un riferimento SEAR per il valore di catalogo

e il grado di rarità ..... "Noent'altro ?" .... direte voi ah ah scusatemi :-)

devo dire che dal vivo la moneta è più bella e brillante rispetto alla foto,

ma come da giusto contrappunto, le ho fatte senza flash, con una luce al led fredda sopra.

Diametro : 23 - 24 mm

Grazie a tutti :-)

Dsc05817.jpg

Dsc05816.jpg


Inviato

gord3011.jpg
RIC 86, C 121 Antoninianus Obv: IMPGORDIANVSPIVSFELAVG - Radiate, draped and cuirassed bust right.
Rev: LAETITIAAVGN - Laetitia standing left, holding wreath and anchor. 241-243 (Rome). $11 9/20/03.


Inviato
13 minuti fa, profausto dice:

gord3011.jpg
RIC 86, C 121 Antoninianus Obv: IMPGORDIANVSPIVSFELAVG - Radiate, draped and cuirassed bust right.
Rev: LAETITIAAVGN - Laetitia standing left, holding wreath and anchor. 241-243 (Rome). $11 9/20/03.

Ciao Profausto, grazie come sempre, una domanda :

ho letto in un articolo nel web che

"

Le monete che circolano in tutto l'Impero romano sono, in ordine diimportanza:
l'aureo (in oro), il denario (in argento), il sesterzio (inbronzo),
il dupondio (in bronzo), l'asse (in rame), il semisse (in rame) e

il quadrante, la più piccola moneta in bronzo.
Il sesterzio, quindi, è una moneta di valore medio, utile per gli acquistidi tutti i giorni.
Si segue la rigida "gerarchia" imposta dal sistema mo-netario,
stabilita da Augusto nel 23 a.C., che prevede:
1 sesterzio = 2 dupondi = 4 assi = 8 semissi =16 quadranti
Inoltre, se la spesa è di una certa importanza si usano delle monete
che in un certo senso equivalgono alle nostre banconote con più zeri:
1 denario = 4 sesterzi
1 aureo =100 sesterzi "

 

Per cui quando parliamo di monete d'argento come questa,

parliamo sempre e solo di " Denario " giusto ?

 

Perdonami :-)


Inviato (modificato)

con la riforma di Caracalla  209 d.c. l'imperatore ha  emesso  anche un'altra moneta  con la corona radiata : l'Antoniniano , che doveva avere il valore di due denari.  In origine l'Antoniniano  doveva equivalere ( valore intrinseco) al  vecchio denario di Marco Aurelio ma col passare degli anni il titolo di fino contenuto nella predetta moneta calava considerevolmente  fino ad essere  rame  nelle ultime emissioni.  Nel periodo di regno di Gordiano pio il titolo di argento mediamente si assestava a circa  45%.   Comunque  i denari con l'imperatore  con corona radiata sono Antoniniani

Modificato da profausto
  • Mi piace 2

Inviato
3 minuti fa, profausto dice:

con la riforma di Caracalla  209 d.c. l'imperatore ha  emesso  anche un'altra moneta  con la corona radiata : l'Antoniniano.  In origine l'Antoniniano  doveva equivalere al  vecchio denario di Marco Aurelio ma col passare degli anni il titolo di fino contenuto nella predetta moneta calava considerevolmente  fino ad essere  rame  nelle ultime emissioni.  Nel periodo di regno di Gordiano pio il titolo di argento mediamente si assestava a circa  45%.   Comunque  i denari con l'imperatore  con corona radiata sono Antoniniani

ah ecco, finalmente ho compreso il significato di Antoniniano.

Per cui è più corretto definirlo Antoniniano.

Grazie molte, perfetto !


Inviato
1 ora fa, Maria Pia dice:

ah ecco, finalmente ho compreso il significato di Antoniniano.

Per cui è più corretto definirlo Antoniniano.

Grazie molte, perfetto !

Non è che sia "più corretto", son proprio due monete differenti, come dupondio e sesterzio. Riguardo al rapporto tra denario e antoniniano quella del cambio 2:1 è la teoria più diffusa ma tutt'altro che assodata.


Inviato
4 ore fa, Gallienus dice:

Non è che sia "più corretto", son proprio due monete differenti, come dupondio e sesterzio. Riguardo al rapporto tra denario e antoniniano quella del cambio 2:1 è la teoria più diffusa ma tutt'altro che assodata.

ah .. uhmmm vediamo se ho capito, quindi da Caracalla in poi il Denario non esiste più e al suo posto entra l'Antoniniano, con valore numismatico di circa la metà rispetto ad un Denario, quindi rispetto a tutti gli imperatori precedenti a Caracalla ; dico bene ? :-)


Inviato
1 ora fa, Maria Pia dice:

ah .. uhmmm vediamo se ho capito, quindi da Caracalla in poi il Denario non esiste più e al suo posto entra l'Antoniniano, con valore numismatico di circa la metà rispetto ad un Denario, quindi rispetto a tutti gli imperatori precedenti a Caracalla ; dico bene ? :-)

No, il denario continua ad esistere, ma viene affiancato da una nuova moneta in argento, di valore maggiore rispetto al denario, che abbiamo chiamato antoniniano.


Inviato
Il 29/3/2017 at 23:10, Gallienus dice:

No, il denario continua ad esistere, ma viene affiancato da una nuova moneta in argento, di valore maggiore rispetto al denario, che abbiamo chiamato antoniniano.

Perdonami, ok il denario continua ad esistere in parallelo all'Antoniniano, però mi dici che l'Antoniniano è di valore maggiore rispetto al Denario, invece io precedentemente avevo appreso l'opposto, ovvero che il Denraio è d'Argento, e l'Antoniniano è un misto di Argento e Rame e quindi di valore minore.


Inviato

@Maria Pia

Posso consigliarti una lettura ?

 

Comprende anche un articolo sulla monetazione argentea romana. 

Spero ti sia utile.

 

Inviato
5 ore fa, Maria Pia dice:

Perdonami, ok il denario continua ad esistere in parallelo all'Antoniniano, però mi dici che l'Antoniniano è di valore maggiore rispetto al Denario, invece io precedentemente avevo appreso l'opposto, ovvero che il Denraio è d'Argento, e l'Antoniniano è un misto di Argento e Rame e quindi di valore minore.

La percentuale di argento all'interno del denario, inizialmente molto elevata, al momento dell'introduzione dell'antoniniano era già scesa al 50% circa.

Dal momento che è il fino a determinare il valore della moneta, e in un antoniniano all'epoca di Caracalla c'erano circa 2,6 grammi d'argento e nel denario poco meno di 2, il rapporto tra le due monete dal punto di vista dell'intrinseco dovrebbe essere quello di 1,25 o 1,5 denari per 1 antoniniano.

Se poi questo avesse già in sé valore fiduciario e a quanto questo corrispondesse è davvero difficile da determinare in un periodo convulso quale è il III secolo.

Io ci ho fatto una tesi di laurea sopra, molti altri più preparati di me (come Elio Lo Cascio) vi hanno dedicato studi su studi, ma di certezze probabilmente non ne avremo mai.

  • Mi piace 1

Inviato
Il 31/3/2017 at 17:46, Gallienus dice:

La percentuale di argento all'interno del denario, inizialmente molto elevata, al momento dell'introduzione dell'antoniniano era già scesa al 50% circa.

Dal momento che è il fino a determinare il valore della moneta, e in un antoniniano all'epoca di Caracalla c'erano circa 2,6 grammi d'argento e nel denario poco meno di 2, il rapporto tra le due monete dal punto di vista dell'intrinseco dovrebbe essere quello di 1,25 o 1,5 denari per 1 antoniniano.

Se poi questo avesse già in sé valore fiduciario e a quanto questo corrispondesse è davvero difficile da determinare in un periodo convulso quale è il III secolo.

Io ci ho fatto una tesi di laurea sopra, molti altri più preparati di me (come Elio Lo Cascio) vi hanno dedicato studi su studi, ma di certezze probabilmente non ne avremo mai.

Ciao Gallienus,

scusami se ti rispondo con qualche giorno di ritardo.

Ti ringrazio per le informazioni, adesso il quadro comincia ad apparirmi chiaro :-)


Inviato
Il 31/3/2017 at 14:21, rorey36 dice:

@Maria Pia

Posso consigliarti una lettura ?

 

Comprende anche un articolo sulla monetazione argentea romana. 

Spero ti sia utile.

 

utilissimo !!! Quello che ci voleva per me che sono alle prime armi ! :-)

 

Grazie molte, scarico subito !


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