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L’ Esercito romano del I secolo


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L’ esercito romano fin dagli albori di Roma fu sempre ammirato e temuto per la sua perfetta organizzazione che si manifestava in modi diversi : in marcia , in fase di movimento in battaglia , per la solidita’ e la sicurezza dei campi provvisori che offrivano in territorio nemico facendo sentire protetti e come “a casa” i Legionari , per lo schieramento iniziale in battaglia , per la ferrea disciplina ed addestramento anche nei periodi di pace , per armamento e non ultimo per le qualita’ individuali dei semplici Legionari , Centurioni ed Ufficiali superiori ; moltissime battaglie furono vinte non tanto grazie alla capacita’ strategica del Generale comandante dell’ esercito , ma soprattutto grazie a queste qualita’ descritte che fecero dell’ esercito romano una poderosa macchina schiaccia sassi .

Un esempio tipico dell’ esercito romano in epoca imperiale , e’ la descrizione di un esercito romano del I secolo di stanza in Giudea , quando ancora era formato esclusivamente da Italici ; descrizione fatta da un testimone oculare quale fu Flavio Giuseppe , un Ebreo catturato , poi romanizzato e vissuto al tempo dei Flavi ed affrancato dalla schiavitu’ da Vespasiano in riconoscenza per avergli predetto un giorno che sarebbe diventato Imperatore , cosa che in effetti si avvero’ . Flavio Giuseppe racconta con estrema efficacia ed analisi l’ impressione che doveva esercitare sui nemici la vista di un esercito romano in marcia e nel corso di un allenamento militare , tanto da fare temere come gia’ persa una eventuale battaglia in campo aperto contro di loro , ma non fu sempre cosi' , sconfitte l' esercito romano ne' subi' diverse .      

Tali impressioni Flavio Giuseppe le maturo’ tra il 63 e il 65 quando si recò a Roma dove fu ospite alla corte di Poppea Sabina , la seconda moglie di Nerone , rimanendo impressionato dalla potenza militare e dall’ alto livello di vita dei Romani .

In diversi passi della sua opera : La guerra giudaica , fa riferimento al grado di preparazione e di efficienza dell’ esercito romano , nonche’ alla impressionante solennita’ di un esercito in marcia :

"Si mettono in marcia tutti in silenzio e ordinatamente , restando ciascuno al proprio posto come fossero in battaglia . I fanti indossano corazze ed elmi , una spada appesa su ciascun fianco , dove quella di sinistra è più lunga di quella di destra , quest'ultima non più lunga di un palmo . I soldati "scelti", che fanno da scorta al comandante , portano una lancia e uno scudo rotondo ; il resto dei legionari un giavellotto e uno scudo oblungo , oltre ad una serie di attrezzi come , una sega , un cesto , una picozza , una scure , una cinghia , un trincetto , una catena e cibo per tre giorni ; tanto che i fanti sono carichi come bestie da soma .
I cavalieri portano una grande e più lunga spada sul fianco destro , impugnano una lunga lancia , uno scudo viene quindi posto obliquamente sul fianco del cavallo , in una faretra sono messi anche tre o più dardi dalla punta larga e grande non meno di quella delle lance ; l' elmo e la corazza sono simili a quelli della fanteria . L' armamento dei cavalieri scelti , quelli che fanno da scorta al comandante , non differisce in nulla a quello delle ali di cavalleria . A sorte , infine , si stabilisce quale delle legioni debba iniziare la colonna di marcia"

Giuseppe Flavio, La Guerra giudaica , III , 5.5.93-97

Ed ancora :

" ..... riguardo alla loro organizzazione militare , essi hanno questo grande impero come premio del loro valore , non come dono della fortuna . Non è infatti la guerra che li inizia alle armi e neppure solo nel momento dei bisogno che essi la conducono ...... , al contrario vivono quasi fossero nati con le armi in mano , poiché non interrompono mai l' addestramento , né stanno ad attendere di essere attaccati . Le loro manovre si svolgono con un impegno pari ad un vero combattimento , tanto che ogni giorno tutti i soldati si esercitano con il massimo dell' ardore , come se fossero in guerra costantemente . Per questi motivi essi affrontano le battaglie con la massima calma ; nessun panico li fa uscire dai ranghi , nessuna paura li vince , nessuna fatica li affligge , portandoli così , sempre , ad una vittoria sicura contro i nemici ….. Non si sbaglierebbe chi chiamasse le loro manovre , battaglie senza spargimento di sangue e le loro battaglie esercitazioni sanguinarie"

Flavio Giuseppe , La Guerra giudaica , III, 5.1.71-75

In foto , un Legionario con armamento tipico del I secolo come descritto da Flavio Giuseppe , Legionari in marcia e Legionari in attesa dell’ ordine di attacco .

Legionario con armamento tipico del I secolo.jpg

Legionari in marcia.jpg

Legionari in attesa dell' ordine di attacco .jpg

Modificato da Legio II Italica
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Bel post.

Posso chiedere a memoria se ricordi in quali casi l'esercito romano fu spinto alla rotta?


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2 ore fa, Veridio dice:

Bel post.

Posso chiedere a memoria se ricordi in quali casi l'esercito romano fu spinto alla rotta?

Ciao @Veridio, se fai riferimento al solo I secolo , le sconfitte campali e non , furono tante perche' non esistono eserciti invincibili in battaglia , alcune di queste sconfitte , le piu' famose , avvennero in Spagna , in Germania , in Pannonia all' epoca di Augusto , in Dacia all' epoca di Domiziano , in Britannia all' epoca di Claudio ; molto dipendeva dalle capacita' di strategia e tattica militare del Generale ; nonostante questo lo scopo dei Romani era il risultato finale , cioe' di vincere le guerre e in questo erano maestri .

 


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Salve @Legio II Italica, grazie per questo interessante post!

Mi sono ricordata di aver letto su una rivista di Storia un articolo riguardante alcune grandi vittorie e sconfitte dell'esercito romano, e per quanto riguarda il I secolo l'autore citava ad esempio la battaglia del Monte Graupio nell'83, condotta da Agricola: fu una grande vittoria per i Romani e tremenda sconfitta per i Caledoni ( l'autore indica10000 morti tra i Caledoni e 360 tra i vincitori)...

Un saluto e buona giornata!

 

 

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Inviato
14 minuti fa, clairdelune dice:

Salve @Legio II Italica, grazie per questo interessante post!

Mi sono ricordata di aver letto su una rivista di Storia un articolo riguardante alcune grandi vittorie e sconfitte dell'esercito romano, e per quanto riguarda il I secolo l'autore citava ad esempio la battaglia del Monte Graupio nell'83, condotta da Agricola: fu una grande vittoria per i Romani e tremenda sconfitta per i Caledoni ( l'autore indica10000 morti tra i Caledoni e 360 tra i vincitori)...

Un saluto e buona giornata!

 

 

Ciao @clairdelune, e' vero , Tacito nella Vita di Giulio Agricola ci ricorda di questa famosa battaglia combattuta contro i Caledoni del Nord della Britannia , se ricordo bene una sola Legione sconfisse un numero molto superiore di Caledoni , in questo caso anche grazie all' abilita' tattica di Agricola .

Se mi dai un po' di tempo , piu' tardi consulto Tacito e sapro' essere piu' preciso , ciao e grazie .


Inviato (modificato)

@clairdelune, eccomi qui , ti riporto parte dello scritto estratto da Tacito relativo a questo famoso fatto militare .

Siamo negli anni compresi tra l' 82/83 , nel corso della spedizione militare di Giulio Agricola nel Nord della Britannia contro un grande esercito di Caledoni composto da 30.000 uomini guidati da Calgaco , scontro che avvenne al tempo di Domiziano .

Calgaco prima della battaglia arringa con un lungo e famoso discorso i suoi uomini contro i Romani che li chiama "predoni del mondo" , lo stesso fa Agricola con i suoi uomini composti da soli 8.000 uomini e 3.000 cavalieri , tutti ausiliari , poco piu' di una Legione , siamo quindi in un rapporto di 1 a 3 

Qui Agricola per compensare la scarsezza dei suoi uomini li dispone tutti su una sola lunga linea per evitare l' accerchiamento sulle ali , dopo un primo lancio di dardi e lance da ambo le parti , Agricola invia contro i Caledoni quattro Coorti di Batavi e due di Tungri armati di spade corte , mentre i Caledoni usano spade lunghe non adatte al combattimento ravvicinato a colpire di punta , quindi i nostri colpiscono i Caledoni con il gladio sia di taglio che principalmente di punta ; questi iniziano a retrocedere ; intanto i carri falcati dei Caledoni si scontrano con la cavalleria romana , ma i carri non trovandosi su terreno pianeggiante , bensi sul versante di un monte , vengono sopraffatti dalla cavalleria piu' agile nei movimenti ed anche questa inizia a fuggire unendosi alla fuga della fanteria presso la cima del monte . 

Molti dei Caledoni non erano ancora intervenuti alla battaglia , ma assistevano da una collina prossima al monte e si precipitarono contro i Romani gia' vittoriosi ; Agricola da Generale sperimentato aveva anche lui tenuto di riserva quattro squadroni di cavalleria che respinsero facilmente i nuovi arrivati ; il resto e' carneficina di Caledoni , tanto che a fine giornata si contano 10.000 morti Caledoni contro soli 360 Romani , tra i quali Tacito ricorda Aulo Attico Prefetto di Coorte "trascinato in mezzo ai nemici dalla sua baldanza giovanile e dalla foga del cavallo" .

Da questo racconto si evince che la vittoria , sebbene in cosi' palese differenza di uomini tra le due parti , fu dovuta prima alla sagacia tattica di Agricola , all' armamento dei legionari adatto al combattimento corpo a corpo , al valore e disciplina dei nostri e in ultimo alla fortuna . 

La presunta posizione del Monte Graupio

Un saluto

 

Battaglia del Monte Graupio.jpg

Modificato da Legio II Italica
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Inviato

Grazie @Legio II Italica per queste ulteriori informazioni! Immagino sia una delle tante dimostrazioni della capacità organizzativa e a "lavorare in squadra", della dedizione e del coraggio dei legionari Romani!

Buona serata :)


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