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Inviato

Buongiorno,

vi mostro questa comune lira di Alessandro VII del 1665 per Bologna. Visto che non si risparmia mai una botta in piu' a una moneta?, questa e' stata contromarcata.

La contromarca a giglio e' ben conosciuta. Infatti il millesimo 1666 e' stato molto falsificato. Al punto da forzare le autorita' a ritirare la moneta per contromarcare quelle buone e rompere quelle false.

La particolarita' sta che quella postata e' del 1665, anno di cui non si conoscono contraffazioni. Perche' allora e' stata contromarcata ? Vi chiedo: ne avevate mai viste contromarcate con questo millesimo ? Esistono falsi d'eopca ? E'stata venduta domenica scorsa, purtroppo non sono riuscito a comprarla, ma a mio parere e' unica. Siete d'accordo ?

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Inviato

Interessante, non sapevo delle falsificazioni del 1666 e della relativa contromarca per le monete "buone".... hai qualche riferimento bibliografico per approfondire l'argomento ?

Per questa lira 1665, posso solo ipotizzare che sia finita nel "rastrellamento" delle monete da controllare e quindi sia stata contromarcata per errore. Possibile quindi sia unica...

L'avevo vista in asta, ma alla contromarca non avevo proprio fatto caso ?

Ciao, RCAMIL.


Inviato

Per le falsificazioni, l'ho letto sul Chimienti 2009, dove ci sono anche foto della moneta con contromarca e dei falsi. Pare che vi sia stata un'invasione di falsi proprio nel 1666 e che avessero proprio quel millesimo. Venne quindi deciso di ritirarle tutte con urgenza. Di conseguenza per il 1666 ci sono quelle non contromarcate (sfuggite al ritiro), quelle contromarcate (con lo stesso giglio postato qui) e i falsi d'epoca. Immagino che i falsi d'epoca siano molto rari, mai visto uno. Le altre sono comuni.

La notizia originale non so da dove provenga. Ma immagino che ci siano fonti ufficiali.

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  • 3 settimane dopo...
Inviato

Sperando di fare cosa gradita allego le immagini di due bandi pubblicati a Bologna nel 1666 al fine di contrastare il grande afflusso di lire false imitanti il conio bolognese. La prima del 8 giugno 1666 ordina che orefici, argentieri o mercanti che si trovassero al cospetto di lire false le taglino "senza rispetto veruno" e che così tagliate le restituiscano al proprietario.

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Il secondo, pubblicato il 12 luglio 1666, ordina che chiunque sia in possesso di monete da una lira del conio bolognese, prima di spenderle, entro sei giorni se cittadino o dodici giorni se residente nel contado, si rechi presso la zecca, che dovrà rimanere aperta mattina e sera "l'hore solite, che risiedono i mercanti". Lo zecchiere dovrà saggiare le lire, tagliare le false e restituirle tagliate al proprietario o ritirarle pagandole per il reale valore, mentre quelle che risulteranno autentiche "saranno subito restituite liberamente".

Stante il fatto che le lire false dovevano essere tagliate e rese quinidi inutilizzabilii, a mio parere è probabile che le contromarche siano state apposte dagli zecchieri alle monete saggiate e risultate autentiche allo scopo di non trovarsi a saggiare ripetutamente la stessa moneta ad ogni passaggio di mano.

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Un saluto

Mario

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